LA PIANISTA BEATRICE RANA PROTAGONISTA DEL PRIMO
“CONCERTO DELLA DOMENICA MATTINA” DELLA STAGIONE 2014/15
GUARDA IL VIDEO: http://youtu.be/aqprKp8_49Q
Domenica 30 novembre – ore 11, Teatro Claudio Abbado - la pianista italiana Beatrice Rana inaugura la rassegna 2014/15 dei “Concerti della domenica mattina”. Questa iniziativa di Ferrara Musica ha già riscosso un grande successo di pubblico la scorsa stagione grazie ai prezzi popolari (biglietto intero 10 euro, 2 euro per bambini e ragazzi fino a 13 anni) e ai programmi musicali brevi ed accattivanti, adatti sia per un pubblico di famiglie che di appassionati. Al termine del concerto il pubblico è invitato a un aperitivo.
Talento precoce, Beatrice Rana ha eseguito il suo primo
concerto come solista a soli nove anni e a vent’anni si è già imposta
nel panorama musicale internazionale aggiudicandosi nel 2013 il Secondo
Premio e il Premio del Pubblico al prestigioso Concorso Pianistico Internazionale Van Cliburn.
La giovane pianista si è esibita in serie concertistiche e festival
prestigiosi di tutto il mondo tra cui la Tonhalle di Zurigo, la Wigmore
Hall di Londra, la Società dei Concerti di Milano e l’Auditorium du
Louvre di Parigi. La Stagione 2014/15 la vede esibirsi come solista con
orchestre importanti quali la Los Angeles Philharmonic, la London
Philharmonic, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra
Sinfonica Nazionale della Rai di Torino e l’Orchestra Filarmonica della
Scala collaborando con direttori affermati come Yannick Nézet-Seguin,
Leonard Slatkin e Joshua Weilerstein.
Per il suo debutto al Teatro Claudio Abbado Beatrice Rana propone un programma intenso e coinvolgente. La Sonata n. 2 op. 35 è la più celebre delle sonate di Fryderyck Chopin:
composta nel 1839, è nota anche come “Marcia funebre” per via del
commovente tema del terzo movimento, che fu eseguito in occasione del
funerale dello stesso Chopin e in molti funerali di stato, tra cui
quelli di John F. Kennedy, Winston Churchill e Leoniz Brezhnev.
La Sonata per pianoforte n. 6 op. 82 di Sergej Prokof’ev fu
composta nel 1940 mentre in Europa infuriava la Seconda Guerra
Mondiale: pur costituendo un brano da concerto particolarmente brillante
e virtuosistico, l’ironia e il profondo senso tragico da cui è pervasa
fanno intuire il drammatico momento storico in cui venne creata.
Per ulteriori informazioni consultare il sito www.ferraramusica.it o contattare la biglietteria di Ferrara Musica: dal lunedì al venerdì ore 15.30/19, sabato ore 10/12.30 e 15.30/19. Telefono 0532 202675 – Email: biglietteria@ferraramusica.it
sabato 29 novembre 2014
giovedì 27 novembre 2014
Hilliard Ensemble in concerto a Ferrara
UNA SERATA DI GRANDE SPIRITUALITÀ
CON IL CONCERTO D’ADDIO
DELLO HILLIARD ENSEMBLE
Venerdì 28 novembre – ore 20.30, Teatro Claudio Abbado – Ferrara Musica presenta un concerto dello Hilliard Ensemble, uno dei più rinomati gruppi vocali della scena internazionale che, giunto al suo quarantesimo anno di attività, fa ora tappa a Ferrara nell’ambito della sua tournée mondiale di congedo dalle scene, destinata a concludersi nel dicembre di quest’anno.
Lo stile peculiare dell’ensemble e la sua originalità sia nell’esecuzione di pagine del repertorio antico che nell’interpretazione di brani appositamente commissionati a compositori contemporanei hanno suscitato l’entusiasmo del pubblico di tutto il mondo. L’attività dell’ensemble è documentata in numerosi album di grande successo registrati per grandi etichette come ECM, spesso in collaborazione con musicisti di fama come il sassofonista norvegese Jan Garbarek, il violinista Christoph Poppen e il soprano Monika Mauch. Nel corso della sua lunga carriera il gruppo si è esibito nelle più prestigiose sale da concerto del mondo e ha collaborato con alcune delle più importanti orchestre internazionali (dalla London Philharmonic Orchestra alla Staatskapelle di Dresda e alla New York Philharmonic) sotto la guida di direttori del calibro di Lorin Maazel e Kent Nagano.
In occasione del concerto a Ferrara l’ensemble raddoppia le proprie dimensioni tradizionali esibendosi con altri quattro cantanti con cui collabora da molti anni (i soprani Monika Mauch e Claudia Reinhard , il controtenore David Gould e il basso Robert Macdonald) per proporre un programma di profonda spiritualità, dedicato a opere di Johann Sebastian Bach e Arvo Pärt.
Nel 1988 la registrazione di Passio e subito dopo di Litany di Arvo Pärt ha dato inizio a una feconda, trentennale collaborazione dell’ensemble con il compositore. Di Pärt vengono eseguiti alcuni brani da cui emerge l’intensa vena mistica che pervade la musica del compositore estone: Summa, And One of the Pharisees, Due salmi slavi, Most Holy Mother of God sono pagine suggestive, compenetrate di uno spirito religioso puro e contemplativo, quale si ritrova in alcuni dei massimi capolavori sacri di Johann Sebastian Bach, di cui l’ensemble interpretata alcuni celebri salmi.
Per acquistare i biglietti (da 6 a 30 euro) consultare il sito www.ferraramusica.it o contattare la biglietteria di Ferrara Musica: corso Martiri della Libertà 5, dal lunedì al venerdì ore 15.30/19, sabato ore 10/12.30 e 15.30/19. Telefono 0532 202675 – Email: biglietteria@ferraramusica.it.
LAST MINUTE DALLE 18 (DA 15 A 20 EURO); SPECIALE GIOVANI DA 7 A 15 EURO.
GUARDA IL VIDEO: http://youtu.be/PkIuRJd5v5o
CON IL CONCERTO D’ADDIO
DELLO HILLIARD ENSEMBLE
Venerdì 28 novembre – ore 20.30, Teatro Claudio Abbado – Ferrara Musica presenta un concerto dello Hilliard Ensemble, uno dei più rinomati gruppi vocali della scena internazionale che, giunto al suo quarantesimo anno di attività, fa ora tappa a Ferrara nell’ambito della sua tournée mondiale di congedo dalle scene, destinata a concludersi nel dicembre di quest’anno.
Lo stile peculiare dell’ensemble e la sua originalità sia nell’esecuzione di pagine del repertorio antico che nell’interpretazione di brani appositamente commissionati a compositori contemporanei hanno suscitato l’entusiasmo del pubblico di tutto il mondo. L’attività dell’ensemble è documentata in numerosi album di grande successo registrati per grandi etichette come ECM, spesso in collaborazione con musicisti di fama come il sassofonista norvegese Jan Garbarek, il violinista Christoph Poppen e il soprano Monika Mauch. Nel corso della sua lunga carriera il gruppo si è esibito nelle più prestigiose sale da concerto del mondo e ha collaborato con alcune delle più importanti orchestre internazionali (dalla London Philharmonic Orchestra alla Staatskapelle di Dresda e alla New York Philharmonic) sotto la guida di direttori del calibro di Lorin Maazel e Kent Nagano.
In occasione del concerto a Ferrara l’ensemble raddoppia le proprie dimensioni tradizionali esibendosi con altri quattro cantanti con cui collabora da molti anni (i soprani Monika Mauch e Claudia Reinhard , il controtenore David Gould e il basso Robert Macdonald) per proporre un programma di profonda spiritualità, dedicato a opere di Johann Sebastian Bach e Arvo Pärt.
Nel 1988 la registrazione di Passio e subito dopo di Litany di Arvo Pärt ha dato inizio a una feconda, trentennale collaborazione dell’ensemble con il compositore. Di Pärt vengono eseguiti alcuni brani da cui emerge l’intensa vena mistica che pervade la musica del compositore estone: Summa, And One of the Pharisees, Due salmi slavi, Most Holy Mother of God sono pagine suggestive, compenetrate di uno spirito religioso puro e contemplativo, quale si ritrova in alcuni dei massimi capolavori sacri di Johann Sebastian Bach, di cui l’ensemble interpretata alcuni celebri salmi.
Per acquistare i biglietti (da 6 a 30 euro) consultare il sito www.ferraramusica.it o contattare la biglietteria di Ferrara Musica: corso Martiri della Libertà 5, dal lunedì al venerdì ore 15.30/19, sabato ore 10/12.30 e 15.30/19. Telefono 0532 202675 – Email: biglietteria@ferraramusica.it.
LAST MINUTE DALLE 18 (DA 15 A 20 EURO); SPECIALE GIOVANI DA 7 A 15 EURO.
GUARDA IL VIDEO: http://youtu.be/PkIuRJd5v5o
Adieu au langage di Godard in 3D
Prima visione in lingua originale: Adieu au langage di Godard in 3D Fino a mercoledì 3 dicembre - Cinema Lumière Premiato quest'anno a Cannes, l'ultimo film dell'ottantenne Jean-Luc Godard. Un titolo irresistibile per un film (ancora) da anno zero che rilancia e ridiscute. Un film che ha fatto molto parlare di sé per il modo in cui è stato realizzato: in 3D. Un 3D molto distante dalle produzioni correnti di molto cinema blockbuster. Chi conosce il cinema del maestro francese, saprà già cosa aspettarsi: una trama bucata, atonale, frammentaria, citazioni pittoriche e letterarie, una location ormai cara a Godard, quella del paese in cui vive, Rolle, sul lago Lemano. Un film girato in digitale, con strani e affascinanti effetti spiazzanti, stereoscopici. Come se il cinema fosse un eterno ricominciamento, una perenne invenzione, che necessita di uno sguardo infantile, o di quello di un cane. >> Maggiori informazioni |
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Prima visione in lingua originale: Due giorni, una notte dei Dardenne Fino a mercoledì 3 dicembre - Cinema Lumière L'Europa della crisi e le contraddizioni profonde del mondo del lavoro raccontate attraverso la storia di una donna (una magnifica Marion Cotillard) che, per evitare di essere licenziata, deve convincere i suoi colleghi a rinunciare a un bonus di produzione. Sempre alla ricerca di uno sguardo autentico sulle realtà marginali, il cinema dei fratelli Dardenne riesce a creare "una meravigliosa alchimia tra documentario, film di suspense e favola sociale che solo la Hollywood del passato riusciva a produrre. Si può parlare di film-summa, tanto i Dardenne vi riassumono il DNA del loro cinema, pur ricercando una forma il più possibile trasparente" (Romain Blondeau). In prima visione e in lingua originale in alternanza con Adieu au langage di Jean-Luc Godard. >> Maggiori informazioni |
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Omaggio a Xavier Dolan Da giovedì 27 novembre al 17 dicembre - Cinema Lumière Enfant prodige del cinema canadese, coccolato dalla critica e dai festival di mezzo mondo, con il suo ultimo Mommy (a dicembre nelle sale italiane) ha ricevuto la definitiva consacrazione internazionale al festival di Cannes 2014, aggiudicandosi il Premio della Giuria ex aequo con Jean-Luc Godard. A soli venticinque anni e già cinque lungometraggi all'attivo, ha parlato dell’amore, dell’adolescenza, dei rapimenti e della transessualità. Di Jackson Pollock e degli anni Novanta, di alienazione e omofobia. Dei college e della sindrome di Stoccolma e di quella di Stendhal. Gli dedichiamo un omaggio a cavallo fra novembre e dicembre, che si inaugura giovedì 27 con il suo folgorante esordio J'ai tué ma mère, film d'ispirazione autobiografica realizzato a soli diciannove anni, “un miscuglio di humour, crudeltà e pr ecisa osservazione del quotidiano” (Jean-Michel Frodon). Tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli italiani. >> Maggiori informazioni |
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Cinque decenni di migrazione: Terraferma Mercoledì 26 novembre, ore 20 – Cinema Lumière Ultimo appuntamento nel cartellone di novembre per la rassegna, collaborazione con Scuola di Giurisprudenza dell'Università di Bologna, dedicata alla migrazione nella seconda metà del Novecento. Dopo Nuovomondo, epopea di quando gli emigranti erano gli italiani, Emanuele Crialese con Terraferma prosegue con coerenza la sua ricerca raccontando la vita di una famiglia di pescatori, in bilico tra tradizione e cambiamento, sconvolta dall'arrivo via mare di una profuga etiope e del suo bambino, in fuga disperata verso un futuro migliore. Introduce Renzo Orlandi. >> Maggiori informazione. |
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La violenza illustrata: Chi sta bussando alla mia porta Sabato 29 novembre, ore 18 – Cinema Lumière Anche quest'anno la Cineteca partecipa al primo e unico festival centrato sulla tema della violenza di genere promossa da La Casa delle donne per non subire violenza Onlus. Sabato secondo appuntamento con il lungometraggio d'esordio di Martin Scorsese (e di Harvey Keitel) che prepara Mean Streets guardando a Cassavetes e Godard, e segue le bighellonate di tre giovinastri di Little Italy, tra tentazioni della strada e bambagia famigliare. Charlie si innamora di Katy, ma il suo sentimento e la sua educazione cattolica sono messi a dura prova quando scopre che la ragazza ha subito violenza dal suo ex. Introducono Laura Saracino (Casa delle donne per non subire violenza Onlus) e Maria Raffaella Ferri (Presidente Commissione delle Elette del Comune di Bologna). >> Maggiori informazioni |
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L'Arena del Sole incontra la Cineteca: Falstaff Sabato 29 novembre, ore 20 – Cinema Lumière Prosegue la collaborazione tra il Teatro Arena del Sole e la Cineteca di Bologna, che mensilmente propone film in qualche modo legati agli spettacoli in cartellone all'Arena. In occasione della pièce Falstaff (3-7 dicembre) per la regia di Andrea De Rosa, proponiamo (nella copia restaurata da Filmoteca Española) la celeberrima trasposizione del personaggio shakesperiano diretta e interpretata da Orson Welles. La grande, giocosa e desolata storia di Sir John Falstaff, compagno di gozzoviglie e maestro di vita per il giovane erede a un trono insanguinato, è ricostruita attraverso una sceneggiatura sperimentale e fedelissima, dove ogni singola riga di dialogo è puro Bardo. A seguire Las versiones de Campanadas a medianoche de Orson Welles, documentario di Luciano Berriatúa che racconta il complesso e affascinante lavoro di recupero d ella versione originale del film licenziata nel 1965 dal regista. >> Maggiori informazioni |
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Cineclub per bambini e ragazzi: Il colore del Paradiso e Zazie nel metro Sabato 29 e domenica 30 novembre – Cinema Lumière Il fine settimana di Schermi e Lavagne si apre all'insegna dei 'racconti persiani' con il poetico Il colore del Paradiso dell'iraniano Majid Majidi: protagonista un bambino cieco di otto anni che durante l'estate raggiunge il padre vedovo e le sorelle in campagna, tra incantevoli campi di fiori profumati e l'affetto dei suoi cari. Con Zazie nel metro, classico del 1960 di Louis Malle tratto da Queneau, si inaugura invece domenica 30 'Ragazzi selvaggi', una nuova rassegna che una volta al mese proporrà piccoli protagonisti alle prese con le incomprensione, e a volte l'ostilità, del mondo adulto. >> Maggiori informazioni |
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Cine&Cena. Originale e remake a confronto: Profumo di donna Sabato 29 e domenica 30 novembre, ore 18 - Palazzo Varignana Si rinnova l'appuntamento con la rassegna Varignana d'Essai - Cine&Cena in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Il resort Palazzo di Varignana & SPA ospita per tutti i week-end di novembre un ciclo di otto grandi film, quattro versioni originali e altrettanti remake. A seguire una cena con un esclusivo menù ogni volta diverso e ispirato alle atmosfere del film. Ultimo appuntamento il prossimo week-end con le due versioni di Profumo di donna: sabato 29 l''originale' di Dino Risi con Vittorio Gassman e domenica 30 il remake firmato nel 1992 da Martin Brest con Al Pacino. Sconto del 10% per Amici e Sostenitori della Cineteca. >> Maggiori informazioni |
mercoledì 26 novembre 2014
Venerdì a Occhiobello
Venerdì 28 novembre - ore 21
Teatro Comunale di Occhiobello
Anna Della Rosa, Luca Lazzareschi in
Clôture de l’amour
- Fine di un amore -
uno spettacolo di Pascal Rambert
traduzione Bruna Filippi
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
ANNA DELLA ROSA e LUCA LAZZARESCHI - "Clôture del l'amour"
“Clôture de l’amour” di Pascal Rambert
la violenza di un amore che muore
Il pluripremiato regista francese Pascal Rambert dirige due attori italiani: Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi
Venerdì 28 novembre alle ore 21 terzo appuntamento al Teatro Comunale di Occhiobello per la stagione di prosa organizzata dal Comune di Occhiobello - assessorato alla cultura - in collaborazione con associazione culrurale Arkadiis. Sul palco uno spettacolo dal respiro internazionale scritto e diretto dal francese Pascal Rambert che presenta un lavoro che ha debuttato ad Avignone nel 2011. Da allora, la versione francese, vincitrice del Premio della Critica 2012, del Palmarés du Théâtre nell'aprile del 2013 e del Grand Prix de la Litérature dramatique 2012, è in tournée in tutto il mondo (Corea, Italia, Svizzera, Belgio, Croazia, Cina). Dopo averlo rappresentato nella versione originale francese a Modena, nell’ambito del festival Vie 2012, il regista, direttore del parigino Théâtre de Gennevilliers, dirige questa volta due attori italiani, Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi, proseguendo la sua personalissima in dagine scenica che ha dato vita a una sorta di modulo teatrale infinitamente declinabile a ogni latitudine geografica: dello spettacolo esiste, infatti, una versione russa, messa in scena al Teatro d’Arte di Mosca, una versione croata al ZMK Theatre di Zagabria, una versione americana all’Abrons Art Centre di New York, una versione giapponese a Tokyo, una tedesca a Berlino e una greca ad Atene.
'Clôture de l’amour' racconta della separazione di una coppia che cerca di mettere fine a qualcosa: alla propria storia comune, a una storia che vorrebbero chiudere per sempre. Sono mossi dalla rabbia e dalla necessità urgente di dividersi. In una grande stanza bianca, una donna e un uomo si parlano attraverso due lunghi monologhi, che non arriveranno mai a farsi dialogo, interrogandosi sulle ragioni della fine della loro storia d’amore. Il flusso ininterrotto di parole, le domande-risposte che si scatenano e la respirazione bloccata creano una sorta di maratona tra paura e liberazione: è proprio lì, nel mezzo del momento doloroso, che Pascal Rambert ci porta, senza temere di disturbare, di creare dubbio, di immergerci nei meandri di una storia che porta inesorabilmente alla rottura.
Ma 'Clôture de l’amour' può anche essere un inizio, perché “clôture”, che in italiano non si può tradurre esaustivamente con chiusura, significa anche racchiudere. Lo spettacolo, infatti, racchiude lo spazio dedicato all’anima, lo spazio che definisce l’individuo come un territorio in carne ed ossa da difendere. È un linguaggio essenzialmente organico e persino coreografico, in cui Anna e Luca, i due personaggi che si affrontano sul confine del palcoscenico, costruiscono con le parole una barriera di filo spinato che li divide, ripetendo in continuazione, in modo ossessivo, espressioni che sembrano vorticare nei loro corpi. Due soliloqui che non possono interrompersi a vicenda, due flussi verbali separati. “Se dovessi andare più a fondo in quello che sento, lo descriverei come un testo di danza” dice Pascal Rambert. Una danza mentale in un certo senso che porta alla luce il movimento invi sibile dell’anima e dei nervi in palcoscenico. Si potrebbe dire che i corpi non si muovono, eppure si lascia il teatro con la sensazione che è questo che hanno fatto per tutto il tempo: muoversi e combattere una battaglia interiore, rivelata allo spettatore grazie all’abilità di costruire il movimento dal puro linguaggio, come se la scena non avesse altro scopo che questa virtualità.
Due sguardi, due parole, due corpi e due silenzi per raccontare la violenza di un amore che muore, cercando di far emergere il più possibile l’universalità di questa circostanza, come afferma lo stesso regista e autore: “Il mio lavoro è ispirato da elementi della realtà perché sono un grande ‘ascoltatore’. Il mio appartamento è al primo piano di un palazzo e molto spesso ascolto quello che dicono i passanti. In quel momento divento un registratore umano: tra tutto quello che ho ascoltato ci sono spesso momenti di separazione, momenti che ho dovuto affrontare personalmente tre o quattro volte. Tuttavia, per questo testo, non mi sento coinvolto dal punto di vista autobiografico. Il testo è sulla realtà, ma non su una storia personale vera. Quello che volevo descrivere era l’idea della separazione, non una delle mie separazioni. Quello che importa è la lingua che scappa, che fugge, che s i ripete, la lingua che racconta la violenza della separazione, che la maggior parte di noi un giorno o l’altro si trova ad affrontare.”
Alla domanda “chi amiamo quando amiamo?” Pascal Rambert non dà nessuna risposta, ma si aggira semplicemente nelle possibilità, senza rifiutare quei luoghi comuni che usano almeno una volta due persone che si separano, che cercano assieme le ragioni del proprio disamore.
GUARDA UN BREVE ESTRATTO DELLO SPETTACOLO
Per ulteriori informazioni www.teatrocomunaleocchiobello.it o ai numeri 349.8464714 / 0425.766121
Teatro Comunale di Occhiobello
Anna Della Rosa, Luca Lazzareschi in
Clôture de l’amour
- Fine di un amore -
uno spettacolo di Pascal Rambert
traduzione Bruna Filippi
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
ANNA DELLA ROSA e LUCA LAZZARESCHI - "Clôture del l'amour"
“Clôture de l’amour” di Pascal Rambert
la violenza di un amore che muore
Il pluripremiato regista francese Pascal Rambert dirige due attori italiani: Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi
Venerdì 28 novembre alle ore 21 terzo appuntamento al Teatro Comunale di Occhiobello per la stagione di prosa organizzata dal Comune di Occhiobello - assessorato alla cultura - in collaborazione con associazione culrurale Arkadiis. Sul palco uno spettacolo dal respiro internazionale scritto e diretto dal francese Pascal Rambert che presenta un lavoro che ha debuttato ad Avignone nel 2011. Da allora, la versione francese, vincitrice del Premio della Critica 2012, del Palmarés du Théâtre nell'aprile del 2013 e del Grand Prix de la Litérature dramatique 2012, è in tournée in tutto il mondo (Corea, Italia, Svizzera, Belgio, Croazia, Cina). Dopo averlo rappresentato nella versione originale francese a Modena, nell’ambito del festival Vie 2012, il regista, direttore del parigino Théâtre de Gennevilliers, dirige questa volta due attori italiani, Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi, proseguendo la sua personalissima in dagine scenica che ha dato vita a una sorta di modulo teatrale infinitamente declinabile a ogni latitudine geografica: dello spettacolo esiste, infatti, una versione russa, messa in scena al Teatro d’Arte di Mosca, una versione croata al ZMK Theatre di Zagabria, una versione americana all’Abrons Art Centre di New York, una versione giapponese a Tokyo, una tedesca a Berlino e una greca ad Atene.
'Clôture de l’amour' racconta della separazione di una coppia che cerca di mettere fine a qualcosa: alla propria storia comune, a una storia che vorrebbero chiudere per sempre. Sono mossi dalla rabbia e dalla necessità urgente di dividersi. In una grande stanza bianca, una donna e un uomo si parlano attraverso due lunghi monologhi, che non arriveranno mai a farsi dialogo, interrogandosi sulle ragioni della fine della loro storia d’amore. Il flusso ininterrotto di parole, le domande-risposte che si scatenano e la respirazione bloccata creano una sorta di maratona tra paura e liberazione: è proprio lì, nel mezzo del momento doloroso, che Pascal Rambert ci porta, senza temere di disturbare, di creare dubbio, di immergerci nei meandri di una storia che porta inesorabilmente alla rottura.
Ma 'Clôture de l’amour' può anche essere un inizio, perché “clôture”, che in italiano non si può tradurre esaustivamente con chiusura, significa anche racchiudere. Lo spettacolo, infatti, racchiude lo spazio dedicato all’anima, lo spazio che definisce l’individuo come un territorio in carne ed ossa da difendere. È un linguaggio essenzialmente organico e persino coreografico, in cui Anna e Luca, i due personaggi che si affrontano sul confine del palcoscenico, costruiscono con le parole una barriera di filo spinato che li divide, ripetendo in continuazione, in modo ossessivo, espressioni che sembrano vorticare nei loro corpi. Due soliloqui che non possono interrompersi a vicenda, due flussi verbali separati. “Se dovessi andare più a fondo in quello che sento, lo descriverei come un testo di danza” dice Pascal Rambert. Una danza mentale in un certo senso che porta alla luce il movimento invi sibile dell’anima e dei nervi in palcoscenico. Si potrebbe dire che i corpi non si muovono, eppure si lascia il teatro con la sensazione che è questo che hanno fatto per tutto il tempo: muoversi e combattere una battaglia interiore, rivelata allo spettatore grazie all’abilità di costruire il movimento dal puro linguaggio, come se la scena non avesse altro scopo che questa virtualità.
Due sguardi, due parole, due corpi e due silenzi per raccontare la violenza di un amore che muore, cercando di far emergere il più possibile l’universalità di questa circostanza, come afferma lo stesso regista e autore: “Il mio lavoro è ispirato da elementi della realtà perché sono un grande ‘ascoltatore’. Il mio appartamento è al primo piano di un palazzo e molto spesso ascolto quello che dicono i passanti. In quel momento divento un registratore umano: tra tutto quello che ho ascoltato ci sono spesso momenti di separazione, momenti che ho dovuto affrontare personalmente tre o quattro volte. Tuttavia, per questo testo, non mi sento coinvolto dal punto di vista autobiografico. Il testo è sulla realtà, ma non su una storia personale vera. Quello che volevo descrivere era l’idea della separazione, non una delle mie separazioni. Quello che importa è la lingua che scappa, che fugge, che s i ripete, la lingua che racconta la violenza della separazione, che la maggior parte di noi un giorno o l’altro si trova ad affrontare.”
Alla domanda “chi amiamo quando amiamo?” Pascal Rambert non dà nessuna risposta, ma si aggira semplicemente nelle possibilità, senza rifiutare quei luoghi comuni che usano almeno una volta due persone che si separano, che cercano assieme le ragioni del proprio disamore.
GUARDA UN BREVE ESTRATTO DELLO SPETTACOLO
Biglietti: intero € 12,
ridotto € 10 (over 65 e Rete dei Teatri , soci Arci, soci Ferrara Off),
ridotto under 30 € 8.
Per informazioni e prenotazioni: 349.8464714 o 0425.766121
info@teatrocomunaleocchiobello.it - www.arkadiis.it
ridotto € 10 (over 65 e Rete dei Teatri , soci Arci, soci Ferrara Off),
ridotto under 30 € 8.
Per informazioni e prenotazioni: 349.8464714 o 0425.766121
info@teatrocomunaleocchiobello.it - www.arkadiis.it
Cena dopo il Teatro
Continua anche per questa stagione teatrale l’iniziativa “Cena dopo il teatro”, che prevede la possibilità di proseguire la serata, dal teatro alla tavola, e condividere sensazioni anche in presenza degli artisti stessi, compatibilmente con i loro impegni artistici. Presso il ristorante convenzionato La Colombara, di Via Piacentina 43 a Occhiobello, è disponibile su richiesta, prenotando al 329.2951248, un menù degustazione completo a 20 € per gli spettatori che esibiscono il proprio abbonamento o il biglietto della serata.
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Arkadiis | Teatro di OcchiobelloContinua anche per questa stagione teatrale l’iniziativa “Cena dopo il teatro”, che prevede la possibilità di proseguire la serata, dal teatro alla tavola, e condividere sensazioni anche in presenza degli artisti stessi, compatibilmente con i loro impegni artistici. Presso il ristorante convenzionato La Colombara, di Via Piacentina 43 a Occhiobello, è disponibile su richiesta, prenotando al 329.2951248, un menù degustazione completo a 20 € per gli spettatori che esibiscono il proprio abbonamento o il biglietto della serata.
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martedì 25 novembre 2014
Occulta lunae pars
Concerto cover dei Pink Floyd in latino
29 Novembre 2014
Sala Estense, Piazza Municipale, Ferrara
Con
il patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara e il contributo
di Assicoop, UnipolSai Assicurazioni, CNA Ferrara e “Wall Street
English”, si terrà un evento unico in cui ArteeCarta e Gruppo
Archeologico Ferrarese giocano in prima linea per la divulgazione e la
promozione del nostro patrimonio culturale. Nec plus ultra…quieti este
et “Occulta Lunae Pars” audite.
Info e prevendita: 3488209986 – 3802941945
PREVENDITA: LIBRERIA “IL SOGNALIBRO” (via Saraceno 43, Ferrara), 0532 204644
Programma
ORE 18: HISTORIA – I ROMANI SONO STATI QUI. Il
Gruppo Archeologico Ferrarese organizza una tavola rotonda con i musei
del territorio che raccontano storie di romani nella provincia di
Ferrara.
ORE 19.30: I THE LUNATICS presentano il loro
libro “Tutte la canzoni dei Pink Floyd. Il fiume infinito” edito da
Giunti. I retroscena dell’ultima fatica dei Pink Floyd in un libro.
ORE 21: CONCERTO: i Mojo Brothers
interpretano “Occulta Lunae Pars” con la partecipazione degli studenti
del Liceo Scientifico A. Roiti di Ferrara.
Orari
vedi programmaTariffe
ingresso concerto euro 5,00Stagione concertistica
Dal 26 ottobre 2014 al 22 maggio 2015
Ferrara - Teatro Comunale, Corso Martiri della Libertà, 5
La stagione 2014/15 si pone dichiaratamente sotto il segno della continuità con la visione di Claudio Abbado, ispiratore della programmazione artistica di Ferrara Musica fin dalla sua fondazione
Venerdì 28 novembre 2014, ore 20.30
The Hilliard Ensemble
Musiche di Bach Pärt
Concerto della domenica mattina
Domenica 30 novembre 2014, ore 11.00
Beatrice Rana, pianoforte
Chopin Prokof’ev
Url dell'evento
http://www.ferraramusica.it
Contatti
Biglietteria Teatro Comunale di Ferrara "Claudio Abbado" - Corso Giovecca, 12
tel. 0532 202675; fax 0532 206007; biglietteria@ferraramusica.it
Ferrara - Teatro Comunale, Corso Martiri della Libertà, 5
La stagione 2014/15 si pone dichiaratamente sotto il segno della continuità con la visione di Claudio Abbado, ispiratore della programmazione artistica di Ferrara Musica fin dalla sua fondazione
Venerdì 28 novembre 2014, ore 20.30
The Hilliard Ensemble
Musiche di Bach Pärt
Concerto della domenica mattina
Domenica 30 novembre 2014, ore 11.00
Beatrice Rana, pianoforte
Chopin Prokof’ev
Url dell'evento
http://www.ferraramusica.it
Contatti
Biglietteria Teatro Comunale di Ferrara "Claudio Abbado" - Corso Giovecca, 12
tel. 0532 202675; fax 0532 206007; biglietteria@ferraramusica.it
sabato 22 novembre 2014
BilBOlbul 8
Nel 2014 BilBOlbul Festival internazionale di fumetto arriva all’ottava edizione, trova una nuova collocazione temporale e cambia pelle.
Le principali trasformazioni si muovono nel solco di una riflessione sulle mutazioni in atto nel mondo editoriale e specificamente fumettistico, con la volontà di offrire spunti agli operatori del settore e provando a seguire insieme la produzione di nuovi artisti, mantenendo fede alla missione fondante del festival di far conoscere il più possibile il fumetto contemporaneo italiano e internazionale.
Per tutte queste ragioni BilBOlbul 2014 si apre con un convegno per fare il punto sulla situazione editoriale e inaugura la sezione LAB dedicata alla formazione di giovani artisti, con tavole rotonde, workshop e incontri portfolio con professionisti di alto livello. Il festival inoltre promuove diverse produzioni di mostre e libri: Icinori, in mostra al Museo di Palazzo Poggi, si ispira alle tavole acquerellate del naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi; Paper Resistance guida un progetto a otto mani nelle stanze del Museo di Cere Anatomiche di Bologna; Delebile fa dialogare Max De Radiguès e Charles Forsman; Akab ci guida in un percorso per le cantine di un antico palazzo bolognese.
BilBOlbul entra quest’anno per la prima volta al MAMbo, il museo d’arte moderna di Bologna, con una mostra di nuovo concept pensata per puntare i riflettori su un libro importante dell’anno passato, che si sente il bisogno di riportare all’attenzione degli spettatori: L’intervista di Manuele Fior.
Un altro riflettore del festival 2014 sarà puntato su una mostra antologica al Museo della Musica curata da Canicola per fotografare la nuova scuola tedesca, alla quale la monografica organizzata da Squadro sull’artista Volker Pfüller fa da ideale prologo.
BilBOlbul ritiene che la produzione italiana di fumetto per bambini e ragazzi sia ancora fortemente inadeguata; continua quindi lo studio del mercato internazionale e porta quest’anno in mostra Anouk Ricard, nella speranza di attrarre l’attenzione degli editori italiani sulla sua divertente serie per bambini Anna e Froga.
Chiude il festival una mostra mercato delle autoproduzioni internazionali invitate al festival.
Scarica il programma
Le principali trasformazioni si muovono nel solco di una riflessione sulle mutazioni in atto nel mondo editoriale e specificamente fumettistico, con la volontà di offrire spunti agli operatori del settore e provando a seguire insieme la produzione di nuovi artisti, mantenendo fede alla missione fondante del festival di far conoscere il più possibile il fumetto contemporaneo italiano e internazionale.
Per tutte queste ragioni BilBOlbul 2014 si apre con un convegno per fare il punto sulla situazione editoriale e inaugura la sezione LAB dedicata alla formazione di giovani artisti, con tavole rotonde, workshop e incontri portfolio con professionisti di alto livello. Il festival inoltre promuove diverse produzioni di mostre e libri: Icinori, in mostra al Museo di Palazzo Poggi, si ispira alle tavole acquerellate del naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi; Paper Resistance guida un progetto a otto mani nelle stanze del Museo di Cere Anatomiche di Bologna; Delebile fa dialogare Max De Radiguès e Charles Forsman; Akab ci guida in un percorso per le cantine di un antico palazzo bolognese.
BilBOlbul entra quest’anno per la prima volta al MAMbo, il museo d’arte moderna di Bologna, con una mostra di nuovo concept pensata per puntare i riflettori su un libro importante dell’anno passato, che si sente il bisogno di riportare all’attenzione degli spettatori: L’intervista di Manuele Fior.
Un altro riflettore del festival 2014 sarà puntato su una mostra antologica al Museo della Musica curata da Canicola per fotografare la nuova scuola tedesca, alla quale la monografica organizzata da Squadro sull’artista Volker Pfüller fa da ideale prologo.
BilBOlbul ritiene che la produzione italiana di fumetto per bambini e ragazzi sia ancora fortemente inadeguata; continua quindi lo studio del mercato internazionale e porta quest’anno in mostra Anouk Ricard, nella speranza di attrarre l’attenzione degli editori italiani sulla sua divertente serie per bambini Anna e Froga.
Chiude il festival una mostra mercato delle autoproduzioni internazionali invitate al festival.
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La Roma di Klein
William Klein - (Roma + Klein)
Nel 1956 un giovane fotografo, pittore, regista e artista a trecentosessanta gradi, William Klein - reduce dal successo del suo libro fotografico "Life is Good and Good for You in New York", che sorprese, sconvolse e influenzò un'intera generazione di fotografi - arriva a Roma per lavorare con Federico Fellini, come aiuto regista del suo nuovo film "Le notti di Cabiria".
Come sempre accade, il film subisce dei ritardi, le riprese slittano. Mancano i soldi e i produttori latitano, ma con la sua fedele Leica Klein percorre a lungo la città in compagnia di Fellini e di altre guide d'eccezione come Pasolini, Flaiano, Moravia, Feltrinelli.
Sono loro che gli consegnano le chiavi di una città apparentemente facile da vivere, frizzante e allegra, ma complessa come non mai.
Il lavoro su New York era stato autobiografico. New York era la sua città, la conosceva bene. Roma, invece, è un colpo di fulmine.
Klein resta affascinato dalla gente, dalla luce, dall'atmosfera.
C'è un concentrato di gente del cinema, artisti, scrittori. Ma anche gente comune. Gente in Vespa e in Lambretta, bambini, periferie o il nuovo quartiere dell'EUR, gruppi che festeggiano matrimoni e prime comunioni, le domeniche sulla spiaggia di Ostia, militari in licenza lungo i Fori, suore in estasi in Piazza San Pietro.
Proprio tra i vicoli di Roma Klein decide di misurarsi con uno dei temi che diventeranno cari alla sua esperienza di fotografo: raccontare per immagini una città sconosciuta, il suo spirito unico, la sua forza, osservando chi la abita e entrando, anche solo per un momento, all'interno del flusso esistenziale che la percorre.
"Roma è un film e Klein lo ha girato" commentò Fellini.
E Sophia Loren aggiunse: "Klein ha occhi come coltelli. È spietato e scandaloso ma non è mai cattivo. È tenero e buffo e violento e, sono sicura, profondamente innamorato di questa nostra pazza Roma".
Il lavoro di Klein confluì nel celebre libro "Roma + Klein", del 1959, ripubblicato da Contrasto nel 2009 in una nuova edizione, che include anche immagini inedite della moda a Roma e una nuova versione del testo aggiornato.
Foto: William Klein - Cinecittà, Roma 1956
Nel 1956 un giovane fotografo, pittore, regista e artista a trecentosessanta gradi, William Klein - reduce dal successo del suo libro fotografico "Life is Good and Good for You in New York", che sorprese, sconvolse e influenzò un'intera generazione di fotografi - arriva a Roma per lavorare con Federico Fellini, come aiuto regista del suo nuovo film "Le notti di Cabiria".
Come sempre accade, il film subisce dei ritardi, le riprese slittano. Mancano i soldi e i produttori latitano, ma con la sua fedele Leica Klein percorre a lungo la città in compagnia di Fellini e di altre guide d'eccezione come Pasolini, Flaiano, Moravia, Feltrinelli.
Sono loro che gli consegnano le chiavi di una città apparentemente facile da vivere, frizzante e allegra, ma complessa come non mai.
Il lavoro su New York era stato autobiografico. New York era la sua città, la conosceva bene. Roma, invece, è un colpo di fulmine.
Klein resta affascinato dalla gente, dalla luce, dall'atmosfera.
C'è un concentrato di gente del cinema, artisti, scrittori. Ma anche gente comune. Gente in Vespa e in Lambretta, bambini, periferie o il nuovo quartiere dell'EUR, gruppi che festeggiano matrimoni e prime comunioni, le domeniche sulla spiaggia di Ostia, militari in licenza lungo i Fori, suore in estasi in Piazza San Pietro.
Proprio tra i vicoli di Roma Klein decide di misurarsi con uno dei temi che diventeranno cari alla sua esperienza di fotografo: raccontare per immagini una città sconosciuta, il suo spirito unico, la sua forza, osservando chi la abita e entrando, anche solo per un momento, all'interno del flusso esistenziale che la percorre.
"Roma è un film e Klein lo ha girato" commentò Fellini.
E Sophia Loren aggiunse: "Klein ha occhi come coltelli. È spietato e scandaloso ma non è mai cattivo. È tenero e buffo e violento e, sono sicura, profondamente innamorato di questa nostra pazza Roma".
Il lavoro di Klein confluì nel celebre libro "Roma + Klein", del 1959, ripubblicato da Contrasto nel 2009 in una nuova edizione, che include anche immagini inedite della moda a Roma e una nuova versione del testo aggiornato.
Foto: William Klein - Cinecittà, Roma 1956
martedì 18 novembre 2014
Ferrara in jazz
Appuntamenti musicali di grande rilievo in uno dei migliori jazz club europei!
-
Venerdì 21 novembre In collaborazione con Bologna Jazz FestivalGEORGE CABLES QUARTETSabato 22 novembre Somethin’ElseRITUAL MODESLe gustose ricette dal cuore dei Balcani inframezzate alle melodie e ai ritmi albanesi della tradizione attraverso l'interpretazione, al pianoforte e al frame drum, del polistrumentista scutarino Robert Bisha.Lunedì 24 novembre Happy Go Lucky LocalALESSIA OBINO CORDAS
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Ferrara - Torrione San Giovanni - Via Rampari di Belfiore, 167
- Orari: 21.30 – Secondo set: ore 23.00
- Ingresso: Interi da 15 a 25 euro; Ridotti da 10 a 20 euro.
sabato 15 novembre 2014
TV, oppio dei popoli
Questo è noto fin dagli anni ’60 e fu dimostrato chiaramente in un
esperimento del 1969 da Herbert Krugman. La ricerca intrapresa da
Krugman nel quadro di un più ampio progetto relativo alla pubblicità,
rivelò che l’emisfero cerebrale sinistro, che elabora le informazioni in
maniera logica e analitica, viene completamente disattivato quando un
individuo guarda la televisione.
La luce radiante e le oscillazioni luminose degli schermi televisivi riducono l’attività cerebrale a uno stato “Theta” (onde Theta). Si riduce il pensiero critico, lasciando attive le parti del cervello che conservano i ricordi, le sensazioni e le emozioni.
Tutto ciò che arriva dalla TV in qualche maniera “bypassa” la mente logica e va a inserirsi direttamente nel subconscio. In altre parole, la TV fa presa più sulle emozioni che sulla logica. Numerosi studi hanno anche mostrato che le oscillazioni luminose nei videogiochi causano stati di alterazione della coscienza. In alcuni casi l’attività cerebrale si riduce al di sotto della frequenza Delta. Altri studi hanno anche evidenziato un collegamento tra l’eccessiva esposizione alla televisione e la malattia di Alzheimer. Lo stato semi-conscio indotto dalla TV pare che influenzi direttamente i meccanismi della memoria, del linguaggio e delle percezioni.
Krugman ha anche scoperto che leggere e ascoltare aumentano la cognizione e costruiscono nuovi percorsi neuronali, poiché quando si ascolta si è costretti a pensare in modo critico e a visualizzare il “teatro della mente”.
Inoltre, il passaggio dal cervello sinistro al destro indotto dalla visione degli schermi televisivi, causa un rilascio degli oppiacei naturali del corpo, simile al rilascio delle endorfine durante l’attività fisica. Questo provoca nello spettatore un effetto di piacere. Di conseguenza, quando si spegne lo schermo si scatenano dei sintomi di dipendenza. E come in ogni situazione di astinenza da oppiacei, tali sintomi comprendono ansia, frustrazione e depressione.
Degli esperimenti eseguiti negli anni ’70 dimostrarono che le persone che tenevano la televisione spenta per lunghi periodi, dopo visioni prolungate, tendevano a soffrire di depressione; alcuni si sentivano come se avessero “perso un amico”.
Estratto da: http://www.oltrelacoltre.com/?p=14269
La luce radiante e le oscillazioni luminose degli schermi televisivi riducono l’attività cerebrale a uno stato “Theta” (onde Theta). Si riduce il pensiero critico, lasciando attive le parti del cervello che conservano i ricordi, le sensazioni e le emozioni.
Tutto ciò che arriva dalla TV in qualche maniera “bypassa” la mente logica e va a inserirsi direttamente nel subconscio. In altre parole, la TV fa presa più sulle emozioni che sulla logica. Numerosi studi hanno anche mostrato che le oscillazioni luminose nei videogiochi causano stati di alterazione della coscienza. In alcuni casi l’attività cerebrale si riduce al di sotto della frequenza Delta. Altri studi hanno anche evidenziato un collegamento tra l’eccessiva esposizione alla televisione e la malattia di Alzheimer. Lo stato semi-conscio indotto dalla TV pare che influenzi direttamente i meccanismi della memoria, del linguaggio e delle percezioni.
Krugman ha anche scoperto che leggere e ascoltare aumentano la cognizione e costruiscono nuovi percorsi neuronali, poiché quando si ascolta si è costretti a pensare in modo critico e a visualizzare il “teatro della mente”.
Inoltre, il passaggio dal cervello sinistro al destro indotto dalla visione degli schermi televisivi, causa un rilascio degli oppiacei naturali del corpo, simile al rilascio delle endorfine durante l’attività fisica. Questo provoca nello spettatore un effetto di piacere. Di conseguenza, quando si spegne lo schermo si scatenano dei sintomi di dipendenza. E come in ogni situazione di astinenza da oppiacei, tali sintomi comprendono ansia, frustrazione e depressione.
Degli esperimenti eseguiti negli anni ’70 dimostrarono che le persone che tenevano la televisione spenta per lunghi periodi, dopo visioni prolungate, tendevano a soffrire di depressione; alcuni si sentivano come se avessero “perso un amico”.
Estratto da: http://www.oltrelacoltre.com/?p=14269
mercoledì 12 novembre 2014
Catalogare l'effimero
nell’ambito
della IX rassegna “CIMES progetti di cultura attiva 14/15”
… E IL RESTO DELLO SPETTACOLO?
tavola
rotonda a cura di Vincenzo Bazzocchi e Paola Bignami
venerdì
14 novembre 2014,
ore 15.30
nel
salone
di palazzo Marescotti, via
Barberia, 4 – Bologna
ingresso
libero
Il
modo di catalogare le effimere manifestazioni dello spettacolo, è
l’oggetto della tavola rotonda odierna, realizzata nell’ambito
della nona e ultima rassegna di teatro, musica e cinema “CIMES
progetti di cultura attiva” (28 ottobre 2014 – 8 maggio 2015),
del CIMES - Dipartimento delle Arti (DARvipem) dell’Università di
Bologna.
Venerdì
14 novembre 2014, ore 15.30 nel
salone
di palazzo Marescotti (ingresso
libero):
…
E
IL RESTO DELLO SPETTACOLO? Dal web al documento
Tavola
rotonda a cura di Vincenzo
Bazzocchi e
Paola Bignami
Partecipano:
Elena
Cervellati, Marco De Marinis, Gian Mario Merizzi, Guglielmo
Pescatore, Marco Turci e i curatori.
In
occasione di questa tavola rotonda viene presentato il libro Vincenzo
Bazzocchi, Paola Bignami (a cura di), Le
arti dello spettacolo e il catalogo (Roma,
Carocci, 2013).
Il
volume mette a confronto le visioni e le prospettive degli studiosi
della materia (cinema, musica, danza, teatro, televisione,
videogiochi ecc.) sulle pratiche di iscrizione e gli spazi di
memoria, anche digitali, e illustra lo stato dell’arte delle
informazioni incorporate nei siti web con le tradizionali
bibliografie di settore. Arricchito da una serie di materiali online,
presenta, inoltre, le prime norme di catalogazione aggiornate per
ciascuno di questi generi di documenti e mostra la possibilità di un
accesso integrato alla documentazione di artefatti, che prima di
tutto sono mediati da un evento.
Spiegano
i curatori della tavola rotonda: “Le manifestazioni dello
spettacolo (musica, teatro, cinema, danza, televisione e
videogiochi) effimere nella concezione più corrente e corriva,
lasciano, in realtà tanto allo studioso quanto al pubblico in
generale, resti sparsi e differenti in forme spesso ibride e
molteplici, che a fatica i più inesperti tra i ricercatori riescono
a trovare, recuperare, organizzare e studiare.
Eppure
le varie arti, magari con sistemi e modalità differenti, lasciano
tracce della loro vita durante, ma anche prima e dopo lo svolgimento
dell’evento medesimo;
tracce
che le tecnologie digitali e i sistemi informatici tendono a
codificare e
i protocolli di catalogazione a normalizzare
affinché
sia più facile il loro accesso e recupero. Sembrerebbe
più facile mettere in rilievo le differenze tra i vari settori di
studio dello spettacolo, eppure gli studiosi – forzatamente per
sollecitazione ministeriale o sapientemente a partire da
impulsi intellettuali intrinseci nelle performance – spesso si
accorgono che i sistemi e le espressioni della musica, della danza
del teatro e del cinema sono intrecciati gli uni agli altri, anzi
dall’uno all’altro passano inevitabili contaminazioni che rendono
complesso lo studio e la classificazione di ogni singolo fenomeno.
Allora dove cercare le tracce delle arti performative, con i suoi
resti marginali, talvolta invisibili, o rimossi e perciò esclusi
dall’archiviazione? Come seguire le piste di chi già le abbia
trovate? E nel caso non infrequente dell’incontro con oggetti
contemporanei e perciò inediti, come possono le varie istituzioni
della memoria trattare i fatti dello spettacolo, contingenti ma non
casuali, senza ridurre il principio della collezione al semplice
accumulo di dati – ora certo digitali – e per di più senza
innovare i propri protocolli?”
Vincenzo
Bazzocchi
insegna Informatica per lo Spettacolo presso il Corso di Laurea
D.A.M.S. dell’Università di Bologna. Ha lavorato presso la
Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione
Emilia-Romagna, occupandosi di automazione bibliotecaria, sistemi di
ricerca dell’informazione e biblioteche digitali. È autore di
studi e ricerche sull’organizzazione e l’accesso alla
documentazione delle arti sceniche. È stato membro del comitato di
gestione nazionale del Servizio Bibliotecario Nazionale fin dalla sua
nascita.
Paola
Bignami
insegna Scenografia: elementi, storia, teoria presso il Corso di
Laurea D.A.M.S. e Storia del costume presso la Laurea Magistrale in
Discipline dello spettacolo dal vivo, dell’Università di Bologna.
Ha scritto la prima monografia completa in lingua italiana, Storia
del costume teatrale:
oggetti
per esibirsi nello spettacolo e in società (Roma,
Carocci, 2005); ha approfondito la metodologia di studio sul costume
in Paola Bignami-Charlotte Ossicini, Il
quadrimensionale instabile.
Manuale
per lo
studio
del costume teatrale
(Torino, UTET, 2010).
martedì 11 novembre 2014
Biennale giovani
Mercoledì 12 novembre 2014 ore 11.00
Accademia di Belle Arti di Bologna
via delle Belle Arti, 54
Accademia di Belle Arti di Bologna
via delle Belle Arti, 54
Domani, mercoledì 12 novembre alle ore 11.00, presso l'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti di Bologna si terrà la conferenza stampa di presentazione e la preview per la stampa della Biennale Giovani, mostra curata da Renato Barilli, Guido Bartorelli e Guido Molinari e realizzata con il contributo dell’Assessorato alla cultura della Regione Emilia Romagna.
Fabio Alberto Roversi Monaco, Presidente Accademia di Belle Arti di Bologna
Enrico Fornaroli, Direttore in carica Accademia di Belle Arti di Bologna
Mauro Mazzali, Direttore uscente Accademia di Belle Arti di Bologna
Renato Barilli, curatore della mostra
Guido Bartorelli, curatore della mostra
Guido Molinari, curatore della mostra
La mostra inaugurerà il giorno dopo, giovedì 13 novembre, alle ore 11.00 presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna.
Sono ventinove i giovani artisti partecipanti, con età media sui trent’anni, selezionati partendo dalla convinzione che viviamo in un periodo di fertile eclettismo o ibridazione in cui non prevale alcuna tendenza, ma tutte sono in gioco, poste tra loro in un equilibrio dinamico: dalla pittura, ma nella versione dinamica del wall painting, alla fotografia, alle installazioni, a materiali verbali o comunque di alta tensione concettuale.
Sono ventinove i giovani artisti partecipanti, con età media sui trent’anni, selezionati partendo dalla convinzione che viviamo in un periodo di fertile eclettismo o ibridazione in cui non prevale alcuna tendenza, ma tutte sono in gioco, poste tra loro in un equilibrio dinamico: dalla pittura, ma nella versione dinamica del wall painting, alla fotografia, alle installazioni, a materiali verbali o comunque di alta tensione concettuale.
Gli artisti partecipanti sono: Sara
Benaglia, Francesco Bertelé, Giulia Bonora, Bounty Killart, Chiara
Camoni, Federica Delpiano, Niccolò Morgan Gandolfi, Gabriele Garavaglia,
Nicola Genovese, Laura Giovannardi, Marco Gobbi, Roberta Grasso, Andrea
Grotto, Federico Lanaro, Dario Lazzaretto, Gemis Luciani, Daniela
Manzolli, Cristiano Menchini, Damiano Nava, Valerio Nicolai, Simona
Paladino, Emmanuele Panzarini, Fabrizio Prevedello, Roberto Pugliese,
Alessandro Roma, Angelo Sarleti, Cristina Treppo, Adriano Valeri, Lucia
Veronesi
In attesa di un Vostro gentile riscontro,Un saluto cordiale
ABABO press
BG3
Biennale Giovani
Biennale Giovani
a cura di Renato Barilli, Guido Bartorelli, Guido Molinari
Bologna, Accademia di Belle Arti
via delle Belle Arti, 5413 novembre – 19 dicembre 2014inaugurazione 13 novembre ore 11.00
via delle Belle Arti, 5413 novembre – 19 dicembre 2014inaugurazione 13 novembre ore 11.00
Rimini, Museo della Città10 gennaio – 8 marzo 2015
L’Accademia di Belle Arti di Bologna,
nelle sue massime autorità, il presidente Fabio Roversi Monaco, il
direttore uscente Mauro Mazzali e il direttore subentrante Enrico
Fornaroli, organizza una Biennale dei giovani artisti italiani,
terza di una serie iniziata nel 2006, in collaborazione con l’allora
esistente Premio DAMS, quindi nel 2008, in una edizione rivolta a
fornire proposte di arredo urbano.Questa terza puntata si svolgerà dal 13 novembre al 19 dicembre 2014, nei locali stessi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. La rassegna si avvale di un contributo dell’Assessorato alla cultura della Regione Emilia Romagna. La curatela è affidata ai critici Renato Barilli, Guido Bartorelli, Guido Molinari, quest’ultimo anche in qualità di docente dell’Accademia stessa. I tre avevano già svolto nel 2011 una rassegna analoga denominata Officina Italia 2. Nuova creatività italiana, un titolo, questo, che potrebbe benissimo essere utilizzato come introduzione a questa nuova iniziativa.
Si è proceduto alla selezione di ventinove giovani artisti, con età media sui trent’anni, e casi limitati di minore o maggiore età. La selezione è stata condotta in base a criteri che confermano quelli già seguiti nella precedente Officina, partendo dalla convinzione che viviamo in un periodo di fertile eclettismo o ibridazione in cui non prevale alcuna tendenza, ma tutte sono in gioco, poste tra loro in un equilibrio dinamico che i curatori amano definire con una nozione offerta dal filosofi francesi Gilles Deleuze e Félix Guattari, la nozione di plateau, ovvero di un altopiano in cui appunto le diverse tendenze si intrecciano, in una concordia discors. Ci sono esempi di pittura, ma nella versione dinamica del wall painting, ricorsi alla fotografia, alle installazioni, a materiali verbali o comunque di alta tensione concettuale.
La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato, con ampi saggi dei curatori, edito da Asterisco, Bologna.
Dopo l’avvio bolognese, la mostra si sposterà a Rimini, Museo della Città, 10 gennaio – 8 marzo 2015.
Artisti partecipanti: Sara Benaglia, Francesco Bertelé, Giulia Bonora, Bounty Killart, Chiara Camoni, Federica Delpiano, Niccolò Morgan Gandolfi, Gabriele Garavaglia, Nicola Genovese, Laura Giovannardi, Marco Gobbi, Roberta Grasso, Andrea Grotto, Federico Lanaro, Dario Lazzaretto, Gemis Luciani, Daniela Manzolli, Cristiano Menchini, Damiano Nava, Valerio Nicolai, Simona Paladino, Emmanuele Panzarini, Fabrizio Prevedello, Roberto Pugliese, Alessandro Roma, Angelo Sarleti, Cristina Treppo, Adriano Valeri, Lucia Veronesi
Orari di apertura Accademia di Belle Arti di Bologna:
lunedì > venerdì 10.00 - 18.00 | sabato 10.00 - 14.00 | domenica e festivi chiuso
Orari di apertura Museo della Città di Rimini:
martedì > sabato 8.30 - 13.00 / 16.00 - 19.00 | domenica e festivi 10.00 - 12.30 / 15.00 - 19.00 | lunedì chiuso
lunedì 10 novembre 2014
Anteprima di "Due giorni, una notte"
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sabato 8 novembre 2014
Week end in Cineteca
Il Cinema Ritrovato al cinema: Gioventù bruciata In prima visione nelle sale italiane a novembre. Al Lumière tutti i lunedì del mese E domenica 16 novembre in biblioteca 'Rhythm Without a Cause', cinedanza anni '50 Gioventù bruciata resta la rappresentazione hollywoodiana più emblematica della gioventù moderna, non più incarnata dalle presenze stereotipate di Shirley Temple e Mickey Rooney ma da creature fragili, tormentate e disorientate sulla soglia dell'età adulta. [...] I giovani volti di Dean e Wood, prima estranei l'uno all'altra e ora costretti ad affrontare l'ignoto, mettono in campo la tenerezza quale sorprendente antagonista di un mondo troppo crudele e la miracolosa forza dell'innocenza ancora intatta". In James Dean i giovani d'oggi si ritrovano completamente, e più che per le ragioni che si citano di solito, violenza, sadismo, frenesia, malvagità, pessimismo e crudeltà, per altre infinitamente più semplici e quotidiane: pudore dei sentimenti, fantasia in ogni occasione, purezza morale senza rapporti con la morale corrente ma più rigorosa, gusto inestinguibile dell'adolescente per la competizione, ebbrezza, orgoglio e rimpianto di sentirsi 'fuori' della società, rifiuto e desiderio di integrarsi e infine accettazione - o rifiuto - del mondo come è.Dopo I 400 colpi, la seconda stagione del Cinema Ritrovato al Cinema – la distribuzione in prima visione sull'intero territorio nazionale di classi restaurati del cinema promossa dalla Cineteca di Bologna con il sostegno di Gruppo Unipol – prosegue con Rebel Without a Cause – Gioventù bruciata di Nicholas Ray, l'eccezionale ritratto delle inquietudini del mondo giovanile degli anni Cinquanta, di cui James Dean, nel ruolo del fragile disperato Jim Stark, diverrà icona mitica e immortale. Rivedere questo capolavoro di Nicholas Ray, rivedere James Dean in tutto il suo fulgore fotogenico e i suoi tormenti interiori, sentire la sua vera voce che impasta ogni frase di disagio e di tenerezza e di rabbia, ci convincerà ancora dell’anticipo di modernità che rende il film irripetibile e così emozionante. Giovani co me quelli, così protagonisti, così chiusi nel loro malessere, nel cinema americano (né altrove) non s’erano mai visti. Poi, invece, li avremmo incontrati tante volte, perché questo ribelle avrebbe avuto tanti fratelli minori ed epigoni, i ragazzi della nouvelle vague, i giovani arrabbiati del free cinema, via via fino a certi personaggi inquieti e più amari della New Hollywood. Copia proveniente da Warner Bros. per concessione di Park Circus. Restaurato da Warner Bros. In collaborazione con The Film Foundation, grazie al contributo di Gucci e The Film Foundation. >> Maggiori informazioni Domenica 16 novembre, ore 15 - Biblioteca Renzo Renzi CINEDANZA: RHYTHM WITHOUT A CAUSE Per un pomeriggio la Biblioteca Renzo Renzi si trasforma in una sala da ballo anni '50. Il pubblico potrà lanciarsi in pista e partecipare a un workshop di jive condotto da Beatrice Elespini e Joan Fazio. È gradito l'abito a tema. Il costo è di 12€ (10€ per Amici e Sostenitori della Cineteca, comprensivo di spuntino con bibite e pop corn e di una proiezione a scelta di Gioventù bruciata. Prevendita alla cassa del Cinema Lumière da lunedì 10 novembre. |
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Prima visione in lingua originale: Sils Maria di Assayas Da giovedì 6 novembre - Cinema Lumière Sils Maria è incantevole paesino dell’Engadina, dove Maria Enders (un'intensa e sempre splendida Juliette Binoche) si ritira con la sua assistente dopo aver accettato di intepretare una rivisitazione della pièce teatrale che l'aveva resa celebre vent'anni prima: quella di Helena, donna matura travolta da una passione lesbica per una ragazza che fa di lei la sua schiava d’amore fino a spingerla al suicidio. Invece della giovane e seducente Sigrid, questa volta le viene però assegnata la parte della donna ingannata e sconfitta. Lo studio del copione finisce per replicare il confronto generazionale e le dinamiche di odio e amore contenute nel testo teatrale.Eva contro Eva, Effetto notte, e perfino il recente Venere in pelliccia di Polanski: sono solo alcuni dei riferimenti che la critica ha colto a proposito dell'ultim o film di Olivier Assayas, regista cinéphile dell’era post-nouvelle vague, in concorso al Festival di Cannes 2014. “Un film di scrittura e di interpretazioni attoriali, in cui più della riflessione sul rapporto arte e vita e sul passare del tempo, conta la capacità degli attori di immedesimarsi con dei personaggi che paradossalmente potrebbero corrispondergli anche nella vita” (Paolo Mereghetti). Il film sarà proposto alternativamente in italiano e in versione originale con sottotitoli. >> Maggiori informazioni |
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Omaggio a Xie Jin. Un maestro del cinema cinese Dal 5 al 9 novembre – Cineteca di Bologna Prosegue fino a domenica 9 la personale, la prima organica organizzata in Occidente, dedicata a Xie Jin, autore cardine della cinematografia asiatica, forse il più grande e universale regista cinese di sempre. Una carriera che attraversa la storia cinese, dagli anni Cinquanta alla fine del Novecento, quella di Xie Jin (1923-2008), creatore di un modello autoriale con il quale l’intera produzione a lui contemporanea o successiva ha dovuto fare i conti, che metteva al centro l’esaltazione dei valori confuciani in racconti e vicende di carattere popolare. Nel week-end gli ultimi tre titoli: la commedia Big Li, Little Li, and Old Li (venerdì 7, ore 20), commedia sulla contagiosa passione per lo sport del figlio di un sindacalista, The Herdsman (sabato 8, ore 20), attacco alla società consumista americana ed esaltazione del nazionalismo cinese, e Hibiscus Town (domenica 9, ore 17.30), riesame critico delle politiche radicali del Partito Comunista durante la Rivoluzione culturale. La rassegna, a cura di Lorenzo Codelli, è promossa da Istituto Confucio di Bologna in collaborazione con Shanghai Film Museum. Tutte le pellicole sono restaurate e proposte in versione originale con sottotitoli. >> Maggiori informazioni |
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Brendan Toller presenta Danny Says Venerdì 7 novembre, ore 21.30 – Cinema Lumière La canzone dei Ramones Danny Says fa riferimento a lui, a Danny Fields, primo manager del gruppo, una figura essenziale della scena musicale rock e punk che da metà anni Sessanta, come giornalista oltre che agente, ha scoperto o sponsorizzato un lunghissimo elenco di artisti e gruppi di culto: dai Doors a Lou Reed, da Iggy & the Stooges agli MC5. Brendan Toller ricostruisce la storia di questo profeta del gusto musicale attraverso interviste a star della musica e materiali provenienti dall'immenso archivio raccolto da Fields nel corso della sua carriera. Il documentario è proposto in occasione della mostra Hey Ho Let's Go. The Ramones by Danny Fields (ONO arte, 6 novembre-7 dicembre 2014), che documenta i primi anni dei Ramones attraverso gli scatti di Danny Fields. Al termine incontro con Brendan Toller e Alberto Ronchi (Assessore alla Cultura del Comune di Bologna). >> Maggiori informazioni |
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Cineclub per bambini e ragazzi: Il mouse e la matita e Franz e il direttore d'orchestra Sabato 8 e domenica 9 novembre, ore 16 – Cinema Lumière A partire dal prossimo sabato Schermi e Lavagne dedica quattro appuntamenti all'animazione contemporanea nazionale e internazionale. In questa prima giornata verrà presentato il volume dedicato all'animazione italiana Il mouse e la matita (Marsilio, 2014), a cura di Giovanni Spagnoletti e Bruno Di Marino, che sarà presente in sala. Verranno proiettati alcuni cortometraggi tratti dal terzo Dvd della serie Animazioni a cura di Andrea Martignoni e Paola Bristot, alla presenza di alcuni degli autori. Ancora l'animazione protagonista dell'appuntamento di domenica pomeriggio: dalla Svezia arriva Franz e il direttore d'orchestra, interamente realizzato con pupazzi e ritagli fotografici senza alcun intervento digitale, delicato invito all'amore per la musica e alla tolleranza, pensato per gli spettatori più giovani. >> Maggiori informazioni |
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Cine&Cena. Originale e remake a confronto: Scarface Palazzo Varignana, da sabato 8 novembre Si rinnova l'appuntamento con la rassegna Varignana d'Essai - Cine&Cena in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Il resort Palazzo di Varignana & SPA ospita per tutti i week-end di novembre un ciclo di otto grandi film, quattro versioni originali e altrettanti remake. A seguire una cena con un esclusivo menù ogni volta diverso e ispirato alle atmosfere del film. Si parte sabato 8 e domenica 9 con le due celeberrime versioni di Scarface, quella del 1932 di Howard Hawks e quella del 1983 di Brian De Palma. Sconto del 10% per Amici e Sostenitori della Cineteca. >> Maggiori informazioni |
Cinema Santo Spirito
CINEMA SANTO SPIRITO Ferrara
PROGRAMMAZIONE DA VENERDI' 7
A LUNEDI' 10 NOVEMBRE
A LUNEDI' 10 NOVEMBRE
Una terrazza con
affaccio su L’Avana. Il sole sta calando. Cinque amici si riuniscono per
celebrare il ritorno di Amadeo dopo sedici anni di esilio. Dal tramonto
all’alba, ricordano la loro giovinezza, il gruppo che erano soliti
frequentare, la speranza che riponevano nel futuro… ma anche la loro
disillusione.
Per Laurent Cantet quegli amici in terrazza sono cinque tasselli dell’enigma Cuba. «L’esule è uno scrittore il quale, appena uscito da Cuba, ha perso l’ispirazione. Ritorna perchè è sicuro di ritrovarla. C’è poi un pittore censurato dal regime, ridotto a dipingere quadri “alimentari”. C’è una dottoressa che guadagna 20 dollari al mese, tutti i figli a Miami, divorata dall’amarezza. E ci sono un idealista – ingegnere nero che si arrangia con lavori clandestini - e un piccolo dirigente che, in maniera disinvolta, vive meglio degli altri. Non li giudico. Li mostro, e basta ».
Scritto molto bene e recitato in maniera straordinaria – i cinque attori, tra i quali Jorge Perugorrìa, protagonista di "Fragole e cioccolato" ( 1992), sono tra i migliori di Cuba - "Ritorno all’Avana" è un film intimo, ipotizzabile anche su un palcoscenico.
NOVITA' NOVEMBRE: RASSEGNA ACEC "LA GRANDE LUCE" - CINEMA E SPIRITUALITA'
Per Laurent Cantet quegli amici in terrazza sono cinque tasselli dell’enigma Cuba. «L’esule è uno scrittore il quale, appena uscito da Cuba, ha perso l’ispirazione. Ritorna perchè è sicuro di ritrovarla. C’è poi un pittore censurato dal regime, ridotto a dipingere quadri “alimentari”. C’è una dottoressa che guadagna 20 dollari al mese, tutti i figli a Miami, divorata dall’amarezza. E ci sono un idealista – ingegnere nero che si arrangia con lavori clandestini - e un piccolo dirigente che, in maniera disinvolta, vive meglio degli altri. Non li giudico. Li mostro, e basta ».
Scritto molto bene e recitato in maniera straordinaria – i cinque attori, tra i quali Jorge Perugorrìa, protagonista di "Fragole e cioccolato" ( 1992), sono tra i migliori di Cuba - "Ritorno all’Avana" è un film intimo, ipotizzabile anche su un palcoscenico.
NOVITA' NOVEMBRE: RASSEGNA ACEC "LA GRANDE LUCE" - CINEMA E SPIRITUALITA'
CINEMA RAGAZZI
DOMENICA 9 NOVEMBRE
ORE 15,00 - 16,40
L’APE MAIA Un film di Alex Staderman, Simon Pickard
Genere: Animazione
Durata: 79 min.
DOMENICA 9 NOVEMBRE
ORE 15,00 - 16,40
L’APE MAIA Un film di Alex Staderman, Simon Pickard
Genere: Animazione
Durata: 79 min.
Ci sono le api
operaie, che svolazzano indaffarate tutto il giorno, c'è l'ape regina,
che comanda l'esercito e prospera grazie alla pappa reale, e poi c'è
l'Ape Maia, che non ha bisogno di presentazioni a meno di non venire da
un altro pianeta. Troppo curiosa e anticonformista per vivere chiusa
nell'alveare, Maia vola quotidianamente alla scoperta delle infinite
sorprese del prato, al seguito di Flip, affascinante cavalletta
vagabonda, e sempre in compagnia di Willy, l'amico più fifone nonché il
più caro.
Nata più di un secolo fa dalla penna del tedesco Waldemar Bonsels, l'Ape Maia è entrata ronzando nelle case di tutto il mondo attraverso il tubo catodico grazie alla serie di cartoni animati giapponesi che ha debuttato alla metà degli anni Settanta e da allora, anche in Italia, non è mai più uscita dallo schermo.
Nata più di un secolo fa dalla penna del tedesco Waldemar Bonsels, l'Ape Maia è entrata ronzando nelle case di tutto il mondo attraverso il tubo catodico grazie alla serie di cartoni animati giapponesi che ha debuttato alla metà degli anni Settanta e da allora, anche in Italia, non è mai più uscita dallo schermo.
mercoledì 5 novembre 2014
Giulia Lazzarini al teatro di Occhiobello
Venerdì
7 novembre - ore 21
Teatro
Comunale di Occhiobello
Giulia
Lazzarini
in
MURI
– PRIMA E DOPO BASAGLIA
Testo
e regia Renato Sarti
Musiche
Carlo Boccadoro
Scene
Carlo Sala
Luci
Claudio De Pace
Produzione
Teatro della Cooperativa
in
collaborazione con Mittelfest
con
il sostegno di Regione Lombardia - progetto Next e della Provincia di
Trieste
PREMIO
ANIMA 2012
Venerdì
7 novembre alle ore 21 riparte la nuova stagione teatrale 2014/2015
del Teatro Comunale di Occhiobello, organizzata dal Comune -
assessorato alla cultura - e associazione culturale Arkadiis. Il
primo dei sei spettacoli in cartellone, la cui direzione artistica è
curata da Marco Sgarbi, vedrà sul palcoscenico di Occhiobello Giulia
Lazzarini, attrice straordinaria del teatro italiano da più di
cinquant’anni.
Interprete
sensibile di personaggi fragili e sentimentali, ha lavorato con
quasi tutti i più grandi attori del secondo Novecento, legandosi
professionalmente al Piccolo Teatro di Milano e al magistero di
Giorgio Strehler. Con Strehler e il Piccolo Teatro diede vita a
personaggi che entrano a far parte della storia del teatro.
A
Occhiobello Giulia Lazzarini sarà, ancora una volta, interprete di
una storia commovente che ha la verità della vita: camicie
di forza, sporcizia, ricorso massiccio (a volte letale) a docce
fredde, psicofarmaci, pestaggi, elettroshock. Lobotomia. Questo era
il manicomio prima di Franco Basaglia, un sorta di lager in cui sui
ricoverati si perpetrava ogni tipo di coercizione e violenza. ‘Muri
- prima e dopo Basaglia’,
testo e regia di Renato Sarti, è stato scritto sulla base di alcune
testimonianze di infermiere, soprattutto quella di Mariuccia
Giacomini. Con l’arrivo di Basaglia, il dialogo e il rispetto hanno
preso il posto della violenza, rendendo labilissima la precaria
distinzione tra la “normalità” di coloro che dovevano curare e
la “follia” dei ricoverati. Scattava fra loro una complicità
all’insegna della comprensione e della condivisione dell’umana
sofferenza. La protagonista del testo riflette sulla sua esperienza
trentennale di infermiera e lo fa con una nostalgia particolare, ma
soprattutto con la lucidità di chi si rende conto che la
straordinaria spinta al mutamento di quegli anni si è affievolita e
che rischia di finire inghiottita dall’indifferenza generale. La
Legge Basaglia è uno dei punti più alti della storia della nostra
democrazia. È stata una delle grandi conquiste di carattere sociale,
umano e civile del nostro Paese. Dobbiamo conoscerla, difenderla,
perché bisogna sempre riaffermare con forza che le lancette della
storia non si possono, e non si devono, riportare indietro.
Biglietterie
Biglietti:
intero € 12, ridotto €
10 (over
65, Rete
dei Teatri,
soci Arci, soci Ferrara Off),
ridotto under
30 €
8. Per informazioni e prenotazioni: 349.8464714 o 0425.766121
info@teatrocomunaleocchiobello.it - www.arkadiis.it
Cena
dopo il Teatro
Continua
anche per questa stagione teatrale l’iniziativa “Cena dopo il
teatro”, che prevede la possibilità di proseguire la serata,
dal teatro alla tavola, e condividere sensazioni anche in presenza
degli artisti stessi, compatibilmente con i loro impegni artistici.
Presso il ristorante convenzionato La
Colombara, di
Via Piacentina 43 a Occhiobello, è disponibile su richiesta,
prenotando al 329.2951248, un menù degustazione
completo a 20 € per gli spettatori che esibiscono il proprio
abbonamento o il biglietto della serata.
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