domenica 26 giugno 2022

Luigi Ballista

 Laureato in giurisprudenza[1], secondo alcune fonti poco propenso allo studio, ma ugualmente colto per altre[2], nasce a Firenze da una famiglia originaria di Legnago e negli anni del fascismo vive a Padova, dov'è conosciuto per le idee fortemente antifasciste e viene più volte perseguitato. Poco propenso al lavoro negli anni della giovinezza, nel periodo 1943-1945 partecipa alla Resistenza grazie alla conoscenza dell'inglese, facendo da collegamento tra le forze italiane clandestine e gli americani[2].

In età giovanile si dedica al giornalismo e poi negli anni '50 si impiega nel campo della produzione cinematografica, dove si occupa di procacciare marchi commerciali da inserire nei film[1][3], e per puro caso inizia l'attività di attore generico con piccole apparizioni. Negli anni 1963-1964 interpreta i suoi primi due ruoli cinematografici nelle pellicole I cuori infranti di Vittorio Caprioli e Gianni Puccini, e I maniaci di Lucio Fulci[1][3].

Nel 1965 viene contattato da Pietro Germi, che lo vuole nel cast di Signore & signori, nel ruolo del medico Guido Castellan[1]. Il successo del film lo fa conoscere al grande pubblico, che rimane colpito in particolare dalla voce roca, e gli vale negli anni a seguire una lunga serie di ruoli da comprimario e, più raramente, da coprotagonista (frequentemente nella parte dell'imprenditore viscido e arricchito). Il film gli fa fare il salto di qualità come attore professionista e caratterista riconosciuto[3]. Appare inoltre in diversi sceneggiati televisivi[3].

Nel 1969 è protagonista di una serie di sketch della rubrica televisiva pubblicitaria Carosello pubblicizzando le pasticche Valda della Valda Laboratori Farmaceutici. Tra le più note interpretazioni si ricordano Luca di Montemerlo in Le piacevoli notti (1966), il prete Don Michele nel L'immorale (1967), Nathaniel Winkle nello sceneggiato di Ugo Gregoretti Il Circolo Pickwick (1968), il principe-industriale nel film La Califfa (1970) di Alberto Bevilacqua, il commendatore La Noce in Giovannona Coscialunga disonorata con onore (1973) e il conte Dallara in Febbre da cavallo (1976). Quest'ultimo, peraltro, risulta essere uno dei cinque ruoli per cui la sua voce venne considerata non adatta al personaggio e pertanto doppiata[1] (vedi sezione Doppiatori italiani).

Nel 1978, grazie al fatto che parlava diverse lingue, il regista Alan Parker gli conferì il ruolo del giudice in Fuga di mezzanotte, film che donò a Gigi Ballista una certa notorietà internazionale e nel quale egli recitò in turco

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