giovedì 30 giugno 2016

Giornata Francis Ford Coppola

Giornata Francis Ford Coppola. Incontro con Vittorio Storaro
Cinema Arlecchino e Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo

Francis Ford Coppola, e con lui una delle grandi dinastie creative del nostro tempo, è al centro della giornata di domani. Si parte dalle origini d'una storia familiare che prende avvio dal paese di Bernalda, in Basilicata (dove oggi Coppola è 'tornato' in qualità d'imprenditore di turismo high-class), rievocate con passione e accurato scavo genealogico da Michele Russo nel documentario The Family Whistle. Attraverso interviste, testimonianze e ricostruzioni storiche il film racconta la vita di Agostino Coppola e della grande famiglia d'artisti che da lui discende. L'opera di Francis Ford Coppola è celebrata c on due capolavori: Il Padrino, primo capitolo della saga italo-americana che nel 1974 fece di lui il cattivo ragazzo di maggior successo dell'intera storia di Hollywood, film epocale che forniva una lettura impietosa e metaforica della storia dell'America moderna e costruiva personaggi, primo il Vito Corleone di Marlon Brando, destinati a entrare (ambiguamente) nel mito; e l'opus magnum, Apocalypse Now nella versione Redux (il director's cut con cui nel 2001 Coppola sigillava il suo grande film sulla guerra e la follia umana), in una rara copia vintage proveniente dalla Cineteca Nazionale. A seguire l'incontro con Vittorio Storaro, dall'emblematico titolo Apocalypse Now. Io c'ero: il maestro di luci, che per il film di Coppola vinse uno dei suoi Oscar, rievocherà la costruzione di un film visivamente straordinario.

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Francis Ford Coppola Day. Encounter with Vittorio Storaro
Cinema Arlecchino and Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo
Francis Ford Coppola and one of the great creative dynasties of our time is the focus of tomorrow. We get underway with the story of the origins of a family, beginning in the town of Bernalda, Basilicata (where today Coppola has 'returned' as an entrepreneur of high-class tourism), a story retold with passion and accurate genealogical excavations by Michele Russo in the documentary
The Family Whistle. Through interviews, testimonies and historical reconstructions the film recounts the life of Agos tino Coppola and the large family of artists that has descended from him. Francis Ford Coppola’s work is celebrated with two masterpieces: The Godfather, the first chapter of his Italian-American saga, which, in 1974, made him the most successful bad boy in the entire history of Hollywood. An epochal film that provided a ruthless and metaphorical reading of the story of modern America and constructed characters, in first place Marlon Brando’s Vito Corleone, who were destined to enter into the myth. And his magnum opus, Apocalypse Now (in the 2001 Redux director's cut version with which Coppola authenticated his great film about war and human folly), in a rare vintage copy from the Cineteca Nazionale. Followed by the encounter with Vittorio Storaro, entitled Apocalypse Now. I was there: the master of light, who won one of his Oscars for his work on Coppola’s film, will recount the making of a visually extraordinary journey.
 


Il cinema cubano. Una storia di sognatori: Cuba canta y baila
Sala Scorsese, ore 11

Viaggio (molto musicale) a Cuba. La isla grande pre-castrista è l'oggetto della rassegna Il cinema cubano. Una storia di sognatori: se il restauro di Memorias del subdesarollo ci ha già fatto scoprire il capolavoro del cinema cubano, i film di questa selezione vogliono aprire un primo spiraglio d'indagine su un cinema più antico, divenuto largamente invisibile, suoi suoi generi e le sue manifestazioni. Il lungometraggio Cuba canta y baila, del 1951, è un esempio piuttosto classico (e ben allineato a quelli di altre cinematografie) di film-antologia che, intorno a un esile pretesto narrativo, porta in scena la grande m usica popolare cubana, orgogliosamente assunta come più autentico strumento espressivo della nazione; nello stesso senso il cortometraggio Fiesta de la canción cubana, mentre l'appena ritrovato Tabaco rujo introduce ai misteri della produzione di un'altra eccellenza nazionale, il sigaro cubano.

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Cuban Cinema. A Story of Dreamers: Cuba canta y baila
Sala Scorsese, at 11am
A (very musical) journey to Cuba. The pre-Castro Isla Grande is the subject of the section
Cuban Cinema. A Story of Dreamers: if the restoration of Memorias del subdesarollo has already allowed us to discover the masterpiece of Cuban Cinema, the films in this selection will permit a first investigative glimpse into an older cinema, one which has largely become invisible, its genres and its expressions. The feature-length Cuba canta y baila from 1951 is a classic example of an anthology film (and one well-aligned with those of other film industries), which, around a rather flimsy narrative pretext, brings to the fore the great popular music of Cuba, proudly asserting itself as the nation’s most authentic means of expression. Likewise, the short film Fiesta de la canción cubana. While the recently rediscovered Tabaco rujo introduces us to the manufacturing mysteries of another national treasure, the Cuban cigar.


European Film Forum – The Value(s) of Film Heritage
Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo, ore 14
Lo European Film Forum è uno spazio creato dalla Commissione Europea nel 2014 per favorire il dialogo fra la Commissione stessa, le istituzioni competenti a livello nazionale e tutte le parti interessate del settore audiovisivo europeo. L’obiettivo è quello di sviluppare una discussione strategica sulle scelte di politica audiovisiva, di aprire nuove prospettive ed allargare gli orizzonti del cinema europeo nel contesto delle nuove sfide digitali. Il workshop The Value(s) of Film Heritage è promosso da Commissione Europea e ACE in occasione dei 25 anni del programma MEDIA e dell’ACE. Dop o i saluti introduttivi, intervento del regista Giuseppe Tornatore, presentazione del report dello European Audiovisual Observatory e una tavola rotonda sul tema 'Film Heritage: Best Practices and Future Needs' alla quale intervengono, tra gli altri, il regista Laurent Cantet. Ingresso libero.

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European Film Forum – The Value(s) of Film Heritage
Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo, at 2pm
The European Film Forum (EFF) was created by the European Commission in 2014 to facilitate a structured dialogue between the Commission, Member States and stakeholders in the European audiovisual sector. Its objective is to develop a strategic policy agenda, opening new perspectives and horizons for European cinema in the midst of new digital challenges.
The Value(s) of Film Heritage workshop is sponsored by the European Commission and ACE (Association des Cinémathèques Europeénnes) on the occasion of the 25th anniversary of both the MEDIA Programme and ACE itself. After introductory remarks, there will be a talk by director Giuseppe Tornatore, the presentation of the European Audiovisual Observatory report and a panel discussion on the topic 'Film Heritage: Best Practices and Future Needs' involving the participation of, amongst others, director Laurent Cantet. Free entrance.


Cento anni fa: The Half-Breed e Intolerance
Sala Mastroianni, ore 14.30 e 17

Le sezione dedicata ai film del 1916 propone una coppia di opere americane tenuti insieme da un 'filo' storico e morale: The Half-Breed di Allan Dwan e Intolerance di David W.Griffith, nella radicale distanza di genesi, ambizioni e dimensioni, mettono in atto una riflessione sui temi del pregiudizio e della (in)tolleranza. The Half-Breed, con Douglas Fairbanks nell'inedito ruolo di un mezzosangue, figlio d'una nativa americana sedotta e abbandonata, è un film la cui originalità e audacia, e il cui rovesciamento degli stereotipi correnti, devono molto alla sceneggiatura di Anita Loos, una delle grandi scrittrici di cinema americano tra anni Dieci e Ven ti. Intolerance è il film-monumento, smisurato, formalmente rivoluzionario del cinema muto americano (in questo senso, interessante può essere anche il parallelo con Apocalypse Now: alto budget, denuncia, sovraccarico sensoriale), che nell'intreccio dei suoi quattro episodi mostra didatticamente il ruolo dell'oppressione e dell'intolleranza nell'evoluzione della storia umana: è un caposaldo della storia del cinema, e per chi non l'avesse visto, un'occasione imperdibile.
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One Hundred Years Ago: The Half-Breed and Intolerance
Sala Mastroianni, at 2:30pm and 5pm
The section
Thirty Films from 1916 presents two American films held together by a historical and moral 'thread': Allan Dwan’s The Half-Breed and David W. Griffith’s Intolerance, although radically different in origin, ambition and size, allow us to reflect on the themes of prejudice and (in)tolerance. The Half-Breed stars Douglas Fairbanks in the titl e role as the biracial son of a seduced and abandoned Native America woman. The originality and audaciousness of the film, in which the prevalent stereotypes are overturned, are in large part due to the screenplay by Anita Loos, one of the great writers working in American Cinema during the 1910s and 1920s. Intolerance is the vast, technically revolutionary film-monument of silent American Cinema (in this sense, it is also interesting to compare it to Apocalypse Now: high budget, denunciation, sensory overload), which in the interweaving of its four episodes didactically illustrates the role of oppression and intolerance in the evolution of human history. It is a cornerstone of cinema history, and for those who have not yet seen it, an unmissable opportunity.


Ritrovati e Restaurati: The Front Page
Sala Scorsese, ore 14.30

Nel nuovissimo restauro promosso da Academy Film Archive e The Film Foundation, sprigiona un'ancor più irresistibile energia The Front Page, il film di Lewis Milestone che stabilisce il mito dello sporco mestiere (il giornalismo, naturalmente), ne fonda il canone iconografico e (a)morale: tratto dalla fortunatissima commedia di Ben Hecht, questo Prima pagina sarà la prima di quattro versioni (seguiranno Hawks 1940, Wilder 1974, Kotcheff 1987), quella in cui più scatenata è la fauna dei cronisti raccolti nella sala stampa del tribunale, in attesa della sentenza che deciderà della vita o morte d'un poveraccio, più tracimante (overlapping, nonostante siamo ag li esordi del sonoro) il loro teatro di parole e parolacce, la scostumata libertà delle loro allusioni sessuali, l'ironia pungente sull'isteria anticomunista (e siamo solo nel 1931! ma questo significa anche che siamo in epoca pre-codice Hays). Cinica, beffarda, perversamente romantica, è una delle grandi commedie americane degli anni Trenta.
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Recovered and Restored: The Front Page
Sala Scorsese, at 2:30pm
An irresistible energy jumps out at us from
The Front Page, in this brand new restoration from the Academy Film Archive and The Film Foundation of the Lewis Milestone film that set in stone the legend of the dirty profession (journalism, naturally), and established its iconographic and (a)moral hallmarks. Adapted from Ben Hecht’s smash hit comedy, this The Front Page will be the first of four versions (followed by Hawks, 1940, Wilder, 1974 and Kotcheff, 1987), and the one in which the wildlife of reporters gathered in the courthouse pressroom awaiting a judgement that will decide on the life or death of a poor man is at its most unrestrained; it is a theatre of overlapping words and profanities (despite it being just the beginning of the soun d era), full of a licentious use of sexual innuendo and a biting humour about anti-Communist hysteria (and it is only 1931!, but that means it is also pre-Hays Code era). Cynical, mocking, perversely romantic, it is one of the great American comedies of the Thirties.



Mario Soldati, uno scrittore a Cinecittà: La provinciale
Cinema Jolly, ore 16.20

Mario Soldati lo considerava il suo miglior film. Primo adattamento in assoluto di un romanzo di Moravia, La provinciale stravolge la struttura narrativa con una complessa struttura a flash-back. A partire da un eclatante avvenimento iniziale, la vita di una donna borghese insoddisfatta viene raccontata da più punti, secondo l'ottica di personaggi che, ciascuno a suo modo, non l'hanno capita. Un altro grande ritratto femminile soldatiano, che si inserisce in una ricca compagine di mélo modernisti del periodo (firmati da Antonioni, Cottafavi, Monicelli), forte di una sommessa, spietata descrizione d'ambiente e della più bella interpretazione di Gina Lollobrigida.
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Mario Soldati, a writer at Cinecittà: La provinciale
Cinema Jolly, at 4:20pm
Mario Soldati considered it his best film. The first adaptation of a Moravia novel,
La provinciale reworks the novel’s narrative through a complicated flashback structure. Beginning with a striking initiating event, the film narrates the life of an unhappy middle class woman from differing points-of-view, adopting the perspect ive of various characters who, each in their own way, fail to comprehend her. It is another great portrait of a female character by Soldati, and it can rightly take its place in an elite company of early 'modernist' melodramas of the period (by Antonioni, Cottafavi, Monicelli), thanks to a restrained, cruel depiction of the environment and perhaps Gina Lollobrigida’s best dramatic performance.


Sette libri sotto le stelle: Giuseppe Tornatore
Libreria Coop Ambasciatori, ore 19

Alle 19, la serie di incontri 'Libri sotto le stelle' vede protagonista Giuseppe Tornatore e il suo romanzo La corrispondenza, uscito presso Sellerio nel gennaio di quest'anno, nello stesso giorno in cui il film dallo stesso titolo appariva nelle sale. Scelta insolita per il panorama editoriale, che lo stesso Tornatore presenta così: “Ciò che vi accingete a leggere è il romanzo La corrispondenza, tratto dall'omonimo film. Un'originale e formidabile opportunità di restituire alla parola scritta la supremazia usurpata dall'immagine. Una ragionevole occasione per riscattare tutto ciò che lo schermo deve o preferisce sottintendere”. Immagine che usur pa, parola che riscatta... c'è da discutere: con Tornatore lo faranno Gian Luca Farinelli e Emiliano Morreale.
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Seven Books and a dinner Under the Stars: Giuseppe Tornatore
Libreria Coop Ambasciatori, at 7pm
At 7pm, this evening’s encounter in the 'Books under the Stars' series has Giuseppe Tornatore as its protagonist. He presents his novel
La corrispondenza, published by Sellerio this January on the day the film of the same name was released in theatres. It represents an unusual choice for the world of publishing, which Tornatore himself presents in the following way: “What you are about to read is the novel La corrispondenza, based on the film of the same name. It is an original and extraordinary opportunity to give back to the written word that supremacy which has been usurped by the image. A reasoned occasion to redeem all that the screen must or prefers to imply". Images that usurp, words that redeem... there will be much to discuss. There to do so, alongside Tornatore, will be Gian Luca Farinelli and Emiliano Morreale.


Emanno Olmi presenta L'albero degli zoccoli in Piazza Maggiore
Venerdì 1° luglio lezione di cinema di Ermanno Olmi e Alice Rohrwacher
Piazza Maggiore, ore 21.45

Sarà uno schivo e grande autore del cinema italiano, sarà Ermanno Olmi a presentare (insieme ad Alice Rochwacher, una dei migliori giovani cineasti italiani che dalla lezione di Olmi hanno tratto nutrimento) il suo L’albero degli zoccoli. Il film, ora restaurato dalla Cineteca di Bologna, vinse la Palma d’oro a Cannes 1977 e si affermò come uno dei più grandi film italiani (il più grande, secondo Morandini) degli anni Settanta, canto polifonico, sommesso eppure fortissimo, in onore d’un mondo e d’una cultura in via d’estinzione. Un anno di vita, sul finire dell’Ottocento, di alcune famiglie contadine del bergamasco: gli attori sono gente delle campagne locali, e parlano il loro dialetto. “Rispettando alla lettera le memorie famigliari, e rifacendosi inoltre alle emozioni suscitate dalla lettura in giovane età dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni, Olmi ha ricreato minuziosamente esteriorità e interiorità d’un universo scomparso. Il suo è il lavoro straordinario di un one-man-band che controlla luci, costumi, intonazioni, rumori, macchina da presa, natura e tutto quanto il resto” (Lorenzo Codelli). Venerdì 1° luglio Ermanno Olmi dialoga con Alice Rochwacher per ricordare L'albero degli zoccoli quarant'anni dopo.
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Ermanno Olmi introduces L'albero degli zoccoli in Piazza Maggiore. Friday 1st July, Lesson in Cinema with Ermanno Olmi and Alice Rohrwacher
Piazza Maggiore, 21:45pm
Ermanno Olmi, the shy master of Italian Cinema, will present (together with Alice Rohrwacher, one of the best young Italian film-makers, nurtured by the lessons given by Olmi) his
L’albero degli zoccoli. The film, now restored by Cineteca di Bologna, won the Palme d’Or at Cannes in 1977 and is considered to be one of the greatest Italian films (the greatest, according to Morandini) of the 1970s. It is a polyphonic hymn, subdued yet almost deafening, in honour of a world and a culture on the verge of extinction. A year of life, in the late 19th century, of some families of peasant farmers in the Bergamo area: the actors are people from the local countryside, reciting in thei r own dialect. “Respecting his family’s memories to the letter whilst drawing on the emotions evoked by his youthful reading of Alessandro Manzoni’s Promessi sposi, Olmi recreated in minute detail both the interior and exterior of a universe that no longer existed. The extraordinary work of this one-man-band, who checked lighting, costumes, intonation, sound, camera, natural settings and all the rest” (Lorenzo Codelli). On Friday 1st July, Ermanno Olmi will converse with Alice Rohrwacher as he recalls L'albero degli zoccoli forty years on.



   
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Il Cinema Ritrovato
Cineteca di Bologna and Mostra Internazionale del Cinema Libero
Via Riva di Reno, 72 - 40122 Bologna - Italy
Tel: (+39) 0512194814 - Fax (+39) 0512194821
ilcinemaritrovato@cineteca.bologna.it
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Simona Molinari presenta il suo nuovo album

Ancora nomi di spicco a JazzAscona, che per gli Ascona specials presenta un cartellone di grande richiamo e in grado di attirare pubblico di tutte le età, tra sonorità jazz e pop. Dopo il successo di Raphael Gualazzi, salirà sul palco Simona Molinari, una delle artiste più eleganti del panorama italiano. Questa sera verrà anche assegnato l’ambito Swiss Jazz Award 2016.


Ascona, Svizzera – Camminando sul lungolago durante JazzAscona, si possono incontrare persone di tutte le età e con gusti anche molto diversi tra loro. E questo grazie ad un cartellone poliedrico con artisti di punta, come colei che calcherà questa sera (giovedì, 30 giugno) il palco del Jazz Club Casinò, la tenda principale della manifestazione. Conosciuta al grande pubblico dopo la sua partecipazione a Sanremo, la giovane cantante Simona Molinari è ormai una delle più belle e intense voci italiane. Ha collaborato con artisti del calibro di Al Jarreau, Gilberto Gil, Ornella Vanoni e Andrea Bocelli, esibendosi nei teatri, nei jazz club e a importanti festival nel mondo. Ad Ascona presenterà il suo nuovo album “Casa mia” composto da dieci evergreen del jazz. “Dopo tanta strada fatta – ha dichiarato – torno a Casa Mia. Riparto dalla colonna sonora della mia vita, il jazz”. Con lei, oltre alla sua band, ci sarà anche un quartetto d'archi, per un omaggio al grandissimo Ennio Morricone. Benvenuta ad Ascona!

Imperdibile la Palm Court Jazz All Stars, la band ufficiale del leggendario Palm Court Jazz Café di New Orleans, che si esibirà con la cantante Topsy Chapman, artista dalle radici gospel e vera icona del jazz vocale della Crescent City.

And the winner is… Ci siamo! Come da tradizione, JazzAscona ospita la fase finale dello Swiss Jazz Award, l’unico premio jazzistico assegnato a gruppi svizzeri sulla base di un voto popolare e di una giuria. Dopo giorni di trepida attesa, questa sera (il 30 giugno, dalle 22.00) verrà decretato il vincitore del riconoscimento, giunto alla sua decima edizione. La band della cantante e pianista di origini svedesi, Marianne Racine, il quintetto del sassofonista zurighese Patrick Bianco’s Cannonsoul, e la formazione capitanata dal sax tenore basilese Sam Burckhardt, si sfideranno a suon di live in attesa di sapere chi potrà stringere tra le mani l’ambito premio, che sarà consegnato dal musicista svizzero Pepe Lienhard.
Le votazioni sono ancora aperte!
 

Giovedì 30 giugno
Oggi vi consigliamo:

12.00 – 13.30            Ristorante Piazzetta
                                  Swiss Jazz Award 2016
                                  Final Performance:

                                  Marianne Racine Quartet
                                  SMS to 919 (CHF 0.40/SMS)
                                  SMS-Code: SJA MARQ

12.30 – 15.00            Ristorante Bistrot Otello
                                  Lunch with
                                  David Paquette

14.00 – 15.30            Ristorante Piazzetta
                                  Swiss Jazz Award 2016
                                  Final Performance:

                                  Patrick Bianco’s Cannonsoul
                                  SMS to 919 (CHF 0.40/SMS)
                                  SMS-Code: SJA PATB

16.00 – 17.30            Ristorante Piazzetta
                                  Swiss Jazz Award 2016
                                  Final Performance:

                                  Sam Burckhardt
                                  SMS to 919 (CHF 0.40/SMS)
                                  SMS-Code: SJA SAMB

21.15 – 23.15             Stage Al Pontile & al Piazza
                                   Christian Willisohn’s
                                   Southern Spirit
                                

22.00                         Stage Papa Joe’s
                                  Ceremonies for
                                  SWISS JAZZ AWARD 2016

21.00 – 23.00           Jazz Club Casinò
                                 Ascona Special
                                 Simona Molinari
                                 Casa Mia on Tour
                                 Prevendite: Ticketcorner e Uffici
                                 turistici di Ascona, Locarno e
                                 Brissago
                                 posti in piedi 25 CHF
                                 posti seduti non numerati 39 CHF

Vittorio De Scalzi, il suonatore Jones

“E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita, e ti piace lasciarti ascoltare”. “Il Suonatore Jones”, immortalato da Fabrizio De Andrè nell’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, è l’alterego anche di Vittorio De Scalzi, che ha collaborato attivamente alla composizione delle canzoni di questo disco.

Il novello Jones si esibirà sulla costa comacchiese in un doppio imperdibile appuntamento: venerdì 1° luglio al Panama Beach di Porto Garibaldi e domenica 3 luglio al bar Ragno di Comacchio. Due serate tra musica e parole ideate e promosse dal Gruppo dei 10 per rendere omaggio al cantautorato italiano per eccellenza in “Tutte le Direzioni in Summertime 2016”.

Vittorio De Scalzi, fondatore dei New Trolls oltre che collaboratore storico di Faber, porterà in scena le canzoni su cui si è fondata la leggenda del gruppo genovese, oltre a quelle composte per l'album di Faber del ’71. Uno spettacolo nello spettacolo lungo più di trent’anni nella musica leggera italiana, dagli esordi in piena epoca beat al periodo di “Senza orario, Senza bandiera” scritto con De André e Riccardo Mannerini.

Sul lungomare emergeranno quindi le due diverse anime artistiche di De Scalzi: quella ribelle e contestatrice della fine degli anni Sessanta che lo ha portato a fondare la band dei New Trolls coi quali ha tentato di rompere quegli schemi che avevano imprigionato il panorama della musica di casa nostra; e quella del cantautore che lui ha sempre coltivato dentro di sé aspettando il momento giusto per liberarla.

Un weekend di pura poesia in bilico tra rock progressive e cantautorato che partirà venerdì alle ore 20.30 con la cena-concerto al Panama e si concluderà domenica con l’aperitivo-evento, sempre alle 20.30, al bar Ragno, dove verrà presentato anche il libro “La mia prima volta con Fabrizio De Andrè”. Per informazioni e prenotazioni contattare i numeri 0533 326226 e 335 7002223 (Panama) o 0533 81284 (bar Ragno).

mercoledì 29 giugno 2016

Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci e Claudia Cardinale a Il Cinema Ritrovato

Cento anni fa, 1916: Žizn’ Za Žizn’
Sala Mastroianni, ore 10.15

In Russia il 1916 è spesso considerato l'ultimo anno del XIX secolo. Non sorprende quindi che coincida con l'età d'oro del cinema prerivoluzionario. Una produzione la cui parola chiave potrebbe essere 'fuga dalla realtà', specie in periodo di guerra. Come questo elegante melodramma ad alto budget che Evgenij Bauer imbastisce a partire da un romanzo di Georges Ohnet, con protagoniste Musja e Nata, figlia e figliastra di un'amorevole milionaria che si innamorano entrambe di un principe seduttore e dissipato. Solo pochi frammenti delle imbibizioni e dei viraggi originali del film si sono conservati e ci vengono restituiti grazie al restauro realizzato dal laboratorio L'Imma gine Ritrovata della Cineteca a partire dal nitrato positivo originale conservato dal Gosfilmofond.

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One hundred years ago, 1916:
Žizn’ Za Žizn’
Sala Mastroianni, 10.15 a.m.
In Russia, 1916 is often considered the last year of the 19th century. It is therefore not surprising that it coincided with the golden age of prerevolutionary cinema. A key word for these films could be ‘fleeing from reality’, especially in wartime. This is exemplified by the elegant high budget melodrama that Evgenij Bauer adapted from a novel by Georges Ohnet, whose main characters Musje and Nata, d aughter and stepdaughter of an affectionate millionaire, both fall in love with seductive and spendthrift prince. Only a few fragments of the original tintings and tonings remain and they have been restored by L’Immagine Ritrovata laboratory from the original positive nitrate preserved at Gosfilmofond.


Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci e Claudia Cardinale al Cinema Ritrovato
Cinema Arlecchino, Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo e Libreria Coop Ambasciatori

Una giornata di straordinari appuntamenti con i grandi autori e interpreti del cinema italiano. Bernardo Bertolucci introduce la proiezione del suo Ultimo tango a Parigi e, in un dialogo con Bernard Eisenschitz, ricorda il rapporto con Marlon Brando sul set del film, cui l'attore offrì una delle sue più intense e sofferte interpretazioni. Ancora, una conversazione tra Marco Bellocchio e Michel Ciment, che ripercorrono l'opera del regista, “aperta, ricca di contraddizioni e ambiguità che contribuiscono a mantenerne intatta la modernità”, come l'ha definita lo stesso critico francese. Sarà infine Claudia Cardinale a partecipare alla presentazione di L'incantesimo delle civette (e/o, 2016), romanzo ambientato in un paese siciliano durante le riprese del Giorno della civetta di Damiani, di cui la Cardinale era protagonista insieme a Franco Nero. Con l'attrice, l'autore Amedeo La Mattina ed Emiliano Morreale.

Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci and Claudia Cardinale at Il Cinema Ritrovato
Cinema Arlecchino, Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo and Coop Ambasciatori Bookshop
An extraordinary day of meetings with great filmmakers and actors of Italian cinema. Bernardo Bertolucci will introduce the screening of his
Last Tango in Paris and in a dialogue with Bernard Eisenschitz he will remember his relationship with Marlon Brando on the set of the film, in which the actor gave one of his most intense and anguished performances. Moreover, a conversation between Marco Bellocchio and Michel Ciment, who go over the director’s work, defined as “open, full of contradictions and ambiguity that help keep its modernity intact”, by the French critic himself. Finally, Claudia Cardinale will participate in the presentation of L'incantesimo delle civette (e/o 2016), a novel set in a town in Sicily during the shooting of Damiani’s Il giorno della civetta, which Cardinale starred in together with Franco Nero. The author Amedeo La Mattina and Emiliano Morreale will present the book with the actress.

Technicolor & Co. Reflections on a Golden Eye nella copia 'dorata' voluta da Huston
Cinema Arlecchino, ore 14.15

Il viaggio del Cinema Ritrovato nel Technicolor approda a uno degli eventi più attesi di questa edizione: una rara copia vintage 35mm Technicolor 'dorata' di Reflections on a Golden Eye, proveniente dalla Cinémathèque Suisse. Quella che John Huston, con il direttore della fotografia Aldo Tonti, aveva coraggiosamente voluto, decolorando la pellicola fino a ottenere un effetto dorato, quasi monocromo (“un diffuso color ambra, assolutamente splendido e in tono con l’atmosfera del film”). Alla Warner l'idea non piacque e il film circolò in copie Technicolor assoluto. Non perdetevi dunque questo mé lo con derive grottesche e incisioni horror ambientato in una base militare nella Georgia anni Sessanta, con Brando nel ruolo di un maggiore forse omosessuale e Liz Taylor in quello di una moglie forse ninfomane. Un meraviglioso incubo gotico la cui dimensione psicologica e astratta è esaltata dai fantasmi di colori che affiorano sotto la patina dorata. Introduce, Angela Allen, script supervisor del film.
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Technicolor & Co. Reflections on a Golden Eye in the ‘golden’ print that Huston wanted
Cinema Arlecchino, 2.45 p.m.
The voyage of Il Cinema Ritrovato into Technicolor docks at one of the most eagerly awaited events of this year’s festival, a rare 35mm vintage ‘golden’ Technicolor print of
Reflections on a Golden Eye, from the Cinémathèque Suisse. It is the one that John Huston and the director of photography Aldo Tonti had courageously wanted to achieve by decoloring the film until they attained a golden, almost monochrome effect (“a diffuse amber color – that was quite beautiful and matched the mood of the picture”). Warner did not like the idea and the film was distributed in vivid Technicolor. So do not miss this melodrama with a grotesque inclination and horror influences, set on a military base in Georgia in the Sixties, with Brando in the role of a major, who might be homosexual and Liz Taylor as a wife, who could be a nymphomaniac. A marvelous Gothic nightmare whose abstract psychological dimension is exalted by the ghost of the original colors shining through the golden sheen. It will be introduced by Angela Allen, script supervisor of the film.

La macchina dello spazio: Giappone, Argentina e URSS
Cinema Jolly e Sala Scorsese

Non si ferma la nostra macchina dello spazio. Dal Giappone arriva Kiiroi karasu (Il corvo giallo) di Heinosuke Gosho, che utilizza il colore per rappresentare gli stati d’animo in termini visivi. Dramma familiare ambientato nel dopoguerra, offre scorci dell'antica capitale Kamakura, all'epoca ancora relativamente risparmiata dalla modernizzazione. Nello stesso anno, il 1957, nell'URSS del Disgelo, Grigorij Nikulin, regista di teatro e cinema, adatta l'opera teatrale di Saltykov-Ščedrin Smert’ Pazuchina (La morte di Pazuchin). Satira nerissima pressoché sconosciuta, usa illuminazione espressionista e macchina da presa in soggettiva e abusa con gran gusto di simboli ortodossi. “Il più grande film argentino”, così lo storico Ángel Faretta definisce Más allá del olvido di Hugo del Carril, adattamento di Bruges la morta di Rodenbach che prefigura il Vertigo hitchcockiano e che ha fatto parlare di 'gotico argentino' per il gusto visivo barocco.

The Space Machine: Japan, Argentina and the USSR
Cinema Jolly and Sala Scorsese
Our space machine is not stopping. From Japan comes
Kiiroi karasu (The Yellow Crow) by Heinosuke Gosho, which uses colour to represent states of mind in visual terms. This post war family drama offers a glimpse of the acie nt capital Kamakura, at a time when it was still relatively untouched by modernization. In the same year, 1957, in the USSR, Grigorij Nikulin, theatre and film director, made an adaptation of Smert’ Pazuchina (Death of Pazuchin), the play by Saltykov-Ščedrin. It is an extremely dark, almost unknown satire, which uses expressionist lighting and a subjective camera viewpoint; orthodox symbols are abused throughout the whole film with great taste and knowledge. “The greatest Argentinian film” is how the historian Ángel Faretta defined Más allá del olvido by Hugo del Carril, an adaptation of Bruges la morta by Rodenbach, which foreshadowed Hitchcock’s Vertigo, and which has been described as 'Argentine Gothic' because of its Baroque look.

Mario Soldati, uno scrittore a Cinecittà: Fuga in Francia
Cinema Jolly, ore 16.15

Doveva essere un film sull'immigrazione (come lo sarà Il cammino della speranza di Germi, qui uno dei protagonisti), ma nelle mani di Soldati Fuga in Francia si trasforma in una parabola sul male del fascismo visto con gli occhi di un bambino, un sorprendente noir che avvicina questo film al miglior cinema hollywoodiano del decennio. Lo scontro tra i fantasmi del fascismo e la tensione etica della nascita della nuova Italia si svolge nei toni di un doloroso e avvincente teatro morale, popolato di colpevoli, perdenti, reietti. L'omaggio del festival a Mario Soldati si concluderà nei prossimi giorni con La provinciale (giovedì 30, ore 16.20) e La mano dello straniero (venerdì 1° luglio, ore 16.15).
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Mario Soldati, a writer at Cinecittà: Fuga in Francia
Cinema Jolly, 4.15 p.m.
It should have been a film about immigration (like
Il cammino della speranza by Germi, who here plays one of the protagonists), but in the hands of Soldati it was transformed into a parable about the evils of Fascism as seen through the eyes of the child, a surprising noir that aligns this film with the best Hollywood cine ma of the decade. The conflict between the ghosts of Fascism and the ethical tensions characterising the birth of the new Italy unfold in the manner of a painful but compelling moral fable populated by guilty people, losers and rejects. The festival’s homage to Mario Soldati will conclude in the coming days with La provinciale (Thursday 30, 4.30 p.m.) and La mano dello straniero (Friday 1 July, 4.15 p.m.).

Omaggio a Valeska Gert: Takový je život e Nur zum spass – Nur zum spiel di Volker Schlöndorff
Giovedì 30 lezione di Cinema di Schlöndorff
Sala Mastroianni, ore 16.15 e Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo, ore 17.45

Valeska Gert, performer e ballerina tedesca innovativa e provocatoria, fu attiva nell'avanguardia degli anni Venti e Trenta, tra teatro e cinema (recita per Pabst e Renoir). In fuga dal nazismo, giunge negli Stati Uniti, dove fonda il famoso cabaret newyorchese Beggar-Bar. Torna in Europa dopo la guerra e al cinema con Fellini (Giulietta degli spiriti), Fassbinder (Otto ore non sono un giorno) e Volker Schlöndorff (Il colpo di grazia). Al festival vedremo il documen tario a lei dedicato da Schlöndorff, Solo per scherzo, solo per gioco. Caleidoscopio Valeska Gert, girato un anno prima della sua scomparsa. Sarà lo stesso Schlöndorff a introdurre il film e a presentare Takový je život, produzione del 1929 per la quale il regista Carl Junghans scelse Gert come interprete per associare il film alle idee e all’estetica dell’avanguardia. Restaurato presso l’Hungarian Filmlab sotto la supervisione del Národní Filmový Archiv, il film sarà accompagnato da Maud Nelissen al piano e Frank Bockius alla batteria. Giovedì 30 giugno (Sala Auditorium, ore 12) Volker Schlöndorff sarà protagonista di una conversazione condotta da Gian Luca Farinelli.

Homage to Valeska Gert: Takový je život and Nur zum spass – Nur zum spiel by Volker Schlöndorff. Thursday 30 Cinema Lesson with Schlöndorff
Sala Mastroianni, 4.15 p.m. and Sala Auditorium – Laboratori delle Arti UniBo, 5.45 p.m.
Valeska Gert, provocative and innovative German performer and dancer, was active in the Avant Gard of t he Twenties and Thirties in both theatre and cinema (she acted for Pabst and Renoir). Fleeing from Nazism she reached the United States, where she founded the famous New York cabaret Beggar-Bar. After the war, she returned to Europe and to film with Fellini (
Giulietta degli Spiriti), Fassbinder (Eight Hours Are Not a Day) and Volker Schlöndorff (Coup de Grâce ). At the festival, we will see the documentary about her by Schlöndorff,  Nur zum Spass, nur zum Spiel – Kaleidoskop Valeska Gert, shot a year before her death. Schlöndorff will introduce the film and present Takový je život, a 1929 production for which the dir ector Carl Junghans chose Gert as an actress to associate the film with the ideas and aesthetics of the Avant Gard. Restored at the Hungarian Filmlab under the supervision of the Národní Filmový Archiv, the film will be accompanied by Maud Nelissen on the piano and Frank Bockius on the drums. On Thursday 30th June (Sala Auditorium, 12 noon) Volker Schlöndorff will be the protagonist of a conversation led by Gian Luca Farinelli.
Chaplin & Keaton: Cineconcerto in Piazza
ore 21.45 – Piazza Maggiore

Serata Keaton, serata Chaplin, serata di Cineconcerto. Il genio comico nelle sue due più iconiche, poderose varianti. La faccia di pietra di Buster Keaton, che in questi giorni s’affaccia da chissà dove e ci scruta dai manifesti del Cinema Ritrovato e dalla copertina del catalogo, la ritroveremo stasera in High Sign e in Cops, opere brillanti, surreali, ancora in qualche modo d’esordio, ma già sul limitare della deflagrante ispirazione comica keatoniana (accompagnati dalle nuove musiche composte da Donald Sosin e Timothy Brock). A seguire, uno dei capolavori di Chaplin, The Kid, con la colonna sonora originale (composta da Chaplin nel 1971) res taurata da Timothy Brock, che dirigerà l’esecuzione dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Il film è tra i più conosciuti e amati, la storia del Vagabondo e del bambino sul filo teso tra farsa e poesia, e “se è vero che nei suoi film Chaplin non ha fatto altro che rievocare e declinare l’esperienza e l’umiliazione della povertà e i ripetuti strappi affettivi vissuti da bambino, forse mai, come in Il monello, il racconto dell’infanzia è apparso tanto sincero e autentico” (Cecilia Cenciarelli).
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Chaplin & Keaton: Cine-Concert in Piazza
9.45 p.m. – Piazza Maggiore
The Cine-Concert evening will be an evening of Chaplin and Keaton. Comic genius in its two most iconic and powerful variations. The stony face of Buster Keaton, which has recently appeared from who knows where and is staring at us from the posters of Il Cinema Ritrovato and the cover of the catalogue, can be seen again this evening in
High Sign and Cops. These are brilliant surreal films, still debut works in a way, but already on the threshold of the explosive comic inspiration of Keaton (accompanied by the new music composed by Donald Sosin and Timothy Brock). To follow, one of Chaplin’s masterpieces, The Kid. The original soundtrack (composed by Chaplin in 1971) has been restored by Timothy Brock, who will conduct the Orch estra of the Teatro Comunale. The film is one of his best known and best loved. It is the story of a tramp and a child, on a tightrope between farce and poetry, and “if it is true that Chaplin drew upon the humiliation of poverty and emotional scarring he experienced as a child, then perhaps there is no more sincere and authentic account of childhood than The Kid” (Cecilia Cenciarelli).

   
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Il Cinema Ritrovato
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martedì 28 giugno 2016

JazzAscona omaggia la storia del jazz, in attesa degli Ascona Specials

Ascona, Svizzera – Ci sono personalità che diventano delle icone, ci sono nomi che sono sinonimi stessi del jazz, come quello di Louis Armstrong. È a questo personaggio straordinario che diversi musicisti del festival provenienti da New Orleans – la famiglia Boutté, il batterista Shannon Powell e le giovani stelle della tromba, Leon “Kid Chocolate” Brown e John Michael Bradford – renderanno omaggio (il 28 giugno, dalle 21.30, al Jazz Club Casinò), in un’esibizione che farà vivere al pubblico un pezzo fondamentale della storia del jazz. In contemporanea, su un altro palco, gli australiani SwingRocket, la band del trombonista e cantante Dan Barnett, figlio del leggendario bassista Cliff Barnett, proporranno un tributo alla cantante Anita O’Dea e alla cantante e pianista Blossom Dearie. I Primatics, vincitori lo scorso anno del Premio del Pubblico, debutteranno in un’atmosfera festante in nome dello stravagante showman, trombettista e cantante Louis Prima. “Sing, sing, sing”!

Tanta grande musica a JazzAscona, che già guarda all’attesissima serata di mercoledì (il 29 giugno, dalle 21.00 al Jazz Club Casinò) con un super ospite: Raphael Gualazzi! Con la sua invidiabile capacità di coinvolgere dal vivo, Gualazzi riesce ad ammaliare il grande pubblico, anche quello più ostile alla musica jazz. Lo ha fatto al Festival di Sanremo (nel 2011 vincendo nella categoria Giovani con il brano “Follia d’amore”, e partecipando ancora nel 2014), lo ha fatto all’Eurosong (classificandosi al secondo posto) e certamente incanterà anche gli spettatori di JazzAscona. Cantautore e pianista, Gualazzi mette l’anima nelle sue esibizioni (lo si capisce osservando l’espressività del suo volto mentre suona), nelle quali mescola il jazz, il ragtime (sua grande passione), il blues, il gospel il funk e il pop. Sul lungolago porterà il suo nuovo show, in attesa dell’uscita del suo ultimo album.
Gli Ascona Specials, che quest’anno propongono un cartellone tutto italiano e di grande richiamo, ospiteranno giovedì sera (il 30 giugno) la giovane Simona Molinari (prevendite: Uffici turistici di Ascona, Locarno e Brissago, e Ticketcorner).

E mercoledì sera sarà anche la volta di uno degli eventi più suggestivi di JazzAscona: il Concerto gospel di San Pietro e Paolo. Glen David Andrews & 2Twogether si esibiranno con il trombettista di New Orleans, Shamarr Allen, dalle 18.30 nella cinquecentesca chiesa del Collegio Papio (biglietti disponibili allo sportello dell’ufficio turistico di Ascona).
 

Martedì 28 giugno
Oggi vi consigliamo:
 

18.30 – 22.00           Eden Roc Marina
                                 The Primatics

18.30 & 21.30            @Art Hotel Riposo
                                   Jazz in cortile
                                   Teedy Boutté &
                                   Paul Longstreth Quartet


19.15 – 20.45            Stage Papa Joe’s
                                  Aurora Nealand &
                                  Tom McDermott


19.45 – 21.00            Jazz Club Casinò
                                  Christian Willisohn’s
                                  Southern Spirit


21.30 – 23.15            Stage al Pontile & al Piazza
                                  Tribute to Anita O’Dea and
                                  Blossom Dearie

                                  SwingRocket feat. Monica Trapaga

21.30 – 23.00            Jazz Club Casinò
                                   Tribute to Louis Armstrong
                                   Lillian Boutté &
                                   her Musicfriends 

                                   with special guests Shannon
                                   Powell,
Leon “Kid Chocolate”
                                   Brown, John Michael
                                   Bradford,
Tanya Boutté and
                                   Teedy Boutté

 
  Il concerto di Raphael Gualazzi si preannuncia di grande successo. Gli organizzatori prevedono per la serata di mercoledì 29 giugno il gran completo. La prevendita è in corso su www.jazzascona.ch e agli Uffici turistici di Ascona, Locarno e Brissago. Eventuali ultimi biglietti disponibili saranno venduti la sera del concerto alla cassa serale. L’apertura delle porte del Jazz Club Casinò è prevista alle 20.00, il concerto inizia alle 21. Procede bene anche la prevendita per assistere all’esibizione di Simona Molinari (il 30 giugno, dalle 21.00). Meglio dunque affrettarsi.

In attesa degli Ascona Specials, la grande musica di JazzAscona non si ferma: questa sera, un tributo a Louis Armstrong (dalle 21.30, al Jazz Club Casinò) e il debutto dei Palm Court Jazz All Stars, la band di uno dei locali storici del jazz tradizionale a New Orleans (dalle 21.30, al Ristorante Piazzetta), ma anche la pianista svizzera Ladyva, per citarne alcuni.


Il programma di martedì al Cinema Ritrovato

The Film Foundation's Word Cinema Project: Raid into Tibet e Buddhism in Tibet
Sala Scorsese, ore 11.30

Tra i restauri del Word Cinema Project della Film Foundation di Scorsese ci sono Raid into Tibet e Buddhism in Tibet dell’attivista britannico Adrian Cowell, girati nel 1964 in Tibet durante l'occupazione cinese. Il giornalista George Patterson, Cowell e il direttore della fotografia Chris Menges riuscirono a entrare nella remota valle di Tsum nel Nepal settentrionale e, con un piccolo distaccamento di guerriglieri tibetani, a passare in Tibet, dove filmarono le drammatiche immagini di un attacco contro un convoglio militare cinese. Raid into Tibet è l'unica testimonianza documentaria conosciuta della resistenza tibetana cont ro le milizie cinesi. Buddhism in Tibet è invece un'indagine sul buddismo Mahayana tra i profughi tibetani nel Nepal settentrionale ed è il film che i tre usarono come copertura per introdursi nella regione. Per la prima volta i due film vengono proiettati insieme. Introduce Tenzin Phuntsog (Tibet Film Archive), promotore del restauro dei film.

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 The Film Foundation's Word Cinema Project: Raid into Tibet and Buddhism in Tibet
Sala Scorsese, 11.30 a.m.
Among the films restored by the World Cinema Project of Scorsese’s Film Foundation are
Raid into Tibet and Buddhism in Tibet by the British activist Adrian Cowell, shot in 1964 in Tibet during the Chinese occupation. The journalist George Patterson, Adrian Cowell and the director of photography Chris Menges managed to reach the remote valley of Tsum in northern Nepal, and with the help of a small detachment of Tibetan fighters they crossed the border into Tibet, where they filmed some dramatic images of an attack on a Chinese military convoy. Raid into Tibet is the only known documentary testimony of the Tibetan resistance against Chinese troops. Buddhism in Tibet, on the other hand, explores Mahayana Buddhism among the Tibetan refugees in northern Nepal, and the three men used it as a cover to enter the region. The two films are being shown together for the first time. They will be presented by Tenzin Phuntsog (Tibet Film Archive), promoter of the restoration of the film.
 

La macchina dello spazio: Argentina, Giappone, URSS
Sala Scorsese e Cinema Jolly

Uno dei sogni che abbiamo lungamente condiviso con Peter von Bagh era quello di fare del Cinema Ritrovato un festival che presentasse film provenienti da tutto il mondo. Quest'anno molte rassegne dimostrano che ci siamo riusciti. Come quella dedicata a una storia 'altra' del cinema argentino, che propone opere pressoché sconosciute al di fuori del loro paese di origine come The Players vs. Ángeles caídos di Alberto Fischerman, film libero e innovativo a metà strada tra Skolimiwski e Carmelo Bene, o Si muero antes de despertar di C.H . Christensen, adattamento da William Irish dal fascino ibrido. Dal Giappone, arrivano Karumen kokyo ni kaeru (Carmen torna a casa) di Keisuke Kinoshita. primo lungometraggio commerciale a colori, girato con il procedimento nipponico Fujicolor, e Akai jinbaori [Il mantello scarlatto] di Satsuo Yamamoto, jidai-geki (film in costume) comico girato con il procedimento Konicolor. Dall'URSS del Disgelo arriva invece la disinvolta malinconia venata di disincantato ottimismo di Dom, v kotorom ja živu (La casa dove abito) di Kulidžanov e Segel’.

 The Space Machine: Argentina, Japan, Russia
Sala Scorsese and Cinema Jolly
One of the dreams we have shared with Peter von Bagh is to make Il Cinema Ritrovato a festival that showcases films from all over the world. This year many sections show that we have succeeded. For example, the one about an ‘alternate’ history of Argentine film, which offers works that are almost unknown outside their country of origin, like
The Players vs. Ángeles caídos by Alberto Fischerman, a free and innovative film half way between Skolimiwski and Carmelo Bene, or Si muero antes de despertar by C.H. Christensen, a fascinatingly hybrid adaptation by William Irish. From Japan there is Karumen kokyo ni kaeru (Carmen Comes Home) by Keisuke Kinoshita, the first full-length commercial feature film in colour shot using the Japanese Fujicolor process, and Akai jinbaori (The Scarlet Cloak) by Satsuo Yamamoto, a comic jidai-geki (period film) shot using the Konicolor process. From the Soviet cinema of the Thaw there is the casual melancholia yet civic optimism embodied by Jakov Segel’ and Lev Kulidžanov’s Dom, v kotorom ja živu (The House I Live In).

Ritrovati e Restaurati. Salvare il patrimonio cinematografico turco
Precede La rieducazione professionale degli invalidi di guerra a Bologna

Sala Mastroianni, ore 12.15

Tra il 2009 e il 2014 Sinema-TV Enstitüsü (Istituto turco per la cinematografia e la televisione) ha restaurato rarissimi materiali audiovisivi del passato turco conservati nei suoi archivi: immagini dell’Impero ottomano, dei primi anni della Repubblica e di Atatürk, circa 600.000 metri di pellicola su supporto nitrato. La selezione presentata al festival, introdotta da Asiye Korkmaz, comprende le visite a Istanbul degli imperatori tedesco e austriaco, l’ispezione delle truppe da parte del ministro della Guerra e scenari della citt&a grave; di Batumi, la cerimonia di benvenuto della delegazione ai trattati di pace di Losanna (datati tra 1915 e 1923). Precede La rieducazione professionale degli invalidi di guerra a Bologna, film del 1918 circa restaurato da Cineteca di Bologna a partire da una copia nitrato 35mm imbibita di proprietà del Museo Civico del Risorgimento di Bologna.

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Recovered and Restored: Saving the Turkish Film Heritage. The programme will be preceded by 
La rieducazione professionale degli invalidi di guerra a Bologna
Sala Mastroianni, 12.15 a.m.
Between 2009 and 2014, Sinema-TV Enstitüsü (the Turkish Film & TV Institute) restored some very rare Turkish audiovisual documents which had been conserved in their archives. They comprised images of the Ottoman Empire, the founding years of the Republic and Atatürk, about 600,000 metres of nitrate film. The selection presented at the festival, and introduced by Asiye Korkmaz, includes the visits to Istanbul by the German and Austrian Emperors, the inspection of the troops by the Minister of War, scenes of the city of Batumi, and the Welcoming Ceremony of the Lausanne Peace Treaty Delegation (1915-1923). It precedes
La rieducazione professionale degli invalidi di guerra a Bologna (The Professional Reeducation of Disabled Servicemen in Bologna), a film from about 1918 restored by the Cineteca di Bologna from a tinted 35mm nitrate print belonging to the Museo Civico del Risorgimento in Bologna. 

Documenti e documentari: Letters from Baghdad
Incontro con le registe Sabine Krayenbühl e Zeva Oelbaum
Sala Auditorium – Laboratorio delle Arti UniBo, ore 18

Dopo Tibet, Turchia, Argentina, Giappone la nostra macchina dello spazio (e del tempo) ci conduce nel Medio Oriente di un secolo fa con Gertrude Bell, avventuriera, archeologa e spia al servizio di Sua Maestà, che parlava l’arabo correntemente ed era la massima esperta britannica di cose arabe. È risaputo che trasmise appunti e mappe che T.E. Lawrence usò nella Rivolta araba e, in aperta violazione del protocollo, assunse il ruolo di funzionaria politica a Baghdad contribuendo a creare il moderno stato iracheno. Letters from Baghdad è un viaggi o sorprendente attraverso gli occhi di Bell (cui dà voce, con parole tratte da lettere private, diari e rapporti segreti, il premio Oscar Tilda Swinton). Immagini inedite di Baghdad, Damasco, Il Cairo, Istanbul e Teheran si alternano a rare foto panoramiche di Bell, riportando in vita un mondo ormai perduto. In sala, incontro con le due registe Sabine Krayenbühl e Zeva Oelbaum condotto da Alina Marazzi.

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Documents and documentaries:
Letters from Baghdad
Meeting with the directors Sabine Krayenbühl and Zeva Oelbaum
Sala Auditorium – Laboratorio delle Arti UniBo, 6 p.m.
After Tibet, Turkey, Argentina and Japan, our space (and time) machine takes us to the Middle East of a century ago with Gertrude Bell, adventurer, archaeologist, and British spy, who spoke Arabic fluently and who knew more about the Arabs and Arabia than any other English man or woman. She is known to have sent notes and maps that T.E. Lawrence used in the Arab Revolt, and she took on the role of a political officer in Baghdad, in a clear violation of protocol, contributing to the creation of the modern state of Iraq.
Letters from Baghdad is a surprising journey seen through the eyes of Bell and using her own words (spoken by Academy award winning actress Tilda Swinton). Never-screened-before footage of Baghdad, Damascus, Cairo, Istanbul, and Teheran, coupled with Bell’s rare landscape photography, bring back to life a world lost in the sands of time. In the cinema, there will be a meeting with the two directors Sabine Krayenbühl and Zeva Oelbaum, presented by Alina Marazzi.


Ritrovati e Restaurati: Flesh and the Devil, Her Man, Les Sorcières de Salem
Sala Mastroianni, Sala Scorsese e Cinema Arlecchino

Ricca proposta di film ritrovati e restaurati. Flesh and the Devil è il primo di sette film di Greta Garbo diretti da Clarence Brown, il regista che più di ogni altro ha codificato il suo personaggio – qui naturalmente oggetto di un duello amoroso. Avremo l'occasione di vedere il film nella copia fine grain stampata dal negativo nitrato. Introduce Ned Price (Warner Bros.). Dal muto passiamo a una gemma del primissimo sonoro, Her Man di Tay Garnett, variazione sul tema della leggendaria canzone americana Frankie and Johnnie. Un film visto poco e male, ora restaurato da Sony Pictures Entertainme nt in collaborazione con The Film Foundation e RT Features. Introducono Margaret Bodde e Grover Crisp. È Jean-Paul Sartre ad adattare per il cinema The Crucible, celebre opera teatrale di Arthur Miller che rilegge il noto processo per stregoneria come allegoria del maccartismo. Fortemente voluto da Simone Signoret e Yves Montand, che imposero Rouleau alla regia, Les Sorcières de Salem, divenuto pressoché invisibile, è riproposto nel restauro Pathé
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Recovered and Restored:
Flesh and the Devil, Her Man, Les Sorcières de Salem
Sala Mastroianni, Sala Scorsese and Cinema Arlecchino
Plenty of rediscovered and r estored films on offer.
Flesh and the Devil is the first of seven Greta Garbo films directed by Clarence Brown, the director who, more than any other, characterized her persona – in this case, predictably, she is the subject of a duel between rivals in love. We will have the opportunity to see a fine grain copy of the film printed from the nitrate negative. It will be presented by Ned Price (Warner Bros.). From the silent era we move on to a gem that was one of the very first talking pictures, Her Man by Tay Garnett, a variation on the theme of the legendary American song Frankie and Johnnie. The film was not highly thought of and shown very little, but now it has been restored by Sony Pictures Entertainment in collaboration with the Film Foundation and RT Features. It will be introduced by Margaret Bodde and Grover Crisp. It was Jean-Paul Sartre who wrote the film adaptation of The Crucible, the famous play by Arthur Miller that reinterprets the famous trial for witchcraft as an allegory of McCarthyism. Enthusiastically promoted by Simone Signoret and Yves Montand, who made Rouleau the director, Les Sorcières de Salem, which had almost completely disappeared, has been restored by Pathé and will be shown again.

Ritrovati e Restaurati: Marco Bellocchio introduce I pugni in tasca
Mercoledì 29 conversazione tra Bellocchio e Michel Ciment
Cinema Arlecchino, ore 18.10

Sarà il regista Marco Bellocchio, Presidente della Cineteca di Bologna, a introdurre il suo folgorante film d'esordio, I pugni in tasca (1965). Selvaggio, sarcastico, molto liberamente autobiografico, è un grido di rivolta contro la famiglia, il cattolicesimo e altre colonne portanti della borghesia italiana. In equilibrio fra adesione e distacco dalla folle lucidità del protagonista, eroe antisociale e ribelle, il regista prefigura alcuni umori del ’68. Ancora oggi, a cinquant’anni di distanza, I pugni in tasca mantiene intatta la propria modernità e carica corrosiva. Il restauro della Cineteca di Bologna ha cercato di ritrovare l’anima originale della fotografia, una fotografia contrastata, ispirata al free cinema inglese, che Bellocchio aveva fortemente voluto ma che all'epoca non era riuscito ad ottenere. Mercoledì 29 (Sala Auditorium, ore 12) Marco Bellocchio sarà anche protagonista di una conversazione con il critico francese Michel Ciment.


Rediscovered and Restored: Marco Bellocchio introduces
I pugni in tasca
Wednesday 29 conversation between Bellocchio and Michael Ciment
Cinema Arlecchino, 6.10 p.m.
The director Marco Bellocchio, President of the Cineteca di Bologna, will introduce his dazzling debut film,
I pugni in tasca (1965). Wild, sarcastic and very freely autobiographical, it is a rebellious cry against the family, Catholicism and other cornerstones of the Italian middle class. Poised between support and indifference towards the mad lucidity of the main character, an antisocial and rebellious hero, the director foreshadows some of the moods of ’68. Fifty years later I pugni in tasca still preserves intact its modernity and corrosive energy. The restoration by the Cineteca di Bologna has tried to rediscover the original soul of the contrasty photography, inspired by the British free cinema, which Bellocchio had really wanted at the time, but had been unable to attain. On Wednesday 29 (Sala Auditorium, 12 noon), Marco Bellocchio will also be the protagonist of a conversation with the French film critic Michel Ciment.

Lezione di Cinema: Incontro con Ebrahim Golestan
L’idea di conservare il cinema: Chema Prado & Friends
Sala Auditorium – Laboratorio delle Arti Unibo, ore 16 e 17

La rassegna Golestan Film Studio, tra poesia e politica celebra un personaggio chiave del panorama culturale iraniano. Regista, produttore, scrittore, traduttore, Ebrahim Golestan (classe 1922) fondò la prima casa di produzione indipendente iraniana, Golestan Film Studio, che in dieci anni di attività produsse alcuni dei titoli più interessanti della storia del cinema nazionale. Ebrahim Golestan sarà a Bologna per incontrare il pubblico del festival insieme alla curatore della rassegna Ehsan Khoshbakht e alla regista e docente Mehrnaz Saeed-Vafa. Protagonista del nuovo appuntamento della serie L'idea di conservare il cinema è invece Chema Prado, storico direttore della Filmoteca española, istituzione che ha guidato per ventisei anni fino allo scorso marzo, e membro FIAF sempre in prima linea nella salvaguardia del patrimonio cinematografico. All'incontro, condotto da Gian Luca Farinelli, partecipano il regista Bernardo Bertolucci e José Manuel Costa (direttore della Cinemateca Portuguesa).

Cinema Lesson: Meeting with Ebrahim Golestan
The Idea of Preserving Cinema: Chema Prado & Friends

Sala Auditorium, 4 p.m. and 5 p.m.
The section
Golestan Film Studio, poetry and politics celebrates a figure of particular importa nce to Iranian culture. Director, producer, writer and translator Ebrahim Golestan (born in 1922) founded the first independent Iranian film studio, which during its 10 years of activity managed to produce some of the most remarkable films in the history of Iranian cinema. Ebrahim Golestan will be in Bologna to meet the festival public together with the curator of the section Ehsan Khoshbakht and the director and scholar Mehrnaz Saeed-Vafa. The protagonist of the latest appointment in the series The Idea of Preserving the Cinema is Chema Prado, former director of the Filmoteca española, an institution that he was the head of for twenty-six years, until last March, and a member of FIAF who was always in the front line of the fight to preserve film heritage. Bernardo Bertolucci and José Manuel Costa (director of the Cinemateca Portuguesa) will be participating in the event, presented by Gian Luca Farinelli.
Ritrovati e Restaurati: Spettacolo di varietà
Piazza Maggiore, ore 21.45

Uno dei più grandi musical di sempre. C’è uno spettacolo da mettere in scena e c’è la messa in scena musicale del mondo (Franco La Polla). C’è Fred Astaire, che ci presenta il proprio dolce tramonto: non è poi vero, perché balla come solo lui sa fare, e alla fine sarà lui ad avere gli applausi e la ragazza. Certo però la stagione d’oro del musical volge al termine, e la vena di malinconia dà un fascino irripetibile alla trascinante dichiarazione di poetica del numero-guida (That’s Entertainment). Come non attendere con gioia questo restauro, questa proiezione? Come sarà, su un o schermo così grande, quella passeggiata notturna in Central Park, quel momento magico in cui il movimento leggero del passo diventa, con un solo, inatteso, quasi involontario scarto laterale, movimento aereo della danza? Un’intermittenza del cuore, al cinema. Uno dei momenti che danno un senso definitivo all’invenzione dei fratelli Lumière. Non perdiamocelo.
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Recovered and Restored: The Band Wagon
Piazza Maggiore, 9.45 p.m.
On e of the greatest musicals ever. There’s a show to put on and there’s the
musical staging of the world (Franco La Polla). There’s Fred Astaire, who offers us his own sweet decline – which isn’t true after all because he dances like only he can, and in the end it’s him that gets the applause and the girl. The golden age of the musical was certainly drawing to a close, however, and this streak of melancholy gives an unrepeatable charm to the catch-phrase of the principal number (That’s Entertainment). Who wouldn’t be looking forward to this restoration and its screening? What will it be like on such a big screen? ...the night time stroll in Central Park, that magic moment when their light steps become the aerial movements of the dance with one unexpected almost involuntary sideways swerve? A missed heartbeat, at the cinema. One of the moments that give a definite meaning to the Lumière brothers’ invention. Not to be missed.

   
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Il Cinema Ritrovato
Cineteca di Bologna and Mostra Internazionale del Cinema Libero
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