tag:blogger.com,1999:blog-6986637967203621666.post7683266520734347616..comments2022-06-06T19:27:48.615+02:00Comments on Fuori Quadro: Rassegna Zurlinibondenocomhttp://www.blogger.com/profile/18436688275305992679noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-6986637967203621666.post-20037004846292695932012-10-25T18:49:54.418+02:002012-10-25T18:49:54.418+02:00Sala Espositiva della Cineteca (via Riva di Reno 7...Sala Espositiva della Cineteca (via Riva di Reno 72)<br />dal 19 giugno al 31 ottobre<br />ULTIMI GIORNI!!<br />da lunedì a venerdì, ore 9-13 e 14-18<br />Ingresso libero<br /><br />140 scatti di donne e uomini di cinema. La Cineteca di Bologna torna alla fonte infinita di Mario Dondero, delle sue avventure infaticabili, del suo sguardo testimone di vita. Un rapporto intenso, quello con l’Archivio fotografico della Cineteca di Bologna, che trova ora compimento in una mostra che restituisce a Mario Dondero la sua centralità come fotografo di cinema: scatti sul set, scatti rubati fuori dal set, scatti di gente di cinema. Un grande omaggio che corre parallelo a quello di Palazzo Ducale a Genova: Mario Dondero. Dalla parte dell’uomo, allestita dal 16 giugno al 19 agosto.<br /><br />Figura tra le più originali ed eclettiche del fotogiornalismo contemporaneo, Mario Dondero, di origini genovesi, è un vero poeta del reportage. Da molti anni racconta la complessità della condizione umana: ritrae scrittori, artisti e intellettuali, immortala con orgoglio uomini e donne in terre di guerra o animati dall'impegno civile. E tra le sue fotografie non mancano momenti e testimonianze riferiti al mondo del cinema.<br /><br />Dai suoi cassetti emergono ritratti di attori e cineasti, momenti di pausa sui set, interpretazioni personali della 'foto di scena'. Dondero si trova sui set cinematografici soprattutto perché amico di registi e sceneggiatori, spinto da affetto e curiosità intellettuale; solo in pochi casi i suoi scatti sono frutto di brevi incursioni per conto di giornali. "Vedere nascere un film è come seguire la vita di una comunità provvisoria. C'è l'impegno che anima queste persone, c'è la paura di fallire, c'è molta passione".<br /><br /><br />Nelle sue fotografie non si manifesta la velocità superficiale di chi vuole cogliere l'attimo fuggente, ma la voglia di una rappresentazione più profonda. Mario Dondero si pone all'ascolto delle storie dei personaggi che vuole ritrarre, solo dopo ferma il soggetto attraverso l'obiettivo. Il suo celebre ritratto di Jean Seberg, come quelli di Agnès Varda o di Pier Paolo di Pasolini, oppure Gassman sulla scena alle prese con Amleto, Giuseppe Bertolucci assorto al montaggio, Anouk Aimée in un momento di quotidianità, Visconti nel camerino della Callas - non sono semplici atti contemplativi, ma la ricerca di una comunanza di sentimenti e di idee.<br /><br /><br />bondenocomhttps://www.blogger.com/profile/18436688275305992679noreply@blogger.com