giovedì 26 marzo 2009

Sangue, sudore e lacrime



Una delle affermazioni più comuni che mi capita di sentire parlando di "politica" è che viviamo nel migliore dei mondi possibili e questo grazie al sistema capitalista.

Concordo che è un dato di fatto che nell'immediato dopoguerra solo l'8% delle famiglie italiane aveva contemporaneamente acqua, luce e servizi igienici in casa, però va ricordato che il "sistema Italia" era abbastanza atipico e lontano dal capitalismo "puro" di marca USA al quale ci stiamo avvinando a grandi passi con la "seconda Repubblica".

Caratteristiche del capitalismo puro sono: privilegiare la rendita (fondiaria, immobiliare, finanziaria), massimizzare i profitti (soprattutto abbattendo il costo del lavoro, che produce beni reali) e concentrare la ricchezza in sempre meno mani, grazie all'abbattimento di tutti i vincoli (e.g. Steagall Act)

Dove porta tutto questo è cronaca quotidiana e, se in Italia la situazione è migliore di quella USA è perché da noi sono ancora in vigore gli ammortizzatori sociali (pensioni e cassa integrazione) gestiti dall'INPS, la cui istituzione nasce nel periodo fascista (come altri provvedimenti di tutela del lavoratore).

Non è un caso che il FMI abbia sempre fatto pressioni per la loro eliminazione in favore di fondi di gestione privatistica (che la crisi odierna avrebbe fatto evaporare come neve al sole).
Il paradosso poi è che, dopo averci fatto smantellare il sistema delle Partecipazioni Statali, banche e aziende statunitensi e anche europee sono andate subito a battere cassa dagli stati per ripianare i loro debiti.

La differenza con la crisi del 1929 è che finora nessun finanziere si è suicidato dopo il fallimento, anzi se ne sono andati tutti con laute prebende!

Nota: Il Wall street journal riporta che, negli USA 14.000 famiglie (0,1% della popolazione) detengono il 22,2% della ricchezza nazionale e, nella fascia più bassa, 133 milioni di famiglie (90% della popolazione) si spartiscono il 4% della ricchezza nazionale.

Nessun commento:

Posta un commento

Chiunque può inserire commenti, che sono moderati