nell’ambito
della IX rassegna “CIMES progetti di cultura attiva 14/15”
… E IL RESTO DELLO SPETTACOLO?
tavola
rotonda a cura di Vincenzo Bazzocchi e Paola Bignami
venerdì
14 novembre 2014,
ore 15.30
nel
salone
di palazzo Marescotti, via
Barberia, 4 – Bologna
ingresso
libero
Il
modo di catalogare le effimere manifestazioni dello spettacolo, è
l’oggetto della tavola rotonda odierna, realizzata nell’ambito
della nona e ultima rassegna di teatro, musica e cinema “CIMES
progetti di cultura attiva” (28 ottobre 2014 – 8 maggio 2015),
del CIMES - Dipartimento delle Arti (DARvipem) dell’Università di
Bologna.
Venerdì
14 novembre 2014, ore 15.30 nel
salone
di palazzo Marescotti (ingresso
libero):
…
E
IL RESTO DELLO SPETTACOLO? Dal web al documento
Tavola
rotonda a cura di Vincenzo
Bazzocchi e
Paola Bignami
Partecipano:
Elena
Cervellati, Marco De Marinis, Gian Mario Merizzi, Guglielmo
Pescatore, Marco Turci e i curatori.
In
occasione di questa tavola rotonda viene presentato il libro Vincenzo
Bazzocchi, Paola Bignami (a cura di), Le
arti dello spettacolo e il catalogo (Roma,
Carocci, 2013).
Il
volume mette a confronto le visioni e le prospettive degli studiosi
della materia (cinema, musica, danza, teatro, televisione,
videogiochi ecc.) sulle pratiche di iscrizione e gli spazi di
memoria, anche digitali, e illustra lo stato dell’arte delle
informazioni incorporate nei siti web con le tradizionali
bibliografie di settore. Arricchito da una serie di materiali online,
presenta, inoltre, le prime norme di catalogazione aggiornate per
ciascuno di questi generi di documenti e mostra la possibilità di un
accesso integrato alla documentazione di artefatti, che prima di
tutto sono mediati da un evento.
Spiegano
i curatori della tavola rotonda: “Le manifestazioni dello
spettacolo (musica, teatro, cinema, danza, televisione e
videogiochi) effimere nella concezione più corrente e corriva,
lasciano, in realtà tanto allo studioso quanto al pubblico in
generale, resti sparsi e differenti in forme spesso ibride e
molteplici, che a fatica i più inesperti tra i ricercatori riescono
a trovare, recuperare, organizzare e studiare.
Eppure
le varie arti, magari con sistemi e modalità differenti, lasciano
tracce della loro vita durante, ma anche prima e dopo lo svolgimento
dell’evento medesimo;
tracce
che le tecnologie digitali e i sistemi informatici tendono a
codificare e
i protocolli di catalogazione a normalizzare
affinché
sia più facile il loro accesso e recupero. Sembrerebbe
più facile mettere in rilievo le differenze tra i vari settori di
studio dello spettacolo, eppure gli studiosi – forzatamente per
sollecitazione ministeriale o sapientemente a partire da
impulsi intellettuali intrinseci nelle performance – spesso si
accorgono che i sistemi e le espressioni della musica, della danza
del teatro e del cinema sono intrecciati gli uni agli altri, anzi
dall’uno all’altro passano inevitabili contaminazioni che rendono
complesso lo studio e la classificazione di ogni singolo fenomeno.
Allora dove cercare le tracce delle arti performative, con i suoi
resti marginali, talvolta invisibili, o rimossi e perciò esclusi
dall’archiviazione? Come seguire le piste di chi già le abbia
trovate? E nel caso non infrequente dell’incontro con oggetti
contemporanei e perciò inediti, come possono le varie istituzioni
della memoria trattare i fatti dello spettacolo, contingenti ma non
casuali, senza ridurre il principio della collezione al semplice
accumulo di dati – ora certo digitali – e per di più senza
innovare i propri protocolli?”
Vincenzo
Bazzocchi
insegna Informatica per lo Spettacolo presso il Corso di Laurea
D.A.M.S. dell’Università di Bologna. Ha lavorato presso la
Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione
Emilia-Romagna, occupandosi di automazione bibliotecaria, sistemi di
ricerca dell’informazione e biblioteche digitali. È autore di
studi e ricerche sull’organizzazione e l’accesso alla
documentazione delle arti sceniche. È stato membro del comitato di
gestione nazionale del Servizio Bibliotecario Nazionale fin dalla sua
nascita.
Paola
Bignami
insegna Scenografia: elementi, storia, teoria presso il Corso di
Laurea D.A.M.S. e Storia del costume presso la Laurea Magistrale in
Discipline dello spettacolo dal vivo, dell’Università di Bologna.
Ha scritto la prima monografia completa in lingua italiana, Storia
del costume teatrale:
oggetti
per esibirsi nello spettacolo e in società (Roma,
Carocci, 2005); ha approfondito la metodologia di studio sul costume
in Paola Bignami-Charlotte Ossicini, Il
quadrimensionale instabile.
Manuale
per lo
studio
del costume teatrale
(Torino, UTET, 2010).
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