giovedì 17 maggio 2012

50 anni di Cineteca

Il 18 maggio del 1962 veniva nominata la Commissione Consultiva
per le attività cinematografiche del Comune di Bologna


E  venerdì 18 maggio 2012,
la Cineteca di Bologna presenta a Cannes il restauro di C’era una volta in America




Il 18 maggio 1962 veniva nominata la Commissione Consultiva per le attività cinematografiche del Comune di Bologna.
Il 18 maggio 2012 la Cineteca di Bologna festeggia i cinquant’anni dal suo primo germoglio presentando al Festival di Cannes il restauro dell’extended version (6 nuove scene recuperate) del capolavoro di Sergio Leone C’era una volta in America.

“Preso atto che il cinema, nell’attuale contesto sociale, rappresenta uno degli elementi che maggiormente connotano il grado di sviluppo raggiunto dalla nostra civiltà”: così l’incipit della delibera del 18 maggio 1962, segno di una presa di coscienza culturale e sociale importante, eppure non così scontata come possa apparire oggi, se immediatamente dopo si sente l’esigenza di ribadire che “il cinema è da considerarsi alla stregua di altre attività culturali, come il teatro o la letteratura, parte integrante della vita spirituale dei cittadini e perciò meritevole d’attenzione da parte di coloro che sono preposti alla cosa pubblica”.

L’attuale Cineteca di Bologna è figlia di questa determinante intuizione, del coraggio e della lungimiranza di una città come Bologna che ha fatto del cinema uno dei punti di forza della sua attività culturale. Un cammino sviluppato fino a oggi e che – grazie anche a felici coincidenze di calendario – porta la Cineteca (nello stesso giorno dei suoi cinquant’anni) sul palcoscenico di maggior prestigio, quello del Festival di Cannes, con uno dei lavori più impegnativi del suo laboratorio L’Immagine Ritrovata, il restauro dell’extended version di C’era una volta in America, in collaborazione con partner di primaria importanza come Gucci e The Film Foundation di Martin Scorsese (che hanno finanziato il lavoro), Andrea Leone Films e Regency Enterprises.



Scarica l’intervento originale di Renato Zangheri.

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