https://www.youtube.com/watch?v=NI4ZKh_LnfQ&list=PLHzlq8MHPq5NujrG6p3Wmo3AiP8jAHmZi
In me non c’è che futuro
Ritratto di Adriano Olivetti
ottobre 2011
"C’è stato un momento, a metà degli anni ’60 del XX secolo, in cui un’azienda italiana ebbe l’occasione di guidare la rivoluzione informatica mondiale, 10 anni prima dei ragazzi della Silicon Valley: Steve Jobs e Bill Gates. Una rivoluzione tecnologica che aveva le sue radici in una rivoluzione culturale e sociale, in un modello industriale pensato al di là di Socialismo e Capitalismo, che il suo promotore, Adriano Olivetti, aveva cominciato a sperimentare sin dagli anni ’30 a Ivrea, in provincia di Torino."
Queste le considerazioni che hanno portato il regista Michele Fasano ad avviare un complesso lavoro di ricostruzione storica che da Camillo Olivetti, fondatore della prima fabbrica di macchine per scrivere, conduce lo spettatore ai giorni nostri, facendo riecheggiare le parole di Adriano Olivetti nel discorso ai lavoratori di Pozzuoli del 1955: "Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti?"
La Fondazione Adriano Olivetti ha supportato il lavoro scientifico del regista che iniziò a scrivere la sceneggiatura sin dal 2008, con il Professor Francesco Novara, coautore del volume "Uomini e lavoro alla Olivetti" edito dalla Bruno Mondadori nel 2005.
http://www.fondazioneadrianolivetti.it
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