domenica 26 febbraio 2017

Françoise Dorléac

Figlia degli attori e doppiatori Maurice Dorléac e Renée Deneuve, e sorella di Catherine Deneuve, all'età di dieci anni iniziò a recitare in teatro, accanto a Gaby Morlay. Dal 1957 al 1961 studiò presso il Conservatoire national supérieur d'art dramatique di Parigi e lavorò come modella per Christian Dior[1].
La sua prima apparizione cinematografica risale al 1957, nel cortometraggio Mensonges. Di bellezza pallida e delicata[1], fu tra le più promettenti attrici francesi della sua generazione e colse il primo successo con il film d'avventura L'uomo di Rio (1964), accanto a Jean-Paul Belmondo. Raggiunse poi la celebrità grazie all'interpretazione della fredda e raffinata hostess nel film La calda amante (1964), capolavoro di François Truffaut, e confermò la sua notorietà internazionale con il personaggio di Teresa, la moglie frivola e nevrotica in Cul-de-sac (1966) di Roman Polanski[2][1].
Condividendo con la sorella Catherine Deneuve la bellezza classica e riservata[1], apparve insieme con lei nel musical Josephine (1966), nei ruoli delle gemelle Solange e Delphine, in una gara di composta grazia e seduzione[2].
Morì prematuramente nel 1967, all'età di 25 anni, in un incidente automobilistico[1] a Villeneuve-Loubet, mentre si dirigeva verso l'aeroporto di Nizza[3]. La vettura che stava guidando slittò fuori strada, si ribaltò e si incendiò, non lasciandole scampo[3].
https://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7oise_Dorl%C3%A9ac
 

sabato 25 febbraio 2017

Questo week end in cineteca

Sarà un week-end di prime visioni particolarmente ricco di occasioni da Oscar: sui nostri schermi sfileranno ben 25 candidature alle mitiche statuette, se sommiamo le 3 per Jackie (compresa quella per la miglior interpretazione femminile alla splendida Natalie Portman), le 8 per Moonlight e addirittura le 14 per La La Land, entrambi il lizza per il miglior film e la miglior regia. Ma ovviamente alla notte degli Oscar non possiamo non fare il tifo per l'unico candidato italiano, Gianfranco Rosi, che con il suo Fuocoammare, già Orso d'Oro a Berlino, è nella cinquina per il miglior documentario. Domenica 5 marzo, in chiusura del festival Visioni Italiane, renderemo omaggio a Rosi - che con questa foto ricordiamo durante la bellissima serata in Piazza Maggiore 'sotto le stelle del cinema' della scorsa estate  - ripropondendo i suoi due film d'esordio, Below Sea Level e Boatman, entrambi restaurati dalla Cineteca di Bologna.


Prima visione

Cinema Lumière
Jackie

(Cile-Francia-USA/2016) di Pablo Larraín (100')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 1° marzo

Nel suo ultimo film il cileno Pablo Larraín abbandona la storia patria per affrontare l'evento più traumatico del dopoguerra americano, l'omicidio Kennedy, attraverso lo sguardo della moglie Jacqueline. Dopo aver reinventato il biopic attorno alla figura del grande poeta Neruda, Larraín compone un intenso ritratto femminile grazie anche alla splendida interpretazione di Natalie Portman “che dà vita a una straordinaria, glaciale, determinata Jacqueline Kennedy, decisa pochi giorni dopo l’attentato di Dallas a difendere l’immagine pubblica del marito che qualche giornalista cominciava ad attaccare. Una donna che usa il guardaroba come un’arma (mostrare il sangue del marito morto), le indiscrezioni come esche (la passione per il m ito di Camelot) e sa bene, come il giornalista di Liberty Valance, che la realtà cede sempre il passo alla leggenda. E il suo compito è costruirne una” (Paolo Mereghetti). Jackie sostituisce la prevista programmazione di Vi presento Toni Erdmann.
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Cinema Lumière
La La Land
(USA/2016) di Damien Chazelle (127')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 1° marzo

Damien Chazelle, talentuoso regista classe 1985 con solo tre film all'attivo e reduce dal clamoroso successo di Whiplash, riscrive il musical classico come nessuno finora aveva osato e saputo fare, in un'opera che trasuda amore e rimpianto per il cinema (e il jazz) della golden era. Lo fa raccontando l’intensa e burrascosa storia d’amore tra un’attrice e un musicista (Emma Stone e Ryan Gosling) che si sono appena trasferiti a Los Angeles in cerca di successo. “Una storia, quella di chi cerca fortuna a Hollywood, che il cinema ha raccontato mille volte ma che Chazelle colora di più complesse e coinvolgenti riflessioni, a cominciare dalla scelta di farne un musical. Non certo per appagare la propria cinefilia ma piuttosto perché solo il musical sembra capace di tenere insieme la forza dei sogni e il fascino dell’eleganza con que l senso di inattualità e di distacco dal reale che possono riportare con i piedi per terra i sognatori” (Paolo Mereghetti). Trionfatore agli ultimi Golden Globe e lanciatissimo verso la notte gli Oscar con ben 14 candidature.
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Laboratori delle Arti Unibo e Sala Cervi
Moonlight
(USA/2016) di Barry Jenkins (111')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 1° marzo

Vincitore del Golden Globe per il miglior film drammatico, candidato a ben otto Premi Oscar, compresi quelli per il miglior film e il miglior regista, prosegue al Lumière, rigorosamente in versione orginale con sottotitoli, la programmazione di uno dei film più attesi dell'anno. Moonlight racconta, in tre capitoli, la vita dall'infanzia all'età adulta di Trevante Rhodes detto Chiron, silenzioso ragazzo gay di colore con una madre tossica e prostituta a tempo pieno, cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, in cui modelli in cui identificarsi sono tutti negativi, tra spacciatori e machi disadattati. Un film duro, intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore, animato dall’interpretazione corale di un meraviglioso cast di attori.
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Sala Cervi
Paterson
(USA/2016) di Jim Jarmusch (118')
In italiano e in versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 1° marzo

Paterson guida l'autobus nell'omonima città di Paterson, nel New Jersey. Ogni giorno, segue la stessa semplice routine: osserva la città da dietro il parabrezza, ascolta scampoli di conversazioni intorno a lui, porta a spasso il cane, si ferma in un bar per bere la solita birra, torna a casa dalla moglie Laura. E scrive poesie su un taccuino. Ispirandosi alla figura del medico-poeta William Carlos Williams, Jarmusch tratteggia "una storia tranquilla i cui personaggi principali non vivono conflitti tangibili o drammatici". Un film che riesce nella ragguardevole impresa, degna del miglior Frank Capra, di rendere straordinario il quotidiano, esaltando "ciò che di poetico esiste nei piccoli dettagli, nelle variazioni e nelle interazioni quotidiane, un antidoto al cinema cupo, drammatico o incentrato sull'azione" (Jim Jarmusch). Il film sarà proposto alternativamente in italiano e in versione originale con sottotitoli.
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Poco meno di una settimana al via dell'edizione 2017 di Visioni Italiane, la ribalta dei registi del futuro. Con i suoi ventitré anni sulle spalle Visioni Italiane è un festival vitale; un festival dell’esordio: un luogo dove si mostrano documentari e cortometraggi di autori che stanno definendo il loro sguardo e sperimentando cosa e come raccontarlo. Opere che il mercato audiovisivo italiano fatica a riconoscere. Oltre al tradizionale concorso per corto e mediometraggi, anche quest'anno diverse le sezioni competitive dedicate al documentario, ai temi dell'ambiente, del paesaggio urbano e dell'acqua, oltre a spazi riservati alle produzioni emiliano-romagnole e ai giovani autori sardi.
Il sito del festival


Eventi speciali
Nanni Moretti presenta Palombella rossa
Anteprima di Vedete, sono uno di voi di Ermanno Olmi con Monsignor Zuppi
I primi film di Gianfranco Rosi restaurati dalla Cineteca

Iniziamo Visioni con due grandi opere di due maestri del cinema italiano, Nanni Moretti ed Ermanno Olmi. Palombella rossa è un film talmente profetico che, a ventotto anni di distanza, resta la più perfetta disamina della sinistra italiana. Sarà lo stesso Nanni Moretti, accompagnato dallo scenografo Giancarlo Basili, a presentare il film recentemente restaurato dalla Cineteca Nazionale in occasione della doppia proiezione (ore 18 e 21; biglietti disponibili in prevendita) in programma al Cinema Arlecchino. La figura di un ecclesiastico molto atipico, come Monsignor Martini, offre a Olmi la possibilità di raccontare l’Italia dal Novecento a oggi. Vedete, sono uno di voi (martedì 28 alle ore 20.30, Cinema Lumière; biglietti disponibili in prevendita on-line) è lo sguardo di un maestro, profondo, commosso e carico di rabbia. Ne parleremo in sala con un ospite d'eccezione, l'arcivescovo di Bologna, Monsignor Matteo Zuppi. Non sappiamo se, il 26 febbraio, Gianfranco Rosi vincerà l’Oscar per il miglior documentario, ma per noi è già talmente miracoloso che sia nella cinquina che ci è sembrato logico chiudere il festival (domenica 5 marzo, ore 21) con i suoi due film di esordio, Below Sea Level e Boatman, entrambi restaurati dalla Cineteca di Bologna.
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Incontri
Il cinema italiano oggi: 'Ritorno alla realtà' e 'Produrre in Italia'
Il cinema che verrà: incontro con autori e produttori emiliano-romagnoli
Incontro con Nicola Guaglianone

Per la prima volta, dagli anni Settanta, esistono molti autori di notevole valore, anche molto diversi tra loro, che però sembrano uniti da una stessa attenzione verso la realtà; studiano il nostro paese, la nostra epoca e ce ne restituiscono un’immagine profonda, che ci sorprendente, che ce la illumina. Un patrimonio prezioso del nostro presente da cui bisogna ripartire. Ci è sembrato logico allestire quindi, durante Visioni Italiane, due tavole rotonde, invitando gli autori e i produttori più interessanti per poetiche e per capacità produttive (fra gli altri Leonardo Di Costanzo, Giorgio Diritti, Pietro Marcello, Salvatore Mereu, Alice Rohrwacher, Gianni Zanasi) e un incontro con gli autori e produttori emiliano-romagnoli a un anno dall’entrata in vigore dei bandi di finanziamento della Regione Emilia-Romagna. E a proposito d'incontri, da non perdere quello Nicola Guaglianone (sabato 4, ore 11.30), sceneggiatore per il cinema e per la televisione che ha firmato alcuni degli script più interessanti del recente cinema italiano.
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Omaggio a Pietro Marcello
Infine un omaggio all’autore più inclassificabile del cinema italiano. I suoi film sono così personali che non sappiamo ancora se Pietro Marcello è un documentarista che sa mettere in scena la realtà o un autore che rende unici i suoi film di finzione perché sa restituirci un’immagine che trabocca realtà. Il regista incontrerà il pubblico del festival venerdì 3 alle ore 17.30 in occasione della proiezione di Il passaggio della linea. Sarà l'occasione per presentare il nuovo cofanetto Dvd edito dalla Cineteca di Bologna, che contiene quasi tutte le sue opere fino a oggi ed è la testimonianza dell’inizio di un percorso artistico unico e avventuroso.
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Modalità di accesso
Accredito (valido dal 27 febbraio al 5 marzo): 15€
Biglietto giornaliero: 5 (Ridotto: 4€)
Per le proiezioni di Palombella rossa di Nanni Moretti e Vedete, sono uno di voi di Ermanno Olmi non valgono i biglietti giornalieri. (Intero 7€, Ridotto 6€)
* Hanno diritto ai biglietti ridotti: Sostenitori e Amici Cineteca, Card Musei Metropolitani Bologna, Carta Più Feltrinelli, Associazione Kinodromo, Tessera Arci, Studenti UniBo, Bottega Finzioni, YoungER Card
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Le vie dei monti. Serata Nives Meroi
Venerdì 24 marzo, ore 20 - Cinema Lumière

Nives Meroi è una leggenda dell'alpinismo italiano. Con il marito e compagno di cordata Romano Benet ha conquistato tredici dei quattordici Ottomila del pianeta, tutti senza portatori d'alta quota e senza usare ossigeno. Le sue imprese sono state descritte dall'amico Erri De Luca in un appassionante libro-intervista e in diversi articoli apparsi sul "Corriere della Sera". Nives e Romano racconteranno al pubblico in sala il loro particolare approccio alla montagna, fatto di sfide ma anche di coraggiose rinunce. L'incontro inaugura la rassegna 'Le vie dei monti' promossa da CAI Sezione Bologna Mario Fantin che proseguirà nei cartelloni di marzo e aprile. L'ingresso è libero.
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Cinema e poesia: In cerca della poesia
Sabato 25 marzo, ore 18 - Cinema Lumière

Il cinema racconta la poesia. Il nostro breve viaggio a cavallo fra immagini e parola poetica si conclude con il film di montaggio realizzato da Giuseppe Bertolucci per la serie di Rai Tre Alfabeto Italiano con materiali provenienti dagli archivi Rai dedicato ai grandi poeti del Novecento. Oltre alla devozione, Bertolucci "ha avuto anche la giusta ironia per mescolare l'immagine tradizionale del poeta con l'icona televisiva. E dunque la lettura della poesia Goal in montaggio alternato fra Umberto Saba e Aldo Biscardi (da sballo!), la celebre lite fra Aldo Busi e Dario Bellezza, l'esilarante incontro fra Edoardo Sanguineti e Chiambretti, la lettura dantesca di Benigni, una canzone di Battisti mescolata con le immagini della morte di Pasolini, letture di Vittorio Gassman e Antonio Albanese" (Aldo Grasso).
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Sabato e domenica visite guidate. Nel week-end le 'insolite visite' con Malandrino e Veronica  Ancora un paio di settimane per scoprire le tante sorprese della mostra Lumière! L'invenzione del cinematografo, prorogata fino al prossimo 5 marzo. Ideata e curata dall’Institut Lumière di Lione e per la prima volta fuori dai confini francesi, la mostra racconta l’avventura della famiglia che ha inventato il cinematografo: Antoine, pittore e fotografo, e i suoi due geniali figli Louis e Auguste, gli ultimi inventori e al contempo i primi autori e programmatori del cinema. L’esposizione racconta la loro epopea fatta non solo di cinema ma anche di altre straordinarie invenzioni fra cui i bellissimi autochromes, le prime fotografie a colori. Presentando il biglietto della mostra, riduzione sull'acquisto del cofanetto Blu-ray/Dvd (Edizioni Cineteca di Bologna 2016). Visite guidate sabato 25 (ore 17, condotta da Gian Luca Farinelli) e domenica 26 febbraio (ore 11.30) . Nel week-end proseguono le 'insolite visite' alla mostra con Malandrino e Veronica: la premiata coppia, nei panni dei frat elli di Lione, coadiuvata da Eugenio Maria Bortolini, accompagnerà i partecipanti indietro nel tempo fino al 1912 e li guiderà nella realizzazione di un cinegiornale sull'affondamento del Titanic.
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giovedì 23 febbraio 2017

Sabato e domenica in jazz

Uno spettacolo che sa di cabaret. L’ironia è un ingrediente che non manca sicuramente nella savana scenica de “I Gnu”, la band ferrarese nata nel 2000 per catturare emozioni e divertimento. Una caccia che sabato 25 febbraio passa dal ristorante “Spirito” di Vigarano Mainarda per il secondo appuntamento di “Tutte le Direzioni in Springtime 2017”.

Dopo l’apertura oltreoceano affidata a Johnny O’Neal, la rassegna promossa dal Gruppo dei 10 torna tra le mura estensi, confermando la versatilità del suo format in grado di spaziare da serate squisitamente jazzistiche con musicisti di fama internazionale ad appuntamenti ‘nostrani’ con storiche band estensi dal tono più leggero e variopinto.

I Gnu nascono con l’attuale formazione nel gennaio 2000, integrando musicisti e la cantante d’eccezione Barbara Paron (sindaco di Vigarano Mainarda) su uno zoccolo storico costituito da alcuni dei componenti che suonano assieme da oltre 30 anni. Sarà un’occasione speciale per vedere il primo cittadino in un’altra veste, svestito dal ruolo politico e istituzionale per dare voce alla forza emotiva che sprigiona l’anima quando insegue la propria passione.

La composizione variamente assortita in fatto di tendenze musicali (e non) fa sì che il repertorio della band – composta da Luigi Scarpa (chitarra), Mauro Castellani (chitarra), Gaetano Piva (tastiere), Gianni Festi (basso), Claudio Fedozzi (batteria), Fabio Basili (percussioni) e Luca Viriglio (sax) - possa spaziare dai brani più classici degli anni ’60 ai più recenti successi, passando attraverso i pezzi da discoteca più noti degli anni ’70 e ’80. Reduci da una brillante stagione musicale, il tour “Transumanza 2016”, si esibiranno nella prima tappa della stagione 201 7 proprio allo “Spirito”.
Nell’accogliente cornice di questo locale vale sicuramente la pena sentirli, oltre che per la vastità del repertorio, soprattutto per la carica emotiva, l’entusiasmo e la passione che trasmettono dal palco e per la capacità di coinvolgere il pubblico e di esserne a loro volta coinvolti.

Cena alle ore 20.30 e a seguire concerto. Per info e prenotazioni 0532 436122 e 339 4365837.
Poesia e sassofono: Alberto Masala meets Marco Colonna
Domenica 26 gennaio a Ferrara Off, il coinvolgente duello artistico tra il poeta e il musicista






Un duello tra versi poetici e note musicali: domenica 26 febbraio alle 18 Ferrara Off ospita un confronto artistico che promette esiti sorprendenti, tra jazz e poesia: Alberto Masala meets Marco Colonna.


Alberto Masala - scrittore di origini sarde, che vive a Bologna – predilige da sempre la dimensione orale della poesia, trasmessa in forma di canto. Le sue composizioni accompagneranno l’esibizione al sassofono e ai clarinetti di Marco Colonna, musicista romano apprezzato sia in ambito classico che jazzistico, attivo da circa vent’anni nella musica di ricerca, esponente di spicco della nuova generazione italiana di musicisti creativi. L’incontro tra i due linguaggi coinvolgerà il pubblico in una performance concertistica di grande energia.


L’evento, organizzato da Ferrara Off in collaborazione con Cies Ferrara e Jazz Club Ferrara, inaugura il sedicesimo Convegno nazionale Franco Argento, Culture e letteratura dei mondi, che nel 2017 sarà dedicato al tema “Altre mappe, altri linguaggi”, e si terrà tra Ferrara e Portomaggiore da giovedì 30 marzo a sabato 1° aprile.


I biglietti per lo spettacolo si possono prenotare scrivendo a info@ferraraoff.it oppure telefonando al numero 3336282360. Ingresso euro 8 soci Ferrara Off, euro 5 under 20, euro 10 non soci (comprensivi di tessera associativa).






lunedì 20 febbraio 2017

Mondovisioni

I documentari di Internazionale: tra genti e frontiere, a Ferrara Off
  • I venerdì dal 10 febbraio al 10 marzo 2017
  • Ferrara Off Teatro viale Alfonso I d’Este 13, Ferrara
  • Programma:
    - 24 febbraio, ore 21.00
    TICKLING GIANTS
    di Sara Taksler (Usa 2016)
    Nel pieno della Primavera Araba egiziana, Bassem Youssef lascia il suo posto di cardiochirurgo per diventare un comico a tempo pieno. Il “John Stewart egiziano” crea un programma satirico che diventa rapidamente il più visto in Medio Oriente. In un paese dove la libertà di espressione non è garantita, lo show è tanto popolare quanto controverso, e il suo staff dovrà affrontare minacce, proteste e denunce. Lottando per restare in onda e non farsi arrestare, Bassem continua a tenere sotto pressione il potere, quello di Mubarak, come dei Fratelli Musulmani o del nuovo presidente al-Sisi, usando l’ironia contro l’ipocrisia dei media, della politica e della religione.
     
    Proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano

  • http://www.ferraraoff.it/mondovisioni/
  • Ingresso: Ingresso 2,50 € – abbonamento 10 €.

Contatti

Ferrara Off Teatro - Viale Alfonso I d'Este 13
tel. 333 6282360

Asian Extreme

Rassegna cinematografica “Asian Extreme”: nove incontri sugli autori d'Oriente
  •  21 febbraio, ore 21: Una società estrema: il cinema d'autore iraniano - a cura di Mara Petrosino
  • Video-Biblioteca Vigor - via Previati 18 - Ferrara
  • http://www.feedbackvideo.it
  • Ingresso: Ingresso libero, riservato ai soci Feedback.

Cinema al Ridotto

Ciclo di film legati alla stagione teatrale 2016-2017
  • 23 febbraio 2017
  • Ferrara - Ridotto del Teatro Comunale, Rotonda Foschini
  • Programma:
    giovedi 23 febbraio, ore 17.00 Ridotto del Teatro
    I DUELLANTI
    regia Ridley Scott con Keith Carradine, Harvey Keitel e Albert Finney
    Gran Bretagna 1977, 95 min.
  • Ingresso: libero

Contatti

Biglietteria Teatro Comunale di Ferrara "Claudio Abbado" - Corso Martiri della Libertà 5
tel. 0532 202675
fax 0532 206007

Appuntamenti Jazz

Jazz al San Benedetto

Sambe pro terremotati. Appuntamento giovedì 23 febbraio alle 21 al cinema teatro di San Benedetto all'insegna della buona musica, cucina tipica del centro Italia e solidarietà
  • 23 febbraio 2017
  • Cinema Teatro di San Benedetto - Via Don Enrico Tazzoli 11 - Ferrara
  • Programma:
    Sul palco del teatro si esibiranno in concerto importanti nomi del panorama musicale cittadino e non solo, impegnati in performance singole o di gruppo. Hanno aderito al progetto i musicisti Roberto Formignani, Roberto Poltronieri, Massimo Mantovani, Lele Barbieri, Ares Tavolazzi, Antonio Cavicchi, Roberto Manuzzi, Guido Foddis, Teo Ciavarella, Look the groove trio, Sergio Rossoni, Valentina Piccinini, Alex Mari, Stefano Melloni, Renato Fregna, Christian Vincenzi, Giancarlo Caleffi e Paola Baccaglini.
     
    Il concerto sarà preceduto alle 19.45 da un appuntamento a tavola (euro 15) per una cena a base di prodotti delle zone terremotate (bucatini all'amatriciana, polenta sull'asse con spuntature e salsiccia).

    >> Per partecipare alla cena occorre la prenotazione bar Oratorio - 0532 215904 - Angelo 346446687.
  • Orari21.00
  • Ingressoa offerta libera

Ferrara in Jazz

Appuntamenti musicali di grande rilievo in uno dei migliori jazz club europei!
  • Da gennaio ad aprile 2017
  • Ferrara - Torrione San Giovanni - Via Rampari di Belfiore, 167
  • Programma:
    -Lunedì, 20 febbraio 2017
    MONDAY NIGHT RAW
    CARLO MORENA TRIO + JAM SESSION
    Carlo Morena, pianoforte; Giulio Corini, contrabbasso; Francesco Cusa, batteria
    -Venerdì, 24 febbraio 2017
    SOMETHIN’ELSE
    NU Guinea - Live Set
    Tommaso Cappellato “Aforemention” - Live Set
    Raffaele Costantino - Dj Set
    -Sabato, 25 febbraio 2017
    BEN WENDEL GROUP
    Ben Wendel, sax tenore; Taylor Eigsti, pianoforte; Harish Raghavan, contrabbasso; Nate Wood, batteria
    -Domenica 26 febbraio 2017, ore 18.00 al Teatro Off di Via Alfonso D’Este, 13 - Ferrara
    Una produzione di Teatro Off in collaborazione con Jazz Club e Cies Ferrara
    Alberto Masala Meets Marco Colonna; Alberto Masala, voce recitante; Marco Colonna, sassofoni e clarinetti
    -Lunedì, 27 febbraio 2017
    MONDAY NIGHT RAW
    DI VI KAPPA 3
    Kathya West, voce; Valerio Scrignoli, chitarra; Danilo Gallo, basso e chitarra 
  • http://www.jazzclubferrara.com
  • OrariConcerto ore 21.30 – Secondo set: ore 23.00
  • IngressoInteri da 15 a 25 euro; Ridotti da 10 a 20 euro.

    Il Jazz Club Ferrara è affiliato all'Endas, per poter fruire della programmazione è necessario essere in possesso della tessera. E' possibile associarsi anche all'interno del Torrione.

sabato 18 febbraio 2017

Dalida

La coproduzione italo-francese dedicata alla vita e alla tragica morte di Iolanda Gigliotti, meglio nota con il nome d’arte di Dalidà, può piacere o meno. A chi scrive è piaciuta, nonostante  l’abuso ormai frequente della tecnica del flashback, che non aiuta la scorrevolezza della narrazione, e qualche incertezza nel “ridoppiaggio” da parte degli interpreti italiani, dopo l’originaria produzione Pathè. “Specifico filmico” a parte, la pellicola andata in onda mercoledì scorso su Rai 1 presenta comunque un grande merito: quello di avere portato, sia pur con pochi fotogrammi, a conoscenza del grande pubblico una persecuzione di cui la stragrande maggioranza dei nostri connazionali è all’oscuro: la deportazione in campi di concentramento nel deserto egiziano degli italiani maschi dai 15 ai 65 anni (e delle donne ritenute “pericolose”), dopo il 10 giugno 1940. L’operazione Tombak, questo il nome in codice della retata, fu imposta al riluttante governo egiziano dagli inglesi, che esercitavano di fatto il protettorato sul Cairo e che imposero la rimozione del primo ministro Ali Maher, favorevole a noi italiani, e per questo internato anche lui. A effettuare gli arresti furono poliziotti egiziani, probabilmente meno maldisposti verso i nostri connazionali di quanto non appaia dalla pellicola, perché la nostra presenza ad Alessandria e al Cairo era apprezzata e aveva contribuito alla crescita economica e culturale di quella nazione, ma a gestire di fatto il piano Tombak furono le truppe britanniche.
In realtà, l’Italia non dichiarò mai guerra all’Egitto, e viceversa; molti giovani ufficiali, fra cui Nasser e Sadat, simpatizzavano più o meno scopertamente per l’Asse e molti egiziani aspettavano con ansia le truppe di Rommel e l’arrivo ad Alessandria di Mussolini, il cui nome veniva benevolmente storpiato in Mussa Nili: il Mosè del Nilo, destinato a redimere il Paese delle Piramidi dall’arrogante colonialismo britannico.
La deportazione degli italiani d’Egitto, il sequestro dei loro beni, l’abbandono in stato d’indigenza delle loro famiglie, fra cui quella di Dalidà, fu un’operazione priva di giustificazioni giuridiche per cui non ha pagato nessuno e di cui hanno parlato pochissimi. La maggior parte dei deportati fu reclusa nei terribili campi di concentramento del Fayed, in pieno deserto; molti perirono di stenti, alcuni sotto il piombo dei carcerieri inglesi o delle sentinelle di colore. Solo la benemerita Ande (l’Associazione che ha conservato la memoria della nostra presenza in Egitto, animata dalla straordinaria personalità di Franco Greco) ha dedicato alla vicenda una documentatissima e obiettiva pubblicazione liberamente consultabile su internet (http://www.qattara.it/italiani%20d’egitto_files/gli-italiani-degitto-nella-seconda-guerra-mondiale.pdf).
Chi ha seguito la pellicola ha capito che la tragedia personale di Dalidà, la sua depressione, il suo sofferto rapporto con gli uomini, furono legati all’arresto e alla durissima detenzione del padre. Questi, di origini calabresi, raffinato e delicato primo violino dell’orchestra del Cairo, non si riprese mai dalla prigionia, che lo rese alla fine della guerra un uomo risentito col mondo, violento con la moglie e con la stessa amatissima figlia. Una piccola tragedia in una grande tragedia della storia di cui sarebbe bene gli italiani venissero a conoscenza, e non solo attraverso qualche fugace fotogramma.

giovedì 16 febbraio 2017

Teatro di Occhiobello

Venerdì 17 febbraio - ore 21
I CONIGLI NON HANNO LE ALI
scritto e diretto da Paolo Civati
con Francesca Ciocchetti e Cristian Giammarini
musiche originali Valerio Camporini Faggioni
produzione Collettivo Attori Riuniti, Teatro del Carretto

Penultimo appuntamento della stagione 2016/2017 al Teatro Comunale di Occhiobello venerdì 17 febbraio alle ore 21. In scena tra i più interessanti attori del momento, Francesca Ciocchetti e Cristian Giammarini, diretti dal giovane regista e drammaturgo Paolo Civati, autore dello spettacolo in programmazione “I conigli non hanno le ali”. Il testo di Civati indaga senza filtri la solitudine e la violenza che si nasconde nell’amara accettazione di essere uguali a tutti gli altri, di essere normali. Le illusioni giovanili, le pulsioni legittime e i desideri di due anime che si incontrano e decidono, quasi inevitabilmente, di creare una famiglia “perché in fondo è tutto qui”, sacrificando se stessi nel nome di un non meglio precisato amore, di una normalità affrontata con la convinzione di essere speciali, unici, diversi da tutti gli altri. Un dramma, ispirato alle pellicole di John Cassavetes e Woody Allen e ai romanzi di Jonathan Franzen e Richard Yates, che piano piano diventa un processo, senza sentenze, a due comunissimi, normalissimi mostri. Un bambino getta il suo coniglietto dalla finestra dopo avergli infilato un paio di mutande da Superman, ma un coniglio - si sa - non ha le ali e non può volare. Un gesto di ribellione ma anche una disperata richiesta di libertà che scatena nei genitori un’improvvisa, inarrestabile violenza. Inizia così, durante la corsa in ospedale, la dolorosa riflessione su se stessi di Richard e Marianne, una giovane coppia americana addormentata nella società in cui vive, ripiegata su una quotidianità inzuppata di piccole violenze verbali e fisiche, di frustrazioni e ossessioni per il loro futuro e quello dei loro figli: Lucas e Sarah. “I conigli non hanno le ali” è la ricostruzione di come sia possibile perdere il controllo senza accorgersene; di come la violenza possa nascere dentro di noi in maniera silente, imprevedibile, e scattare fuori, così, apparentemente all’improvviso. Tema centrale dello spettacolo è il perché intrinseco dell’essere coppia, ovvero dove finiscono le individualità che l’hanno originariamente composta; cosa c’è di strano e inquietante in due persone che si forzano di stare insieme perché “ormai è così”; fino a che punto una coppia riesce a dosare le piccole, costanti rinunce sull’altare del bene reciproco senza annullarsi, senza cadere in una monotonia pericolosa come una mina antiuomo. I ricordi del passato, l’amore ormai scomparso, i figli, la vita che si sognava, la vita che si vive: in un crescendo straziante la storia di Richard e Marianne è, nella sua brutale banalità, il paradigma di una società senza ascolto e senza consapevolezza. Uno spettacolo teatrale emblema della drammaturgia e della scena contemporanea. Biglietti: intero € 13, ridotto € 11 (over 65 e Rete dei Teatri, soci Arci, soci Ferrara Off), ridotto under 30 € 8. Per maggiori informazioni: 349.8464714 o 0425.766121 info@teatrocomunaleocchiobello.it - www.arkadiis.it


Paolo Civati
Laureato all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico, allievo dell’Ecole des Maîtres, ha lavorato con diverse compagnie e registi, tra cui il Teatro Del Carretto, Giorgio Barberio Corsetti, Mario Martone, Manuela Cherubini, Carlo Lizzani, Jan Fabre. Ha debuttato come regista e autore con “Luogo Di Niente” vincendo il premio Claudio Gora. Ha vinto il Premio Attilio Corsini “Salviamo i Talenti” con Emoticon. Ha diretto Giuseppe Battiston in “Otello-Lost in Cyprus”, spettacolo d’apertura del Festival Shakespeariano al Teatro Romano di Verona. Ha scritto con Giulia Moriggi il trattamento per il film di finzione “Questi son signori “e ne ha girato un teaser che ha tra i protagonisti Vinicio Marchioni. È finalista del Premio Solinas "Documentario per il Cinema" (2014) con una sceneggiatura da cui trae il film “Castro”, in concorso al Festival dei popoli 2016, dove vince il premio Cinemaitaliano.info - CG Entertainment, il premio “Gli imperdibili” e il premio del pubblico “MyMovies”.

Omaggio a Pablo Larrain

  • Prima visione: Moonlight, La La Land, Paterson
  • Il Cinema Ritrovato al cinema: Il disprezzo
  • L'Arena del Sole in Cineteca: Kaos
  • Il mese del documentario: Weiner e You Have No Idea How Much I Love You
  • Cinema '63
  • Omaggio a Pablo Larraín
  • Cinema e psicoanalisi: Father and Son
  • Schermi e Lavagne: Sing Street e Il mago di Oz
  • Eventi speciali: Gimme Danger e Jozef van Wiessem in concerto. Aperta la prevendita
  • Lumière! L'invenzione del cinematografo


Prima visione

Laboratori delle Arti UniBo (Piazzetta Pier Paolo Pasolini)
Moonlight
(USA/2016) di Barry Jenkins (111')
Versione originale con sottotitoli italiani
da giovedì 16 febbraio

Vincitore del Golden Globe per il miglior film drammatico, candidato a ben otto Premi Oscar, compresi quelli per il miglior film e il miglior regista, arriva al Lumière, rigorosamente in versione orginale con sottotitoli, uno dei film più attesi dell'anno. Moonlight racconta, in tre capitoli, la vita dall'infanzia all'età adulta di Trevante Rhodes detto Chiron, silenzioso ragazzo gay di colore con una madre tossica e prostituta a tempo pieno, cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, in cui modelli in cui identificarsi sono tutti negativi, tra spacciatori, escort e machi disadattati. Un film duro, intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore, animato dall’interpretazione corale di un meraviglioso cast di attori.


Cinema Lumière
La La Land
(USA/2016) di Damien Chazelle (127')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 22 febbraio

Damien Chazelle, talentuoso regista classe 1985 con solo tre film all'attivo e reduce dal clamoroso successo di Whiplash, riscrive il musical classico come nessuno finora aveva osato e saputo fare, in un'opera che trasuda amore e rimpianto per il cinema (e il jazz) della golden era. Lo fa raccontando l’intensa e burrascosa storia d’amore tra un’attrice e un musicista (Emma Stone e Ryan Gosling) che si sono appena trasferiti a Los Angeles in cerca di successo. “Una storia, quella di chi cerca fortuna a Hollywood, che il cinema ha raccontato mille volte ma che Chazelle colora di più complesse e coinvolgenti riflessioni, a cominciare dalla scelta di farne un musical. Non certo per appagare la propria cinefilia ma piuttosto perché solo il musical sembra capace di tenere insieme la forza dei sogni e il fascino dell’eleganza con quel senso di inattualità e di distacco dal reale che possono riportare con i piedi per terra i sognatori” (Paolo Mereghetti). Trionfatore agli ultimi Golden Globe e lanciatissimo verso la notte gli Oscar con ben 14 candidature.
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Sala Cervi (via Riva di Reno 72)
Paterson
(USA/2016) di Jim Jarmusch (118')
In italiano e in versione originale con sottotitoli italiani
da giovedì 16 febbraio

Paterson guida l'autobus nell'omonima città di Paterson, nel New Jersey. Ogni giorno, segue la stessa semplice routine: osserva la città da dietro il parabrezza, ascolta scampoli di conversazioni intorno a lui, porta a spasso il cane, si ferma in un bar per bere la solita birra, torna a casa dalla moglie Laura. E scrive poesie su un taccuino. Ispirandosi alla figura del medico-poeta William Carlos Williams, Jarmusch tratteggia "una storia tranquilla i cui personaggi principali non vivono conflitti tangibili o drammatici". Un film che riesce nella ragguardevole impresa, degna del miglior Frank Capra, di rendere straordinario il quotidiano, esaltando "ciò che di poetico esiste nei piccoli dettagli, nelle variazioni e nelle interazioni quotidiane, un antidoto al cinema cupo, drammatico o incentrato sull'azione" (Jim Jar musch). Il film sarà proposto alternativamente in italiano e in versione originale con sottotitoli.





Il Cinema Ritrovato al cinema: Il disprezzo
Dal 6 febbraio nelle sale italiane. Al Lumière tutti i lunedì e martedì del mese

Per la prima volta in sala, Il disprezzo in edizione director’s cut restaurata. Ovvero, tutt’altro film rispetto alla famigerata versione italiana o ‘versione Ponti’, scivolata senza scrupoli dagli schermi anni Sessanta ai successivi passaggi televisivi. Sì perché fu proprio il tycoon italiano che stravolse il film (per questo disconosciuto dal suo autore) rimontandolo, tagliandone venti minuti, appiattendo sull’italiano la babele dei dialoghi, sostituendo la musica per archi di Georges Delerue con il jazz di Piero Piccioni, eliminando di netto il finale e facendo cadere sul pavimento della sala di montaggio il nudo della diva più hot di quegli anni. Il romanzo di Moravia diviene il pretesto per uno dei film più lineari e narrativi di Godard, dove il paesaggio mediterra neo e marino offre un sontuoso contrasto alla volgarità del milieu cinematografico e all'amarezza della fine di una coppia. Tra Cinecittà e una Capri dai colori irresistibilmente pop, Michel Piccoli lavora sul set di un improbabile adattamento dell'Odissea (l'aristocratico regista è Fritz Lang che interpreta se stesso), mentre la moglie Brigitte Bardot è corteggiata dal produttore. Una riflessione sul cinema e sull’amore asprigna e ironica, illuminata e luminosa, e “tutta incentrata sul rapporto classicità-modernità” (Alberto Farassino).
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L'Arena del Sole in Cineteca: Kaos
Mercoledì 15 febbrario, ore 17 – Cinema Lumière

Prosegue la collaborazione tra Cineteca di Bologna e Arena del Sole. In programma mercoledì 15 Kaos dei fratelli Taviani, quattro racconti (più un prologo e un epilogo) ispirati ad alcune delle Novelle per un anno di Luigi Pirandello. Storie di campi e contadini, di miseria e sfruttamento, di erotismo e superstizione. L'occasione sono i due spettacoli pirandelliani in scena all'Arena del Sole da metà febbraio: Fantasmi, primo atto del dramma incompiuto I giganti della montagna (regia di Nanni Garella, dal 14 al 26 febbraio) e L'uomo dal fiore in bocca (regia di Gabriele Lavia, 21 e 22 febbraio). Per chi presenta il biglietto d'ingresso al film sconto del 30% sull'acquisto di un biglietto per lo spettacolo.
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Il mese del documentario: Weiner e You Have No Idea How Much I Love You
Mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio – Cinema Lumière

Ultimi appuntamenti bolognesi della quarta edizione dell’iniziativa organizzata da Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico il cinema documentario. Quattro titoli dell'ultima stagione non ancora distribuiti in Italia, apprezzati in prestigiosi festival nazionali e internazionali e rappresentativi di differenti approcci creativi e produttivi. In settimana vedremo Weiner (mercoledì 15 alle ore 22.15 introdotto dal professor Daniele Donati), resoconto della corsa alla sindacatura di New York di Anthony Weiner, crollata di fronte agli scandali sessuali all'origine dell''e-mail gate', e You Have No Idea How Much I Love You di Pawel Lozinski (giovedì 16 alle ore 18, introdotto dalla psicologa Chiara Bleve), esplorazione della ricomposizione di un conflitto per troppo amore tra una madre e una figlia, dall'interno di uno studio di un celebre psicoanalista.
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Cinema '63
fino a sabato 18 febbraio – Cinema Lumière

Volge verso la fine la rassegna, che abbiamo costruito intorno al Disprezzo, dedicata al 1963, anno di eventi storici cruciali e di straordinarie convivenze sullo schermo di classico e nuovo. In settimana vedremo Fuoco fatuo (mercoledì 15, ore 20), l'angosciante dramma di Louis Malle dal romanzo di La Rochelle che segue il lucido vagare verso il suicidio di un uomo senza più ragioni né passioni; La ballata del boia (giovedì 16, ore 20) di Berlanga, “che inizia come commedia di costume dai toni un poco macabri, si trasforma in assurdo incubo del reale e termina in muta tragedia dell'irreversibile” (Miguel Marías). E poi gli splendidi e fondativi documentari di Robert Drew su JFK, Primary e Faces of November (venerdì 17, ore 18), La rabbia (sabato 18, ore 18), il poema cinematografico di Pasolin i, nell'ipotesi di ricostruzione curata da Giuseppe Bertolucci con la Cineteca di Bologna, e infine il più inventivo e ironico degli 007, Dalla Russia con amore (sabato 18, ore 20).
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Omaggio a Pablo Larraín
dal 17 al 19 febbraio – Cinema Lumière

Mentre esce in sala nella seconda metà del mese il suo ultimo Jackie, ritratto della first lady americana (splendidamente interpretata da Natalie Portman, candidata agli Oscar come migliore interprete) nei giorni successivi all’assassinio Kennedy, ripercorriamo con quattro titoli fondamentali l’opera del cileno Pablo Larraín. Regista delle zone buie, degli angoli remoti della storia del suo paese, Larraín ha raccontato la dittatura di Pinochet in Post mortem (venerdì 17, ore 22.15, ingresso libero), il principio della sua caduta in No – I giorni dell’arcobaleno (domenica 19, ore 22), i crimini e gli abusi perpetrati da religiosi in Il club (domenica 19, ore 20), e ha reinventato il biopic, mescolando storia e invenzione, attorno alla figura del poeta Neruda nel film omonimo (sabato 18, ore 22.15).
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Cinema e psicoanalisi: Father and Son
Venerdì 17 febbraio, ore 20 – Cinema Lumière

Prosegue il ciclo di proiezioni e incontri, in collaborazione con il Centro Psicoanalitico G. Carloni – E. Molinari, incentrato sul tema delle nuove forme di genitorialità. In Father and Son di Hirokazu Koreeda, uno degli autori di maggiore finezza e profondità del Giappone contemporaneo, la scoperta dello scambio di due bambini avvenuto alla nascita in ospedale sconvolge le esistenze di due famiglie di diversa estrazione sociale. Amore contro biologia, un'alternativa impraticabile. Seguirà un approfondimento sui temi del film con gli psicoanalisti Daniela Battaglia e Luigi Foroni presso la Biblioteca Renzo Renzi.
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Schermi e Lavagne: Sing Street e Il mago di Oz
Sabato 18 e domenica 19, ore 16 – Cinema Lumière

Questo week-end il cineclub per bambini e ragazzi propone due film caratterizzati da splendide colonne sonore. Per i più grandicelli (dai 13 anni in su), si inizia sabato 18 con il recente Sing Street, film musicale ambientato nell'Irlanda di metà anni Ottanta, con protagonisti giovani fan divisi tra i Cure e gli Spandau Ballet, tra il sogno di raggiungere Londra e i patemi familiari, tra la scuola e la voglia di creare una loro band. Domenica torna la versione restaurata del Mago di Oz, intramontabile favola musical, film di fondazione dell'immaginario americano. A rapire giovani e adulti, l'immortale canzone Over the Rainbow, emblema del film.
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Eventi speciali: Gimme Danger e Jozef van Wiessem in concerto. Aperta la prevendita
21, 22 e 23 febbraio – Cinema Lumière

All'interno di un cartellone estremamente musicale e polifonico come quello di febbraio, l’immagine che può fare da guida alle nostre visioni del mese è quella di Iggy Pop, tra le più isolate icone del rock, che tuttavia si concede completamente alla passione di cineasta e di fan di Jim Jarmusch nel documentario Gimme Danger (21 e 22 febbraio, ore 20.30 e 22.30), autentico gioiello presentato allo scorso festival di Cannes. Un grande film sulla musica e sulla cultura musicale dei nostri anni. Restando in territorio jarmuschiano, un’esperienza musicale veramente sorprendente sarà il concerto per liuto&nb sp; di Jozef van Wiessem (giovedì 23 febbraio, ore 22.30), a partire dalle musiche composte per Solo gli amanti sopravvivono, penultimo film del regista americano. Tra avanguardia e barocco, la sua musica ascetica e intensa ha un impatto ipnotico ed emozionale sull'ascoltatore. I biglietti per entrambi gli eventi sono disponibili in prevendita on-line.



Sabato e domenica visite guidate con Gian Luca Farinelli
Nel week-end le 'insolite visite' con Malandrino e Veronica
 
Ancora poco meno di un mese per scoprire le tante sorprese della mostra Lumière! L'invenzione del cinematografo, prorogata fino al prossimo 5 marzo. Ideata e curata dall’Institut Lumière di Lione e per la prima volta fuori dai confini francesi, la mostra racconta l’avventura della famiglia che ha inventato il cinematografo: Antoine, pittore e fotografo, e i suoi due geniali figli Louis e Auguste, gli ultimi inventori e al contempo i primi autori e programmatori del cinema. L’esposizione racconta la loro epopea fatta non solo di cinema ma anche di altre straordinarie invenzioni fra cui i bellissimi autochromes, le prime fotografie a colori. Presentando il biglietto della mostra, riduzione sull'acquisto del cofanetto Blu-ray/Dvd (Edizioni Cineteca di Bologna 2016). Sabato 18 (ore 17) e domenica 19 febbraio (ore 11.30)  visite guidate condotte da Gian Luca Farinelli. Nel week-end proseguono le 'insolite visite' alla mostra con Malandrino e Veronica: la premiata coppia, nei panni dei fratelli di Lione, coadiuvata da Eugenio Maria Bortolini, accompagnerà i partecipanti indietro nel tempo fino al 1912 e li guiderà nella realizzazione di u n cinegiornale sull'affondamento del Titanic.
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www.cinetecadibologna.it

sabato 11 febbraio 2017

Springtime 2017

La primavera non è primavera se non arriva troppo presto. Il Gruppo dei 10 ha preso alla lettera le parole di Chesterton e, come da sette anni a questa parte, anticipa la stagione primaverile con la fortunata rassegna “Tutte le Direzioni in Springtime 2017”. I fiori musicali sbocceranno un mese prima di quelli naturali con 6 concerti in programma dal 20 febbraio al 27 aprile nell’ormai tradizionale quanto accogliente cornice del ristorante “Spirito” di Vigarano Mainarda.

La manifestazione, così come l’intera annata, che vede il consolidamento della tradizionale collaborazione con Ascom Confcommercio Ferrara, sarà dedicata a Lillian Bouttè, icona del jazz e della cultura di New Orleans, la sua città di origine di cui è ambasciatrice nel mondo (incarico ricoperto prima da Louis Armstrong). La cantante è stata recentemente colpita dall'alzheimer e per aiutarla con le spese mediche l’Ascona Jazz Festival, di cui è stata regina per oltre 30 anni, ha lanciato una raccolta fondi a cui aderisce anche il Gruppo dei 10.
Il mito della Louisiana ci accompagnerà in tutte queste serate, a partire da lunedì 20 febbraio, quando si esibirà il trio di Johnny O’Neal, vera e propria leggenda vivente del jazz newyorkese. È stata proprio la Grande Mela a scoprirlo negli anni ’80, quando il pianista lasciò Detroit per collaborare con Clark Terry e i Jazz Messengers di Art Blackey. Dopo 20 di anni di assenza a causa di una grave malattia, O’Neal è tornato confermando di essere un artista a tutto tondo, un vero intrattenitore, capace di incantare sia suonando che cantando.

Dopo l’apertura oltreoceano si torna tra le mura estensi sabato 25 febbraio con lo show della band ferrarese “I Gnu”. Il gruppo si è formato nel 2000 integrando musicisti e la cantante d’eccezione Barbara Paron (sindaco di Vigarano Mainarda) su uno zoccolo duro che era già costituito da 30 anni. Vale la pena sentirli, oltre che per vedere il primo cittadino in un’altra veste, anche per la vastità del repertorio e per la carica emotiva che trasmettono sul palco.

Tutta un’altra musica sabato 4 marzo con Piero Odorici, sax tenore al centro della scena jazz, che si presenta con uno straordinario quartetto dall’indubbio spessore internazionale, denominato Organ Grooving Quartet, composto da Jim Rotondi alla tromba, Andy Watson alla batteria e Renato Chicco all’organo. Non rimane che farsi travolgere dal groove di questi fantastici 4.

Coinvolgimento assicurato anche sabato 25 marzo con l’incontro tra la Lama’s Band e Carlo Atti, già sperimentato con successo nella scorsa edizione estiva. Il gruppo - composto da alcuni dei protagonisti della scena rock-pop ferrarese degli anni ’60-70, come Renzo Fenzi, voce, Elio Rebecchi alla chitarra, Giovanni Tartaglione alle tastiere, Marco Govoni alla batteria e Franco “Molly” Molinari al basso – sarà arricchito dal sassofonista Carlo Atti che aggiungerà una sfumatura blue in più al repertorio.

Piacevole ritorno, sabato 8 aprile, anche per i Jumpin’ Shoes, la divertente swing and jive band tra le più longeve e famose del genere in Italia. Il gruppo, capitanato da Lara Luppi, rivisita gli standard italiani e americani con il sound delle orchestre da ballo degli anni ’40 e ’50. Un modo ironico, ma sempre elegante, per riportare il pubblico nell’era d’oro dello swing con una grande attenzione ai dettagli scenografici e al repertorio di canzoni famose in grado di far ‘saltare le scarpe’.

Gran chiusura giovedì 27 aprile con un concerto che, senza esagerare, si può definire un raduno tra alcuni dei maggiori esponenti del jazz a livello mondiale. Il trio di Andrea Pozza - che vede al contrabbasso Aldo Zunino e Matteo Cidale alla batteria - ospita due dei più acclamati sax tenoristi americani della storia del jazz di ieri e di oggi: Harry Allen e Scott Hamilton. Questi due veterani hanno condiviso spesso il palco e le sale di registrazione con il pianista genovese e oggi si ritrovano sullo stesso palco per un evento che si preannuncia da non perdere, un dialogo musicale tra pari dove ad emergere è il grande classic jazz. 

Cena alle ore 20.30 e a seguire concerto. Per info e prenotazioni 0532 436122 e 3394365837.

martedì 7 febbraio 2017

Il mese del documentario

  • Prima visione: La La Land, Paterson, Arrival
  • Il Cinema Ritrovato al cinema: Il disprezzo
  • Il mese del documentario
  • Cinema '63
  • Non rassegnati. Il cinema contro le mafie: Fortapàsc
  • Cinema e psicoanalisi: Piuma
  • Schermi e Lavagne: omaggio a Caroline Leaf e Chaplin vs Keaton
  • Eventi speciali: Gimme Danger e Jozef van Wiessem in concerto. Aperta la prevendita
  • Lumière! L'invenzione del cinematografo
  • Marcello Mastroianni - Ritratto di un attore


Prima visione

Cinema Lumière
La La Land
(USA/2016) di Damien Chazelle (127')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 15 febbraio

Al Lumière, naturalmente in versione originale con sottotitoli, uno dei film più attesi dell'anno, trionfatore agli ultimi Golden Globe e lanciatissimo verso la notte gli Oscar con ben 14 candidature. Damien Chazelle, talentuoso regista classe 1985 con solo tre film all'attivo e reduce dal clamoroso successo di Whiplash, riscrive il musical classico come nessuno finora aveva osato e saputo fare, in un'opera che trasuda amore e rimpianto per il cinema (e il jazz) della golden era. Lo fa raccontando l’intensa e burrascosa storia d’amore tra un’attrice e un musicista (Emma Stone e Ryan Gosling) che si sono appena trasferiti a Los Angeles in cerca di successo. “Una storia, quella di chi cerca fortuna a Hollywood, che il cine ma ha raccontato mille volte ma che Chazelle colora di più complesse e coinvolgenti riflessioni, a cominciare dalla scelta di farne un musical. Non certo per appagare la propria cinefilia ma piuttosto perché solo il musical sembra capace di tenere insieme la forza dei sogni e il fascino dell’eleganza con quel senso di inattualità e di distacco dal reale che possono riportare con i piedi per terra i sognatori” (Paolo Mereghetti).
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Laboratori delle Arti UniBo (Piazzetta Pier Paolo Pasolini)


Paterson
(USA/2016) di Jim Jarmusch (118')
In italiano e in versione originale con sottotitoli italiani
da giovedì 9 febbraio

Paterson guida l'autobus nell'omonima città di Paterson, nel New Jersey. Ogni giorno, segue la stessa semplice routine: osserva la città da dietro il parabrezza, ascolta scampoli di conversazioni intorno a lui, porta a spasso il cane, si ferma in un bar per bere la solita birra, torna a casa dalla moglie Laura. E scrive poesie su un taccuino. Ispirandosi alla figura del medico-poeta William Carlos Williams, Jarmusch tratteggia "una storia tranquilla i cui personaggi principali non vivono conflitti tangibili o drammatici". Un film che riesce nella ragguardevole impresa, degna del miglior Frank Capra, di rendere straordinario il quotidiano, esaltando "ciò che di poetico esiste nei piccoli dettagli, nelle variazioni e nelle interazioni quotidiane, un antidoto al cinema cupo, drammatico o incentrato sull'azione" (Jim Jarmusch). Il film sarà proposto alternativamente in italiano e in versione originale con sottotitoli.


Sala Cervi
Arrival
(USA/2016) di Denis Villeneuve (116')
Versione originale con sottotitoli italiani
fino a mercoledì 15 febbraio

Regista canadese di difficile catalogazione, Denis Villeneuve alterna film d'autore e di genere, produzioni indipendenti e hollywoodiane. Con Arrival, approda alla fantascienza – ma ad ottobre uscirà anche il suo Blade Runner 2049, sequel del cult di Ridley Scott – e aggiunge un nuovo affascinante tassello al cinema del contatto con gli alieni. Alcune navi extraterrestri raggiungono la Terra. A capo della squadra chiamata a trovare una via di comunicazione tra le specie c'è la linguista interpretata da Amy Adams. Una corsa contro il tempo per salvare l'umanità dal conflitto globale. Villeneuve imprime alla narrazione un ritmo da thriller, ordina con finezza i piani temporali e pone al centro del racconto (come già i n La donna che canta e Sicario) un'intensa eroina femminile. Candidato a 8 premi Oscar, tra cui miglior film, migliore regia, miglior fotografia e sceneggiatura non originale.
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Il Cinema Ritrovato al cinema: Il disprezzo
Dal 6 febbraio nelle sale italiane. Al Lumière tutti i lunedì e martedì del mese
Sabato la versione 'italiana' del film. Lunedì 13 lezione di Alain Bergala

Per la prima volta in sala, Il disprezzo in edizione director’s cut restaurata. Ovvero, tutt’altro film rispetto alla famigerata versione italiana o ‘versione Ponti’, scivolata senza scrupoli dagli schermi anni Sessanta ai successivi passaggi televisivi (che riproponiamo per i più curiosi che vogliano approfondire le differenze sabato 11 alle ore 16). Sì perché fu proprio il tycoon italiano che stravolse il film (per questo disconosciuto dal suo autore) rimontandolo, tagliandone venti minuti, appiattendo sull’italiano la babele dei dialoghi, sostituendo la musica per archi di Georges Delerue con il jazz di Piero Piccioni, eliminando di netto il finale e facendo cadere sul pavimento della sala di montaggio il nudo della diva più hot di quegli anni. Il romanzo di Moravia diviene il pretesto per uno de i film più lineari e narrativi di Godard, dove il paesaggio mediterraneo e marino offre un sontuoso contrasto alla volgarità del milieu cinematografico e all'amarezza della fine di una coppia. Tra Cinecittà e una Capri dai colori irresistibilmente pop, Michel Piccoli lavora sul set di un improbabile adattamento dell'Odissea (l'aristocratico regista è Fritz Lang che interpreta se stesso), mentre la moglie Brigitte Bardot è corteggiata dal produttore. Una riflessione sul cinema e sull’amore asprigna e ironica, illuminata e luminosa, e “tutta incentrata sul rapporto classicità-modernità” (Alberto Farassino). Lunedì 13 alle ore 18.15 Alain Bergala, critico, docente e cineasta, storica firma dei "Cahiers du cinéma" e fra i massimi conoscitore del cinema di Godard, terrà una lezione a ingresso libero sul film e introdurrà la successiva proiezione delle ore 20.15.
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Il mese del documentario
dall'8 al 16 febbraio – Cinema Lumière

  Arriva a Bologna la quarta edizione dell’iniziativa organizzata da Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico il cinema documentario. In rassegna quattro titoli del 2016 non ancora distribuiti in Italia, apprezzati in prestigiosi festival nazionali e internazionali e rappresentativi di differenti approcci creativi e produttivi. Si comincia mercoledì 8 alle 18 con Un altro me, presentato dal regista Claudio Casazza. Ambientato nel carcere di Bollate, il film segue un gruppo di sex offenders e un pool di psicologi impegnati in un innovativo progetto di prevenzione della recidiva per reati sessuali. Giovedì 9 alle 22.15 secondo appuntamento con il rockumentary The Rolling Stones Olé Olé Olé!: A Trip Across Latin America, diario di viaggio del tour sudamericano del la storica band, che fonde performance elettrizzanti a immagini 'catturate' dietro le quinte.
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Cinema '63
fino al 18 febbraio – Cinema Lumière

Intorno al Disprezzo abbiamo costruito una rassegna dedicata al 1963, che fu l'anno di eventi storici cruciali, la morte di JFK (riproponiamo i fondamentali documentari kennediani di Robert Drew) e di Papa Giovanni XXIII, e di straordinarie convivenze sullo schermo di classico e nuovo. Questa settimana vedremo il magico incontro Pinter-Losey, gran gioco d'attori, di grandangoli e profondità di campo (Il servo, mercoledì 8 alle 20); il realismo inusitato e il 'Metodo' di Cassavetes (Gli esclusi, mercoledì 8 alle 22.15); la commedia politica e sociale di Monicelli illuminata da uno dei migliori Mastroianni di sempre (I compagni, giovedì 9 alle 17.30); il nuovo canone del film ‘di denuncia’ (Le mani sulla città, venerdì 10 alle 22.15); il dramma lancinante e 'scandaloso' di Bergman (Il silenzio, sabato 11 alle 20.15); l’apologo crudele di Brook (Il signore delle mosche, sabato 11, ore 22.15). Infine il grande romanzo delle origini di Kazan, il più che mai attuale America, America (domenica 12, ore 20.15).
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Non rassegnati. Il cinema contro le mafie: Fortapàsc
Giovedì 9 febbraio, ore 20 - Cinema Lumière

Gli ultimi mesi della vita del giornalista napoletano Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra a soli ventisei anni per le inchieste e le indagini coraggiose sulla criminalità locale e i suoi legami con la politica. "Con la linearità di un cinema che non ha tesi da dimostrare ma una bruciante urgenza di raccontare, Fortapàsc mette in piazza una classe politica che mira alla propria autoconservazione, una società incivile che chiede la legittimazione di essere incivile e un giornalismo (impiegatizio) che continua a ignorare le proprie responsabilità nel degrado sociale, etico, linguistico e culturale del paese" (Marzia Gandolfi). Serata in collaborazione con Comitato Io Lotto, ARCI, FILT-CGIL, CEFA, Coop Alleanza 3.0, OpenGroup, Libera Bologna, Banca Etica - GIT Bologna, Fondazione Polis. L'ingresso è libero.
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Cinema e psicoanalisi: Piuma
Venerdì 10 febbraio, ore 20 – Cinema Lumière e Biblioteca Renzo Renzi

Prosegue il ciclo di proiezioni e incontri, in collaborazione con il Centro Psicoanalitico G. Carloni – E. Molinari, incentrato sul tema delle nuove forme di genitorialità. Piuma racconta la storia di Ferro e Cate, due diciottenni in attesa di un bambino. Forse non sono pronti ad affrontare la nascita di un figlio, tanto meno i loro genitori. "La cosa più naturale del mondo è diventata paradossalmente una complicazione impossibile”, afferma il regista Roan Johnson. “In questo tempo e in questo paese diventare genitori sembra essere non tanto l'inizio di una nuova vita, quanto la fine di una vecchia". Seguirà un approfondimento sui temi del film con gli psicoanalisti Daniele Di Girolamo e Chiara Rosso presso la Biblioteca Renzo Renzi.
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Schermi e Lavagne: omaggio a Caroline Leaf e Chaplin vs Keaton
Sabato 11 e domenica 12 febbraio – Cinema Lumière

La grande animatrice Caroline Leaf, candidate all'Oscar nel 1977 per The Street, sarà protagonista del prossimo week-end di Schermi e Lavagne. L'artista americana, pioniera dello storico dipartimento d'animazione del National Film Board of Canada, terrà un workshop (posti esauriti) in Cineteca da venerdì 10 a domenica 12, mentre sabato 11 alle ore 18 (ingresso libero) introdurrà una selezione di suoi cortometraggi realizzati con tecniche diverse, dai disegni sulla sabbia ai graffi su pellicola. Il fine settimana di Schermi e Lavagne si chiuderà con il confronto fra i due grandi della comicità muta, Charlie Chaplin e Buster Keaton, protagonisti dei capolavori The Kid – Il monello e Sherlock Jr. – La palla n° 13, entrambi in nuove versioni restaurate.
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Eventi speciali: Gimme Danger e Jozef van Wiessem in concerto. Aperta la prevendita
21, 22 e 23 febbraio – Cinema Lumière

All'interno di un cartellone estremamente musicale e polifonico come quello di febbraio, l’immagine che può fare da guida alle nostre visioni del mese è quella di Iggy Pop, tra le più isolate icone del rock, che tuttavia si concede completamente alla passione di cineasta e di fan di Jim Jarmusch nel documentario Gimme Danger (21 e 22 febbraio, ore 20.30 e 22.30), autentico gioiello presentato allo scorso festival di Cannes. Un grande film sulla musica e sulla cultura musicale dei nostri anni. Restando in territorio jarmuschiano, un’esperienza musicale veramente sorprendente sarà il concerto per liuto  di Jozef van Wiessem (giovedì 23 febbraio, ore 22.30), a partire dalle musiche composte per Solo gli amanti sopravvivono, penultimo film del regista americano. Tra avanguardia e barocco, la sua musica ascetica e intensa ha un impatto ipnotico ed emozionale sull'ascoltatore. I biglietti per entrambi gli eventi sono disponibili in prevendita on-line.



Venerdì, sabato e domenica visite guidate con Gian Luca Farinelli
Nel week-end le 'insolite visite' con Malandrino e Veronica
 
Ancora poco meno di un mese per scoprire le tante sorprese della mostra Lumière! L'invenzione del cinematografo, prorogata fino al prossimo 5 marzo. Ideata e curata dall’Institut Lumière di Lione e per la prima volta fuori dai confini francesi, la mostra racconta l’avventura della famiglia che ha inventato il cinematografo: Antoine, pittore e fotografo, e i suoi due geniali figli Louis e Auguste, gli ultimi inventori e al contempo i primi autori e programmatori del cinema. L’esposizione racconta la loro epopea fatta non solo di cinema ma anche di altre straordinarie invenzioni fra cui i bellissimi autochromes, le prime fotografie a colori. Presentando il biglietto della mostra, riduzione sull'acquisto del cofanetto Blu-ray/Dvd (Edizioni Cineteca di Bologna 2016). Sabato 11  (ore 17) e domenica 12 febbraio (ore 11.30)  visite guidate condotte da Gian Luca Farinelli. Nel week-end proseguono le  'insolite visite' alla mostra con Malandrino e Veronica: la premiata coppia, nei panni dei fratelli di Lione, coadiuvata da Eugenio Maria Bortolini, accompagnerà i partecipanti indietro nel tempo fino al 1912 e li guiderà nella realizzazione di un cinegio rnale sull'affondamento del Titanic.
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Marcello Mastroianni - Ritratto di un attore
8 febbraio-10 marzo 2017 - Istituto Italiano di Cultura di Berlino

Una mostra dedicata a Marcello Mastroianni, icona riconosciuta nel mondo, di un paese, l'Italia, e di un'epoca, che lui ha 'indossato' come nessun altro: luminoso charmeur, elegante per natura, dolce e fragile e per questo sempre autentico e credibile. Ha attraversato quarant'anni di cinema, interprete irripetibile per maestri come De Sica, Scola, Ferreri, Petri, Angelopoulos, Wenders, De Oliveira e soprattutto Fellini, di cui fu amico, alter ego e attore feticcio di capolavori come La dolce vita e 8 1/2. La mostra, ospitata dall'Istituto Italiano di Cultura di Berlino, unisce rare fotografie, manifesti, memorabilia provenienti dal Centro studi Mastroianni, dal Centro Cinema di Cesena e dalla Cineteca di Bologna.
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www.cinetecadibologna.it