venerdì 24 giugno 2016

Apre il "Cinema ritrovato"

Bertrand Tavernier è l’ospite d’onore di questa edizione che si apre nel segno dei Lumière e dunque del cinema nella sua essenza, nel suo principio, nelle sue molte ragioni d’essere. Quest’anno Tavernier, autore di film tra i più belli degli ultimi quarant’anni di cinema francese, presenta a Bologna, dopo l'anteprima a Cannes, il suo personale voyage nel cinema del proprio paese, come beneaugurante avvio del festival (ad accompagnarlo in sala, i produttori Jérôme e Nicolas Seydoux). Una personale recherche du cinéma perdu che intesse evocazioni autobiografiche e favolose scoperte sui cineasti che Tavernier ha amato, intervistato, conosciuto, sostenuto. “È come se un amico caro ci raccontasse gli amori della sua vita, i suoi più intimi segreti. Tavernier lo fa in maniera lucida, colta, semplice e commovente. Scopriamo un altro Gabin, un altro Renoir e molti dei film che vedremo nel programma del Cinema Ritrovato” (Gian Luca Farinelli). Que la fête commence!
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Festival Opening: Bertrand Tavernier presents
Voyage à travers le cinéma français Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo, at 4pm
Bertrand Tavernier is the guest of honour at this edition, which opens on the Lumière brothers and therefore the essence of cinema, its beginnings, its many reasons for being. This year Tavernier, director of some of the most beautiful French films of the last forty years,
presents in Bologna (after the Cannes premiere) his own personal voyage through the cinema of his country, as a sort of best wishes for the opening of the festival (accompanying him will be producers Jérôme and Nicolas Seydoux). It represents a personal recherche du cinéma perdu that interweaves autobiographical evocations with fabulous discoveries concerning a variety of film-makers who were loved, interviewed, known and supported by Tavernier. “It is like a dear friend telling us about the loves of his life, recounting his innermost secrets. Tavernier does this in a lucid, cultured, simple and moving way. We discover another Gabin, another Renoir, and many of the films that are in the Cinema Ritrovato Programme” (Gian Luca Farinelli). Que la fête commence!



Ritrovati e Restaurati
Karpo Godina presenta i suoi corti, Bruno Zanin introduce Amarcord
Sala Scorsese, ore 14.30 e Cinema Arlecchino, ore 21.45

La sezione più classica del Cinema Ritrovato continua a offrire un punto di vista privilegiato sui migliori restauri eseguiti in tutto il mondo, in 35mm e in digitale. I Ritrovati e Restaurati 2016 compongono un mosaico di classico e moderno, fuori e dentro il ‘canone’ della storia del cinema, tra capolavori acclamati e scoperte. L’offerta include Amarcord di Federico Fellini, nel restauro della Cineteca di Bologna supervisionato da Giuseppe Rotunno – introdotto in sala da Bruno Zanin, interprete del personaggio di Titta nel film, e preceduto da un montaggio di outtakes realizzato da Giuseppe Tornatore – ma anche un autore sorprendente come Karpo Godina, che sarà al festival per presentare i suoi cortometraggi, dove l’osservazione di quella che era la Jugoslavia è riscaldata da una vena ironica, sovversiva, poetica. Questa prima giornata propone inoltre i restauri di Signore & signori, Gado Gado e Westfront 1918.

Restored and Recovered. Karpo Godina presents his short films, Bruno Zanin introduces Amarcord
Sala Scorsese, at 2:30pm and Cinema Arlecchino, at 9:45pm
Il Cinema Ritrovato’s hallmark section continues to offer an unparalleled view of the best in 35mm and digital restorations from around the world. Recovered & Restored is a mosaic of classic and contemporary works, from both inside and outside the 'canon' of film history, acclaimed masterpieces and discoveries. The offering includes
Amarcord by Federico Fellini, in the copy restored by Cineteca di Bologna, supervised by Giuseppe Rotunno – introduced by Bruno Zanin, who played Titta in the film. Preceded by a montage of out-takes, edited together by Giuseppe Tornatore – as well as the amazing Karpo Godina, who will be at the festival to present his short films about the former Yugoslavia with an ironic, subversive and poetic point of view. This first evening also sees the screening of restorations of Signore & signori, Gado Gado and Westfront 1918.



Tutti i colori del Cinema Ritrovato
The Patsy di Jerry Lewis e Bílý ráj di Karel Lamač

Cinema Arlecchino, ore 14.15 e Sala Mastroianni, ore 15.30

Il colore quest’anno è il centro nascosto del festival, riemerge in ogni sezione con l’arcobaleno di cromie che ha caratterizzato l’intera storia del cinema a tutte le latitudini, con copie vintage e nuovi restauri. Nel primo giorno del festival si potrà vedere Bílý ráj (1924) di Karel Lamač nella versione restaurata nel 2016 da Ja n Ledecký e dal Národni Filmový Archiv. “Non c’è altro modo di sapere che cos’è davvero un film muto imbibito e virato se non vederne uno”, spiega Mariann Lewinsky. “Non perdete l’esperienza unica di una copia positiva in bianco e nero, colorata per imbibizione e per viraggio, una copia vera e non un facsimile, un riversamento, un’approssimazione, una simulazione. È una visione entusiasmante”. Con un salto in avanti di quarant’anni, si inaugura la sezione Technicolor & Co. con la prima delle sue rarissime vintage print, la copia originale 35mm dye transfer Technicolor dell’irresistibile The Patsy (1964) di Jerry Lewis, un film “plasticamente sontuoso: il lavoro sui colori, opera dello splendido operatore Wallace Kelley, è una delizi a per la sua modernità sottilmente aggressiva” (Benayoun). Precede Tiger Rag, uno dei “film senza macchina da presa” di Albert Pierru, realizzati negli anni Cinquanta dipingendo a mano la pellicola e graffiando l’emulsione.

All the Colours of Il Cinema Ritrovato The Patsy by Jerry Lewis and Bílý ráj by Karel Lamač
Cinema Arlecchino, at 2:15pm and Sala Mastroianni, at 3:30pm
Colour is the hidden heart of this year’s festival, re-emerging in every section through the rainbow of tonality that characterises the entire history of cinema, along all its latitudes, in vintage copies and new restorations. On the first day of the festival you can watch
Bílý ráj (1924) by Karel Lamač, in the 2016 newly restored version by Jan Ledecký and Národní Filmový Archiv. “There is no other way to know what a tinted and toned silent film really looks like but to watch one”, explains Mariann Lewinsky. “Do not miss this unique opportunity to experience a black and white positive print, coloured by tinting and toning; an authentic copy, not a facsimile, a transfer, an approximation or a simulation. It is a blissful experience”. We take a leap forward in time by forty years to inaugurate the Technicolor & Co. section, with the first of its extremely rare vintage prints, the original 35mm Technicolor dye transfer print of the irresistible The Patsy (1964) by Jerry Lewis, a film that is “visually sumptuous: the study of colour, the work of gifted director of photography Wallace Kelley is a delight for its subtly aggressive modernity” (Benayoun). Preceded by Tiger Rag, one of Albert Pierru’s “films without a camera”, produced in the 1950s by drawing, hand painting and scratching the emulsion.

 Jacques Becker – L’idea stessa di libertà: Goupi Mains rouges e Le Trou
Cinema Jolly, ore 18.15 e 21.30

Era uno dei cineasti intellettualmente più rispettati e più amati dai suoi contemporanei. Innamorato del jazz e del cinema americano, ‘vieille France’ come Max (Jean Gabin) in Grisbi, passa da un genere all’altro e da un ambiente all’altro con l’eleganza suprema del suo Arsène Lupin. Al via la retrospettiva dedicata al grande Jacques Becker (1906-19 60) con due capisaldi della sua opera: la versione (restaurata da Pathé) di Goupi Mains rouges, il più bel film sul mondo contadino del cinema francese (che fa il paio con il più bel film sul mondo contadino del cinema italiano, L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi, in programma il 30 giugno), introdotto in sala dal curatore della rassegna Bernard Eisenschitz e dal supervisore del restauro Noël Véry, e il suo ultimo capolavoro, Le Trou, con cui Becker, per dirla con le parole di Serge Daney che hanno dato titolo alla rassegna, ha “filmato l’idea stessa di libertà”.
 
Jacques Becker – The Very Idea of Freedom:
Goupi Mains rouge and Le Trou
Cinema Jolly, at 6:15pm and 9:30pm
He was one of the most highly regarded and respected directors amongst his peers. A lover of jazz and of American Cinema. A 'vieille France' like Max (Jean Gabin) in
Grisbi, switching genres and milieus with the supreme elegance of his Arsène Lupin character. Our retrospective dedicated to the great Jacques Becker (1906-1960) gets underway with two cornerstones of his work. First, the Pathé restored version of Goupi Mains rouges, French cinema’s most beautiful film about the world of peasant farmers (a companion piece to Italian cinema’s most beautiful film about world of peasant farmers, Ermanno Olmi’s L’albero degli zoccoli, in programme 30th June). The screening will be introduced by the curator of this section, Bernard Eisenschitz, and the restoration supervisor Noël Véry. Followed later on in the evening by his final masterpiece, Le Trou, in which Becker, to quote the words of Serge Daney that lent themselves to the title of the section, managed to “film the very idea of freedom”.


Cineconcerto: Tempi moderni di Chaplin
Con l’accompagnamento dal vivo dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Timothy Brock
Piazza Maggiore, ore 21.45

Serata inaugurale del trentennale e primo Cineconcerto del Cinema Ritrovato 2016. Sul grande schermo di Piazza Maggiore ritorna Charlie Chaplin, artista-faro del Novecento, da quindici anni al centro delle attività di restauro e ricerca della Cineteca di Bologna. L’Orchestra del Teatro Comunale, diretta da Timothy Brock, eseguirà le musiche che Chaplin compose per Tempi Moderni e che lo stesso Brock ha restaurato. L’eccezionale ampiezza visiva e acustica, porterà nuovo incanto a un film (quasi) muto uscito in epoca sonora, segnato da un uso magistrale degli effetti e delle musiche; uno dei vertici dell’arte di Chaplin e sua ultima apparizione nei panni del Vagabondo. Scolpite nella memoria universale le immagini di Charlot che avvita bulloni in accelerazione convulsa, a cavalcioni di giganteschi ingranaggi, alienato, disoccupato, innamorato. Tempi moderni è il più grande film, meravigliosamente comico, sulla dannazione della modernità e sullo sfruttamento sociale alla base del capitalismo; e il Vagabondo e la Monella che s’allontanano insieme resta “la più riuscita rappresentazione della felicità umana mai portata su uno schermo” (Peter von Bagh).

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Cineconcert: Modern Times by Chaplin. Accompanied by live music performed by the Teatro Comunale di Bologna Orchestra, directed by Timothy Brock
Piazza Maggiore, at 9:45pm
The opening evening of the 30th anniversary and the first Cineconcert of Il Cinema Ritrovato 2016. Charlie Chaplin returns to the big screen in Piazza Maggiore, the artist par excellence of the 20th century who has been at the centre of the Cineteca di Bologna’s restoration and research activities for 15 years. The Teatro Co munale di Bologna Orchestra, directed by Timothy Brock, will perform music composed by Chaplin for
Modern Times, which Brock also restored. The exceptional visual and acoustic breadth will bring a new enchantment to an (almost) silent film released during the era of sound, marked by a masterly use of effects and music; one of the highpoints of Chaplin’s art and his final appearance as the Little Tramp. Carved into universal memory are the images of the Tramp convulsively tightening bolts, astride gigantic gears, alienated, unemployed, in love. The wonderfully comic Modern Times is the greatest film about the damnation of modernity and the social exploitation that forms the base of Capitalism; and the Little Tramp and the Gamin on the road is “the most complete image of human happiness ever created on screen” (Peter von Bagh).
   
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Il Cinema Ritrovato
Cineteca di Bologna and Mostra Internazionale del Cinema Libero
Via Riva di Reno, 72 - 40122 Bologna - Italy
Tel: (+39) 0512194814 - Fax (+39) 0512194821
ilcinemaritrovato@cineteca.bologna.it
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