mercoledì 12 novembre 2014

Catalogare l'effimero

nell’ambito della IX rassegna “CIMES progetti di cultura attiva 14/15”

E IL RESTO DELLO SPETTACOLO?

tavola rotonda a cura di Vincenzo Bazzocchi e Paola Bignami

venerdì 14 novembre 2014, ore 15.30
nel salone di palazzo Marescotti, via Barberia, 4 – Bologna

ingresso libero

Il modo di catalogare le effimere manifestazioni dello spettacolo, è l’oggetto della tavola rotonda odierna, realizzata nell’ambito della nona e ultima rassegna di teatro, musica e cinema “CIMES progetti di cultura attiva” (28 ottobre 2014 – 8 maggio 2015), del CIMES - Dipartimento delle Arti (DARvipem) dell’Università di Bologna.

Venerdì 14 novembre 2014, ore 15.30 nel salone di palazzo Marescotti (ingresso libero):
E IL RESTO DELLO SPETTACOLO? Dal web al documento
Tavola rotonda a cura di Vincenzo Bazzocchi e Paola Bignami
Partecipano: Elena Cervellati, Marco De Marinis, Gian Mario Merizzi, Guglielmo Pescatore, Marco Turci e i curatori.
In occasione di questa tavola rotonda viene presentato il libro Vincenzo Bazzocchi, Paola Bignami (a cura di), Le arti dello spettacolo e il catalogo (Roma, Carocci, 2013).
Il volume mette a confronto le visioni e le prospettive degli studiosi della materia (cinema, musica, danza, teatro, televisione, videogiochi ecc.) sulle pratiche di iscrizione e gli spazi di memoria, anche digitali, e illustra lo stato dell’arte delle informazioni incorporate nei siti web con le tradizionali bibliografie di settore. Arricchito da una serie di materiali online, presenta, inoltre, le prime norme di catalogazione aggiornate per ciascuno di questi generi di documenti e mostra la possibilità di un accesso integrato alla documentazione di artefatti, che prima di tutto sono mediati da un evento.

Spiegano i curatori della tavola rotonda: “Le manifestazioni dello spettacolo (musica, teatro, cinema, danza, televisione e videogiochi) effimere nella concezione più corrente e corriva, lasciano, in realtà tanto allo studioso quanto al pubblico in generale, resti sparsi e differenti in forme spesso ibride e molteplici, che a fatica i più inesperti tra i ricercatori riescono a trovare, recuperare, organizzare e studiare.
Eppure le varie arti, magari con sistemi e modalità differenti, lasciano tracce della loro vita durante, ma anche prima e dopo lo svolgimento dell’evento medesimo; tracce che le tecnologie digitali e i sistemi informatici tendono a codificare e i protocolli di catalogazione a normalizzare affinché sia più facile il loro accesso e recupero. Sembrerebbe più facile mettere in rilievo le differenze tra i vari settori di studio dello spettacolo, eppure gli studiosi – forzatamente per sollecitazione ministeriale  o sapientemente a partire da impulsi intellettuali intrinseci nelle performance – spesso si accorgono che i sistemi e le espressioni della musica, della danza del teatro e del cinema sono intrecciati gli uni agli altri, anzi dall’uno all’altro passano inevitabili contaminazioni che rendono complesso lo studio e la classificazione di ogni singolo fenomeno. Allora dove cercare le tracce delle arti performative, con i suoi resti marginali, talvolta invisibili, o rimossi e perciò esclusi dall’archiviazione? Come seguire le piste di chi già le abbia trovate? E nel caso non infrequente dell’incontro con oggetti contemporanei e perciò inediti, come possono le varie istituzioni della memoria trattare i fatti dello spettacolo, contingenti ma non casuali, senza ridurre il principio della collezione al semplice accumulo di dati – ora certo digitali – e per di più senza innovare i propri  protocolli?”

INFO al pubblico: DARvipem -CIMES tel. 051.2092400 - www.dar.unibo.it

Vincenzo Bazzocchi insegna Informatica per lo Spettacolo presso il Corso di Laurea D.A.M.S. dell’Università di Bologna. Ha lavorato presso la Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, occupandosi di automazione bibliotecaria, sistemi di ricerca dell’informazione e biblioteche digitali. È autore di studi e ricerche sull’organizzazione e l’accesso alla documentazione delle arti sceniche. È stato membro del comitato di gestione nazionale del Servizio Bibliotecario Nazionale fin dalla sua nascita.

Paola Bignami insegna Scenografia: elementi, storia, teoria presso il Corso di Laurea D.A.M.S. e Storia del costume presso la Laurea Magistrale in Discipline dello spettacolo dal vivo, dell’Università di Bologna. Ha scritto la prima monografia completa in lingua italiana, Storia del costume teatrale: oggetti per esibirsi nello spettacolo e in società (Roma, Carocci, 2005); ha approfondito la metodologia di studio sul costume in Paola Bignami-Charlotte Ossicini, Il quadrimensionale instabile. Manuale per lo studio del costume teatrale (Torino, UTET, 2010).

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