sabato 21 marzo 2020

Come un film

Ha ripreso le pubblicazioni il blog di Andrea Malaguti dagli USA, qui un estratto: Gli abbienti, però, sembrano pronti a tutto, pur di fuggire alla paura del Coronavirus. Appena annunciata la chiusura delle scuole private di Manhattan, le culle dell'alta borghesia newyorkese, agli Hamptons sono piovute le richieste d'affitto immediato di case e ville, senza badare a spese. Tra le richieste, c'è quella della piscina riscaldata: se fuori ci sono -3 gradi centigradi (28 Farenheit), l'acqua deve arrivare a 41 (88 Farenheit). Tra i ricchi c'è voglia di far festa, come all'epoca del Grande Gatsby, che però andò a finir male (e va detto che finì male anche il suo autore, Francis Scott Fitzgerald, che si sentiva un po' Gatsby anche lui); e se vanno a finir male loro? Pare però che i poveri locali abbiano una risorsa che ai predatori da fuori manca: la solidarietà degli altri. Fuori stagione, baristi e camerieri aiutano gli anziani come possono. E poi, cosa che il New York Post non dice, ma lo so io, sono più simpatici. Tanti anni fa, sono andato anch'io in vacanza a Montauk, cinque giorni ad agosto, e ricordo i camerieri e la gente del posto molto più simpatica e molto meno tronfia dei borghesoni che pensavano d'aver diritto a tutto. Le sperequazioni sono sempre dannose. http://americalbar.blogspot.com/2020/03/gli-scaffali-vuoti-agli-hamptons.html

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