Biblioteca | Biblioteca Salaborsa
Piazza Nettuno, 340124 Bologna
Il cinema quando non c’erano i cinema. O, meglio, quando erano i cinema ad andare dal pubblico. La storia del cinema ambulante affonda le radici in un immaginario fiabesco – cinematografico a sua volta, se vogliamo – e richiama alla memoria immagini poeticamente circensi, fatte di imbonitori urlanti e file di pubblico in coda per assistere allo spettacolo più incredibile mai visto prima.
Tutte queste immagini ora riaffiorano alla memoria e quasi sembrano uscire dai manifesti di un’epoca lontanissima, l’inizio del Novecento, immagini che pubblicizzavano i primi brevi film realizzati in Francia dai due primi colossi della produzione, come Pathé e Gaumont.
Un ritrovamento rocambolesco e miracoloso ha riportato al presente queste coloratissime affiche d’epoca e oggi arrivano in Sala Borsa a Bologna, per tornare a raccontarci le loro storie fantastiche, comiche, drammatiche, documentarie, capaci di ammaliare il pubblico che accorreva per assistere a uno spettacolo composito, fatto di numeri diversi, che si concludeva appunto con la più grande delle novità: il cinema.
Il cinema ritrovato ambulante. Tesori dal Fondo Morieux, questo il titolo della mostra curata da Mariann Lewisnky e promossa da Fondazione Cineteca di Bologna, Comune di Bologna, Istituzione Biblioteche, Biblioteca Sala Borsa, nell’ambito di bè – bolognaestate 2013, in collaborazione con Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Gaumont, Musée spectacle des Arts Forains di Parigi, aperta al pubblico dal 18 giugno al 31 agosto (orari: dal 18 giugno al 31 luglio, martedì-venerdì, ore 10-20; sabato, ore 10-19; dal 1° al 31 agosto, ore 15-20; chiusura estiva dal 12 al 16 agosto).
Una mostra che raccoglie i manifesti, ritrovati alcuni anni fa, appartenuti all’artista ambulante belga Léon Van De Voorde, che nei primi anni del Novecento portò il cinematografo di villaggio in villaggio nelle feste paesane del Nord della Francia e del Belgio.
La mostra presenta trenta splendidi manifesti originali dei primi del Novecento appartenenti oggi alle collezioni della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e del Musée Gaumont, oltre a elementi originali, mai esposti prima, di una facciata del Théâtre Morieux (appunto il teatro ambulante di Pierre Moriueux, prima, acquistato poi da Léon Van De Voorde), ora conservati insieme ai diorama e a migliaia di marionette meccaniche nel Musée des Arts Forain di Jean-Paul Favand a Parigi.
Alla base della mostra c’è un’importante riscoperta: il ritrovamento di un centinaio di film prodotti dalla Pathé negli anni Zero del Novecento (molti dei quali completamente sconosciuti), di proiettori nelle scatole di legno originali e di centinaia di manifesti. Il tutto riportato alla luce, dopo oltre cento anni di attesa, in perfetto stato di conservazione.
Materiali che risalgono all’infanzia della proiezione cinematografica, quando non esistevano le sale, ma dei baracconi itineranti. Quando la proiezione di immagini in movimento era di solito la conclusione di uno spettacolo composito.
Le pellicole ritrovate, prodotte dalla Pathé, venivano utilizzate per gli spettacoli del Théâtre Mécanique Morieux, il sofisticato teatro meccanico ambulante, gestito da Leo Van de Voorde all’inizio Novecento.
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