Nicla Sisto “Alicia: una storia argentina”
Il
mio lavoro mira a ripercorrere un’indelebile traccia “nella e della”
memoria di una donna, Alicia Furman, argentina, classe 1945, sorella di
Oscar Cesar Furman, medico, militante montoneros, scomparso nel nulla
insieme ad altri 30.000 desaparecidos, precisamente il 28 novembre del
1976, durante gli anni della dittatura civico - militare argentina.
Ripercorrendo con lei le non-tracce, ascoltando i suoi racconti, ho
incontrato le vicissitudini di un intero popolo, in un periodo storico
non molto lontano dai nostri giorni, le cui conseguenze sono ancora oggi
respirabili e palpabili, soprattutto a causa dell’ultimo cambio di
governo nel 2015. Alicia mi ha condotto nella storia, raccontandomi di
proteste, sparizioni, centri di detenzioni clandestine, voli della morte
e soprattutto delle Madri di Plaza de Mayo, donne coraggiose e
disperate che, attraverso la lotta e la divulgazione, hanno portato
l’attenzione su quanto nel loro paese stava avvenendo. Ed è grazie alle
Madri che, persone come Alicia, hanno potuto ritrovare una strada ed in
alcuni casi anche una verità. La giustizia è ancora lontana ma la vita
va avanti, come questa settantenne e questo popolo dimostrano ancora.
Attraverso i suoi sguardi, la sua vita, i suoi frammenti, ripercorrendo,
insomma, la storia di un singolo, ho tentato di raccontare e
ricostruire una sorta di memoria collettiva. Io credo che la storia di
Alicia, di Oscar e di conseguenza di tantissimi argentini, si collochi
all’interno di quel confine, entro cui giocano destino comune e singole
storie, in cui grandi dinamiche si intersecano a piccole dinamiche ed il
particolare si fonda al generale, un confine difficile da
interiorizzare.
Gianni Cataldi “Soy Cubano”
Nel
1958 Ernesto Che Guevara ottiene una vittoria strategica a Santa Clara
contro il dittatore Batista, che è costretto a cedere il potere ai
ribelli rivoluzionari. Nel 1959 Fidel Castro viene accolto all’Avana
come un eroe. Il suo governo vara una storica riforma agraria.
Castro
nazionalizza diverse proprietà americane a Cuba, gli USA rispondono con
l’embargo sullo zucchero cubano. Castro comincia immediatamente a
vendere zucchero ai russi.
Nel
1991 quando l’Unione Sovietica cessò di esistere, Cuba è costretta ad
affrontare una grave crisi che Castro ironicamente definisce: “Il
Periodo Especial”. Seguì un razionamento di tutti generi di consumo.
Furono tre anni terribili e oggi molti di questi aspetti segnano la vita
quotidiana a Cuba.
Dopo
ulteriori restrizioni da parte del governo Bush, il presidente
americano Obama annuncia un disgelo con Cuba, ma ad oggi con il
successivo governo Trump vengono riconfermate le restrizioni. Cuba ha
oggi una popolazione di 11 milioni di persone, molte delle quali si
barcamenano ancora a modo loro per avere latte in polvere a sufficienza
per i figli, un gabinetto con lo scarico e un balcone che non crolli.
L’Avana
si presenta come teatro degli avvenimenti che hanno segnato la storia
del paese. Nella storia della città si è prodotta una stratificazione di
cui sono testimoni i colori: ocra, pastello, cobalto, verde oliva si
alternano e sovrappongono sulle facciate dei palazzi senza che l’uno
abbia la meglio sull’altro, tutti democraticamente corrosi dalla
salsedine e l’incuria. In questa cornice si muovono migliaia di corpi,
una rassegna di personaggi dalle caratteristiche più disparate: la loro
indole e i loro tratti fisici sono il risultato di mescolanze di razze
europee, indigene e africane. Il loro carattere e i loro lavori
raccontano di una storia che li ha visti schiavi, combattenti,
navigatori, borghesi, rivoluzionari speranzosi, rivoluzionari disillusi.
Mi muovo tra degrado, desolazione e sogni infranti, ma nei loro occhi
leggo il coraggio di andare avanti e una grande dignità.
Dedico
questo lavoro al popolo cubano, che ha subito un assurdo embargo.
Ringrazio coloro che mi hanno ospitato nelle loro case raccontandomi le
loro storie, che spero essere riuscito a trasformare in immagini con la
stessa intensità ed emozioni con cui le ho vissute.
A Cuba ho riso, ballato, pianto, in poche parole ho vissuto.
La mostra si svolgerà presso il Palazzo Tupputi - Laboratorio Urbano Bisceglie dal 2 al 16 marzo e sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 18 alle 20:30.
Nessun commento:
Posta un commento
Chiunque può inserire commenti, che sono moderati