martedì 20 aprile 2010

Mostra fotografica



Sempre all'ex ospedale S.Agostino di Modena, anche 6 workshop e un concorso per giovani fotografi

1 commento:

  1. La carta salata e le antiche tecniche di stampa: una visita laboratorio ispirata alla mostra “Salvatore Andreola e il pittorialismo”


    Sabato 24 aprile alle ore 15.30, il Fotomuseo Panini propone una visita-laboratorio sulle antiche tecniche di stampa usate nel contesto del pittorialismo prendendo spunto da stampe originali esposte nella mostra monografica dedicata al noto fotografo modenese Salvatore Andreola: l’obiettivo è quello di comprendere a pieno la complessità dei procedimenti di stampa manuali realizzando, attraverso l’utilizzo di torchietti originali della fine dell’Ottocento, delle vere e proprie stampe secondo il più antico procedimento di stampa fotografica: la carta salata (1839-1860). Ogni appuntamento è introdotto da una visita guidata che spiegherà le sperimentazioni fotografiche nate nel contesto artistico del Pittorialismo.

    Il laboratorio si svolge a partire dalle ore 15,30 ed avrà una durata di circa 1 ora.

    È richiesta prenotazione telefonica obbligatoria per un numero massimo di 15 partecipanti (059-224418).
    Il laboratorio è gratuito.

    Altre visite-laboratorio sono previste il 15 maggio e il 22 maggio.



    Cos’è la carta salata

    E’ così chiamato il primo procedimento di stampa su carta ad annerimento diretto. La carta in questo procedimento è preparata con una soluzione diluita di cloruro di sodio, quindi una volta asciutta, trattata con una soluzione di nitrato d’argento. Si forma così il cloruro d’argento, sostanza grazie alla quale è possibile il formarsi dell’immagine sulla carta che si espone alla luce solare attraverso un torchietto munito di un dorso incernierato. Il torchio consente il sollevamento di un lembo della carta salata al fine di controllare nel corso dell’esposizione l’annerimento dell’immagine. Dopo la fase di impressione la stampa viene risciacquata in acqua per eliminare l’eccesso di nitrato d’argento, fissata nella soluzione di iposolfito di sodio e quindi lavata definitivamente. L’immagine risultante assume un colore intenso tra il bruno e il rosso.

    Per informazioni: http://www.fotomuseo.it

    RispondiElimina

Chiunque può inserire commenti, che sono moderati