lunedì 9 marzo 2020

Luigi Cozzi

Dopo la incursione nell’incantato mondo dell’immaginario infantile de I Piccoli Maghi di Oz (2018), Luigi Cozzi torna ancora una volta al documentario, e lo fa alla sua maniera; ovvero, affiancando alla narrazione fattuale, una presenza grafica di grande impatto, proprio come aveva precedentemente sviluppato in Blood on Melies’ Moon (2016). Con La battaglia di Roma – 1849 (2019), prodotto dalla Cinemart s.r.l.s. di Gianna Menetti, il noto regista, nonché proprietario di quell’“angolo del fantastico” che è il negozio Profondo Rosso, situato nello storico e meraviglioso Rione romano di Prati, punta più in alto, facendo un flashback di oltre un centinaio di anni, per raccontare un capitolo cruciale della storia italiana. La nuova pellicola di Cozzi è una ricostruzione storica e puntuale della nascita e della fine della Repubblica Romana, istituita il 9 febbraio del 1949; libera e indipendente, fondata da Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. Al centro di questo lavoro, pulsa quello spirito romantico che animò il Risorgimento, con i suoi “eroi plurimi”, dai rampolli di facoltose famiglie del Nord come Luciano Manara (1825 – 1849), che cadde in difesa di Roma, al popolano Angelo Brunetti detto “Ciceruacchio” (1800 – 1849), braccato dagli austriaci durante la sua fuga dalla Capitale, poi fucilato insieme al figlioletto. Tutte queste passioni, tra entusiasmo e dramma umano, sono ben comunicate dal film. Alla base della sceneggiatura c’è il libro: Un garibaldino a casa Giacometti. Roma 1849 – 1943 (2015) di Giovanni Adducci, che viene ampliato nella pellicola, grazie a numerosi interventi di esperti storici e personalità varie, nonché dello stesso Adducci. Il tutto è arricchito dalle musiche del Maestro Vince Tempera, il quale ha composto la colonna sonora per altri quattro film di Cozzi (Godzilla il re dei mostri, 1977, Il gatto nero, 1989, Paganini Horror, 1989, e I Piccoli Maghi di Oz). Questa Repubblica dalla visione universale, con la sua Costituzione così avanzata e rispettosa dell’individuo, venne governata da un Triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi. Vero, ebbe vita assai breve a seguito dell’intervento dell’esercito francese, ma segnò uno dei passaggi più alti del Risorgimento. Le sue leggi consentivano la libertà di culto, prevedevano la laicità dello Stato e la libertà di opinione. Inoltre, nel ripercorre minuziosamente gli eventi della battaglia tra i cittadini della Città Eterna e le truppe guidate dal feroce Generale Nicolas-Charles-Victor Oudinot (1791 – 1863), scopriamo che Casa Giacometti esiste ancora. Trattasi di un piccolo casale, di un colore giallo opaco, che si trova in via di San Pancrazio, sul colle del Gianicolo, nel quartiere di Monteverde. Oggi, è sede di un rinomato ristorante, ma in quei “giorni di fuoco” tra il giugno e il luglio del 1849, fu teatro di uno scontro all’ultimo sangue. Già, poiché le truppe francesi inviate per restaurare il regno di Pio IX trovarono nei difensori di Roma pane per i loro denti, e solo con l’inganno, come si stigmatizza nella pellicola, riuscirono ad avere la meglio. È stato un momento particolarissimo, e troppo spesso dimenticato, nella storia del nostro Paese. Fosse solo per questo, La battaglia di Roma – 1849 andrebbe proiettato nelle scuole, specialmente romane, quale utile strumento didattico. Di Luigi Cozzi si sa che è considerato un regista “culto” del fantastico. Infatti, egli non manca di conferire anche a questo suo ultimo film un tocco quasi onirico, e non poteva essere, conoscendolo bene, diversamente: documentario sì, ma a modo suo. Nondimeno, ciò avviene senza intaccare il rigore storico di una narrazione che affronta con sobria partecipazione un momento particolare della Storia Patria. Inoltre, quasi mutuando uno dei princìpi cardine del cinema USA, che vuole le prime inquadrature ad annunciare il tema centrale della storia, il regista apre il suo racconto con una immagine della Roma odierna, suggerendoci probabilmente come nella eterna anima della Capitale del Mondo, gli accadimenti di quel 1849 rivestano un posto di tutta rilevanza. Riteniamo che quelli di Cozzi possano essere definiti dei: “Documentari Grafici”, ove prevale l’aspetto visivo, sebbene con una diegesi molto chiara e lineare. Decisamente intrigante poi è il bel collage tra immagini storiche, sequenze filmate e disegni originali che punteggia tutto il film. Terminiamo, ricordando che la Costituzione della Repubblica Romana venne promulgata ufficialmente il 3 luglio 1849, alle ore 12:00. Fu un momento in cui Roma tornò a guardare la Umanità dall’alto in basso, essendo nuovamente latrice di una civiltà più evoluta. Durò poco, e forse è stato giusto così, il mondo non tollera a lungo le utopie. Come viene coraggiosamente ricordato nella pellicola, a infrangere tale sogno ci pensò lo scempio francese effettuato per ordine di Oudinot. Tra le sue tante vili cannonate, egli fece fare fuoco persino sulla Cupola di San Pietro. Nulla di nuovo sulla invidia transalpina nei nostri confronti e si sa che da un celato senso di inferiorità – pensiamo, ad esempio, a quello del Giappone verso la Cina – si genera talora la barbarie. https://www.barbadillo.it/88324-cinema-la-battaglia-di-roma-1849-di-luigi-cozzi-la-repubblica-di-mazzini-e-garibaldi/

Nessun commento:

Posta un commento

Chiunque può inserire commenti, che sono moderati