mercoledì 29 marzo 2017

Elle

  • Prima visione: Elle e Moonlight
  • Assalto al cielo. Le immagini del '77
  • Doc in Tour. Enza Negroni presenta La prima meta
  • Il cinema di Silvano Agosti
  • Premio Mutti - AMM. Suranga D. Katugampala presenta Per un figlio
  • Schermi e Lavagne
  • Il Cinema Ritrovato al cinema: Dawson City – Il tempo tra i ghiacci
  • Ad aprile in Cineteca



Prima visione

Cinema Lumière
Elle
(Francia-Germania/2016) di Paul Verhoeven (130')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 5 aprile

“Esistono performance di fronte alle quali il critico deve alzarsi in piedi, mettersi sull'attenti e lasciar spazio all'ammiratore. Quella di Isabelle Huppert in Elle (nella cinquina degli Oscar per la miglior interpretazione femminile) appartiene a questa categoria” (Alberto Crespi). Un quarto di secolo dopo Basic Instinct, Paul Verhoeven, “ci regala un'erede degna della gelida bionda che, con un lieve movimento delle ginocchia, sedusse per sempre Michael Douglas e il pubblico dei multiplex” (Giulia D'Agnolo Vallan). Verhoeven ci consegna “una black comedy allegramente amorale che aspira come un buco nero tutto ciò che ruota intorno a Michèle [...] Verhoeven non spiega un bel nulla, anzi ci fa una pernacchia e tra sms sconci, e-mail porno, cene di Natale demenziali, ci diverte, ci scuote, costringendoci a riemp ire i mille vuoti lasciati ad arte dentro un racconto paradossale e insieme del tutto logico” (Fabio Ferzetti). In concorso all'ultimo Festival di Cannes e vincitore di due Golden Globe, una commedia nera di cui Buñuel sarebbe stato contento.
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Sala Cervi
Moonlight
(USA/2016) di Barry Jenkins (111')
In italiano e in versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 5 aprile

Vincitore dell'Oscar per il miglior film, per la sceneggiatura non originale e l'attore non protagonista, prosegue in Sala Cervi, la programmazione di uno dei film più attesi dell'anno. Moonlight racconta, in tre capitoli, la vita dall'infanzia all'età adulta di Chiron, silenzioso ragazzo gay di colore con una madre tossica e prostituta a tempo pieno, cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, in cui modelli in cui identificarsi sono tutti negativi, tra spacciatori e machi disadattati. Un film duro, intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore, animato dall’interpretazione corale di un meraviglioso cast di attori. A partire da giovedì 30 marzo il film sarà programmato alternativamente in italiano e in versione originale con sottotitoli.
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Assalto al cielo. Le immagini del '77
Mercoledì Francesco Munzi presenta Assalto al cielo

fino al 31 marzo – Cinema Lumière

Volge al termine l'ampia rassegna con cui abbiamo voluto riflettere, a quarant’anni di distanza, su un anno cruciale per il mondo e per il cinema. Un anno di fermenti, di lotte, di fantasia al potere, tra indiani metropolitani, femministe, autonomi e creativi. La nostra selezione presenta molti documenti d’archivio di quei mesi liberi e tumultuosi, oltre a tanti film importanti impregnati dell’air du temps. Mercoledì 29 alle ore 20 Francesco Munzi presenterà al Lumière il documentario che ci ha suggerito il titolo della rassegna. L''assalto al cielo' è quello tentato dai gruppi giovanili che animarono le lotte politiche extraparlamentari tra il 1967 e il 1977, raccontati utilizzando esclusivamente materiali d'archivio. In settimana vedremo anche quattro grandi film usciti in sala quell'anno: Quell'oscuro oggetto del deside rio (mercoledì 29, ore 22.15), ultimo dinamitardo sberleffo di Luis Buñuel; Un borghese piccolo piccolo (giovedì 30, ore 17.45), commedia gelida e tombale di Mario Monicelli sull'Italia dei Settanta; La terza generazione (giovedì 30, ore 22.15), irriverente e macabra commedia antiterroristica di Fassbinder permeata di pessimismo beffardo e disincantato; e Padre padrone (venerdì 31, ore 17.45) dei fratelli Taviani dal best-seller di Gavino Ledda, Palma d'Oro a Cannes.
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Doc in Tour. Enza Negroni presenta La prima meta
Giovedì 30 marzo, ore 20 – Cinema Lumière

Tre giovani detenuti entrano a far parte della squadra di rugby del carcere di Bologna. La vita di squadra sul campo si contrappone alla solitudine delle celle. Le continue sconfitte si trasformano in voglia di riscatto. "L'idea del film nasce da due esigenze: approfondire il processo di inclusione attraverso il rugby di detenuti di diverse nazionalità e l'utilizzo della forma documentaristica che permette di raccontare l'esperienza della vita carceraria senza mediazioni" (Enza Negroni). Al termine della proiezione, nell'ambito del ciclo Doc in Tour e in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, FICE Emilia-Romagna e D.E-R, la regista inconterà il pubblico in sala.
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Il cinema di Silvano Agostifino al 13 aprile
Prosegue l’ampia retrospettiva dedicata una delle figure più eclettiche e irriducibili del cinema italiano, strenuo sostenitore come molti compagni di viaggio affermatisi negli anni della contestazione (Bellocchio, Grifi, Caligari, Amico) del valore del cinema come elemento fondante dell’impegno politico. Mercoledì 29 alle ore 18 vedremo Caro sociologo, intervista a Silvano Agosti di Carmelo Albanese e Lorenzo Negri, e Cinegiornale numero 1 e 2, immagini del movimento studentesco riprese da un collettivo organizzato dallo stesso Agosti; venerdì 31 alle ore 20 sarà la volta di Quartiere, "quattro vere storie d'amore in un quartiere di Roma" (Silvano Agosti). La rassegna proseguirà nel cartellone di aprile con Uova di garofano (sabato 1, ore 20), "un film autobiografico, delicato e crudele, dalla parte dei 'ragazzin i' di morantiana memoria" (Paolo Mereghetti).
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Premio Mutti - AMM. Suranga D. Katugampala presenta Per un figlio
Sabato 1° aprile, ore 18 - Cinema Lumière

  Dopo l'anteprima nel corso del festival Visioni Italiane, torna al Lumière l'opera prima di Suranga D. Katugampala, regista ‘migrante', vincitore per questo progetto del Premio Mutti 2015. Racconta la storia di Sunita, una donna srilankese che divide le sue giornate tra il lavoro di badante e un figlio adolescente. Cresciuto in Italia, il ragazzo fa esperienza di un’ibridazione culturale che la madre, impegnata a lottare per vivere in un paese al quale non vuole appartenere, fatica a capire. Al termine incontro con il regista, Antonio Agugliaro, distributore del film, e Antonello Piombo (Centro Studi Donati).

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Schermi e Lavagne
Sabato 1° e domenica 2 aprile, ore 16 - Cinema Lumière e Sala Cervi

Schermi e Lavagne incrocia in questo week-end il Bologna Children's Book Fair con un doppio omaggio alla Catalogna, ospite d'onore della 54a edizione della grande kermesse dedicata al libro per ragazzi in programma dal 3 al 6 aprile. Sabato alle ore 16 appuntamento in Cinnoteca (Sala Cervi, ingresso libero con tessera Schermi e Lavagne) con una selezione di cortometraggi animati di giovani autori catalani, seguito da un laboratorio condotto dall'illustratore Francesc Rigalt e da una merenda offerta da Alce nero; domenica 2 il Cineclub per bambini e ragazzi proporrà invece A Perfect Day to Flight del barcellonese Marc Recha. La programmazione per i giovani cinefili si completa ques to week-end con Guida galattica per autostoppisti (sabato 1° aprile alle 16) di Garth Jennings, trasposizione per il grande schermo della serie radiofonica cult e dei cinque romanzi di Douglas Adams.
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Il Cinema Ritrovato al cinema: Dawson City – Il tempo tra i ghiacci
Al Lumière tutti i lunedì e martedì di marzo

Dawson City – Il tempo tra i ghiacci è il nostro Cinema Ritrovato al cinema ‘fuori formato’ del mese. Un documentario avvincente firmato da Bill Morrison, uno dei più audaci filmmaker americani, che parte dal ritrovamento di un giacimento di pellicole sotto i ghiacci dello Yukon per ricostruire attraverso una pagina fondativa della storia americana, l’epoca della corsa all’oro e dei pionieri del cinema. Acclamato a Venezia e poi al New York Film Festival, è uno dei più coinvolgenti film di found footage mai realizzati: le immagini (fotografie, film e frammenti degli anni Dieci, inserti televisivi) ci parlano dell’epoca della corsa all’oro, evocano l’America di Chaplin e l'evolversi d’ una nazione capitalista, rintracciano l'origine delle grandi fortune americane (e c’è anche l'origine della fortuna dei Trump, la cui storia parte da uno dei tanti caffè-postribolo del Klondike). Per l’avventuroso ritrovamento dei materiali e per il loro geniale riuso, Dawson City potrebbe essere un ideale trailer del Cinema Ritrovato – che infatti quest’anno dedicherà una personale proprio a Bill Morrison, cineasta, artista, documentarista e grande sperimentatore.
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AD APRILE IN CINETECA

  • Il Cinema Ritrovato al cinema: Gli amori di una bionda
  • Miloš Forman: cinema ribelle
  • Totalmente Totò
  • Rendez vous. Nuovo cinema francese
  • Omaggio ad Aki Kaurismäki
  • Omaggio a Barry Jenkins e Kenneth Lonergan
  • Schermi e Lavagne
Scarica in anteprima Cineteca di aprile











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martedì 21 marzo 2017

Visita al cantiere del Modernissimo

  • Il Cinema Ritrovato al cinema: Dawson City – Il tempo tra i ghiacci
  • Giornate Fai di Primavera: apre il cantiere del Modernissimo!
  • Prima visione. Elle e Moonlight
  • Assalto al cielo. Le immagini del '77
  • Omaggio a Dario Argento
  • Il cinema di Silvano Agosti
  • Le vie dei monti: Ninì
  • Cineclub per bambini e ragazzi: La La Land e Mike sulla Luna



Il Cinema Ritrovato al cinema: Dawson City – Il tempo tra i ghiacci
Il regista Bill Morrison presenta il film stasera al Lumière, mercoledì a Roma e giovedì a Firenze

Dawson City – Il tempo tra i ghiacci è il nostro Cinema Ritrovato al cinema ‘fuori formato’ del mese. Un documentario avvincente firmato da Bill Morrison, uno dei più audaci filmmaker americani, che parte dal ritrovamento di un giacimento di pellicole sotto i ghiacci dello Yukon per ricostruire attraverso una pagina fondativa della storia americana, l’epoca della corsa all’oro e dei pionieri del cinema. Acclamato a Venezia e poi al New York Film Festival, è uno dei più coinvolgenti film di found footage mai realizzati: le immagini (fotografie, film e frammenti degli anni Dieci, inserti televisivi) ci parlano dell’epoca della corsa all’oro, evocano l’America di Chaplin e l'evolversi d’una nazione capitalista, rintracciano l'origine delle grandi fortune americane (e c’è anche l'origine del la fortuna dei Trump, la cui storia parte da uno dei tanti caffè-postribolo del Klondike). Per l’avventuroso ritrovamento dei materiali e per il loro geniale riuso, Dawson City potrebbe essere un ideale trailer del Cinema Ritrovato – che infatti quest’anno dedicherà una personale proprio a Bill Morrison, cineasta, artista, documentarista e grande sperimentatore. Il regista è impegnato in un piccolo tour italiano di presentazione del film: stasera sarà a Bologna al Cinema Lumière (ore 20), accompagnato da Gian Luca Farinelli; mercoledì 22 a Roma al Cinema Quattro Fontane (ore 20) e giovedì 23 a Firenze al Cinema Odeon (ore 21).
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Giornate Fai di Primavera: apre il cantiere del Modernissimo!
Sabato Italo Moscati presenta 1.200 km di bellezza

Sabato 25 e domenica 26 marzo

Grazie all'iniziativa del FAI apre, per la prima volta, il cantiere del futuro Cinema Modernissimo: sabato 25 e domenica 26 il pubblico potrà visitare in anteprima i sorprendenti spazi primo novecenteschi di una delle sale cinematografiche più belle e antiche d'Italia. Per l'occasione, la Cineteca di Bologna lancia un invito a tutti i cittadini per raccogliere le loro memorie riguardo il Modernissimo e il Sottopasso di piazza Re Enzo: le fotografie e i documenti verranno digitalizzati dagli archivisti della Cineteca; parallelamente, presso il vicino bookshop sotto il Voltone del Podestà, si potranno registrare i ricordi delle proprie esperienze di questi luoghi. Sempre nell'ambito delle Giornate Fai di Primavera sabato 25 alle ore 21.30 Italo Moscati presenterà al Lumière il suo documentario 1.200 Km di bellezza, affresco del nostro paese fatto di volti e paesaggi, scenari naturali, e opere del lavoro e della creatività.


Prima visione

Cinema Lumière
Elle
(Francia-Germania/2016) di Paul Verhoeven (130')
Versione originale con sottotitoli italiani
Da giovedì 23 marzo

“Esistono performance di fronte alle quali il critico deve alzarsi in piedi, mettersi sull'attenti e lasciar spazio all'ammiratore. Quella di Isabelle Huppert in Elle (nella cinquina degli Oscar per la miglior interpretazione femminile) appartiene a questa categoria” (Alberto Crespi). Un quarto di secolo dopo Basic Instinct Paul Verhoeven, “ci regala un'erede degna della gelida bionda che, con un lieve movimento delle ginocchia, sedusse per sempre Michael Douglas e il pubblico dei multiplex” (Giulia D'Agnolo Vallan). Nel film che segna il suo ritorno alla regia dopo un decennio il settantottenne regista olandese affida alla Huppert il ruolo dell'imperturbabile capo di una società di videogiochi. Nel lavoro, come nelle relazioni sentimentali e nella routine familiare e delle amicizie, nulla sembra sfuggirle, ogni manifestazione di debolezza o sbavatura sembrano bandite. Fino a quando una sera, rientrata a casa, Michèle non subisce l’aggressione di uno sconosciuto. Un atto brutale, che si rivelerà carico di inattese conseguenze emotive. In concorso all'ultimo Festival di Cannes, vincitore di due Golden Globe, Verhoeven ci consegna un raffinato noir alla Chabrol, innervato di morbosità e pieno di ironia. “Una black comedy allegramente amorale che aspira come un buco nero tutto ciò che ruota intorno a Michèle [...] Verhoeven non spiega un bel nulla, anzi ci fa una pernacchia e tra sms sconci, e-mail porno, cene di Natale demenziali, ci diverte, ci scuote, costringendoci a riempire i mille vuoti lasciati ad arte dentro un racconto paradossale e insieme del tutto logico” (Fabio Ferzetti).
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Laboratori delle Arti UniBo e Sala Cervi
Moonlight
(USA/2016) di Barry Jenkins (111')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 29 marzo

Vincitore dell'Oscar per il miglior film, per la sceneggiatura non originale e l'attore non protagonista, prosegue al Lumière, rigorosamente in versione orginale con sottotitoli, la programmazione di uno dei film più attesi dell'anno. Moonlight racconta, in tre capitoli, la vita dall'infanzia all'età adulta di Chiron, silenzioso ragazzo gay di colore con una madre tossica e prostituta a tempo pieno, cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, in cui modelli in cui identificarsi sono tutti negativi, tra spacciatori e machi disadattati. Un film duro, intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore, animato dall’interpretazione corale di un meraviglioso cast di attori.
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Assalto al cielo. Le immagini del '77
In settimana il cinema militante di Grifi e Caligari, le immagini tra cinema e teatro di Olmi e Bene, L'ultima donna, Todo modo, Suspiria, I duellanti e La rabbia giovane
fino al 31 marzo – Cinema Lumière

L’uscita del bel documentario di Francesco Munzi (che proporremo mercoledì 29 alle ore 20 alla presenza dell'autore) è l’occassione per riflettere, a quarant’anni di distanza, su un anno cruciale per il mondo e per il cinema. Un anno di fermenti, di lotte, di fantasia al potere, tra indiani metropolitani, femministe, autonomi e creativi. La nostra selezione presenta molti documenti d’archivio di quei mesi liberi e tumultusi, oltre a tanti film importanti impregnati dell’air du temps. In settimana vedremo due programmi-omaggio dedicati ad altrettanti protagonisti del cinema militante di quella stagione: Alberto Grifi, con il ready-made Il preteso corpo e le immagini dello storico Festival del proletariato giovanile al Parco Lambro (mercoledì 22, ore 18), e Claudio Caligari con La parte bassa, documentario ultraindipendente g irato a quattro mani con Franco Barbero. E poi alcuni fra i più significativi film usciti in sala quell'anno: L'ultima donna (giovedì 23, ore 22) apologo nero sulla famiglia firmato da Marco Ferreri con la coppia Depardieu-Ornella Muti; Todo modo (venerdì 24, ore 20) di Elio Petri, “spettacolo sarcastico, pamphlet di fantapolitica” (Jean Gili), nella copia restaurata da Cineteca di Bologna e Museo del Cinema di Torino; Suspiria (sabato 25 a mezzanotte), primo film horror di Dario Argento che incrocia l'omaggio al regista romano (vedi sotto); I duellanti (sabato 25, ore 18), il film che ha fatto conoscere al mondo il talento di Ridley Scott; La rabbia giovane (domenica 26, ore 20.15), folgorante esordio di Terence Malick. Infine un programma (giovedì 23, ore 17) tra cinema e teatro con Apocalypsis cum figuris, il film con cui Ermanno Olmi ha documento la storica performance milanese di Grotowski, Bene ! Quattro diversi modi di morire in versi, ovvero i versi di quattro grandi poeti russi interpretati da Carmelo Bene, e le rare immagini di una performance del Living Theatre a Bologna nel cortile del Roncati.
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Omaggio a Dario Argento
dal 22 al 26 marzo – Cinema Lumière

Tre capolavori degli anni Settanta del maestro del brivido del cinema italiano. L’esordio d’inizio decennio, L’uccello dalle piume di cristallo (mercoledì 22, ore 22.30), atto di nascita di una poetica unica nel panorama nazionale. ‘Il’ capolavoro, Profondo rosso (venerdì 24, ore 22.30): orrore, follia, trauma, una costruzione implacabile che dai titoli di testa ci consegna all’angoscia e alle note inquietanti dei Goblin. L’omaggio incrocia la retrospettiva dedicata al ’77, anno in cui Dario Argento faceva uscire il suo primo ‘vero’ horror, Suspiria (sabato 25 a mezzanotte), con tanto di streghe, riti occulti e cunicoli tenebrosi.
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Il cinema di Silvano Agosti
Mercoledì il regista presenta N.P. Il segreto e Il senso della lotta. Sabato Nel più alto dei cieli

fino al 13 aprile
Prosegue l'ampia l’ampia retrospettiva dedicata una delle figure più eclettiche e irriducibili del cinema italiano, strenuo sostenitore come molti compagni di viaggio affermatisi negli anni della contestazione (Bellocchio, Grifi, Caligari, Amico) del valore del cinema come elemento fondante dell’impegno politico. Mercoledì alle ore 20 doppio appuntamento (introdotto dallo stesso Agosti) con N.P. Il segreto, apologo sociopolitico accompagnato dalle musiche di Nicola Piovani che narra le vicende dell'Italia dal 1970 al 2029, e Il senso dell a lotta, ritratto del grande sindacalista Bruno Trentin. Sabato 25 sarà la volta dello 'scandaloso' e ultracensurato Nel più alto dei cieli, grottesto racconto della regressione allo stato ferino di un gruppo di quattrordici cattolici bloccati in ascensore mentre si stanno recando a un'udienza papale.
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Le vie dei monti: Ninì
Giovedì 23 marzo, ore 20 – Cinema Lumière

Nell'estate del 1932, Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta si incontrano sul Monte Bianco: scalano insieme, si innamorano. Da allora fino al 1936 vivono la loro grande stagione alpinistica e aprono, come compagni di cordata, alcune delle vie più difficili delle Alpi. Qualche anno dopo la morte di Ninì, il figlio ritrova in un baule le immagini girate dalla madre, oltre a molte fotografie che hanno permesso a Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico di ricostruire questa grande storia d'amore ad alta quota. Al termine della proiezione, nell'ambito della rassegna 'Le vie dei monti' promossa da CAI sezione di Bologna Mario Fantin, incontro con gli autori e il produttore Daniele Ietri Pitton moderato da Lorella Grossi. L'ingresso è libero.
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Cineclub per bambini e ragazzi: La La Land e Mike sulla Luna
Sabato 24 e domenica 25 marzo, ore 16 – Cinema Lumière

Abbiamo deciso di inaugurare il prossimo week-end di Schermi e Lavagne riproponendo al nostro pubblico di cinefili in erba La La Land, il meraviglioso musical di Damien Chazelle trionfatore agli Oscar e ai Golden Globe, un'opera che trasuda amore e rimpianto per il cinema e il jazz della golden era, che più di ogni altra ha saputo infiammare quest'anno l'entusiasmo delle platee di tutto il mondo. Domenica 26 il Cineclub per bambini e ragazzi incrocia il Bologna Children Book Fair, in programma a Bologna dal 3 al 6 aprile, con Mike sulla Luna di Enrique Gato. Dalla Catalogna, paese ospite d'onore della fiera del libro per ragazzi, un tenero racconto animato di formazione dalla forte impronta ecologista.
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sabato 18 marzo 2017

Pino Daniele

Lunedì 20 marzo a Bologna al Cinema Odeon in Sala Biografilm si terrà la proiezione speciale di PINO DANIELE – IL TEMPO RESTERÀ, un viaggio attraverso la musica, i concerti e la vita del grande artista partenopeo con una straordinaria serie di immagini, testimonianze e performance musicali. Con la voce narrante di Pino Daniele.

PINO DANIELE, IL TEMPO RESTERà di Giorgio Verdelli
Lunedì 20 marzo - Cinema Odeon
ore 21.15 A 10€ anziché 12€segui questo link compila il form e inserisci il codice partner pd23BO


Il docu-film, diretto da Giorgio Verdelli, è l'evento cinematografico pensato per offrire ai fan di Pino Daniele l’opportunità di ritrovarne su grande schermo la musica e il percorso artistico dagli anni ’70 agli ultimi concerti.

Molto del materiale utilizzato per comporre il film è assolutamente inedito ed è stato selezionato appositamente dal regista Giorgio Verdelli attraverso una lunga e paziente ricerca – e la consulenza del figlio di Pino Daniele, Alessandro, che è stato per gli ultimi 15 anni stretto collaboratore artistico del padre – che ha permesso che la voce narrante del film fosse quella dello stesso Pino Daniele, supportato dal contributo di Claudio Amendola.

“Il Tempo Resterà non è la biografia di Pino Daniele, ma per certi versi gli assomiglia molto” spiega il regista, Giorgio Verdelli. “Mi sono fatto guidare dalle canzoni e dalle frasi di Pino che sono diventate il filo conduttore del film documentario. Abbiamo voluto fare un percorso emozionale e siamo letteralmente saliti su un autobus (ribattezzato Vaimò, come il tour del 1981) che ci ha riportato nei luoghi della Napoli di Pino Daniele, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che lui ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile”.

mercoledì 15 marzo 2017

Nuove voci del cinema francofono

  • Prima visione: Loving, Vedete, sono uno di voi, Moonlight e Il diritto di contare
  • Il Cinema Ritrovato al cinema: Dawson City – Il tempo tra i ghiacci
  • Assalto al cielo. Le immagini del '77
  • In ricordo di Maurizio Deoriti. Silvana Strocchi presenta Il germe del melograno
  • Tout court. Nuove voci del cinema francofono
  • In ricordo di Carlo di Carlo: Un sistema infallibile
  • L'Arena del Sole in Cineteca: Porcile
  • Il cinema di Silvano Agosti
  • Giornate Fai di Primavera. Muti musicati: Grand Tour Italiano
  • Cineclub per bambini e ragazzi: Il GGG – Il Grande Gigante Gentile



Prima visione

Cinema Lumière
Loving
(GB-USA/2017) di Jeff Nichols (123')
Versione originale con sottotitoli italiani
da giovedì 16 marzo

Ispirato a una storia vera, il film racconta la storia di Mildred e Richard Loving, una donna e un uomo che si amano e decidono di sposarsi. Una scelta naturale, ma non se si tratta di una coppia mista – lei nera e lui bianco – nell’America segregazionista del 1958. Lo Stato della Virginia, dove i Loving vivono, li persegue: andranno in prigione a meno di non accettare l'esilio. Il caso Loving arriverà alla Corte Suprema, che nel 1967 annullerà la decisione della Virginia, sancendo una vittoria storica nella battaglia per i diritti civili. Jeff Nichols si inserisce in un territorio ampiamente frequentato dal cinema americano, ma previlegiando una prospettiva intimista, concentrata sulla quotidianità della coppia, “tralasciando il versante processuale per seguirne il riverbero nella loro vita privata” (Emiliano Morreale). “Loving è bellissimo perché non sembra una storia vera: o meglio, non ha quegli schematismi narrativi e quelle forzature ideologiche che spesso affliggono i film ispirati a storie vere, soprattutto se socialmente e politicamente forti come questa” (Alberto Crespi).
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Sala Cervi
Vedete, sono uno di voi
(Italia/2017) di Ermanno Olmi (76')
da giovedì 16 marzo

Dopo l'anteprima durante il festival Visioni Italiane, l'ultimo film di Ermanno Olmi entra in tenitura in Sala Cervi. È la storia personale di Carlo Maria Martini, un protagonista dei nostri tempi, figura eccellente della Chiesa cattolica che ha speso i giorni della sua vita rigorosamente fedele alla sua vocazione e ai suoi ideali. Attraversando eventi drammatici (terrorismo degli anni di piombo, Tangentopoli, conflitti, corruzione, crisi del lavoro, solitudini), Martini ha dato senso a smarrimenti e inquietudini della gente, che in lui ha visto l'autenticità della sua testimonianza e lo ha riconosciuto come punto di riferimento. Uno spirito profetico che, per molti aspetti, ha anticipato le intuizioni di Papa Francesco.
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Laboratori delle Arti Unibo (Piazzetta Pier Paolo Pasolini)
Moonlight
(USA/2016) di Barry Jenkins (111')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 22 marzo

Vincitore dell'Oscar per il miglior film, per la sceneggiatura non originale e l'attore non protagonista, prosegue al Lumière, rigorosamente in versione orginale con sottotitoli, la programmazione di uno dei film più attesi dell'anno. Moonlight racconta, in tre capitoli, la vita dall'infanzia all'età adulta di Chiron, silenzioso ragazzo gay di colore con una madre tossica e prostituta a tempo pieno, cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, in cui modelli in cui identificarsi sono tutti negativi, tra spacciatori e machi disadattati. Un film duro, intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore, animato dall’interpretazione corale di un meraviglioso cast di attori.
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Cinema Lumière e Sala Cervi
Il diritto di contare
(Hidden Figures, USA/2017) di Theodore Melfi (127')
Versione originale con sottotitoli italianifino a mercoledì 22 marzo

Katherine G. Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson: tre brillanti matematiche afro-americane della NASA che negli anni della corsa allo spazio e della segregazione razziale hanno dato un contributo fondamentale ai programmi che avrebbero portato l'uomo sulla Luna e alla lotta per i diritti civili e l'emancipazione femminile. “La qualità più grande del film di Theodore Melfi è quella di sfogliare una pagina sconosciuta della NASA. Pagina ‘bianca’ coniugata fino ad oggi al maschile. Il diritto di contare mette in scena efficacemente il razzismo e il sessismo ordinario dei bianchi, concentrandosi sui drammi silenziosi che muovono la Storia in avanti” (Marzia Gandolfi).
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Il Cinema Ritrovato al cinema: Dawson City – Il tempo tra i ghiacci
Il film di Bill Morrison nelle sale italiane dal 20 marzo. Martedì 21 il regista presenta il film al Lumière

Dawson City – Il tempo tra i ghiacci è il nostro Cinema Ritrovato al cinema ‘fuori formato’ del mese. Un documentario avvincente firmato da Bill Morrison, uno dei più audaci filmmaker americani, che parte dal ritrovamento di un giacimento di pellicole sotto i ghiacci dello Yukon per ricostruire attraverso una pagina fondativa della storia americana, l’epoca della corsa all’oro e dei pionieri del cinema. Acclamato a Venezia e poi al New York Film Festival, è uno dei più coinvolgenti film di found footage mai realizzati: le immagini (fotografie, film e frammenti degli anni Dieci, inserti televisivi) ci parlano dell’epoca della corsa all’oro, evocano l’America di Chaplin e l'evolversi d’una nazione capitalista, rintracciano l'origine delle grandi fortune americane (e c’è anche l’origine della fortuna dei Trump, la cui storia parte da uno dei tanti caffè-postribolo del Klondike). Per l’avventuroso ritrovamento dei materiali e per il loro geniale riuso, Dawson City potrebbe essere un ideale trailer del Cinema Ritrovato – che infatti quest’anno dedicherà una personale proprio a Bill Morrison, cineasta, artista, documentarista e grande sperimentatore. Il regista sarà a Bologna martedì 21 e incontrerà il pubblico del Lumière in occasione della proiezione delle ore 20.
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Assalto al cielo. Le immagini del '77
In settimana Berlinguer ti voglio bene, Eraserhead, Il cacciatore e il documentario Femminismo!

fino al 31 marzo – Cinema Lumière

L’uscita del bel documentario di Francesco Munzi (che proporremo mercoledì 29 alle ore 20 alla presenza dell'autore) è l’occassione per riflettere, a quarant’anni di distanza, su un anno cruciale per il mondo e per il cinema. Un anno di fermenti, di lotte, di fantasia al potere, tra indiani metropolitani, femministe, autonomi e creativi. La nostra selezione presenta molti documenti d’archivio di quei mesi liberi e tumultusi, oltre a tanti film importanti impregnati dell’air du temps. Di immagini di repertorio si compone il documentario Femminismo! (venerdì 17 alle ore 20.15, presentato dall'autrice Paola Columba) che ricostruisce le battaglie del femminismo dagli anni Settanta a oggi, con interviste a molte delle protagoniste come Emma Bonino, Livia Ravera, Dacia Maraini e Piera Degli Esposti. In settima vedremo tre signifi cativi film usciti nel '77: Berlinguer ti voglio bene di Giuseppe Bertolucci (giovedì 16, ore 22), in cui l'ultima icona del comunismo italiano è vista attraverso lo sguardo comico e lunare del sottopoletario Cioni-Benigni, Eraserhead – La mente che cammina (sabato 18 a mezzanotte), esordio indipendente e underground di David Lynch, e Il cacciatore (domenica 19, ore 20.30), capolavoro di Michael Cimino, discesa epica e dolorosa nel trauma della guerra.
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In ricordo di Maurizio Deoriti. Silvana Strocchi presenta Il germe del melograno
Martedì 14 marzo, ore 20 – Cinema Lumière

Una serata dedicata alla memoria di Maurizio Deoriti, pianista, compositore, direttore d'orchestra, scomparso lo scorso gennaio. Lo ricordiamo con Il germe del melograno, il film di Silvana Strocchi (che lo presenterà in sala insieme a Gabriella Gherardi) sulla figura carismatica dello scultore e pittore Domenico Baccarini, di cui Deoriti ha composto le musiche. La storia è quella di un artista che, nella Romagna d'inizio Novecento percorsa da fermenti intellettuali e politici, seppe creare intorno a sé un cenacolo di giovani artisti. Attraverso il doloroso ricordo della madre dal letto del manicomio di Imola, il film ne ripercorre la vicenda umana e artistica, inseguendo i sogni, le speranze e la carica innovatrice di quella piccola bohème di provincia.
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Tout court. Nuove voci del cinema francofono
Mercoledì 15 e giovedì 16 marzo – Cinema Lumière

Seconda edizione per l'iniziativa promossa da Associazione NuVo dedicata alle opere di breve formato di giovani registi francofoni che hanno ottenuto risonanza sulla scena internazionale. Dalle Mauritius al Marocco, dal Canada alla Svizzera, dalla Francia al Senegal, diciotto cortometraggi divisi in quattro programmi (mercoledì 15 e giovedì 16, ore 17.30 e 20), che in un calidoscopio di stili, tematiche e generi – dall'animazione alla sperimentazione visiva – dimostrano la varietà e la vitalità della cultura francofona. A cavallo dei due programmi giornalieri due piccoli rinfreschi offerti da Associazione Italo-Belga Bologna-Bruxelles A/R e Café de la Paix.
 

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In ricordo di Carlo di Carlo: Un sistema infallibile
Giovedì 16 marzo, ore 17.45 – Sala Cervi

A un anno dalla scomparsa, ricordiamo l'amico Carlo di Carlo, regista, artista libero da schemi, storico, personaggio eclettico e vivacissimo della cultura italiana. Questa storia di un uomo alla ricerca di un metodo sicuro per vincere alla roulette ma travolto da un dramma sentimentale è "il capolavoro del cinema di Carlo di Carlo. [...] Il lavoro sull'immagine, sul suono, sul colore, sulla composizione dell'inquadratura, sul gioco degli attori, sulla musica mira a una cinematografia cristallina in cui lo spettatore diventa, a tutti gli effetti, protagonista assoluto" (Flavio De Bernardinis).
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L'Arena del Sole in Cineteca: Porcile
Venerdì 17 marzo, ore 18 – Cinema Lumière

Si rinnova anche nel cartellone di marzo la collaborazione tra Cineteca e Arena del Sole. In occasione dello spettacolo Porcile, in scena all'Arena il 23 e 24 marzo per la regia di Valerio Binasco, riproniamo il classico di Pier Paolo Pasolini nella versione restaurata da Cineteca di Bologna e Movietime. Due storie ambientate in epoche diverse – un passato indefinito e il 1967 – e in spazi emblematici – una zona vulcanica e una villa neoclassica in Germania – per tracciare un crudele apologo sul presente. Per chi presenta il biglietto d'ingresso al film sconto del 30% sull'acquisto di un biglietto per lo spettacolo.
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Il cinema di Silvano Agosti
dal 18 marzo al 13 aprile – Cinema Lumiètre

Dedichiamo, tra marzo e aprile, un’ampia retrospettiva a una delle figure più eclettiche e irriducibili del cinema italiano, strenuo sostenitore come molti compagni di viaggio affermatisi negli anni della contestazione (Bellocchio, Grifi, Caligari, Amico) del valore del cinema come elemento fondante dell’impegno politico. Per Agosti l’occhio sensibile della macchina da presa e l’icasticità del taglio di montaggio sono strumenti per restituire il disagio della condizione umana, il dolore della marginalità e per denunciare la brutalità del potere e la violenza delle sue istituzioni concentrazionarie. Inauguriamo la personale sabato 18 alle ore 16.30 con un incontro con l'autore a ingresso libero condotto da Andrea Morini, seguito (ore 18.15) da una presentazione dei libri di Agosti presso la Biblioteca Renzo Renzi. In serata proiezioni di Il giardino delle delizie (ore 20, preceduto dal corto Il violino) e D'amore si vive (ore 22, preceduto dal corto Il matrimonio di Vivina) introdotti dallo stesso regista.
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Giornate Fai di Primavera. Muti musicati: Grand Tour Italiano
Domenica 19 marzo, ore 18.15 – Cinema Lumière

Approssimandosi le Giornate FAI di Primavera (25 e 26 marzo) abbiamo scelto come muto musicato di questo mese una selezione di film d'inizio Novecento dedicati al paesaggio italiano tratti dal cofanetto Grand Tour italiano. 61 film dei primi anni del ‘900 (Edizioni Cineteca di Bologna, 2016). L'Italia come non l'abbiamo mai vista, dalla Sicilia al Cervino, sospesa tra Ottocento e modernità, nelle immagini antiche e rare dei cineoperatori d'inizio secolo. Con l'accompagnamento al pianoforte di Daniele Furlati e il commento di Gian Luca Farinelli.
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Cineclub per bambini e ragazzi: Il GGG – Il Grande Gigante Gentile
Sabato 18 e domenica 19 marzo, ore 16 – Cinema Lumière

Il gigante del titolo è diverso da tutti gli altri crudelissimi esemplari della sua specie: come scopre con sollievo l'orfanella Sophie, il GGG non mangia gli umani (solo disgustosi cetrionzoli) e vive in una caverna dove colleziona i sogni dei bambini. Regista del fantastico a misura di bambino, Spielberg porta sullo schermo il famoso romanzo di Roald Dahl con la tecnica della motion capture, che permette di ricreare digitalmente gli attori (a partire dal ‘gigantesco' Mark Rylance, premio Oscar 2016 per Il ponte delle spie).
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lunedì 13 marzo 2017

Jazz al Torrione

Appuntamenti musicali di grande rilievo in uno dei migliori jazz club europei!
  • Da gennaio ad aprile 2017
  • Ferrara - Torrione San Giovanni - Via Rampari di Belfiore, 167
  • Programma:
    -Lunedì, 13 marzo 2017
    MONDAY NIGHT RAW
    A partire dalle 20.00 Opening Act. 
    Selezione musicale curata da Willygroove Dj
    A seguire FUEL QUARTET
    Federico Pierantoni, trombone; Giovanni Benvenuti, sax tenore; Fabio Tuminelli, contrabbasso; Andrea Grillini, batteria
    - Venerdì 17 marzo 2017
    The Tower Jazz Composers Orchestra
    Special Guest Marta Raviglia, voce; Piero Bittolo Bon, sassofoni, clarinetti, direzione e arrangiamenti; Alfonso Santimone, pianoforte, elettronica, direzione e arrangiamenti; Sandro Tognazzo, flauto; Gianluca Fortini, clarinetti; Glauco Benedetti, tuba; Beppe Scardino, Tobia Bondesan, Filippo Orefice, sassofoni; Pasquale Paterra, Mirko Cisilino, Gabriele Cancelli, trombe; Lorenzo Manfredini, Federico Pierantoni, Filippo Vignato, tromboni; Riccardo Morandini, Luca Chiari, chitarre; Alessandro Garino, Federico Rubin, pianoforte; Stefano Dallaporta, contrabbasso;Simone Sferruzza, Andrea Grillini, batteria; William Simone, percussioni
    -Sabato, 18 marzo 2017
    EDDIE HENDERSON QUARTET
    Eddie Henderson, tromba; Piero Odorici, sax tenore; Darryl Hall, contrabbasso; Willy Jones III, batteria
    -Lunedì, 20 marzo 2017 a partire dalle 20.00
    MONDAY NIGHT RAW
    A partire dalle 20.00 Opening Act. Selezione musicale curata da Andreino Dj
    A seguire ALESSANDRO PRESTI "HALAESA"
    Alessandro Presti, tromba; Daniele Tittarelli, sax alto; Alessandro Lanzoni, pianoforte; Gabriele Evangelista, contrabbasso; Francesco Ciniglio, batteria
  • http://www.jazzclubferrara.com
  • OrariConcerto ore 21.30 – Secondo set: ore 23.00
  • IngressoInteri da 15 a 25 euro; Ridotti da 10 a 20 euro.

    Il Jazz Club Ferrara è affiliato all'Endas, per poter fruire della programmazione è necessario essere in possesso della tessera. E' possibile associarsi anche all'interno del Torrione.

sabato 11 marzo 2017

MIART 2017

Flavio Favelli
SENSO 80

Opening
29 marzo 2017
, dalle 18.00 alle 22.00

30 marzo - 14 maggio 2017
Albergo Diurno Venezia Piazza Oberdan, Milano
 
 
In occasione di MIART 2017, la Fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano e per tutto il periodo del successivo Salone del Mobile, il FAI - Fondo Ambiente Italiano presenta Senso 80, un progetto espositivo ideato da Flavio Favelli per il suggestivo spazio dell’Albergo Diurno Venezia.
 
Il titolo della mostra rimanda ‘ai sensi’ come valori fisici, alla materialità, al piacere e al fatto che l’Albergo Diurno, storicamente, è stato un luogo dedicato alla cura della persona. C’è poi il richiamo nostalgico a titoli di grandi film e alla grafica delle immagini anni Ottanta, anni molto importanti per l’esperienza di Favelli, anni intrisi di edonismo, ambiguità e conflitti; anni che hanno rappresentato “l’alba e insieme il tramonto”, come lui stesso scrive.
 
L’artista, come spesso fa nel suo lavoro, crea nel Diurno un’installazione site specific: costruisce un percorso in relazione all’architettura e agli spazi dell'ambiente partendo dagli elementi originali che ne hanno tracciato in modo profondo la poetica e la sua inconfondibile atmosfera. Gli arredi così come i servizi e l’illuminazione, svelati nelle cartoline storiche del Diurno, ci riconducono alla sua funzione e alla sua essenza di luogo animato da uno spirito di cura del corpo e dell’anima: ispirato da ciò Favelli conserva queste tracce e fonde elementi di antiquariato a oggetti e a presenze più recenti come adesivi e insegne di pubblicità.
 
Vedendo e ‘vivendo’ le immagini fotografiche degli anni ‘20 e ‘30 del celebre bagno pubblico milanese, l’artista rimane colpito dal gruppo di arredi collocati nella parte centrale del Salone, oggi dispersi: si trattava di quattro corpi, sorta di isole con divani a forma circolare e di alcuni tavoli con sedie e lampade, per leggere, scrivere e conversare. Decide così di ricostruire le isole-divanetti e i volumi originali con quattro installazioni, sculture in forme di assemblaggio e collage di vari materiali come mattonelle di graniglia, parti di mobilio e specchi: una reinterpretazione che intende essere “fedele” e insieme artificiale. Anche la luce diventa un tema importante. Il Diurno esibisce in alcuni punti i neon, senza alcuna copertura e questa luce fredda diventa parte dell’opera d’arte. Il progetto si chiude nei corridoi dell’Albergo con una serie di insegne luminose, le cui immagini, colori, grafie mischiate e sovrapposte, risultano difficilmente comprensibili e quasi indefinite ma qui posizionate per evocare la presenza di varie attività commerciali in passato attive in questo luogo: "Al Diurno si trova ancora incollato qualche adesivo di pubblicità” racconta l’artista “ci sono le insegne di plastica delle Ferrovie dello Stato e dei negozi, ad esempio il Barbiere Manicure, ed è proprio questo, per molti marginale rispetto al fascino intrinseco del luogo, che io invece trovo interessante. Il Diurno era come un aeroporto, come una micro città che serviva solo per l’uomo e la donna moderna (la bellezza, l’acconciatura, le terme, i viaggi...) era un luogo super artificiale".
 
L’allestimento intende suggerire una lettura originale di ciò che c’era e non c’è più, usando la ricostruzione di parte degli arredi, apparentemente formale ma in realtà concettuale, e l’assemblaggio di vari materiali, stili e oggetti, per approdare all’evocazione di una memoria storica e affettiva e per restituire un’idea di narrazione che ben esprime la natura e la vocazione di questi spazi, intrisi di umanità e passato. “Raccolgo mobili da quasi vent’anni, arredi dei primi del Novecento, il cui unico valore è quello di ruotare attorno a un tempo passato personale denso di ricordi”.
 
Il rapporto che Favelli crea con i luoghi, espressione di una memoria propria, è un tema centrale nel suo lavoro e nella sua poetica. Così come emerge dal recente lavoro realizzato nella casa di Bologna dove la madre dell’artista ha vissuto negli ultimi vent’anni: un’opera-ambiente che parla di una storia intima, di affetti e della memoria, caratterizzata dalla presenza e dalla convivenza di elementi che testimoniano un passato non troppo lontano ma in disuso e di nuove strane presenze, a volte ingombranti, che celebrano lo spirito di quegli ambienti attraverso wall painting realizzati sui muri della casa.
 
In occasione di MIART 2017, un nuovo lavoro dell’artista sarà esposto nello stand di Francesca Minini.
Immagine: Flavio Favelli, Mille Luci (24h), 2017, assemblaggio di insegne luminose. Courtesy Francesca Minini, Milano.
 
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Flavio Favelli (Firenze, 1967), vive e lavora a Savigno (Bologna). Dopo la Laurea in Storia Orientale all'Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Partecipa alla residenza TAM a Pietrarubbia diretta da Arnaldo Pomodoro nel 1995 e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan Kaprow nel 1997. Ha esposto con progetti personali al MAXXI di Roma, al Centro per l'Arte Pecci di Prato, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, al Museo Marino Marini di Firenze, alla Maison Rouge di Parigi e al 176 Projectspace di Londra. Nel 2008 ha progettato e realizzato Sala d'Attesa nel Pantheon di Bologna all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa, che accoglie la celebrazione di funerali laici. Nel 2015 l'opera Gli Angeli degli Eroi viene scelta dal Quirinale e dal Ministero della Difesa per rappresentare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre. Partecipa alla XIII Biennale di Scultura a Carrara (2008), alla XV Quadriennale di Roma al Palazzo delle Esposizioni (2008), alla mostra "Italics" allestita a Palazzo Grassi, Venezia (2008) e successivamente al MOCA, Chicago (2009) e a due edizioni della Biennale Internazionale d'Arte di Venezia: la 50° ("Clandestini", a cura di F. Bonami) e la 55° ("Vice Versa", Padiglione Italia, a cura di B. Pietromarchi).
 
INFO

 
Flavio Favelli
SENSO 80
Opening  29 marzo 2017, dalle 18.00 alle 22.00
Albergo Diurno Venezia – Piazza Oberdan, Milano
Orari: dal 30 marzo al 2 aprile 2017 – tutti i giorni, dalle 12.00 alle 22.00
dal 3 aprile al 9 aprile 2017 – tutti i giorni, dalle 12.00 alle 19.30
dal 10 aprile al 14 maggio 2017 – dal giovedì alla domenica, dalle 12.00 alle 19.30 (festivi inclusi)
Ingresso libero

mercoledì 8 marzo 2017

Assalto al cielo

  • Prima visione: Vi presento Toni Erdmann, Il diritto di contare, Moonlight
  • Assalto al cielo. Le immagini del '77
  • Omaggio a Maren Ade
  • Festa della donna: Strane straniere, Paura non abbiamo e Wanda
  • Schermi e Lavagne
  • Il Cinema Ritrovato al cinema: Dawson City – Il tempo tra i ghiacci
  • Edizioni Cineteca di Bologna: Il cinema di Pietro Marcello. Memoria dell’immagine


Prima visione

Sala Cervi
Vi presento Toni Erdmann
(Toni Erdmann, Germania-Austria/2016) di Maren Ade (162')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 15 marzo

L'ultimo film della regista e produttrice tedesca Maren Ade ha suscitato l'entusiasmo della critica e del pubblico internazionali: nella cinquina per il miglior film straniero agli Oscar 2017 (Hollywood ha già messo in cantiere un remake con Jack Nicholson), ha raccolto decine di premi e riconoscimenti in tutto il mondo ed è stato nominato miglior film del 2016 da due storiche riviste come “Cahiers du cinéma” e “Sight & Sound”. Un anziano professore di musica con il gusto della zingarata irrompe imparruccato nella vita della figlia, businesswoman quarantenne che conduce una vita spenta di affetti, strangolata dai ritmi di lavoro. "Senza mai violare l'intimità dei suoi personaggi, il film suggerisce il confronto tra due generazioni che non riescono più a toccarsi. A partire da questa opposizione, la regista tedesca svolge un l egame che conosce la grazia attraverso l'esperienza del ridicolo. Esplosione di esuberanza, Toni Erdmann toglie il fiato e apre a una risata assoluta, piena, libera" (Marzia Gandolfi).
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Cinema Lumière
Il diritto di contare
(Hidden Figures, USA/2017) di Theodore Melfi (127')
Versione originale con sottotitoli italianida mercoledì 8 marzo

Arriva al Lumière, l'atteso film di Theodore Melfi dedicato alla storia vera di Katherine G. Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, tre brillanti matematiche afro-americane della NASA che negli anni della corsa allo spazio e della segregazione razziale hanno dato un contributo fondamentale ai programmi che avrebbero portato l'uomo sulla Luna e alla lotta per i diritti civili e l'emancipazione femminile. “La qualità più grande del film di Theodore Melfi è quella di sfogliare una pagina sconosciuta della NASA. Pagina ‘bianca’ coniugata fino ad oggi al maschile. Il diritto di contare mette in scena efficacemente il razzismo e il sessismo ordinario dei bianchi, concentrandosi sui drammi silenziosi che muovono la Storia in avanti” (Marzia Gandolfi). Il titolo originale, 'figure nascoste', e la traduzione italiana (col doppio senso di 'cont are') alludono sia alla lotta per il riconoscimento di queste donne sia ai numeri e ai calcoli matematici.
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Laboratori delle Arti Unibo (Piazzetta Pier Paolo Pasolini)
Moonlight
(USA/2016) di Barry Jenkins (111')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 15 marzo

Vincitore dell'Oscar per il miglior film, per la sceneggiatura non originale e l'attore non protagonista, prosegue al Lumière, rigorosamente in versione originale con sottotitoli, la programmazione di uno dei film più attesi dell'anno. Moonlight racconta, in tre capitoli, la vita dall'infanzia all'età adulta di Chiron, silenzioso ragazzo gay di colore con una madre tossica e prostituta a tempo pieno, cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, in cui modelli in cui identificarsi sono tutti negativi, tra spacciatori e machi disadattati. Un film duro, intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore, animato dall’interpretazione corale di un meraviglioso cast di attori.
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Assalto al cielo. Le immagini del '77
Giovedì inaugurazione con le foto di Enrico Scuro, le immagini del Movimento, i video dei Dodo Brothers ed Ecce bombo

dal 9 al 31 marzo – Cinema Lumière

L’uscita del bel documentario di Francesco Munzi è l’occassione per riflettere, a quarant’anni di distanza, su un anno cruciale per il mondo e per il cinema. Un anno di fermenti, di lotte, di fantasia al potere, tra indiani metropolitani, femministe, autonomi e creativi. La nostra selezione presenta molti documenti d’archivio di quei mesi liberi e tumultuosi, oltre a tanti film importanti impregnati dell’air du temps: capolavori della New Hollywood (Il cacciatore, La rabbia giovane, I duellanti), cinema d’impegno civile (Un borghese piccolo piccolo, Todo Modo, Padre padrone, La terza generazione) e inconfondibili sguardi d’autore (Buñuel, Moretti, Fassbinder, Argento, Waters). Si parte giovedì 9 con un'intera giornata a tema: alle ore 17.30 Gian Luca Farinelli incontra E nrico Scuro (ingresso libero), il fotografo che meglio ha saputo raccontare il '77 bolognese. Sarà l'occasione per inaugurare la mostra a lui dedicata nello spazio espositivo della Biblioteca Renzi Renzi visitabile fino al 31 marzo; a seguire (ore 18.30) un originale montaggio a cura di Fulvio Baglivi sui fatti del marzo '77 e sul Movimento studentesco presentato in sala dall'autore; e poi (ore 20.15) i video dei Dodo Brothers, custoditi da Andrea Ruggeri – che incontrerà il pubblico in sala – e restaurati dalla Cineteca, che attraverso tecnologie allora d'avanguardia ci restituiscono visioni formidabili per ironia e tensione. Infine (ore 22.15), Ecce bombo, mitologia della generazione “che aspettava il sole dalla parte sbagliata” (il Mereghetti), opera seconda e della maturità di Nanni Moretti.
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Omaggio a Maren Ade
dal 10 al 18 marzo – Cinema Lumière

Mentre prosegue in Sala Cervi la programmazione del suo ultimo, premiatissimo Vi presento Toni Erdmann, prende avvio la rassegna dedicata alla regista, sceneggiatrice e produttrice tedesca Maren Ade. Classe 1976, nel 2001 fonda con Janine Jackowski, conosciuta alla scuola di cinema di Monaco, la Komplizen Film, con cui produce i propri film e quelli di altri cineasti, tra cui il portoghese Miguel Gomes. Il nostro omaggio inizia proprio con l'acclamata trilogia di Gomes, Le mille e una notte – Arabian Nights, un percorso tra l’incanto delle narrazioni di Sherazade e la prosa della verità sociale, sullo sfondo della crisi portoghese (da venerdì 10 a domenica 12 marzo). Come regista e sceneggiatrice Maren Ade è un'attenta osservatrice delle dinamiche psicologiche, come dimostra la sua opera seconda Alle Anderen (domenica 12 ore 18), pene trante indagine della crisi di una coppia che si palesa con prepotenza durante una vacanza. Un film “caustico, divertente, delicato” (J. Hoberman), premiato a Berlino con l'Orso d'argento e per la migliore interpretazione femminile. L'omaggio si concluderà la settimana prossima col film d'esordio Der Wald vor lauter Bäumen.
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Festa della donna: Strane straniere, Paura non abbiamo e Wanda
Mercoledì 8 marzo – Cinema Lumière

Festeggiamo l'8 marzo con un'intera giornata dedicata alle donne. Si parte alle 18.15 con l'anteprima di Strane straniere, documentario di Elisa Amoruso che ricostruisce le storie di cinque donne straniere arrivate in Italia per amore, lavoro, curiosità o semplice destino, capaci di reinventarsi e integrarsi con successo. Segue (ore 20) un altro documentario, Paura non abbiamo di Andrea Bacci, che ricostruisce la vicenda dell'incriminazione e dell'arresto di quattro donne arrestate nel 1955 per aver distribuito mimose davanti alla fabbrica Ducati di Bologna. Insieme all'autore ne parleranno in sala gli storici Mirco Dondi e Eloisa Bacci che hanno partecipato alla sceneggiatura del film. Infine per i palati più cinefili, un film da vedere e riscoprire, Wanda (ore 22), opera unica del 1970 di Barbara Loden, moglie di Elia Kazan, racconto di una giovane do nna alla deriva che si imbarca in un disastroso rapporto sentimentale con un rapinatore di banche balordo e iracondo.
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Schermi e Lavagne
Al Cineclub per bambini e ragazzi Abel – Il figlio del vento e Sing. In Cinnoteca animazioni e lezioni di joga per i più piccoli

Il week-end di Schermi e Lavagne si apre sabato al Lumière con Abel – Il figlio del vento, delicata favola ecologica sulla speciale amicizia fra un acquilotto caduto dal nido e un bambino che lo accudisce e gli insegna a volare. In contemporanea in Cinnoteca appuntamento per i più piccoli con la Pimpa e altri personaggi animati desiderosi di esplorare il mondo; e dopo la proiezioni tutti a lezione di joga (due turni con prenotazione obbligatoria) con Elena Ricci e una merenda offerta da Alce Nero. Un topo intonato ma imbroglione, una timida elefantina adolescente, una madre scrofa esaurita, un giovane gorilla gangster e una porcospina punk-rock sono gli improbabili partecipanti di un talent show canoro indetto da un koala azzimato per salvare il suo teatro: sono i protagonisti di Sing, l'esilarante musical animato che chiuderà domenica pomeriggio la programmazione di Schermi e Lavagne.
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Il Cinema Ritrovato al cinema: Dawson City – Il tempo tra i ghiacci
Il film di Bill Morrison al Lumière da lunedì 13 marzo. Nelle sale italiane dal 20 marzo

Dawson City – Il tempo tra i ghiacci è il nostro Cinema Ritrovato al cinema ‘fuori formato’ del mese. Un documentario avvincente firmato da Bill Morrison, uno dei più audaci filmmaker americani, che parte dal ritrovamento di un giacimento di pellicole sotto i ghiacci dello Yukon per ricostruire attraverso una pagina fondativa della storia americana, l’epoca della corsa all’oro e dei pionieri del cinema. Acclamato a Venezia e poi al New York Film Festival, è uno dei più coinvolgenti film di found footage mai realizzati: le immagini (fotografie, film e frammenti degli anni Dieci, inserti televisivi) ci parlano dell’epoca della corsa all’oro, evocano l’America di Chaplin e l'evolversi d’una nazione capitalista, rintracciano l'origine delle grandi fortune americane (e c’è anche l’origine della fortuna dei Trump, la cui storia parte da uno dei tanti caffè-postribolo del Klondike). Per l’avventuroso ritrovamento dei materiali e per il loro geniale riuso, Dawson City potrebbe essere un ideale trailer del Cinema Ritrovato – che infatti quest’anno dedicherà una personale proprio a Bill Morrison, cineasta, artista, documentarista e grande sperimentatore
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Edizioni Cineteca di Bologna: Il cinema di Pietro Marcello. Memoria dell’immagine
2 Dvd e booklet, 259’, 32 pp.

Pietro Marcello è uno dei talenti più sicuri emersi nell’ultimo decennio di cinema italiano. Il suo percorso è singolare, leggibile all’insegna dello scarto dalla via maestra del cinema italiano. Fa cinema documentario, ma non realista. I suoi film ricordano quello che Pasolini definiva “cinema di poesia”. Questa edizione Dvd raccoglie i suoi quattro film: Il passaggio della linea, viaggio sui treni espressi notturni che di lì a poco sarebbero scomparsi; La bocca del lupo, canto d’amore a una città, Genova, alle sue immagini e ai suoi reietti; Il silenzio di Pelešjan, film-studio dedicato al regista armeno Artavazd Pelešjan; Bella e perduta, fiaba e documentario sul pastore salvatore della Reggia di Carditello, nella Terra dei fuoch i. Nel booklet, curato da Emiliano Morreale, un’intervista inedita a Pietro Marcello e un’antologia critica. In vendita in libreria, in Cineteca e su Cinestore (sconto 15%).
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