Ricominciare una vita, vedere un paese con occhi nuovi, riconciliarsi
con un passato doloroso: tre movimenti per raccontare la migrazione, un
fenomeno che ha da sempre attratto il cinema. Lo straniero è il
protagonista ideale della narrazione cinematografica, portatore di
quello “sguardo vergine” sul mondo ricercato da ogni regista. In tempi
di muri alzati contro i movimenti che attraversano l’Europa e il
Medioriente, Locarno è la casa di un cinema coraggioso che prova a
ricreare un tessuto tra chi dovrebbe accogliere e chi sta cercando una
possibilità per una nuova vita.
1. Marija di Michael Koch
In Concorso, Marija è la parabola sull’integrazione
difficile: la protagonista, una ragazza ucraina, lavora in un albergo a
Dortmund con il sogno di aprire un salone di bellezza. Pronta a tutto
pur di realizzare questo progetto, Marija dovrà scegliere se adeguarsi
alla dura legge del capitalismo.
2. El futuro perfecto di Nele Wohlatz
Xiaobin non sa una parola di spagnolo quando migra con la famiglia in
Argentina: sarà un corso di lingua l’occasione adeguata per riflettere
sul proprio futuro e sulla possibilità d’integrazione. Un film dai toni
rohmeriani, El futuro perfecto è una sofisticata riflessione su come la parola informa il nostro pensiero e le nostre vite.
3. Zaineb takrahou ethelj (Zaineb Hates the Snow) di Kaouther Ben Hania
A metà strada tra finzione e documentario, Zaineb takrahou ethelj (Zaineb Hates the Snow)
segue con delicatezza la quotidianità di ragazzina tunisina, tra i nove
e i quindici anni. In seguito alla morte del padre, Zaineb sarà
costretta a confrontarsi con il desiderio materno di trasferirsi in
Canada, ma non tutto è bello come le era stato descritto...
4. Dormiente di Tommaso Donati
Un uomo custodisce i meandri di un condominio, eppure sembra essere
prigioniero della sua routine quotidiana. Il suo permesso di soggiorno è
in via di scadenza, i ricordi della patria lontana si allargano fino a
inghiottirlo, come la selva oscura dove sceglie di addentrarsi. Dormiente di Tommaso Donati è uno dei Pardi di domani – Concorso nazionale.
5. Ta’ang di Wang Bing
Un popolo in eterno cammino: così il documentarista Wang Bing continua a dare voce a una Cina inedita. Gli uomini e le donne sofferenti e instancabili, protagonisti di Ta’ang (presentato
tra i Film delle giurie), sono testimoni della voglia di ricominciare a
partire dai racconti attorno al fuoco. Storie di sopravvivenza che
danno una nuova forza all’intera comunità.
Daniela Persico
Per #Locarno69 è già tempo di avvicinarsi al Pardo d'oro, ma il programma rimane ricchissimo e i protagonisti eccellenti. È il caso di Roger Corman, un meraviglioso novantenne che ha inventato niente meno che la New Hollywood e che questa sera sarà omaggiato dalla Piazza prima della proiezione di Comboio de Sal e Açúcar, che riporta a Locarno il cinema africano. Altro giro, altro nome che nel cinema lascia traccia: Jeremy Thomas, qui produttore di Hema Hema, di Khyentse Norbu. E poi i concorsi, oggi dedicati a By the Time it Gets Dark, Destruction Babies, Jeunesse e El futuro perfecto.
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