Due volte Oscar per Il silenzio degli innocenti, pluripremiato per il melodramma civile Philadelphia, personalissimo manovratore di commedie lievi o nere, Jonathan Demme è un cineasta dalle vite parallele: autore hollywoodiano fictional e documentarista fieramente militante.
La Cineteca di Bologna lancia una lunga retrospettiva tutta in versione originale con sottotitoli italiani dedicata al regista (in collaborazione con Milano Film Festival), a partire da sabato 17 settembre, mentre lo stesso Jonathan Demme sarà protagonista di un incontro con il pubblico al Cinema Lumière il giorno seguente, domenica 18 settembre, alle ore 16.
La rassegna della Cineteca presenterà in anteprima anche gli ultimi lavori documentari di Demme (Neil Young Journeys, I’m Carolyn Parker).
Si comincia quindi sabato 17 settembre, alle ore 17 al Cinema Lumière, con Beloved, proseguendo, sempre nella giornata di sabato 17 settembre, con Stop Making Sense (ore 20.15) e Il silenzio degli innocenti (ore 22.15).
Domenica 18 settembre, alle ore 16, l’incontro con Jonathan Demme, cui seguirà l’anteprima di Neil Young Journeys; alle ore 18.45, altra anteprima, quella di I’m Carolyn Parker, mentre alle ore 21 è in programma Rachel sta per sposarsi, interpretato da Anne Hathaway.
Sabato 24 settembre, alle ore 18.15, il doc The Agronomist, mentre domenica 25 settembre, alle ore 18, vedremo la prima commedia firmata da Jonathan Demme, Una volta ho incontrato un miliardario.
Lunedì 26 settembre, doppia proiezione alle ore 18: in apertura il cortometraggio Subway Car from Hell (episodio dal film Subway Stories: Tales from the Underground), a seguire Mio cugino, il reverendo Bobby.
Chiude la retrospettiva venerdì 30 settembre, alle ore 20.30, un nuovo appuntamento con la musica di Neil Young e il film-concerto Neil Yong Truck Show.
Jonathan Demme Festival
Sabato 17 settembre, ore 17, Cinema Lumière
BELOVED (USA/1998) di Jonathan Demme (172’)
Una storia di fantasmi, una storia di schiavi, una storia di madri. Colpe incancellabili, dolore irremovibile, un dolente poltergeist nero. L'orizzonte è quello, mozzafiato, del Kentucky qualche anno dopo la guerra civile: una donna, ex schiava, vive con l'unica figlia, finché sulla soglia di casa appare una strana, afasica, barcollante ragazza, e l'aria scintilla di misteriose presenze. Protagonista, produttrice e dea ex machina è Oprah Winfrey, la donna più ricca e famosa dei media americani; il film è tratto dal romanzo omonimo del premio Nobel Toni Morrison; negli interstizi lasciati liberi da queste due poderose icone femmine e nere Demme lascia serpeggiare una regia che inquieta, frantuma, sospende le risposte. Mai uscito nelle sale italiane e, per una volta, non si capisce davvero perché.
Versione originale sottotitoli italiani
Sabato 17 settembre, ore 20.15, Cinema Lumière
STOP MAKING SENSE (USA/1984) di Jonathan Demme (88’)
Musica d'un tempo che fu in giacca oversize. I Talking Heads di David Byrne in concerto, nel 1984. Jonathan Demme li osserva galoppare sul loro art-funky, scegliendo il basso profilo di sfondi neri e regia di servizio (elegante). "Uno dei più intelligenti film sul rock mai realizzati, antidoto al kitsch e all'estetica del rincretinimento" (Paolo Mereghetti).
Versione originale sottotitoli italiani
Sabato 17 settembre, ore 22.15, Cinema Lumière
IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI (The Silence of the Lambs, USA/1991) di Jonathan Demme (118’)
Il film, bellissimo, un limite ce l'ha: un che di effimero come le farfalle che ne siglano l'iconografia, qualcosa che si brucia nella luce della prima visione. Rivederlo, non sarà più la stessa cosa (per i capolavori, di solito, funziona al contrario: più li vedi e più ti sembrano capolavori). Troppo puro sarà stato, qui, il senso di happening emotivo; troppo sbalorditivo quel falso montaggio alternato, che ci lascia lì a tremare sulla sedia. È il film dello psichiatra antropofago Hannibal Lecter e della detective Clarice Starling, del serial killer scuoiaschiene, delle lacrime versate che son tutte infanzia, degli amici che sarà bello avere a cena. Cinque Oscar e gloria universale per Demme e Anthony Hopkins (ma la più brava è Jodie Foster).
Versione originale sottotitoli italiani
Domenica 18 settembre, ore 16, Cinema Lumière
INCONTRO CON JONATHAN DEMME
a seguire
NEIL YOUNG JOURNEYS (USA/2011) di Jonathan Demme (87’)
Anteprima
Nell’ultimo atto della trilogia dedicata a Neil Young, Demme racconta il ritorno del cantante sessantacinquenne nella sua Toronto in occasione di due concerti alla Massy Hall. Le immagini e le note provenienti dal palscoscenico si fondono con alcune sequenze on the road in cui Young a bordo della sua Ford Corwn Victoria del 1956 attraversa l’Ontario ricordando gli anni della formazione. “Tutto è cambiato... è tutto nella mia testa” dice guardando un bulldozer all’opera.
Versione originale sottotitoli italiani
Domenica 18 settembre, ore 18.45, Cinema Lumière
I’M CAROLYN PARKER: THE GOOD, THE MAD AND THE BEAUTIFUL (USA/2011) di Jonathan Demme (91’)
Anteprima
Appena presentato a Venezia, l'ultimo documentario di Jonathan Demme si muove, oggi, nella New Orleans devastata dell'uragano Katrina: soprattutto però lascia muovere, con tutta la sua ostinazione e la sua esuberanza, la Carolyn Parker del titolo, afroamericana, paladina dei diritti civili, impegnata nella ricostruzione della sua casa spazzata via dal fango. Ricostruire una casa, ricostruire una vita: però qui la metafora facile si fa quanto mai concreta, e 'casa' vuol dire proprio muri, un tetto, una lampadina da accendere, una cucina in cui cuocere un pollo, una tavola intorno alla quale sedersi per offrire al nostro sguardo un racconto vivido, non manipolato, mai vittimista.
Versione originale sottotitoli italiani
Domenica 18 settembre, ore 21, Cinema Lumière
RACHEL STA PER SPOSARSI (Rachel Getting Married, USA/2008) di Jonathan Demme (113’)
Non ha sbancato i botteghini, ma la critica l'ha acclamato come il miglior film di Demme dai tempi del Silenzio degli innocenti. Un ritorno al racconto, dopo aver espresso l'intenzione di dedicarsi al solo documentario; una commedia umana che si contrae in complicata unità di tempo, luogo e sentimento (un party di matrimonio) e parla un suo personale linguaggio-verità. Rachel si sposa, la bella e tossica sorella Anne Hathaway in libera uscita dalla clinica piomba nella vecchia casa del Connecticut come una bomba pronta a esplodere, i personaggi sono tanti, ciascuno sbatte le sue ali in un alveare familiare accogliente e terribile. La sceneggiatura è l'opera prima di Jenny Lumet, figlia di Sidney; nei titoli di coda si rende omaggio ad Altman (Un matrimonio, ma forse ancor di più Gosford Park).
Versione originale sottotitoli italiani
Sabato 24 settembre, ore 18.15, Cinema Lumière
THE AGRONOMIST (USA/2003) di Jonathan Demme (90')
Da una serie di interviste realizzate a partire dal 1991, la storia vera di Jean Dominique, giornalista, attivista per i diritti umani, fondatore di Radio Haiti-Inter, assassinato nel 2000: "un uomo coraggioso in un paese pericoloso" (Roger Ebert). E insieme la storia di quel paese, nei passaggi da una democrazia fragile e inquinata alla dittatura di Doc Duvalier. Il film nasce da un progetto politico di lungo corso: Demme ha visitato più volte Haiti nel corso di dieci anni, ha seguito da vicino l'attività di Dominique e di sua moglie Michèle Montas, ha sostenuto lo sviluppo dell'arte e della musica haitiana. Il racconto di un'agonia economica e culturale, che tuttavia non si chiude alla speranza.
Versione originale sottotitoli italiani
Domenica 25 settembre, ore 18, Cinema Lumière
UNA VOLTA HO INCONTRATO UN MILIARDARIO (Melvin and Howard, USA/1980) di Jonathan Demme (95’)
Prima commedia per Demme (che poi al genere dedicherà felici escursioni in chiave dark, Qualcosa di travolgente e Una vedova allegra ma non troppo, e il meno riuscito remake di Sciarada). L'apprendistato cormaniano è alle spalle: qui, semmai, c'è un'eco delle commedie anni Quaranta di Preston Sturges, con la sua provincia bislacca e la sua acuta ironia sui sogni che il denaro può comprare. Un lattaio di buoni sentimenti litiga con la moglie per la sua abitudine a scialacquar denaro, poi incontra un vecchio pazzo che gli promette un'eredità... Ispirato alla storia vera (ma condita di leggenda) dell'incontro tra Melvin Dummar e Howard Hughes.
Versione originale sottotitoli italiani
Lunedì 26 settembre, ore 18, Cinema Lumière
MIO CUGINO, IL REVERENDO BOBBY (Cousin Bobby, USA/1992) di Jonathan Demme (70')
Subito dopo il Silenzio degli innocenti, Demme si concede un home movie tra privato e politico: la storia del cugino Bobby Castle, compagno d'infanzia e pastore episcopale ad Harlem, prete bianco che negli anni Sessanta ottenne una certa controversa notorietà per aver dato sostegno alla causa delle Pantere Nere. Memorie di un'America arrabbiata confluiscono e si stemperano nel più denso bagaglio delle esperienze personali, dei ricordi familiari, delle riflessioni sul lavoro del tempo.
precede
SUBWAY CAR FROM HELL (Episodio di Subway Stories: Tales from the Underground, USA/1997) di Jonathan Demme (8’)
Da Subway Stories, prodotto dalla HBO e coordinato dallo stesso Demme, variegato affresco di vita sotterranea girato nella metropolitana di New York e firmato da nove registi. Il frammento Demme vira svelto dal comico al raccapricciante.
Versione originale sottotitoli italiani
Giovedì 30 settembre, ore 20.30, Cinema Lumière
NEIL YOUNG TRUNK SHOW (Olanda-USA-Canada/2009) di Jonathan Demme (82')
Precedono i tre video musicali Streets of Philadelphia, Murder Incorporated e If I Should Fall Behind, diretti da Demme e contenuti nell’album Bruce Springsteen: the Complete Video Anthology 1978-2000
Dopo il più intimista Heart of Gold, in questo puro rockconcert-movie Demme torna nuovamente sulla musica dell'amico Neil Young. Un ritratto sul palco e in presa diretta di uno dei più grandi autori della storia del rock, realizzato quasi totalmente con piccole camere digitali durante il recente Chrome Dream II Tour.
Versione originale sottotitoli italiani
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