venerdì 16 settembre 2011

Marco Bellocchio a Bologna




Venerdì 16 settembre il regista in Cineteca, fresco del Leone d’Oro alla carriera


Appena dopo aver ricevuto a Venezia il Leone d’Oro alla carriera, Marco Bellocchio sarà alla Cineteca di Bologna venerdì 16 settembre per incontrare il pubblico del Cinema Lumière al termine della proiezione del suo Nel nome del Padre, nella nuova versione rivista dal regista e appena presentata alla Mostra del Cinema (inizio proiezione ore 21.45).
Terzo film del regista piacentino, liberamente ispirato alla propria autobiografia, Nel nome del Padre è un ritratto grottesco delle istituzioni collegiali religiose, a loro volta metafora di turbolenze e repressioni del corpus sociale.

Sempre venerdì 16 settembre, alle ore 21 al Parco Nord in Sala Diritti, Marco Bellocchio riceverà la targa Paolo Volponi da La Casa dei Pensieri - Festa dell’Unità.


In allegato il pressbook della nuova versione, presentata alla Mostra del Cinema di Venezia, del film Nel nome del Padre.


Venerdì 16 settembre, ore 21.45, Cinema Lumière
NEL NOME DEL PADRE (Italia/1971) di Marco Bellocchio (87’)
Gli anni Cinquanta, un collegio gestito da preti, un convittore ribelle che porta la tempesta, l’ordine scardinato, il surreale e il blasfemo, la paura e il desiderio, il potere e la follia... Nuova versione, rivista dal regista e appena presentata a Venezia, del terzo film di Bellocchio, liberamente ispirato alla propria autobiografia: un ritratto grottesco delle istituzioni collegiali religiose, a loro volta metafora di turbolenze e repressioni nel corpus sociale. “Il motivo per cui riprendo in mano Nel nome del Padre con questa nuova versione non è per aggiungere, ma per sottrarre. Non è stata un’idea fissa, niente di persecutorio, eppure in questi quarant’anni mi è tornata in mente, a intervalli vari, anche lunghissimi, l’idea, la convinzione che Nel nome del Padre non avesse ancora trovato la sua forma definitiva. Ho voluto liberare le immagini cercando di privilegiare quanto di lieve, di caldo, di paradossale, di surreale, anche crudele – senza essere ingenuamente sadico –, di raramente affettivo c’era nel film. Beninteso: il film non è cambiato nei contenuti o nei significati, non è stato addolcito in alcun modo; si può dire soltanto che in questa versione definitiva Nel nome del Padre fa pensare un po’ meno a Brecht e un po’ più a Vigo, ben lontano comunque dalla sua innocenza”.
Al termine, incontro con Marco Bellocchio
Alle ore 21 (Parco Nord - Sala Diritti) il regista riceverà la targa Paolo Volponi da La Casa dei Pensieri - Festa dell’Unità

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