In un modo o nell'altro oggi ogni occasione è buona per mascherarsi, festeggiare, mangiare e bere, con questo post vogliamo offrire uno spunto per documentarsi su un fenomeno che è stato spesso erroneamente associato al fascismo (probabilmente perché il regime aveva consentito solo agli iscritti al partito di fregiarsi della feluca, il tradizionale copricapo goliardico).
In realtà le origini del fenomeno sono ben più antiche e, almeno in Italia, lo spirito è canzonatorio nei confronti di qualsiasi regime, come si può leggere alla voce goliardia della solita wikipedia.
L'origine medievale fa sì che ogni città sede di antiche università abbia sviluppato una sua tradizione: in questo post potete leggere un esauriente resoconto di quella di Padova.
A Padova, un fiore all'occhiello della goliardia è stata senz'altro la Polifonica Vitaliano Lenguazza (che si è esibita di recente anche a Cento), l'orchestra dei goliardi fondata nel 1959 , che ad ogni sua esibizione faceva il tutto esaurito e che, grazie alle canzoni dai testi boccacceschi, irriverenti e sfrontati, ebbe fama anche in tutto il resto d'Italia. Lo scorso anno anno quindi la Vitaliano Lenguazza ha celebrato i suoi 50 anni col libro "Vitaliano Lenguazza 1959-2009. I nostri primi cinquanta anni".
Per la goliardia bolognese, anche per avere un'idea della rigida struttura dell'istituzione, un buon inizio può essere: http://tazzone1.blogspot.com/2008/07/bologna-tavole-cronologiche_05.html
Altra interessante usanza è quella del papiro goliardico, di cui sono state fatte anche mostre; chi lo avesse conservato è invitato a inviarcene una riproduzione fotografica: arabafenice@uac.im
« Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.
Post iucundam iuventutem
post molestam senectutem
nos habebit humus! »
(il seguito su wikipedia)
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