giovedì 25 novembre 2010
Rupi del vino
Esce in edizione dvd (cofanetto film + libro) per le Edizioni Cineteca di
Bologna l'ultimo lavoro di Ermanno Olmi che, dopo Terra Madre, è tornato a
confrontarsi con un paesaggio, un territorio, la pratica e la poesia di un
antico lavoro dell’uomo. Rupi del vino racconta, in un’ora di immagini
fluide, testimoniali e narrativamente dense, le vigne della Valtellina:
dalla costruzione dei muri a secco dei loro terrazzamenti, ai tempi lunghi
della preparazione delle viti, della maturazione dei grappoli, del
raccolto che porterà alla produzione di vini pregiati. Il cofanetto
(prossimamente in vendita nelle principali librerie italiane e on-line sul
sito della Cineteca al prezzo di 14,90 Euro) sarà presentato venerdì 26
novembre al termine della proiezione del film (inizio ore 20.15) alla
presenza di Claudio Introini e Severino De Stefani della Fondazione
Provinea. Per l'occasione sarà anche presentata la guida Slowine 2011 di
SlowFood.
Sabato 27 novembre 2010
Cortile del cinema Lumière, via Azzo Gardino 65
Il Mercato della Terra di Bologna compie due anni.
Il mercato contadino di Slow Food Bologna festeggia questo sabato i suoi primi due anni di attività.
Sviluppato in collaborazione con la Cineteca di Bologna, con il sostegno della Provincia di Bologna e della
Fondazione Carisbo, il Mercato della Terra è per molti cittadini bolognesi un appuntamento settimanale
per la spesa di tanti prodotti stagionali del nostro territorio.
Dalle ore 9 alle 14, come ogni sabato mattina nel cortile del Cinema Lumière, in via Azzo Gardino 65,
incontrate oltre venti produttori del nostro territorio che vendono direttamente, a prezzi equi, i loro
prodotti stagionali a chilometro zero: ortaggi e frutta di stagione, pane di pasta madre e dolci tipici,
Parmigiano-Reggiano e Raviggiolo, formaggi caprini e di pecora, salumi di Mora Romagnola e carni di
Vacca Bianca, uova fresche, latte e yogurt, miele e marmellate, marroni di Castel del Rio e farine, vini dei
vitigni autoctoni e birra artigianale, !ori di campo per abbellire le nostre tavole e molto altro ancora.
Nella prima parte della mattinata il cantastorie Federico Berti intratterrà il pubblico del Mercato con
alcune !lastrocche e canzoni popolari, accompagnato dalla sua chitarra.
Alle 11.30 la festa entra nel vivo con l’Orchestra dei Suonatori della Valle del Savena, gruppo di ricerca
e divulgazione della musica popolare dell’Alto Appennino bolognese, che eseguirà un repertorio di
musiche tradizionali delle nostre montagne. L’ orchestra, guidata dal violino e dalla voce di Dina Staro, e
composta di tre violini, un !sarmonica, una chitarra bolognese, violoncello e contrabbasso, suonerà
accompagnata dai ballerini dell’associazione “E bene venga maggio”.
Tra un brano e l’altro offriremo al pubblico presente un rinfresco preparato dai produttori del Mercato
della Terra, insieme ad alcuni vini offerti dalla Condotta bolognese di Slow Food.
Slow Food Bologna e i produttori del Mercato della Terra di Bologna ringraziano il pubblico per la
grande partecipazione ed il crescente interesse in questo progetto, e invitano i cittadini ad unirsi alla festa.
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Il Mercato della Terra di Bologna è un mercato contadino, organizzato da Slow Food Bologna, grazie alla
collaborazione della Cineteca di Bologna ed al sostegno della Provincia di Bologna e della Fondazione Carisbo.
Oltre venti contadini del nostro territorio vendono direttamente, a prezzi equi, i loro prodotti stagionali a kilometro zero.
Ogni sabato mattina, dalle ore 9 alle 14 nel cortile del Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65, Bologna.
Il Mercato della Terra non è nella ZTL. Cento metri dopo il Mercato, parcheggio privato a 2 Euro l’ora.
Per info: http://www.mercatidellaterra.it/ita/network/bologna
mail: mercatodellaterra@slowfoodbologna.it
Lo spettacolo del degrado
[ 1 dicembre 2010; 21:00 a 23:00. al teatro Nuovo di Ferrara]
Marco Travaglio – Promemoria – 15 anni di storia d’Italia ai confini della realtà
di Ruggero Cara
Presenta: MarcoTravaglio
Direzione artistica: Promo Music
Con: Marco Travaglio
Testi: Marco Travaglio
Musiche originali: Valentino Corvino
Scene e costumi: Rosanna Monti
Luci: Stefano Delle Piane
Assistente alla regia: Elisabeth Boeke
musiche dal vivo di C-Project
Valentino Corvino – Violino, elettronica
Fabrizio Puglisi – Tastiere, sintetizzatori
“La prima Repubblica muore affogata nelle tangenti, la seconda esce dal sangue delle stragi, ma nessuno ricorda più niente. La storia è maestra, ma nessuno impara mai niente. Avanti il prossimo: se non vi sono bastati Andreotti, Craxi e Berlusconi, ora magari arrivano Lele Mora e Flavio Briatore.”
Marco Travaglio
Il Travaglio della memoria: così, oltre il gioco di parole, potremmo chiamare questo nostro tentativo di coniugare il puntuale e quasi implacabile impegno giornalistico di Travaglio con la musica di Corvino. Una musica che quindi non è né descrittiva né tantomeno lenitiva ma si propone di volta in volta come cornice, evocazione, suggestione o provocazione a risaltare la nitidezza del racconto della nostra storia recente che, a partire dall'affogamento nelle tangenti della prima Repubblica, passando per la resistibile ascesa di Berlusconi, sembra precipitare sempre di più, di capitolo in capitolo, coi toni della farsa, del grottesco, della tragicommedia ma con la tragedia sempre dietro l'angolo. Vorremmo, tramite la musica, ottenere un effetto di " galleggiamento" di questa memoria che Travaglio così precisamente ci propone, per sfuggire alle facili lusinghe dell'antipolitica ed anzi per assumerci le nostre responsabilità poiché si tratta pur sempre della nostra storia; e come si sa la storia insegna, ma nessuno impara mai niente.
Ruggero Cara
Biglietti
Platea 32,00 | Prima galleria 26,00 | Seconda galleria 21,50
lunedì 22 novembre 2010
Italia-Norvegia 0-3
DI NICOLETTA FORCHERI
mercatoliberotestimonianze.blogspot.com
La Norvegia sarebbe un caso da studiare e da emulare: un surplus del 10%, un profitto netto dei titoli di stato di Oslo del 6,197%, di più del 4,747% del bund e del 2,931% dei bond svizzeri, il piu' basso tasso di disoccupazione ( rif.Wall Street Italia) .
Quello che l'articolo non dice lo si può trovare facilmente su wikipedia, e cioé che l'economia norvegese è caratterizzata dalla proprietà statale di grossi comparti industriali cruciali come il petrolio (Statoil), l'energia idroelettrica (Statkraft), l'alluminio (Norsk Hydro), la principale banca del paese (DnB NOR), e le telecomunicazioni (Telenor), e che ben il 30% del valore della borsa di Oslo è in mano allo Stato. Se si comprendono anche le partecipazioni in società non quotate, la quota pubblica aumenta drasticamente con i titoli petroliferi diretti. Insomma, la Norvegia ha la sua IRI intatta, prima del golpe bianco del Britannia.
Inoltre il petrolio del paese è controllato dal governo tramite i maggiori operatori come il 62% in Statoil nel 2007, la controllata statale al 100% Petoro, e SDFI, oltre al controllo delle licenze di esplorazione e produzione. Una sorta di ENI alla Mattei, prima del fatale "incidente".
Poi scopro che il paese, pur essendo il primo produttore ed esportatore di petrolio d'Europa, non è membro dell'OPEC, e che ha fondato un FONDO PENSIONI SOVRANO nel 1995 per ridistribuire i proventi del petrolio, del fisco, dei dividendi, delle cessioni e delle royalties. Si aggiunga a questo che non fa parte dell'UE e che la sua corona è pertanto più sovrana/pubblica dell'euro.
Infine, la Banca centrale norvegese gestisce uffici di investimento a LONDRA, NEW YORK E SHANGHAI.
Viene da chiedersi: ma se l'Italia fosse come la Norvegia monetariamente sovrana cioè fuori dall'euro?
E se non fosse trivellata da cima a fondo da multinazionali estere e/o finanziarie (come l'ENI) per i suoi giacimenti di idrocarburi, i secondi per ordine di importanza in Europa ?
E se per le nostre preziose risorse elettriche non fosse sfruttata da scatole cinesi della multinazionale di stato francese EDF?
E se le nostre risorse idriche, tra le maggiori al mondo, non fossero in mano alle multinazionali dell'acqua in bottiglia tipo Nestlé, e dai due colossi francorotti Suez Gaz de France e Veolia?
E se i proventi di dette risorse pubbliche li gestissimo per ridistribuirli al popolo come nei paesi dove esiste un social welfare?
Avremmo un debito pubblico inesistente come la Norvegia?
E se e se e se. Ma come siete ingenui. Noi siamo dei birboni, abbiamo avuto Mussolini, siamo indisciplinati, pizza pasta e mandolino, insomma siamo italiani e meritiamo una penalizzazione. Bisognerebbe come minimo che la Banca d'Italia fosse di proprietà pubblica, con una moneta credito, al contrario dell’euro debito. Bisognerebbe come minimo non avere ceduto al golpe bianco del Britannia (nel 1992, decisione della svendita dell’IRI con l’aiuto della svalutazione della Lira in seguito all’attacco di Soros), per la verità poi neanche riconosciuto come tale dalla stampa ufficiale.
Ieri il ministro portoghese e quello austriaco hanno segnalato la loro contrarietà il primo all'euro, il secondo al bilancio UE per via degli insensati salvataggi delle banche; irlandesi e greci non ne possono più e sono i primi ad avere capito sulla loro pelle quello che negli USA oramai è diventato il segreto di pulcinella, e cioè che Bernanke/Trichet stampano moneta a (nostro) debito per salvare le banche creditrici dei debiti sovrani mentre l'eurocratese continua a mescolare le carte sibilando che è per salvare gli Stati, oramai morti e sepolti dagli stessi eurocrati.
Decidere di uscire dall'euro è possibile in virtù del Trattato di Lisbona: e se la esplorassimo, per rifondare una moneta credito del popolo?
Nicoletta Forcheri
Fonte: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com
Link: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com/2010/11/cosha-la-norvegia-che-litalia-non-ha.html
18.11.2010
giovedì 18 novembre 2010
Mauro Pagani a Copparo
Grande attesa per il concerto di Mauro Pagani,sabato 20 novembre al teatro De Micheli a Copparo, musicista polistrumentista, ha fatto parte della Premiata Forneria Marconi e ha collaborato con molti altri autori e musicisti italiani, fra cui, su tutti, Fabrizio De Andrè.
La sua attività di musicista lo porta ad avvicinarsi al gruppo de I Quelli nel 1970 durante la registrazione de La buona novella di Fabrizio De André. Il suo ingresso ufficiale nella band, ne farà mutare il nome... in I Krel, nome utilizzato solo per 3 tracce ufficiali e quindi in Premiata Forneria Marconi. Fa parte della PFM per sette anni; dopo il tour in Giappone con il gruppo viene inserito dalla critica tra i 10 musicisti migliori al mondo.
Dopo l'esperienza con la Premiata Forneria Marconi, inizia un percorso di ricerca musicale, pur rimanendo un bluesman orientato alla sperimentazione.
Sul palco del De Micheli porta brani scelti fra le canzoni più importanti della sua carriera, e si presenta con un gruppo di grandi musicisti come Eros Cristiani al pianoforte, tastiere e fisarmonica; Joe Damiani alla batteria e percussioni; vocalist Badara Seck.
martedì 16 novembre 2010
John Strada a Pieve di cento
John Strada è un cantautore emiliano. Ha cominciato la sua carriera nel 1991 con l’album Senza tregua. Per qualche anno si trasferisce negli States e in Inghilterra dove continua a scrivere canzoni e torna definitivamente in Italia nel 2001. Riprende ad incidere album e a suonare in giro per la Penisola. Apre concerti per bands importanti come Jefferson Starship, Southside Johnny, The Commitments, Willie Nile e nel 2008 esce un suo album acustico: Dalla Periferia dell’anima che ottiene ottime recensioni dalle maggiori riviste e siti specializzati italiani. Il 24 Novembre presenterà il DVD del tour relativo all’ultimo cd che lo ha portato a suonare in vari teatri. Il concerto del dvd è stato ripreso al Teatro Sociale di Finale Emilia e in parte alla Sala Estense di Ferrara
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www.theclan.it
www.myspace.com/associazionetheclan
giovedì 11 novembre 2010
L'altro cinema extra
L’Altro Cinema Extra
Mercoledì 10 novembre, ore 18, Cinema Lumière
THE WOODMANS (USA/2010) di C. Scott Willis (82’)
I Woodmans sono una famiglia di artisti affermati, ma tra loro spicca la figura della giovane Francesca, una talentuosa fotografa, personalità misteriosa e vulnerabile destinata a una tragedia che segnerà per sempre genitori e fratelli. Attraverso il lavoro di Francesca scopriamo il suo mondo, fatto di intuizioni geniali, di luce e di ombra, di forme diafane che il suo sguardo trasforma in pura poesia e sconvolgente allegoria visiva.
Versione originale con sottotitoli italiani
Mercoledì 10 novembre, ore 20, Cinema Lumière
DIOL KADD. VITA, DIARI E RIPRESE DI UN VILLAGIO DEL SENEGAL (Italia/2010) di Gianni Celati (90’)
Come si vive in Africa? Lontano dalle grandi città e vicini all’equivalente africano della piccola provincia, il film, intessuto di osservazioni precise, meticolose notazioni e partecipazione personale, mostra qualcosa che non si era mai visto: la vera vita in un villaggio africano. Le feste la sera, il lavoro nella giornata, i tentativi di rimorchio delle donne, il rapporto con i vicini di casa, gli intrecci amorosi: per una volta, senza pietismo, la quotidianità africana è ritratta per quello che è. L’occhio di un grande scrittore scruta cronaca, miti e riti di quell’altro mondo che attirò anche la curiosità di Moravia e Pasolini negli anni Settanta.
Al termine, incontro con Gianni Celati e Mario Sesti
Mercoledì 10 novembre, ore 22.15, Cinema Lumière
INSIDE JOB (USA/2010) di Charles Ferguson (120’)
"È stato come per le volpi avere l’accesso in un pollaio", dice uno degli intervistati dell’operato degli executives delle società finanziarie dopo la deregulation iniziata da Reagan. È un resoconto, spietato, di quanta avidità e mancanza di scrupoli ci siano dietro la crisi finanziaria che ha provocato, a partire dal 2008, la perdita di milioni di posti di lavoro. Una ricostruzione sconcertante dei rapporti tra strutture finanziarie e membri dell’esecutivo, delle dannose conseguenze dei conflitti di interesse – ci ricorda qualcosa? – nei rapporti tra mercato e governo.
Versione originale con sottotitoli italiani
Giovedì 11 novembre, ore 20, Cinema Lumière
- X - / MINUS BY MINUS (Giappone/2010) di Hajime Izuki (120’)
L’autista Takeshi si ritrova nell’appartamento di una cliente e le loro vite si attraversano in un istante come può accadere solo tra due completi estranei. Il loro tragitto si intreccia con quello di un’adolescente che si sente in colpa per la separazione dei genitori. Nel suo film di debutto, Hajime Izuki, trentenne neodiplomato, racconta con sensualità e una maestria un mondo di personaggi sottili e stravaganti che nuotano in apnea in un mare di solitudine e fragilità. Una scoperta.
Versione originale con sottotitoli italiani
Giovedì 11 novembre, ore 22.15, Cinema Lumière
MY HEART BEATS (Shimjangii-Thyney, Corea del Sud/2010) di Eunhee Huh (109’)
Insegnante di giorno e pornostar di notte. Che influenza ha nella vita reale fare qualcosa per finta? Recitare in un film porno, può sbloccare inibizioni e repressioni? In un ambiente colorato e grottesco, dominato da intrecci e colpi di scena almodovariani, il film racconta la defibrillazione di un cuore bloccato, operata attraverso il sesso simulato (ma nemmeno troppo) del cinema a luci rosse: nel mondo, non siamo soli.
Versione originale con sottotitoli italiani
Venerdì 12 novembre, ore 18, Cinema Lumière
YVES SAINT LAURENT, L’AMOUR FOU (Francia 2010) di Pierre Thoretton (100’)
"Se Coco Chanel ha liberato la donna, Yves Saint Laurent le ha dato il potere". Il regista-fotografo Pierre Thoretton fa rivivere l’arte del maestro dell’haute couture, la cui vita privata fu sempre velata da una velata malinconia. Un viaggio dai toni lunari e umbratili, in cui si svela una personalità complessa e fragile, che segnerà il contemporaneo anche come pittore e architetto. Ma anche una riflessione sulla fama, il lusso, la solitudine. Bergé, che gli è vissuto una vita accanto, e lo ha visto costruire mondi, forme e stupende residenze, ne contempla, dopo la morte, la dissoluzione e la dispersione. Come un eroe viscontiano.
Versione originale con sottotitoli italiani
Lunedì 15 novembre, ore 23, Cinema Lumière
AD OGNI COSTO (Italia/2010) di Davide Alfonsi, Denis Malagnino (85’)
Nuovo film del Collettivo Amanda Flor, ragazzi giovanissimi uniti da un talento fuori dal comune; i loro lavori sono da sempre connotati da budget ristrettissimi e da un coriaceo senso del cinema.
Antonio, disoccupato, non può vedere il figlio perché ne ha perso il diritto. Finisce per riprendere l’attività che conosce meglio e che gli rende di più: lo spaccio. Ma dovrà vedersela con altri pusher locali. Un film scabro, scheggiato, pieno di asperità e cicatrici, che prende vita in una messa in scena impassibile e nervosa con un finale noir che lascia attoniti.
Mercoledì 17 novembre, ore 22.15, Cinema Lumière
LE SENTIMENT DE LA CHAIR (Francia/2010) di Roberto Garzelli (91’)
Héléna e Benoît si incontrano durante una visita medica. Si innamorano e la loro comune passione per il corpo umano, per le sue forme più recondite e nascoste, accende una perversione irresistibile e pericolosa. Come se non potessero amarsi senza toccarsi e perlustrare i recessi più intimi e profondi dell’involucro corporeo. Un’opera prima ambiziosa, inquietante e sensuale al tempo stesso, in cui la biomeccanica incontra il sentimento più puro, e in cui l’immaginario di Cronenberg si fonde con quello di Chabrol.
Versione originale con sottotitoli italiani
sabato 6 novembre 2010
Presentazione libro in cineteca
Sabato 6 novembre, ore 16.30, Sala Cervi della Cineteca, presentazione del volume di Gian Paolo Testa Il compagno e la camicia nera
Una testimonianza in presa diretta del fascismo, della guerra, della politica locale e nazionale, dell’imprenditoria, della cultura e del cinema: con Il compagno e la camicia nera. Istanti di storia italiana (Editrice Compositori, 2010), Gian Paolo Testa ci regala uno spaccato del nostro recente e tragico passato, unendo nel racconto vicende e passioni, pubbliche e private, che ripercorrono ottant’anni di storia dagli anni Trenta a oggi.
Sarà lo stesso Gian Paolo Testa, assieme al coautore Igor Taruffi, a presentare il libro sabato 6 novembre, alle ore 16.30, nella Sala Cervi della Cineteca di Bologna (via Riva di Reno, 72), occasione in cui interverranno l’onorevole Antonio La Forgia e il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli, moderati dal giornalista Andrea Maioli.
Scritto in collaborazione con Igor Taruffi e corredato da una prefazione di Luca Canali, Il compagno in camicia nera racconta i momenti salienti e le scelte radicali della vita di Gian Paolo Testa. Dal giovanile arruolamento nella Decima MAS all’iscrizione al PCI, dall’acquisizione delle Terme di Porretta fino alla fondazione, insieme a Rapaci, Zavattini e Grieco, della Mostra Internazionale del Cinema Libero, che tuttora lo impegna come presidente. Incontri con la storia e la politica, dalle frequentazioni del padre, il prefetto Temistocle Testa, con i grandi protagonisti internazionali del suo tempo, come Mussolini e il colto e spregiudicato colonnello delle SS, Eugen Dollmann, amico di famiglia e tassello fondamentale nelle decisioni di Testa. Un viaggio affascinante nella vita di un uomo che è riuscito ad affrontare ogni situazione, anche drammatica, con grande determinazione e convinzione, che gli hanno poi permesso di superare gli ottant’anni senza perdere la curiosità per ciò che gli succede intorno.
Gian Paolo Testa, nato a Mirandola, da tempo vive a Porretta Terme, località a cui è legato da un affetto profondo, sottolineato dal conferimento del Premio “Città di Porretta Terme” nel 2010. Già condirettore delle locali Terme, fonda nel 1960 con Rapaci, Zavattini e Grieco, la Mostra Internazionale del Cinema Libero, ente di cui è tuttora presidente.
Igor Taruffi è nato e vive a Porretta Terme. Dal 2002 è assessore alla Cultura del Comune termale. Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo Cronistorie quotidiane, scritto a quattro mani con Francesco Tamburini.
Sabato 6 novembre, ore 16.30, Sala Cervi della Cineteca di Bologna (via Riva di Reno, 72)
Presentazione del volume Il compagno e la camicia nera. Istanti di storia italiana di Gian Paolo Testa e Igor Taruffi (Editrice Compositori, 2010)
Intervengono gli autori Gian Paolo Testa e Igor Taruffi, l’onorevole Antonio La Forgia, il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.
Modera il giornalista Andrea Maioli.
mercoledì 3 novembre 2010
Mostra Dalì a Milano
COMUNICATO STAMPA
Salvador Dalí
Il sogno si avvicina
Milano, Palazzo Reale
22 settembre 2010 – 30 gennaio 2011
Torna a Milano dopo 50 anni il genio di Salvador Dalí:
a Palazzo Reale una mostra che indaga sul rapporto del grande artista spagnolo con il paesaggio, il sogno e il desiderio.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE presentano a Palazzo Reale, dal 22 settembre 2010 al 30 gennaio 2011, “Salvador Dalí. Il sogno si avvicina” a cura di Vincenzo Trione.
L’esposizione è resa possibile grazie alla straordinaria collaborazione della Fondazione Gala-Salvador Dalí di Figueras e si avvarrà di importanti prestiti provenienti da musei nazionali e internazionali quali la Fondazione stessa, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, il Dalí Museum di St. Petersburg in Florida, il Boijmans Museum di Rotterdam, l’Animation Research Library dei Walt Disney Animation Studios di Burbank in California, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Mart di Rovereto e i Musei Vaticani.
La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con 24 ORE Cultura – GRUPPO 24 ORE in collaborazione con Unipol Gruppo Finanziario e con il sostegno dell’Ufficio Spagnolo del Turismo di Milano, presenta oltre 50 opere di Salvador Dalí, che indagano in modo approfondito il rapporto tra pittura e paesaggio.
L’artista spagnolo ritorna così a Milano dopo la mostra personale che si svolse nell’ottobre del 1954 a Palazzo Reale, nella Sala delle Cariatidi. La stessa Sala delle Cariatidi da cui trasse ispirazione per la sede della sua casa di Figueras, oggi sede della Fondazione Gala-Salvador Dalí.
“Abbiamo di nuovo bisogno di Dalí per evadere da una condizione spesso noiosa, prevedibile. E questa esposizione ci serve proprio per fare una breccia nel conformismo culturale e trasmettere così tutto il potere della creatività. – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory - Perché il sogno è dentro di noi ed è una delle forme della realtà e del desiderio che l’arte racconta e attraverso le quali l’arte si racconta. Dalí a Milano è la cifra della creatività al potere o meglio del potere della creatività. Una relazione imperdibile”.
L’allestimento sarà a cura dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, amico e collaboratore di Salvador Dalí: autore, insieme con il Maestro surrealista, della sala Mae West nel museo di Figueras e del famoso sofà Dalilips.
Per la prima volta la sala di Mae West verrà realizzata all’interno del percorso espositivo così come fu ideata dallo stesso Dalí: una sorprendente installazione contemporanea.
“Salvador Dalí. Il sogno si avvicina” si avvale di un comitato scientifico d’eccezione composto da studiosi di altissimo livello internazionale: Montse Aguer, direttore del centro di studi daliniani della Fondazione Gala-Salvador Dalí; Hank Hines, direttore del Dalí Museum di St. Petersburg in Florida; Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani; Francisco Calvo Serraller, eminente studioso di arte moderna spagnola, e Robert Storr, curatore e critico statunitense decano della Yale School of Art.
Nel percorso della mostra sarà fruibile il cortometraggio Destino di Salvador Dalì e Walt Disney, mai proiettato prima in Italia: Dalí lavorò al fianco di Disney tra il 1945 e il 1946 ma il film fu completato solo nel 2003 grazie ai disegni originali conservati dall’Animation Research Library dei Walt Disney Animation Studios di Burbank in California, alcuni dei quali saranno eccezionalmente esposti grazie alla collaborazione con The Walt Disney Company.
Accompagna la mostra l’ampio catalogo con testi di Vincenzo Trione, Montse Aguer, Paolo Bertetto, Robert Storr, Oscar Tusquets Blanca, Catherine Millet, Bruce Sterling, pubblicato da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.
L’Università IULM di Milano è partner ufficiale della mostra.
LE SEZIONI DELLA MOSTRA
La mostra intende approfondire il rapporto tra l’artista spagnolo e il tema del paesaggio. Si tratta di un aspetto poco conosciuto dal grande pubblico, che offre inattesi spunti di riflessione in merito al legame di Dalí con la pittura rinascimentale italiana, il surrealismo e la metafisica, in un processo che, secondo il curatore Vincenzo Trione, porta il pittore dal caos dell’inconscio al silenzio.
Quadri che vogliono documentare un “altro” Dalì: mistico, religioso, spirituale.
1 Paesaggi storici: guardare dietro di sé e intorno a sé.
Nella prima Stanza dedicata alla Memoria saranno accostate le opere che illustrano il rapporto dell’artista con il passato come La Venere di Milo con tiretti, proveniente dal museo Boymansvan Beuningen di Rotterdam, o le tele dedicate a Velaquez.
Nella successiva Stanza del Male è illustrato il rapporto dell’artista con la contemporaneità: in particolar modo il tema affrontato è quello legato alla guerra (come nella Melanconia Atomica del Reina Sofia di Madrid e nel Visage de la guerre del Boijmans Museum di Rotterdam
2 Paesaggi autobiografici: guardare dentro di sé
Nella Stanza dell’Immaginario sono presenti le opere più legate al periodo surrealista, in cui l’artista approfondisce le tematiche legate all’inconscio, all’introspezione e alla ricerca di sé: dalle Tre età dal Museo di St. Petersburg (Florida) alla Ricerca della quarta dimensione della Fondazione di Figueras.
L’immaginario surrealista, poi. prenderà vita all’interno della Stanza dei Desideri dove sarà ricostruita, in modo filologicamente ineccepibile e inedito, la celebre Stanza di Mae West ad opera dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, che fu co-autore del progetto: come scrisse lo stesso Dalì in un’intervista (esposta in mostra) gli specchi utilizzati a Figueras dovevano essere in realtà sostituiti con schermi televisivi, confermando ancora una volta la sua precoce mediatica.
3 Paesaggi dell'assenza: guardare oltre di sé
Infine, Dalì abbandona la rappresentazione della persona umana. E nella Stanza del Silenzio si fa sempre più forte l’assenza della figura sino alla sua sparizione e al trionfo del paesaggio. In un rimando metafisico che ha il suo climax nel Cammino dell’enigma (Fondazione Gala- Salvador Dalí Reina Sofia).
La Stanza del Vuoto è il punto di arrivo dove la pittura di caos si trasforma in pittura del silenzio. Dapprima, scenari segnati da desolanti inquietudini. Poi, addirittura l’astrazione, come testimonia l’ultimo olio dipinto dall’artista prima della morte, nel 1983, Il rapimento di Europa (conservato a Figueras): un monocromo azzurro, spaccato da ferite, quasi un involontario cretto.
4 Epilogo
La sezione conclusiva del percorso espositivo è una sintesi. Vi si documenta il rapporto tra Dalí e Walt Disney. In esposizioni, quadri che rivelano richiami classici, memorie rinascimentali, atmosfere metafisiche e iconicità pop.
Ogni sezione è accompagnata da ampie sezioni documentarie dove lo stesso Dalí, attraverso interviste e apparati video, racconta il suo rapporto privilegiato con alcuni dei luoghi e dei paesaggi a lui più cari, come gli stessi paesi della Catalogna, che diventano il suo rifugio e sede della Fondazione a lui intitolata (Figueras, Cadaques, Portlligat), l’Italia e l’amata Parigi.