Questo è noto fin dagli anni ’60 e fu dimostrato chiaramente in un
esperimento del 1969 da Herbert Krugman. La ricerca intrapresa da
Krugman nel quadro di un più ampio progetto relativo alla pubblicità,
rivelò che l’emisfero cerebrale sinistro, che elabora le informazioni in
maniera logica e analitica, viene completamente disattivato quando un
individuo guarda la televisione.
La luce radiante e le oscillazioni luminose degli schermi televisivi
riducono l’attività cerebrale a uno stato “Theta” (onde Theta). Si
riduce il pensiero critico, lasciando attive le parti del cervello che
conservano i ricordi, le sensazioni e le emozioni.
Tutto ciò che arriva dalla TV in qualche maniera “bypassa” la mente
logica e va a inserirsi direttamente nel subconscio. In altre parole, la
TV fa presa più sulle emozioni che sulla logica. Numerosi studi hanno
anche mostrato che le oscillazioni luminose nei videogiochi causano
stati di alterazione della coscienza. In alcuni casi l’attività
cerebrale si riduce al di sotto della frequenza Delta. Altri studi hanno
anche evidenziato un collegamento tra l’eccessiva esposizione alla
televisione e la malattia di Alzheimer. Lo stato semi-conscio indotto
dalla TV pare che influenzi direttamente i meccanismi della memoria, del
linguaggio e delle percezioni.
Krugman ha anche scoperto che leggere e ascoltare aumentano la
cognizione e costruiscono nuovi percorsi neuronali, poiché quando si
ascolta si è costretti a pensare in modo critico e a visualizzare il
“teatro della mente”.
Inoltre, il passaggio dal cervello sinistro al destro indotto dalla
visione degli schermi televisivi, causa un rilascio degli oppiacei
naturali del corpo, simile al rilascio delle endorfine durante
l’attività fisica. Questo provoca nello spettatore un effetto di
piacere. Di conseguenza, quando si spegne lo schermo si scatenano dei
sintomi di dipendenza. E come in ogni situazione di astinenza da
oppiacei, tali sintomi comprendono ansia, frustrazione e depressione.
Degli esperimenti eseguiti negli anni ’70 dimostrarono che le persone
che tenevano la televisione spenta per lunghi periodi, dopo visioni
prolungate, tendevano a soffrire di depressione; alcuni si sentivano
come se avessero “perso un amico”.
Estratto da: http://www.oltrelacoltre.com/?p=14269
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