lunedì 25 giugno 2018

Martedì 26 al Cinema ritrovato

Il programma di martedì 26 giugno
Cinema Arlecchino ore 18.15

Censurati, Ritrovati, Restaurati
È una delle sorprese da riscoprire nella sezione Censurati: Żywot Mateusza (La vita di Matteo) di Witold Leszczyński doveva rappresentare la Polonia a Cannes nel 1968. Ma come noto l’edizione fu annullata e il film – poesia sull’incontro tra uomo e natura e meccanismo perfetto di composizione cinematografica – rimase un oggetto sconosciuto. Lo introduce Stanislaw Bardadin. Arriva sempre dal ’68 il Cinétract 66 che precede la proiezione: uno dei brevissimi filmati (bobine di meno di tre minuti) girati da un collettivo di cineasti (sono anonimi, ma dietro ci sono nomi come Godard, Marker, Resnais) che raccontavano attraverso le immagini le urgenze rivoluzionarie.
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Cinema Arlecchino ore 21.30

Ritrovati e Restaurati: The Producers
“I miei film si librano al di sotto della volgarità”, recita un frase attribuita a Mel Brooks. Nessuno dei suoi film la illustra meglio di questo suo esordio, grande successo che gli valse un Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Al centro del plot uno spettacolo orrendo, costoso e offensivo (vi basti il titolo: Springtime for Hitler) che i suoi ideatori (Zero Mostel e Gene Wilder, irresistibili) producono al solo scopo di intascare denaro, ma che inevitabilmente si rivela un successo.
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Sala Mastroianni ore 10.30

1918: arriva il film d'avventura e il primo Tarzan
Tra le molte sorprese che in questi giorni ci riserva il cinema di cento anni fa, c’è lo scoprire che nel 1918 già spopolavano i film d’avventura, con tanto di imprese spettacolari ed ambientazioni esotiche. Il 1918, ad esempio, è l’anno del primo Tarzan cinematografico: riguardando il film scoprirete che contiene già tutto quello che di Tarzan abbiamo amato in un secolo di sequel, insieme a un’innocenza, a una freschezza e a un sentimento di meraviglia rinfrancanti. Le immagini del film di Scott Sidney “hanno già fissato il mito nella sua purezza originaria” (Francis Lacassin).
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Auditorium DAMSLab ore 16.00 | Piazza Re Enzo ore 19.00 | Piazza Maggiore ore 21.45

Il West di Sergio Leone
“Questa danza di morte – secondo la definizione di Leone – fa scontrare i logori stereotipi del western con ‘la nuova era spietata che avanza’, l’era dei baroni rapinatori. Si tratta di un’antologia di grandi sequenze del western hollywoodiano, amorevolmente ricreate prima di essere ribaltate”. Così Sir Christopher Frayling, il più autorevole studioso dell’opera di Sergio Leone, su C’era una volta il West. Sarà proprio Frayling a introdurre il capolavoro leoniano, prima che le celebri note di Ennio Morricone risuonino in tutta Piazza Maggiore. Lo studioso britannico sarà protagonista di altri due appuntamenti della giornata, una lezione dedicata al cinema di Sergio Leone e il doppio appuntamento editoriale di Piazza Re Enzo: oltre al nuovo libro dello stesso
Frayling , Once Upon a Time in the West (Reel Art Press, 2018), presenteremo Tonino Delli Colli, mio padre. Tra cinema e ricordi (Artdigiland, 2017), dedicato allo storico direttore della fotografia (sue le luci anche di C’era una volta il West) e scritto dal figlio Stefano Delli Colli. Modera l’incontro Lorenzo Codelli.
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Piazzetta Pasolini ore 22.15 

Napoli che canta: Naples au baiser de feu
È un cineasta russo giunto in Francia dopo la rivoluzione, Serge Nadejdine, a realizzare uno dei più bei film muti su Napoli, Naples au baiser de feu, girato nella città partenopea del 1924, che si rivela “in tutto il suo solare splendore e la sua tragica condizione sociale” (Vittorio Martinelli). La proiezione con lampada a carbone sarà accompagnata dal vivo dalle canzoni napoletane scelte, arrangiate ed eseguite da Guido Sodo (mandolino, mandoloncello e voce) e François Laurent (chitarra).
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Cinema Arlecchino ore 14.15 

Hitchcock in Technicolor: Marnie
Dopo il cielo blu di Bodega Bay punteggiato dalle macchie nere dei suoi temibili Uccelli, un altro Hitchcock, Marnie, in una copia originale 35mm dye transfer Technicolor dell’Academy Film Archive. “I colori! Non li sopporto quei colori!”: in Marnie il colore suscita paura: impossibile pensare al film senza ricordare il rosso, ovvero il rimosso della protagonista che ritorna a sciogliere il plot.
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festival.ilcinemari

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