mercoledì 27 ottobre 2010
Democrazia sconfinata
I reparti di confino nelle officine Fiat
26 ottobre 2010
È dedicato al tema del lavoro il doppio appuntamento di mercoledì 27 ottobre con il documentario al Cinema Lumière.
Alle ore 20 è in programma Democrazia sconfinata di Danilo Licciardello che descrive un fenomeno subdolo e misconosciuto interno alle grandi fabbriche italiane: dalle officine Fiat di Torino, ai reparti confino di Pomigliano D’Arco, colpita dal piano Marchionne, passando per l’Ilva di Taranto. L’attore Fabrizio Gifuni presta la voce per la narrazione del film. Al termine incontro con il regista e con il poeta Sante Notarnicola, alcuni operai e rappresentanti sindacali bolognesi, per continuare il dibattito dopo la manifestazione nazionale Fiom del 16 ottobre. Ingresso ridotto (Euro 3,50) presentando alla cassa una stampa del coupon da scaricare sul sito della Cineteca.
A seguire, alle ore 22.15, vedremo invece Parole sante, il film che Ascanio Celestini ha dedicato ai lavoratori precari di un call center.
Mercoledì 27 ottobre, Cinema Lumière
Ore 20
DEMOCRAZIA SCONFINATA (Italia/2010) di Danilo Licciardello (52’)
Nella grande fabbrica italiana esistevano ed esistono veri e propri reparti di confino. Sono officine fittizie, spesso lontane dal cuore produttivo degli stabilimenti in cui le proprietà ciclicamente confinano lavoratrici e lavoratori scomodi, perché iscritti al sindacato, perché insubordinati. Il documentario si propone di attraversarli, dando la voce ai ‘confinati’. Sullo sfondo i mali che oggi affliggono il lavoro nella grande fabbrica italiana, l'insostenibile aumento dei ritmi di produzione con il pesante carico di morti, infortuni, malattie professionali ed inquinamento ambientale. Presta la voce agli operai dell'Osr l'attore Fabrizio Gifuni.
Al termine, incontro con Danilo Licciardello e Sante Notarnicola
Ore 22.15
PAROLE SANTE (Italia/2007) di Ascanio Celestini (75')
Il cantastorie Ascanio Celestini in questo film si interroga sulle condizioni esistenziali di un gruppo di precari che lavora per un call center. La storia prende vita attraverso le loro parole piene di rabbia, mettendo in evidenza un fenomeno sempre più dilagante e preoccupante che provoca nei protagonisti un forte disagio emotivo e psicologico, che Celestini con sensibilità rappresenta.
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