Era l'ottobre di sessantacinque anni fa quando i Peanuts (letteralmente noccioline) facevano la loro prima comparsa col nome Li'l Folks (personcine) su diversi quotidiani statunitensi. Ad animare la striscia quotidiana, una serie di personaggi bislacchi, teneri, feroci, surreali e geniali, tutti intenti a massacrare il protagonista, ispirato dall'infanzia dell'autore Charles Monroe Schulz: Charlie Brown.
Se paragonata ad altri fumetti contemporanei degli anni cinquanta e sessanta, Peanuts è pungente nella sua critica sociale: Schulz non denuncia apertamente i problemi legati alla razza, al genere ed alla disuguaglianza sociale, ma li evidenzia nel modo di disegnare i personaggi - che
con gli anni non cambia in modo sostanziale, ispessendosi semplicemente
nel tratteggiare personaggi dalla forma più tozza. E' proprio per questo, forse, che la striscia di Charles Schulz verrà letta quotidianamente da 355 milioni di persone in 75 paesi.
Dopo 50 anni passati a disegnare
ininterrottamente la striscia senza l'aiuto di assistenti, occupandosi
personalmente di ogni passaggio dal testo alla colorazione finale, Schulz disegnerà l'ultima striscia il 3 gennaio del 2000. Morendo poco dopo, esprimerà il divieto di continuazione della serie dopo la sua morte.
Nel novembre 2015 i Peanuts approdano al cinema con un film diretto dal regista di Ortone e il mondo dei Chi e L'Era Glaciale 4: continenti alla deriva, Steve Martino. Riuscirà il grande schermo a riprodurre la magia dell'immedesimazione?
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