giovedì 4 marzo 2021

Paolo Conte (bio)

 Paolo Conte nasce ad Asti, provincia piemontese, il 6 gennaio 1937. I suoi primi anni sono accompagnati dalle vicende tragiche ed intrecciate della Seconda Guerra Mondiale e del fascismo opprimente e repressivo. Ovviamente, qualsiasi materiale d'importazione americana era severamente vietato, ma la famiglia di Paolo, forte di una passione viscerale per il jazz, riuscì a procurarsi alcuni dischi degli artisti allora in voga. Queste musiche entrarono immediatamente nel mondo fantastico di Conte, insieme all'innata attrazione per le arti figurative. Diventato ragazzo, egli si dedica al jazz, suonando il vibrafono in qualche complessino cittadino.

Inizia, prima insieme al fratello Giorgio, poi da solo, a scrivere canzoni suggestionate dal cinema, dalla letteratura, dalla vita. In parallelo, Conte intraprende anche la carriera di avvocato. La sua "specialità" sarà quella di essere un curatore fallimentare e questa caratteristica in apparenza insignificante è la radice di tre suoi indimenticati capolavori, la Trilogia del Mocambo ("Sono qui con te sempre più solo", "La ricostruzione del Mocambo" e "Gli impermeabili").

Insicuro delle sue doti vocali, l'avvocato di Asti decide che i suoi pezzi debbano essere cantate da altri ed ecco che verso la metà degli anni '60 irrompono nelle classifiche "La coppia più bella del mondo" ed "Azzurro", interpretate da Adriano Celentano. Il successo è impressionante, e Conte continua a scrivere, per la Caselli, per Lauzi, per la Pravo, Jannacci. Vinte certe ritrosie da singer, Conte arriva ai primi due albums da solista, nel 1974 e nel 1975. Ambedue intitolati "Paolo Conte", essi passano praticamente inosservati. Dopo un lungo silenzio discografico, nel 1979 esce "Un gelato al limon", ed il pubblico comincia a scoprire questo baffo sornione. L'81 e 1'82 infilano due capolavori, uno dietro l'altro: "Paris Milonga" e "Appunti di viaggio", ricchi di materiale concertistico. Passano altri due anni ed esce un altro "Paolo Conte". Il disco sancisce il passaggio dalla vecchia RCA alla CGD ed ottiene recensioni entusiastiche. L'autore e tutto lo staff decidono di affrontare, un po' per scommessa, una tournée in Francia, a Parigi. Quelle che dovevano essere poche date al Theatre de la Ville si trasformano in un bagno di folla. I transalpini impazziscono per Pacione e ci contagiano felicemente. Da questo tour di tutti esauriti viene tratto "Concerti", nel 1985, primo live dell'artista piemontese. Nel 1987 esce "Aguaplano", album doppio, stupendo. Conte è ormai richiesto ovunque: Olanda (dove ottiene il disco d oro e di platino e le donne trepidano per lui), Germania, Belgio, Austria, perfino due spettacoli al mitico Blue Note di New York, giusto coronamento del suo personalissimo sogno americano. Dopo un altro disco dal vivo ("Live"), nel novembre del 1990 esce "Parole d’amore scritte a macchina" e nel 1992 è la volta dell'esemplare "900", fenomenale impasto di generi e di umori. "Tournée", l'anno dopo, vedrà sul palco la nuova e grande formazione del genio astigiano. "Una faccia in prestito", nel 1995, è un'ulteriore conferma della grandezza dell'artista, il quale da quel momento si dedicherà quasi totalmente ai concerti ed allo sviluppo di un suo vecchio progetto: "Razmataz"

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