giovedì 18 dicembre 2014

Storie pazzesche

Jimmy’s Hall – Una storia d’amore e libertà
(Jimmy’s Hall, GB-Irlanda-Francia/2014) di Ken Loach (109’)
Da giovedì 18 dicembre – Cinema Lumière, Sala Officinema/Mastroianni

L’ultimo film di Ken Loach è un bio-pic dedicato a Jimmy Gralton, giovane e carismatico leader socialista nell’Irlanda degli anni Venti e Trenta; con ironia loachiana, la prassi rivoluzionaria messa in atto da Gralton è l’apertura di un locale di svago – dove si balla, si canta, si tira di boxe, insomma il popolo sta insieme, ed è questo che da sempre fa tremare troni e pulpiti. “Un eroe romantico come se ne vedono ormai di rado, il romanticismo degli eroi 'contro' cari a Ken Loach. Un piccolo mondo perduto e struggente, l’Irlanda rurale degli anni Trenta, che tornava a sperare malgrado le ferite della guerra civile e la depressione. Ma soprattutto un film 'che rimette in discussione il luogo comune secondo cui la sinistra è moribonda, deprimente, ostile all’umorismo, al piacere e al divertimento', per dirla con il suo regista" (Fabio Ferzetti). Un ritorno ai luoghi, ai temi e alle disillusioni politiche di Il vento che accarezza l’erba, ma con un filo d’indulgenza in più e forse persino un tocco d’affettuoso debito verso Un uomo tranquillo.
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L'amore bugiardo - Gone Girl
(Gone Girl, USA/2014) di David Fincher (145')
Da giovedì 18 dicembre – Cinema Lumière, Sala Scorsese e Sala Auditorium

In quest'epoca è molto difficile essere una persona, una persona reale e autentica anziché un fascio di tratti caratteriali selezionati da un generatore infinito di personaggi. E se tutti stiamo interpretando un ruolo, allora l'anima gemella non può esistere..
(Gillian Flynn, L'amore bugiardo)

Tratto dall’avvincente bestseller omonimo, L’amore bugiardo è un viaggio convulso attraverso la moderna cultura dei media e lungo le profonde, oscure linee di frattura di un matrimonio americano, con tutte le sue false promesse, gli inganni inevitabili e l’umorismo cupo. Al centro della storia troviamo l‘ex scrittore newyorkese Nick Dunne e la moglie ed ex ragazza dei suoi desideri Amy, che cercano di sbarcare il lunario nel Midwest americano in piena recessione. La loro storia traccia la sinuosa silhouette della vita di una coppia contemporanea felicemente sposata. Ma il giorno del quinto anniversario di matrimonio, Amy scompare e quella silhouette si sgretola in un labirinto di crepe. Nick, avvolto in una nebbia di comportamenti ambigui, diventa il principale indiziato, mentre la ricerca di Amy segue il suo corso in una crescente frenesia mediatica, davan ti agli occhi di un mondo assetato di rivelazioni. Dal regista di Seven, Fight Club, Zodiac e The Social Network, “una commedia esistenzialista e bicefala che alterna i punti di vista e rivela il grado zero di una coppia e di un matrimonio dominato dalla paura, il sospetto, il tradimento, il rimorso, la rivalsa” (Marzia Gandolfi).
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St. Vincent
(USA/2014) di Ted Melfi (101')
Da giovedì 18 dicembre – Cinema Lumière, Sala Scorsese e Sala Auditorium

La singolare amicizia fra Oliver, un ragazzino appena trasferitosi a Brooklin con la madre, e Vincent, uno scorbutico pensionato della porta accanto con la passione per l’alcol e le scommesse. In compagnia di Daka, (Naomi Watts), una spogliarellista incinta, Vincent porta con sé Oliver nei luoghi che frequenta quotidianamente: l’ippodromo, lo strip club e il bar di fiducia, aiutandolo a crescere, mentre Oliver riuscirà a vedere in lui quello che nessun altro è in grado di percepire: un uomo incompreso e dal cuore d’oro. Una storia – quella del rapporto tra un bambino e di un adulto misantropo e inacidito che si 'impartiscono' reciproche lezioni di vita – piuttosto convenzionale e più volte frequentata dal cinema. Ma che gli splendidi dialoghi Theodore Melfi (nel doppio ruolo di sceneggiatore e regista, qui alla sua opera prima) e soprattutto la faccia dolente e impunita di Bill Murray – un attore dal carisma così nitido che i film con Bill Murray sono diventati quasi un genere a parte – rendono davvero irresistibile.
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Storie pazzesche
(Relatos Salvajes, Argentina-Spagna/2014) di Damián Szifron (122')
Fino a mercoledì 24 dicembre - Sala Cervi (Via Riva di Reno 72)

Un ingegnere esperto di demolizioni, la cuoca di una squallida tavola calda, il passeggero di un misterio-so aereo, una sposa sconvolta, un magnate a capo di un'oscura negoziazione. Sono solo alcuni dei protago-nisti di questa corale dark comedy prodotta da Pedro Almodóvar che raccoglie il meglio del cinema argentino contemporaneo (su tutti un grande Ricardo Darín). Storie di inganni amorosi, ritorni dal passato, tragedie e violenze quotidiane, che spingeranno tutti i personaggi al limite della follia, oltre il sottile confine tra civiltà e barbarie, abbandonandosi all'innegabile piacere della perdita del controllo. Selezionato a sorpresa al Festival di Cannes, è un omaggio all'età dell'oro della commedia all'italiana. Fa ridere di gusto, come non succedeva da anni, ma fa anche riflettere. Un grande film,
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