martedì 28 dicembre 2010

Verso il terzo millennio



E tu mi vieni a dire
che l'uomo muore
lontano dalla vita
lontano dal dolore
e in questa quasi indifferenza
non è più capace
di ritrovare il suo pianeta
fatto di aria e luce.

E tu mi vieni a dire
che il mio presente
è come un breve amore
del tutto inconsistente
che preso dai miei sogni
io non mi sto accorgendo
che siamo al capolinea
al temine del mondo.

E tu mi vieni a dire
che tutto è osceno
che non c'è più nessuno
che sceglie il suo destino
non ci rendiamo conto
che siamo tutti in preda
di un grande smarrimento
di una follia suicida.

E sento che hai ragione se mi vieni a dire
che l'uomo sta correndo
e coi progressi della scienza
ha già stravolto il mondo
però non sa capire
che cosa c'è di vero
nell'arco di una vita
tra la culla e il cimitero.

E tu mi vieni a dire
c'è solo odio
ci sarà sempre qualche guerra
qualche altro genocidio
e anche in certi gesti
che sembran solidali
non c'è più un individuo
siamo ormai tutti uguali.

E sento che hai ragione se mi vieni a dire
che anche i più normali
in mezzo ad una folla
diventano bestiali
e questa specie di calma
del nostro mondo civile
è solo un'apparenza
solo un velo sottile.

E tu mi vieni a dire
quasi gridando
che non c'è più salvezza
sta sprofondando il mondo
ma io ti voglio dire
che non è mai finita
che tutto quel che accade
fa parte della vita.

Ma io ti voglio dire
che non è mai finita
che tutto quel che accade
fa parte della vita.

Altri testi su: http://www.angolotesti.it/G/testi_canzoni_giorgio_gaber_4285/testo_canzone_verso_il_terzo_millennio_157380.html
Tutto su Giorgio Gaber: http://www.musictory.it/musica/Giorgio+Gaber

domenica 19 dicembre 2010

De profundis



18/07/2008
Serata a Spitz an der Danau,un paesino affacciato sul Danubio vicino a Vienna

Voce,chitarra: Giorgio Conte -

Batteria: Alberto Parone -

Contrabbasso: Alberto Malnati -

Violino,chitarre,bouzuki: Claudio Rossi

venerdì 10 dicembre 2010

Week end a Longiano




Assistere allo show dei 16 Chef al Teatro Petrella; degustare grandi vini e prodotti del territorio; regalarsi la supercena con Cracco o Bistarelli : la cucina diventa palcoscenico…e riscopri la Romagna delle emozioni e del gusto !


Per tutti i gusti, per tutte le tasche: a Longiano la grande cucina apre una nuova stagione nel cuore della Romagna più genuina. Chef a Teatro è palcoscenico aperto e multiforme per il visitatore goloso, curioso, esigente.

Ecco tutto quello che è possibile fare nel weekend dell’11 e 12 dicembre…

Innanzitutto, dalle ore 18.00 di sabato e di domenica, godersi lo spettacolo al Teatro Petrella (condotto dal duo Fede&Tinto di Radio RAI “Decanter”), dove 16 tra i migliori Chef italiani si sfideranno a colpi di ricette (costo ingresso € 18 euro per il loggione e € 28 per i posti esclusivi nei palchetti o in platea); l’ingresso in teatro comprende anche accesso riservato alla Sala San Girolamo nella fascia oraria dalle 18.00 alle 20.00; qui sarà possibile degustare le migliori bottiglie delle cantine presenti ed assaggiare prodotti tipici dei giacimenti golosi della Romagna. Ma sarà anche possibile partecipare a Chef a Teatro accedendo alla sola degustazione in Sala San Girolamo a partire dalle ore 20.00 (costo ingresso € 8,00).

I palati raffinatissimi che intendon farsi un regalo…culinario, possono optare per le cene speciali presso il Ristorante Shakti, sperimentando la creatività e il gusto raffinato di due chef di fama internazionale: vanno infatti in tavola gli intriganti piatti dello Chef Marco Bistarelli (sabato sera, costo € 100) e dello Chef Carlo Cracco (domenica sera, costo € 120)



Quale migliore occasione di Chef a Teatro, per visitare e scoprire la Romagna profonda, Longiano, il Rubicone, Cesena? Inframezzare ai lampi di grande cucina, i sapori del territorio guidati dai produttori , i gioielli piccoli e grandi dell’arte e della storia dentro ai magici borghi della collina di qualità?

Potrete scegliere fra Pacchetti turistici tutto compreso ovvero Itinerari di fascino e spunti di vacanza : per una appagante immersione nella Romagna più vera ed ospitale, regno della cultura della Tavola del Bicchiere e del Territorio !



Sul sito www.chefateatro.it tutti gli approfondimenti sull’evento, nonché possibile acquisto dei biglietti per le due serate nella comoda modalità Paypal e, per coloro che non vogliono perdersi nemmeno una ricetta, vantaggiosi abbonamenti che permettono di vivere l’evento in libertà, con varie opzioni sulle diverse possibilità

Gli spettacoli del Teatro Petrella e le cene speciali presso il Ristorante Shatki saranno costantemente in collegamento audio video diretto.

Le ricette che saranno presentate dai 16 chef partecipanti all’evento, sono contenute in una speciale e raffinata pubblicazione curata da Elsa Mazzolini, direttore de La Madia Travelfood.



Prenotazioni, prevendite, info Chef a teatro

I biglietti per il Teatro Petrella e per le cene presso il ristorante Shakti sono in prevendita.

Per maggiori informazioni: www.chefateatro.it Per prenotazioni: 0547-666184

mob. 349-7036510

venerdì 3 dicembre 2010

Risorse umane


Il responsabile delle risorse umane esce venerdì 3 dicembre in tutta Italia e a Bologna in esclusiva al Cinema Lumière della Cineteca (via Azzo Gardino, 65).
Il nuovo film del regista israeliano Eran Riklis, diventato famoso a seguito del successo internazionale del precedente lungometraggio Il giardino di limoni, è ispirato all’omonimo libro di Abraham Yehoshua (in Italia edito da Einaudi) che in una recente intervista ha dichiarato: "Dei dieci film tratti dai miei libri questo è il primo che mi ha reso felice".
Ciascun programma del film al Lumière sarà preceduto dalla proiezione di un minuto di Habemus Papam, il nuovo film, ancora in lavorazione, di Nanni Moretti.
Un regalo che il regista romano - qui in veste di distributore con la sua Sacher Distribuzione- ha deciso di fare alla sala della Cineteca di Bologna assieme a pochissime altre destinatarie in Italia di questa succosa anticipazione del suo attesissimo nuovo film, in uscita il prossimo anno.
Il responsabile delle risorse umane è il film candidato di Israele per l’Oscar 2010 e ha già ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui 5 Israeli Ophir Awards (compresi quelli per Miglior Film e Miglior Regia) e il Premio del Pubblico a Locarno 2010.
Il pane e il suo valore simbolico richiamato anche dalla figura stessa di chi lo produce cioè i fornai, l’emigrazione rumena e i paesaggi del suo Paese d’origine che trasforma parte delle immagini in un suggestivo e affascinante road movie, la musica tzigana contrapposta o affiancata alla cultura della comunità ebraica: sono tanti, molteplici e ben amalgamati i punti di forza de Il responsabile delle risorse umane da farne non solo una fedele trasposizione del romanzo ma anche un autonomo e fascinoso neo testo visivo.

Bologna, Cinema Lumière – Sala Scorsese
da venerdì 3 dicembre (il giovedì alle ore 18.30 e 22.30 in versione originale con sottotitoli italiani)
IL RESPONSABILE DELLE RISORSE di Eran Riklis
Tratto dal romanzo omonimo di Abraham B. Yehoshua edito in Italia da Einaudi
Israele / Germania / Francia / Romania - 2010, 103’
Con Mark Ivanir
Un attentato nel cuore di Gerusalemme. Tra le vittime, una donna senza documenti. Il cadavere resta all'obitorio per una settimana. Chi era Yulia? Cos’era venuta a cercare a Gerusalemme? L'azienda per la quale lavorava, che non si è accorta della sua assenza, viene accusata di "crudele mancanza di umanità" dalla stampa locale. Tocca al responsabile delle risorse umane rimediare al danno d’immagine. Ma la sua missione si trasforma in qualcosa di molto più importante: saper ritrovare dentro di sé le risorse umane più profonde per vincere la durezza del proprio cuore e ricominciare a vivere.

giovedì 25 novembre 2010

Rupi del vino



Esce in edizione dvd (cofanetto film + libro) per le Edizioni Cineteca di
Bologna l'ultimo lavoro di Ermanno Olmi che, dopo Terra Madre, è tornato a
confrontarsi con un paesaggio, un territorio, la pratica e la poesia di un
antico lavoro dell’uomo. Rupi del vino racconta, in un’ora di immagini
fluide, testimoniali e narrativamente dense, le vigne della Valtellina:
dalla costruzione dei muri a secco dei loro terrazzamenti, ai tempi lunghi
della preparazione delle viti, della maturazione dei grappoli, del
raccolto che porterà alla produzione di vini pregiati. Il cofanetto
(prossimamente in vendita nelle principali librerie italiane e on-line sul
sito della Cineteca al prezzo di 14,90 Euro) sarà presentato venerdì 26
novembre al termine della proiezione del film (inizio ore 20.15) alla
presenza di Claudio Introini e Severino De Stefani della Fondazione
Provinea. Per l'occasione sarà anche presentata la guida Slowine 2011 di
SlowFood.

Sabato 27 novembre 2010
Cortile del cinema Lumière, via Azzo Gardino 65
Il Mercato della Terra di Bologna compie due anni.
Il mercato contadino di Slow Food Bologna festeggia questo sabato i suoi primi due anni di attività.
Sviluppato in collaborazione con la Cineteca di Bologna, con il sostegno della Provincia di Bologna e della
Fondazione Carisbo, il Mercato della Terra è per molti cittadini bolognesi un appuntamento settimanale
per la spesa di tanti prodotti stagionali del nostro territorio.
Dalle ore 9 alle 14, come ogni sabato mattina nel cortile del Cinema Lumière, in via Azzo Gardino 65,
incontrate oltre venti produttori del nostro territorio che vendono direttamente, a prezzi equi, i loro
prodotti stagionali a chilometro zero: ortaggi e frutta di stagione, pane di pasta madre e dolci tipici,
Parmigiano-Reggiano e Raviggiolo, formaggi caprini e di pecora, salumi di Mora Romagnola e carni di
Vacca Bianca, uova fresche, latte e yogurt, miele e marmellate, marroni di Castel del Rio e farine, vini dei
vitigni autoctoni e birra artigianale, !ori di campo per abbellire le nostre tavole e molto altro ancora.
Nella prima parte della mattinata il cantastorie Federico Berti intratterrà il pubblico del Mercato con
alcune !lastrocche e canzoni popolari, accompagnato dalla sua chitarra.
Alle 11.30 la festa entra nel vivo con l’Orchestra dei Suonatori della Valle del Savena, gruppo di ricerca
e divulgazione della musica popolare dell’Alto Appennino bolognese, che eseguirà un repertorio di
musiche tradizionali delle nostre montagne. L’ orchestra, guidata dal violino e dalla voce di Dina Staro, e
composta di tre violini, un !sarmonica, una chitarra bolognese, violoncello e contrabbasso, suonerà
accompagnata dai ballerini dell’associazione “E bene venga maggio”.
Tra un brano e l’altro offriremo al pubblico presente un rinfresco preparato dai produttori del Mercato
della Terra, insieme ad alcuni vini offerti dalla Condotta bolognese di Slow Food.
Slow Food Bologna e i produttori del Mercato della Terra di Bologna ringraziano il pubblico per la
grande partecipazione ed il crescente interesse in questo progetto, e invitano i cittadini ad unirsi alla festa.
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Il Mercato della Terra di Bologna è un mercato contadino, organizzato da Slow Food Bologna, grazie alla
collaborazione della Cineteca di Bologna ed al sostegno della Provincia di Bologna e della Fondazione Carisbo.
Oltre venti contadini del nostro territorio vendono direttamente, a prezzi equi, i loro prodotti stagionali a kilometro zero.
Ogni sabato mattina, dalle ore 9 alle 14 nel cortile del Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65, Bologna.
Il Mercato della Terra non è nella ZTL. Cento metri dopo il Mercato, parcheggio privato a 2 Euro l’ora.
Per info: http://www.mercatidellaterra.it/ita/network/bologna
mail: mercatodellaterra@slowfoodbologna.it

Lo spettacolo del degrado


[ 1 dicembre 2010; 21:00 a 23:00. al teatro Nuovo di Ferrara]
Marco Travaglio – Promemoria – 15 anni di storia d’Italia ai confini della realtà
di Ruggero Cara

Presenta: MarcoTravaglio
Direzione artistica: Promo Music
Con: Marco Travaglio

Testi: Marco Travaglio
Musiche originali: Valentino Corvino
Scene e costumi: Rosanna Monti
Luci: Stefano Delle Piane

Assistente alla regia: Elisabeth Boeke

musiche dal vivo di C-Project
Valentino Corvino – Violino, elettronica
Fabrizio Puglisi – Tastiere, sintetizzatori

“La prima Repubblica muore affogata nelle tangenti, la seconda esce dal sangue delle stragi, ma nessuno ricorda più niente. La storia è maestra, ma nessuno impara mai niente. Avanti il prossimo: se non vi sono bastati Andreotti, Craxi e Berlusconi, ora magari arrivano Lele Mora e Flavio Briatore.”
Marco Travaglio

Il Travaglio della memoria: così, oltre il gioco di parole, potremmo chiamare questo nostro tentativo di coniugare il puntuale e quasi implacabile impegno giornalistico di Travaglio con la musica di Corvino. Una musica che quindi non è né descrittiva né tantomeno lenitiva ma si propone di volta in volta come cornice, evocazione, suggestione o provocazione a risaltare la nitidezza del racconto della nostra storia recente che, a partire dall'affogamento nelle tangenti della prima Repubblica, passando per la resistibile ascesa di Berlusconi, sembra precipitare sempre di più, di capitolo in capitolo, coi toni della farsa, del grottesco, della tragicommedia ma con la tragedia sempre dietro l'angolo. Vorremmo, tramite la musica, ottenere un effetto di " galleggiamento" di questa memoria che Travaglio così precisamente ci propone, per sfuggire alle facili lusinghe dell'antipolitica ed anzi per assumerci le nostre responsabilità poiché si tratta pur sempre della nostra storia; e come si sa la storia insegna, ma nessuno impara mai niente.
Ruggero Cara

Biglietti

Platea 32,00 | Prima galleria 26,00 | Seconda galleria 21,50

lunedì 22 novembre 2010

Italia-Norvegia 0-3



DI NICOLETTA FORCHERI
mercatoliberotestimonianze.blogspot.com

La Norvegia sarebbe un caso da studiare e da emulare: un surplus del 10%, un profitto netto dei titoli di stato di Oslo del 6,197%, di più del 4,747% del bund e del 2,931% dei bond svizzeri, il piu' basso tasso di disoccupazione ( rif.Wall Street Italia) .

Quello che l'articolo non dice lo si può trovare facilmente su wikipedia, e cioé che l'economia norvegese è caratterizzata dalla proprietà statale di grossi comparti industriali cruciali come il petrolio (Statoil), l'energia idroelettrica (Statkraft), l'alluminio (Norsk Hydro), la principale banca del paese (DnB NOR), e le telecomunicazioni (Telenor), e che ben il 30% del valore della borsa di Oslo è in mano allo Stato. Se si comprendono anche le partecipazioni in società non quotate, la quota pubblica aumenta drasticamente con i titoli petroliferi diretti. Insomma, la Norvegia ha la sua IRI intatta, prima del golpe bianco del Britannia.

Inoltre il petrolio del paese è controllato dal governo tramite i maggiori operatori come il 62% in Statoil nel 2007, la controllata statale al 100% Petoro, e SDFI, oltre al controllo delle licenze di esplorazione e produzione. Una sorta di ENI alla Mattei, prima del fatale "incidente".



Poi scopro che il paese, pur essendo il primo produttore ed esportatore di petrolio d'Europa, non è membro dell'OPEC, e che ha fondato un FONDO PENSIONI SOVRANO nel 1995 per ridistribuire i proventi del petrolio, del fisco, dei dividendi, delle cessioni e delle royalties. Si aggiunga a questo che non fa parte dell'UE e che la sua corona è pertanto più sovrana/pubblica dell'euro.

Infine, la Banca centrale norvegese gestisce uffici di investimento a LONDRA, NEW YORK E SHANGHAI.

Viene da chiedersi: ma se l'Italia fosse come la Norvegia monetariamente sovrana cioè fuori dall'euro?

E se non fosse trivellata da cima a fondo da multinazionali estere e/o finanziarie (come l'ENI) per i suoi giacimenti di idrocarburi, i secondi per ordine di importanza in Europa ?

E se per le nostre preziose risorse elettriche non fosse sfruttata da scatole cinesi della multinazionale di stato francese EDF?

E se le nostre risorse idriche, tra le maggiori al mondo, non fossero in mano alle multinazionali dell'acqua in bottiglia tipo Nestlé, e dai due colossi francorotti Suez Gaz de France e Veolia?

E se i proventi di dette risorse pubbliche li gestissimo per ridistribuirli al popolo come nei paesi dove esiste un social welfare?

Avremmo un debito pubblico inesistente come la Norvegia?

E se e se e se. Ma come siete ingenui. Noi siamo dei birboni, abbiamo avuto Mussolini, siamo indisciplinati, pizza pasta e mandolino, insomma siamo italiani e meritiamo una penalizzazione. Bisognerebbe come minimo che la Banca d'Italia fosse di proprietà pubblica, con una moneta credito, al contrario dell’euro debito. Bisognerebbe come minimo non avere ceduto al golpe bianco del Britannia (nel 1992, decisione della svendita dell’IRI con l’aiuto della svalutazione della Lira in seguito all’attacco di Soros), per la verità poi neanche riconosciuto come tale dalla stampa ufficiale.

Ieri il ministro portoghese e quello austriaco hanno segnalato la loro contrarietà il primo all'euro, il secondo al bilancio UE per via degli insensati salvataggi delle banche; irlandesi e greci non ne possono più e sono i primi ad avere capito sulla loro pelle quello che negli USA oramai è diventato il segreto di pulcinella, e cioè che Bernanke/Trichet stampano moneta a (nostro) debito per salvare le banche creditrici dei debiti sovrani mentre l'eurocratese continua a mescolare le carte sibilando che è per salvare gli Stati, oramai morti e sepolti dagli stessi eurocrati.

Decidere di uscire dall'euro è possibile in virtù del Trattato di Lisbona: e se la esplorassimo, per rifondare una moneta credito del popolo?

Nicoletta Forcheri
Fonte: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com
Link: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com/2010/11/cosha-la-norvegia-che-litalia-non-ha.html
18.11.2010

giovedì 18 novembre 2010

Mauro Pagani a Copparo



Grande attesa per il concerto di Mauro Pagani,sabato 20 novembre al teatro De Micheli a Copparo, musicista polistrumentista, ha fatto parte della Premiata Forneria Marconi e ha collaborato con molti altri autori e musicisti italiani, fra cui, su tutti, Fabrizio De Andrè.

La sua attività di musicista lo porta ad avvicinarsi al gruppo de I Quelli nel 1970 durante la registrazione de La buona novella di Fabrizio De André. Il suo ingresso ufficiale nella band, ne farà mutare il nome... in I Krel, nome utilizzato solo per 3 tracce ufficiali e quindi in Premiata Forneria Marconi. Fa parte della PFM per sette anni; dopo il tour in Giappone con il gruppo viene inserito dalla critica tra i 10 musicisti migliori al mondo.

Dopo l'esperienza con la Premiata Forneria Marconi, inizia un percorso di ricerca musicale, pur rimanendo un bluesman orientato alla sperimentazione.

Sul palco del De Micheli porta brani scelti fra le canzoni più importanti della sua carriera, e si presenta con un gruppo di grandi musicisti come Eros Cristiani al pianoforte, tastiere e fisarmonica; Joe Damiani alla batteria e percussioni; vocalist Badara Seck.

martedì 16 novembre 2010

John Strada a Pieve di cento



Mercoledì 24 Novembre ore 21,15


J O H N  S T R A D A
And
the Acoustic Sound Machine

in concerto al

T e a t r o   Z e p p i l l i

di Pieve di Cento (Bo)


Presentano Il DVD
Live Dalla Periferia Dell’Anima


LIVE Dalla Periferia dell’Anima Il DVD contiene lo spettacolo intero di presentazione del cd-libro Dalla periferia dell’anima, due canzoni tratte da un concerto fatto alla teatro Sala Estense di Ferrara, il video clip Crevalcore 07.01.05 un intervista fatta da K-Rock e un set di fotografie del backstage delle riprese del video clip.
…l’atmosfera che aleggiava nel teatro Sociale quella notte era davvero magica, la scenografia era stupenda, la band era prontissima ed io molto emozionato. Non avevamo mai fatto una cosa del genere prima di quel momento. Unire le canzoni ai readings e alla proiezione di video era una cosa molto eccitante, ma anche molto pericolosa dal punto di vista organizzativo.  Lo spettacolo comincia con Valerio Ghedini che legge il primo racconto scritto da G. Morozzi, si apre il sipario e comincia il concerto. La mia voce tradiva l’emozione iniziale, tuttavia, verso la fine della prima canzone, quando ho sentito l’archetto del contrabbasso e la fisarmonica che lanciavano il crescendo del finale in modo perfettamente armonioso mi sono tranquillizzato ed ho capito che sarebbe andato tutto meravigliosamente. Così è stato! JOHN STRADA

John Strada
è un cantautore emiliano. Ha cominciato la sua carriera nel 1991 con l’album Senza tregua.  Per qualche anno si trasferisce negli States e in Inghilterra dove continua a scrivere canzoni e torna definitivamente in Italia nel 2001. Riprende ad incidere album e a suonare in giro per la Penisola. Apre concerti per bands importanti come Jefferson Starship, Southside Johnny, The Commitments, Willie Nile e nel 2008 esce un suo album acustico: Dalla Periferia dell’anima che ottiene ottime recensioni dalle maggiori riviste e siti specializzati italiani.  Il 24 Novembre presenterà il DVD del tour relativo all’ultimo cd che lo ha portato a suonare in vari teatri. Il concerto del dvd è stato ripreso al Teatro Sociale di Finale Emilia e in parte alla Sala Estense di Ferrara  ArteOrchestra



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www.theclan.it
www.myspace.com/associazionetheclan

giovedì 11 novembre 2010

L'altro cinema extra



L’Altro Cinema Extra

Mercoledì 10 novembre, ore 18, Cinema Lumière
THE WOODMANS (USA/2010) di C. Scott Willis (82’)
I Woodmans sono una famiglia di artisti affermati, ma tra loro spicca la figura della giovane Francesca, una talentuosa fotografa, personalità misteriosa e vulnerabile destinata a una tragedia che segnerà per sempre genitori e fratelli. Attraverso il lavoro di Francesca scopriamo il suo mondo, fatto di intuizioni geniali, di luce e di ombra, di forme diafane che il suo sguardo trasforma in pura poesia e sconvolgente allegoria visiva.
Versione originale con sottotitoli italiani

Mercoledì 10 novembre, ore 20, Cinema Lumière
DIOL KADD. VITA, DIARI E RIPRESE DI UN VILLAGIO DEL SENEGAL (Italia/2010) di Gianni Celati (90’)
Come si vive in Africa? Lontano dalle grandi città e vicini all’equivalente africano della piccola provincia, il film, intessuto di osservazioni precise, meticolose notazioni e partecipazione personale, mostra qualcosa che non si era mai visto: la vera vita in un villaggio africano. Le feste la sera, il lavoro nella giornata, i tentativi di rimorchio delle donne, il rapporto con i vicini di casa, gli intrecci amorosi: per una volta, senza pietismo, la quotidianità africana è ritratta per quello che è. L’occhio di un grande scrittore scruta cronaca, miti e riti di quell’altro mondo che attirò anche la curiosità di Moravia e Pasolini negli anni Settanta.
Al termine, incontro con Gianni Celati e Mario Sesti

Mercoledì 10 novembre, ore 22.15, Cinema Lumière
INSIDE JOB (USA/2010) di Charles Ferguson (120’)
"È stato come per le volpi avere l’accesso in un pollaio", dice uno degli intervistati dell’operato degli executives delle società finanziarie dopo la deregulation iniziata da Reagan. È un resoconto, spietato, di quanta avidità e mancanza di scrupoli ci siano dietro la crisi finanziaria che ha provocato, a partire dal 2008, la perdita di milioni di posti di lavoro. Una ricostruzione sconcertante dei rapporti tra strutture finanziarie e membri dell’esecutivo, delle dannose conseguenze dei conflitti di interesse – ci ricorda qualcosa? – nei rapporti tra mercato e governo.
Versione originale con sottotitoli italiani

Giovedì 11 novembre, ore 20, Cinema Lumière
- X - / MINUS BY MINUS (Giappone/2010) di Hajime Izuki (120’)
L’autista Takeshi si ritrova nell’appartamento di una cliente e le loro vite si attraversano in un istante come può accadere solo tra due completi estranei. Il loro tragitto si intreccia con quello di un’adolescente che si sente in colpa per la separazione dei genitori. Nel suo film di debutto, Hajime Izuki, trentenne neodiplomato, racconta con sensualità e una maestria un mondo di personaggi sottili e stravaganti che nuotano in apnea in un mare di solitudine e fragilità. Una scoperta.
Versione originale con sottotitoli italiani

Giovedì 11 novembre, ore 22.15, Cinema Lumière
MY HEART BEATS (Shimjangii-Thyney, Corea del Sud/2010) di Eunhee Huh (109’)
Insegnante di giorno e pornostar di notte. Che influenza ha nella vita reale fare qualcosa per finta? Recitare in un film porno, può sbloccare inibizioni e repressioni? In un ambiente colorato e grottesco, dominato da intrecci e colpi di scena almodovariani, il film racconta la defibrillazione di un cuore bloccato, operata attraverso il sesso simulato (ma nemmeno troppo) del cinema a luci rosse: nel mondo, non siamo soli.
Versione originale con sottotitoli italiani

Venerdì 12 novembre, ore 18, Cinema Lumière
YVES SAINT LAURENT, L’AMOUR FOU (Francia 2010) di Pierre Thoretton (100’)
"Se Coco Chanel ha liberato la donna, Yves Saint Laurent le ha dato il potere". Il regista-fotografo Pierre Thoretton fa rivivere l’arte del maestro dell’haute couture, la cui vita privata fu sempre velata da una velata malinconia. Un viaggio dai toni lunari e umbratili, in cui si svela una personalità complessa e fragile, che segnerà il contemporaneo anche come pittore e architetto. Ma anche una riflessione sulla fama, il lusso, la solitudine. Bergé, che gli è vissuto una vita accanto, e lo ha visto costruire mondi, forme e stupende residenze, ne contempla, dopo la morte, la dissoluzione e la dispersione. Come un eroe viscontiano.
Versione originale con sottotitoli italiani

Lunedì 15 novembre, ore 23, Cinema Lumière
AD OGNI COSTO (Italia/2010) di Davide Alfonsi, Denis Malagnino (85’)
Nuovo film del Collettivo Amanda Flor, ragazzi giovanissimi uniti da un talento fuori dal comune; i loro lavori sono da sempre connotati da budget ristrettissimi e da un coriaceo senso del cinema.
Antonio, disoccupato, non può vedere il figlio perché ne ha perso il diritto. Finisce per riprendere l’attività che conosce meglio e che gli rende di più: lo spaccio. Ma dovrà vedersela con altri pusher locali. Un film scabro, scheggiato, pieno di asperità e cicatrici, che prende vita in una messa in scena impassibile e nervosa con un finale noir che lascia attoniti.

Mercoledì 17 novembre, ore 22.15, Cinema Lumière
LE SENTIMENT DE LA CHAIR (Francia/2010) di Roberto Garzelli (91’)
Héléna e Benoît si incontrano durante una visita medica. Si innamorano e la loro comune passione per il corpo umano, per le sue forme più recondite e nascoste, accende una perversione irresistibile e pericolosa. Come se non potessero amarsi senza toccarsi e perlustrare i recessi più intimi e profondi dell’involucro corporeo. Un’opera prima ambiziosa, inquietante e sensuale al tempo stesso, in cui la biomeccanica incontra il sentimento più puro, e in cui l’immaginario di Cronenberg si fonde con quello di Chabrol.
Versione originale con sottotitoli italiani

sabato 6 novembre 2010

Presentazione libro in cineteca






Sabato 6 novembre, ore 16.30, Sala Cervi della Cineteca, presentazione del volume di Gian Paolo Testa Il compagno e la camicia nera


Una testimonianza in presa diretta del fascismo, della guerra, della politica locale e nazionale, dell’imprenditoria, della cultura e del cinema: con Il compagno e la camicia nera. Istanti di storia italiana (Editrice Compositori, 2010), Gian Paolo Testa ci regala uno spaccato del nostro recente e tragico passato, unendo nel racconto vicende e passioni, pubbliche e private, che ripercorrono ottant’anni di storia dagli anni Trenta a oggi.
Sarà lo stesso Gian Paolo Testa, assieme al coautore Igor Taruffi, a presentare il libro sabato 6 novembre, alle ore 16.30, nella Sala Cervi della Cineteca di Bologna (via Riva di Reno, 72), occasione in cui interverranno l’onorevole Antonio La Forgia e il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli, moderati dal giornalista Andrea Maioli.

Scritto in collaborazione con Igor Taruffi e corredato da una prefazione di Luca Canali, Il compagno in camicia nera racconta i momenti salienti e le scelte radicali della vita di Gian Paolo Testa. Dal giovanile arruolamento nella Decima MAS all’iscrizione al PCI, dall’acquisizione delle Terme di Porretta fino alla fondazione, insieme a Rapaci, Zavattini e Grieco, della Mostra Internazionale del Cinema Libero, che tuttora lo impegna come presidente. Incontri con la storia e la politica, dalle frequentazioni del padre, il prefetto Temistocle Testa, con i grandi protagonisti internazionali del suo tempo, come Mussolini e il colto e spregiudicato colonnello delle SS, Eugen Dollmann, amico di famiglia e tassello fondamentale nelle decisioni di Testa. Un viaggio affascinante nella vita di un uomo che è riuscito ad affrontare ogni situazione, anche drammatica, con grande determinazione e convinzione, che gli hanno poi permesso di superare gli ottant’anni senza perdere la curiosità per ciò che gli succede intorno.

Gian Paolo Testa, nato a Mirandola, da tempo vive a Porretta Terme, località a cui è legato da un affetto profondo, sottolineato dal conferimento del Premio “Città di Porretta Terme” nel 2010. Già condirettore delle locali Terme, fonda nel 1960 con Rapaci, Zavattini e Grieco, la Mostra Internazionale del Cinema Libero, ente di cui è tuttora presidente.

Igor Taruffi è nato e vive a Porretta Terme. Dal 2002 è assessore alla Cultura del Comune termale. Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo Cronistorie quotidiane, scritto a quattro mani con Francesco Tamburini.


Sabato 6 novembre, ore 16.30, Sala Cervi della Cineteca di Bologna (via Riva di Reno, 72)
Presentazione del volume Il compagno e la camicia nera. Istanti di storia italiana di Gian Paolo Testa e Igor Taruffi (Editrice Compositori, 2010)
Intervengono gli autori Gian Paolo Testa e Igor Taruffi, l’onorevole Antonio La Forgia, il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.
Modera il giornalista Andrea Maioli.

mercoledì 3 novembre 2010

Mostra Dalì a Milano




COMUNICATO STAMPA

Salvador Dalí

Il sogno si avvicina

Milano, Palazzo Reale

22 settembre 2010 – 30 gennaio 2011


Torna a Milano dopo 50 anni il genio di Salvador Dalí:

a Palazzo Reale una mostra che indaga sul rapporto del grande artista spagnolo con il paesaggio, il sogno e il desiderio.


L’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE presentano a Palazzo Reale, dal 22 settembre 2010 al 30 gennaio 2011, “Salvador Dalí. Il sogno si avvicina” a cura di Vincenzo Trione.


L’esposizione è resa possibile grazie alla straordinaria collaborazione della Fondazione Gala-Salvador Dalí di Figueras e si avvarrà di importanti prestiti provenienti da musei nazionali e internazionali quali la Fondazione stessa, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, il Dalí Museum di St. Petersburg in Florida, il Boijmans Museum di Rotterdam, l’Animation Research Library dei Walt Disney Animation Studios di Burbank in California, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Mart di Rovereto e i Musei Vaticani.


La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con 24 ORE Cultura – GRUPPO 24 ORE in collaborazione con Unipol Gruppo Finanziario e con il sostegno dell’Ufficio Spagnolo del Turismo di Milano, presenta oltre 50 opere di Salvador Dalí, che indagano in modo approfondito il rapporto tra pittura e paesaggio.

L’artista spagnolo ritorna così a Milano dopo la mostra personale che si svolse nell’ottobre del 1954 a Palazzo Reale, nella Sala delle Cariatidi. La stessa Sala delle Cariatidi da cui trasse ispirazione per la sede della sua casa di Figueras, oggi sede della Fondazione Gala-Salvador Dalí.


Abbiamo di nuovo bisogno di Dalí per evadere da una condizione spesso noiosa, prevedibile. E questa esposizione ci serve proprio per fare una breccia nel conformismo culturale e trasmettere così tutto il potere della creatività. – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory - Perché il sogno è dentro di noi ed è una delle forme della realtà e del desiderio che l’arte racconta e attraverso le quali l’arte si racconta. Dalí a Milano è la cifra della creatività al potere o meglio del potere della creatività. Una relazione imperdibile”.

L’allestimento sarà a cura dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, amico e collaboratore di Salvador Dalí: autore, insieme con il Maestro surrealista, della sala Mae West nel museo di Figueras e del famoso sofà Dalilips.

Per la prima volta la sala di Mae West verrà realizzata all’interno del percorso espositivo così come fu ideata dallo stesso Dalí: una sorprendente installazione contemporanea.


Salvador Dalí. Il sogno si avvicina” si avvale di un comitato scientifico d’eccezione composto da studiosi di altissimo livello internazionale: Montse Aguer, direttore del centro di studi daliniani della Fondazione Gala-Salvador Dalí; Hank Hines, direttore del Dalí Museum di St. Petersburg in Florida; Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani; Francisco Calvo Serraller, eminente studioso di arte moderna spagnola, e Robert Storr, curatore e critico statunitense decano della Yale School of Art.

Nel percorso della mostra sarà fruibile il cortometraggio Destino di Salvador Dalì e Walt Disney, mai proiettato prima in Italia: Dalí lavorò al fianco di Disney tra il 1945 e il 1946 ma il film fu completato solo nel 2003 grazie ai disegni originali conservati dall’Animation Research Library dei Walt Disney Animation Studios di Burbank in California, alcuni dei quali saranno eccezionalmente esposti grazie alla collaborazione con The Walt Disney Company.


Accompagna la mostra l’ampio catalogo con testi di Vincenzo Trione, Montse Aguer, Paolo Bertetto, Robert Storr, Oscar Tusquets Blanca, Catherine Millet, Bruce Sterling, pubblicato da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.


L’Università IULM di Milano è partner ufficiale della mostra.


LE SEZIONI DELLA MOSTRA


La mostra intende approfondire il rapporto tra l’artista spagnolo e il tema del paesaggio. Si tratta di un aspetto poco conosciuto dal grande pubblico, che offre inattesi spunti di riflessione in merito al legame di Dalí con la pittura rinascimentale italiana, il surrealismo e la metafisica, in un processo che, secondo il curatore Vincenzo Trione, porta il pittore dal caos dell’inconscio al silenzio.

Quadri che vogliono documentare un “altro” Dalì: mistico, religioso, spirituale.


1 Paesaggi storici: guardare dietro di sé e intorno a sé.

Nella prima Stanza dedicata alla Memoria saranno accostate le opere che illustrano il rapporto dell’artista con il passato come La Venere di Milo con tiretti, proveniente dal museo Boymansvan Beuningen di Rotterdam, o le tele dedicate a Velaquez.

Nella successiva Stanza del Male è illustrato il rapporto dell’artista con la contemporaneità: in particolar modo il tema affrontato è quello legato alla guerra (come nella Melanconia Atomica del Reina Sofia di Madrid e nel Visage de la guerre del Boijmans Museum di Rotterdam


2 Paesaggi autobiografici: guardare dentro di sé

Nella Stanza dell’Immaginario sono presenti le opere più legate al periodo surrealista, in cui l’artista approfondisce le tematiche legate all’inconscio, all’introspezione e alla ricerca di sé: dalle Tre età dal Museo di St. Petersburg (Florida) alla Ricerca della quarta dimensione della Fondazione di Figueras.

L’immaginario surrealista, poi. prenderà vita all’interno della Stanza dei Desideri dove sarà ricostruita, in modo filologicamente ineccepibile e inedito, la celebre Stanza di Mae West ad opera dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, che fu co-autore del progetto: come scrisse lo stesso Dalì in un’intervista (esposta in mostra) gli specchi utilizzati a Figueras dovevano essere in realtà sostituiti con schermi televisivi, confermando ancora una volta la sua precoce mediatica.




3 Paesaggi dell'assenza: guardare oltre di sé

Infine, Dalì abbandona la rappresentazione della persona umana. E nella Stanza del Silenzio si fa sempre più forte l’assenza della figura sino alla sua sparizione e al trionfo del paesaggio. In un rimando metafisico che ha il suo climax nel Cammino dell’enigma (Fondazione Gala- Salvador Dalí Reina Sofia).

La Stanza del Vuoto è il punto di arrivo dove la pittura di caos si trasforma in pittura del silenzio. Dapprima, scenari segnati da desolanti inquietudini. Poi, addirittura l’astrazione, come testimonia l’ultimo olio dipinto dall’artista prima della morte, nel 1983, Il rapimento di Europa (conservato a Figueras): un monocromo azzurro, spaccato da ferite, quasi un involontario cretto.


4 Epilogo

La sezione conclusiva del percorso espositivo è una sintesi. Vi si documenta il rapporto tra Dalí e Walt Disney. In esposizioni, quadri che rivelano richiami classici, memorie rinascimentali, atmosfere metafisiche e iconicità pop.


Ogni sezione è accompagnata da ampie sezioni documentarie dove lo stesso Dalí, attraverso interviste e apparati video, racconta il suo rapporto privilegiato con alcuni dei luoghi e dei paesaggi a lui più cari, come gli stessi paesi della Catalogna, che diventano il suo rifugio e sede della Fondazione a lui intitolata (Figueras, Cadaques, Portlligat), l’Italia e l’amata Parigi.























domenica 31 ottobre 2010

Musica rovinata e musicisti che non sanno suonare




Dopo Governare il caso, la ricognizione artistica dedicata a John Cage in occasione del recente festivalfilosofia, e Da Cennini a Warhol, reading sul contemporaneo, evento animato da personaggi di formazione ed estrazione diversa invitati a presentare brani dal ricco catalogo della letteratura e della critica d’arte di ogni tempo, alla Galleria Civica di Modena è ora di scena la musica.
M
artedì 9 novembre 2010 a partire dalle 21,00 a Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103, si esibiranno in concerto I Nuovi Bogoncelli.
Musica rovinata e musicisti che non sanno suonare per uno spettacolo che si inserisce a pieno titolo nel novero delle proposte della Galleria Civica di Modena in tema di contemporaneo e delle sue possibili declinazioni.

"I Nuovi Bogoncelli sono Gabriele Bevilacqua al piano, Mirco Ghirardini al basso, Paolo Nori alla tromba e Marco Raffaini alla fisarmonica.
Sono un gruppo musicale che non sanno suonare, e allora si devono inventare delle cose, come recitare e cantare e ballare ma non sono tanto bravi neanche a far quello. Come Bogoncelli (i componenti del gruppo e la scaletta sono quasi identici, è cambiato solo il nome e il bassista, che però non fa niente - non ha neanche il basso – è quindi praticamente è uguale anche quello) hanno fondato un nuovo genere musicale, la musica rovinata, e hanno suonato dal 1996 al 2004 in un centinaio di posti, tra i quali il Teatro Argentina, a Roma, Arezzo Wave, ad Arezzo, il Maffia, a Reggio Emilia, il Palazzo delle Papesse, a Siena.
Han deciso di riunirsi perché il 20 maggio del 2006, mentre si trovavano nella piazza dei teatri di Reggio Emilia con dei quadri sottobraccio, due ragazzi gli son corsi dietro e gli hanno chiesto Suonate da qualche parte? No, han risposto loro, e quei ragazzi hanno detto Peccato. Sembrava il preludio di un grande ritorno, invece, in questi quattro anni, hanno fatto solo tre concerti. Il concerto di Modena, come quelli precedenti, è dedicato allo scrittore russo contemporaneo rovinato Daniil Charms, che nei primi decenni del novecento scriveva: E tu hai una faccia che sembra una vasca per il bucato".

La serata è ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.


Galleria Civica di Modena, c.so Canalgrande 103, Modena
t
el. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932
www.galleriacivicadimodena.it Museo Associato Amaci

venerdì 29 ottobre 2010

Novembre in cineteca


Un novembre dedicato a Pasolini. Martedì 2 novembre ricorreranno i 35 anni dalla morte di PPP e la Cineteca di Bologna si appresta a ricordare la figura del grande intellettuale – di cui custodisce l’archivio – con una serie di iniziative che si dipaneranno nel corso di tutto il mese.
Un Pasolini inedito in Italia è quello proposto da Carlo Hayman-Chaffrey con il suo documentario, realizzato nel 1971, Pier Paolo Pasolini: a Filmaker’s Life, contenente immagini preziose di PPP e altrettanto preziose testimonianze di Alberto Moravia, Cesare Zavattini e Ninetto Davoli: l’appuntamento è nel giorno stesso dell’anniversario, martedì 2 novembre, alle ore 18 al Cinema Lumière (introduce la proiezione Roberto Chiesi).
Due giorni dedicati al rapporto tra Pasolini e il teatro saranno invece giovedì 11 e venerdì 12 novembre (ore 10-18, Auditorium DMS). Il convegno è promosso dal Cimes – Centro di Musica e Spettacolo (Dipartimento di Musica e Spettacolo – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna) e dall’Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia.
Lunedì 22 e martedì 23 novembre ci aspetta un fittissimo calendario di proiezioni e incontri al Cinema Lumière: in programma la Trilogia della vita (Il Decameron, I racconti di Canterbury e Il fiore delle mille e una notte), oltre a una serie di materiali per approfondire proprio questo momento straordinariamente creativo della vita del regista, tra i quali i dossier – realizzati dai curatori dell’Archivio Pasolini, Roberto Chiesi, Loris Lepri e Luigi Virgolin – sugli episodi perduti del Decameron e dei Racconti.
Sempre martedì 23, alle ore 15, ci sarà anche la consegna dei Premi Pasolini 2010.

Presentazione di Roberto Chiesi del documentario Pier Paolo Pasolini: a Filmaker’s Life:
"Un ritratto ‘in movimento’ di Pasolini, inedito in Italia, realizzato nel 1970 da un cineasta indipendente statunitense. Il poeta-regista ha appena presentato Medea e sta progettando il San Paolo, progetto che sarà sostituito dal Decameron e finirà per rimanere irrealizzato.
Lo vediamo percorrere la periferia di Roma e parlare dell’avvento del Nuovo Potere, della Chiesa, della componente autobiografica di Edipo Re. Nel film vengono anche intervistati Alberto Moravia, Sergio Citti, Franco Citti, Ninetto Davoli e Cesare Zavattini.
Il film non era mai stato citato in nessuna filmografia e in nessun repertorio. Finora aveva circolato esclusivamente negli Stati Uniti ma soltanto dal 2003, quindi oltre trent’anni dopo la sua realizzazione e in un circuito d’essai molto circoscritto. Dell’autore, Carlo Hayman-Chaffey, non si ha nessuna notizia e pare che non abbia realizzato altri film. L’ipotesi più probabile è che Pasolini: A Filmaker's Life fosse rimasto inedito, o quantomeno fosse stato proiettato solo in un ambito di pubblico molto ristretto, fino al 2003, quando è stato ritrovato.
L’Associazione Fondo Pasolini della Cineteca di Bologna è riuscita a reperirne una copia che presenta in anteprima italiana.
L’importanza dell'intervista consiste innanzitutto nelle dichiarazioni di Pasolini, legate al periodo immediatamente successivo al ’68, quando la sua poesia Il PCI ai giovani!!!, uscita su "L’Espresso", e ispirata da un profondo dissenso nei confronti del movimento studentesco di contestazione, aveva sollevato feroci polemiche. Il Pasolini che viene intervistato e filmato da Hayman-Chaffey, è nella fase che precede il periodo "corsaro" e "luterano", pochi mesi prima di iniziare la realizzazione del Decameron, il film che inaugurerà la Trilogia della vita. È quindi un periodo-cerniera: infatti nell’intervista si sofferma sul recente Edipo Re (1967), ribadendo che si tratta di una sorta di autobiografia calata nel Mito. L’evocazione di un "Nuovo Potere", dotato di armi più subdole e caratterizzato da una fisionomia più indistinta, è già l’accenno ad uno dei temi del periodo successivo.
Un altro elemento importante che affiora dal film, è il modo in cui Pasolini dirige la messa in scena della propria immagine senza darlo a vedere, ossia con la semplice esibizione della propria presenza e con la scelta di luoghi e spazi che rimandano alla sua opera. Infatti il poeta-regista guarda spesso in macchina con una durezza e una gravità inconsuete in un documentario di questo tipo".

Il calendario degli appuntamenti di novembre dedicati a Pasolini:

Martedì 2 novembre, ore 18, Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65)
PIER PAOLO PASOLINI: A FILMAKER’S LIFE (USA/1971) di Carlo Hayman-Chaffrey (45’)
Versione originale con sottotitoli italiani
Nell’anno del Decameron, Pasolini fu intervistato da un cineasta indipendente statunitense che accompagnò a visitare le borgate e la Roma profonda. Un ritratto ‘in movimento’ del poeta-regista, filmato mentre percorre i luoghi della sua poetica e anticipa i temi ‘corsari’ dell’omologazione e del trionfo della società di massa. Nel film vengono anche intervistati Alberto Moravia, Sergio e Franco Citti, Ninetto Davoli e Cesare Zavattini inedito in Italia. (Roberto Chiesi)
Introduce Roberto Chiesi
Serata a cura di Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini

Giovedì 11 e venerdì 12 novembre, ore 10-18, Auditorium DMS (via Azzo Gardino, 65)
PASOLINI E IL TEATRO
Convegno internazionale di studi organizzato dal Cimes – Centro di Musica e Spettacolo (Dipartimento di Musica e Spettacolo – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna) e dall’Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia.
Intervengono Martina Banchetti, Andrea Biasi, Paola Bignami, Alessandro Cadoni, Stefano Casi, Barbara Castaldo, Marialaura Chiacchiararelli, Roberto Chiesi, Fabrizio Di Maio, Angela Felice, Anne Julie Fett, Silvia Giuliani, Gerardo Guccini, Paolo Lago, Gigi Livio, Davide Luglio, Lorenzo Mango, Massimo Marino, Amandine Melan, Daniele Micheluz, Laura Nascimben, Maria Rita Nepomuceno, Gian Luca Picconi, Irina Possamai, Stefania Rimini, Dario Tomasello, Giacomo Trevisan.

Lunedì 22 novembre, Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65)

Ore 16
OSTIA (Italia/1970) di Sergio Citti, scritto con Pier Paolo Pasolini (105’)
Dopo essere stato il "lessico vivente" dei romanzi romani, Sergio Citti esordì nella regia con una storia scritta con Pasolini ma di vigorosa originalità narrativa e stilistica. L’ambiguo rapporto fra due fratelli (Laurent Terzieff e Franco Citti) viene sconvolto dal loro incontro con una donna misteriosa. Un’atmosfera da fiaba arcaica e nera avvolge "un’affabulazione nata da esperienze profonde atroci dell’autore" (Pier Paolo Pasolini).
Introducono Ninetto Davoli e Franco Citti
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
precede
Presentazione del Fondo Sergio Citti della Cineteca
Interventi di Gian Luca Farinelli, padre Virgilio Fantuzzi, Davide Grieco, Francesco Torelli, Roberto Chiesi, Dario Bellini, alla presenza di Franco Citti e Adriana Citti
Presentazione del volume Né in tera, né in mare, né in cielo. Il cinema randagio di Sergio Citti di Livio Marchese (Edizioni La Fiaccola, 2009).
Intervengono l’autore e padre Virgilio Fantuzzi

Ore 18.30
IL PRATONE DEL CASILINO (Italia/1995) di Giuseppe Bertolucci (43’)
Liberamente tratto dall’Appunto 55 del romanzo incompiuto Petrolio di Pasolini, "questo Pratone con Antonio Piovanelli completa un’altra mia (anch’essa involontaria) trilogia, dedicata al monologo teatrale […]. Di fronte al monologo continuo ad avere un dubbio irrisolvibile: se si tratti della forma più pura di teatro o se invece sia una forma in qualche modo pre-teatrale. Nella mia esperienza il monologo teatrale ha ruotato comunque, sempre, attorno al rapporto esclusivo (e un po’ ossessivo) con un attore" (Giuseppe Bertolucci).
Introducono Giuseppe Bertolucci e Antonio Piovanelli
precede
Presentazione della rivista Studi pasoliniani (n° 4, 2010)
Interventi di Guido Santato e Rinaldo Rinaldi
Il laboratorio infernale di Petrolio
Interventi di Marco Antonio Bazzocchi e Guido Santato

Ore 19.45
IL DECAMERON (Italia-Francia-Germania/1971) di Pier Paolo Pasolini (114’)
Il primo film della Trilogia della vita, liberamente ispirato a nove racconti di Boccaccio, è significativamente ambientato a Napoli. "Non ho scelto personaggi del Decameron per caso ma per offrire esempi di realtà. Un personaggio del Decameronì è esattamente il contrario di un personaggio che si vede nei programmi televisivi o nei cosiddetti film consolatori. Questo per restare solo sul piano dell’idea figurativa. Dal Decameron in poi è questo che conta maggiormente, questa fisicità del personaggio, che si impone". (Pier Paolo Pasolini)
Introducono Ninetto Davoli e Rinaldo Rinaldi
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale

Ore 22.40
PASOLINI SULLA TRILOGIA DELLA VITA (estratto audio inedito, 1974, 15’)
Introduce Enzo Golino
IL CORPO PERDUTO DI ALIBECH. DOSSIER SULL’EPISODIO PERDUTO DEL DECAMERON (nuova versione con materiale inedito, 50’) di Roberto Chiesi e Loris Lepri
Il Decameron avrebbe dovuto inanellare dieci racconti: il decimo, Alibech, fu l’unico girato da Pasolini fuori dall’Italia, a Sana’a. Ma, a malincuore, decise di tagliarlo dall’edizione definitiva del film. Il Centro Studi Pasolini ha riunito alcuni materiali inediti sull’episodio perduto – come le fotografie di scena di Mario Tursi – ricostruendone la storia attraverso testimonianze dei collaboratori di Pasolini, la sceneggiatura originale e rari documenti d’archivio. (Roberto Chiesi)
Introducono Beatrice Banfi, Roberto Chiesi, Loris Lepri e Luigi Virgolin

Martedì 23 novembre, Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65)

Ore 15
PREMI PASOLINI 2010
Intervento di Massimo Fusillo, alla presenza Marco Antonio Bazzocchi, Peter Kammerer, Hervé Joubert-Laurencin e Gianni Scalia
LA GUERRA (Italia/1974) di Anna Salvatore (estratto di 20’)
Rara intervista RAI della rubrica Donna donna, cui Pasolini è intervistato da Anna Salvatore: "la repressione, l’oppressione, la mancanza di libertà, il conformismo, l’ipocrisia, sono tutti maturati in seno alle famiglie perché la famiglia non è altro che una piccola difesa che fa l’uomo per difendersi dal terrore, dalla paura, dalla fame. […] Detto questo, la famiglia è anche il covo delle cose più belle dell’umanità; le due cose sono orrendamente ambigue e inestricabili, […] da questo piccolo triangolo nascono tutte le tragedie". (Pier Paolo Pasolini)
In collaborazione con Teche Rai
RITORNO ALLA TRILOGIA DELLA VITA
Tavola rotonda con Gian Piero Brunetta, Enzo Golino e Hervé Joubert-Laurencin. Modera Roberto Chiesi
LE MURA DI SANA’A (Italia/1971-1974) di Pier Paolo Pasolini (13’)
L’ultimo giorno di riprese dell’episodio Alibech (poi tagliato dal Decameron), a Sana’a, capitale dello Yemen, Pasolini girò un breve film, dove contempla affascinato mura, strade, case e torri di "una Venezia selvaggia sulla polvere", per rivolgere un appello all’UNESCO sulla sua salvaguardia in nome della "scandalosa forza rivoluzionaria del passato". (Roberto Chiesi)
CONFERENZA DI PASOLINI SU LE MURA DI SANA’A (Italia/1974, 40’)
Il 15 marzo del 1974, Pasolini intervenne a una conferenza organizzata dalla Lega italo-araba a Roma per affermare l’importanza di salvare la bellissima città di Sana’a contro "una forma di snobismo occidentalizzante che deturpa, rendendo meschina e tutto sommato piccolo-borghese, la grandezza dei monumenti. (Pier Paolo Pasolini)
Introduce Peter Kammerer
Antonio Piovanelli legge Saluto e augurio (1974) da La Nuova gioventù di Pier Paolo Pasolini
a seguire La riscrittura in ‘nero’ della "Meglio gioventù"
Interventi di Angela Felice e Piera Rizzolatti

Ore 18.30
I RACCONTI DI CANTERBURY (Italia-Francia/1972) di Pier Paolo Pasolini (111’)
L’Inghilterra trecentesca ricreata da Pasolini ispirandosi a otto racconti di Geoffrey Chaucer, interpretato dallo stesso regista. "I rapporti sessuali mi sono fonte di ispirazione anche proprio di per se stessi, perché in essi vedo un fascino impareggiabile […]. I critici, rimuovendo dai miei film il sesso, hanno rimosso il loro contenuto, e li hanno trovati dunque vuoti, non comprendendo che l’ideologia c’era, eccome, ed era proprio lì, nel cazzo enorme sullo schermo, sopra le loro teste che non volevano capire" (Pier Paolo Pasolini).
Introducono Ninetto Davoli e Mimmo Cattarinich

Ore 20.45
L’UMILIAZIONE SEGRETA DI CHAUCER. Ipotesi su venti sequenze e un racconto tagliati di I racconti di Canterbury (Italia/2006) di Roberto Chiesi, Loris Lepri e Luigi Virgolin (80’)
La prima edizione dei Racconti di Canterbury presentata al Festival di Berlino del 1972 (dove vinse l’Orso d’oro) comprendeva venti minuti in più rispetto a quella che conosciamo. I tagli effettuati da Pasolini si riferivano alla cornice narrativa (il viaggio dei pellegrini) e a un episodio: questo dossier ricostruisce il tormentato montaggio del film, mostrando le foto di scena dei brani tagliati, interviste a Beatrice Banfi, Laura Betti, Mimmo Cattarinich, Nico Naldini, Enzo Ocone e altri rari documenti. (Roberto Chiesi)
Introducono i curatori e Nico Naldini

Ore 22.40
IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE (Italia-Francia/1974) di Pier Paolo Pasolini (111’)
Ho deciso di fare Le mille e una notte secondo il ricordo che ne avevo da ragazzo. La mia è stata una lettura critica, ho scelto i racconti che criticamente mi sembravano più belli. È un film onirico, è il mio sogno, è un sogno profondamente ideologico perché ho scelto della realtà tutto ciò che nella realtà io amo di più. È una polemica profondamente ideologica contro il mondo moderno così com’è, cioè il mondo del neocapitalismo, della modernità, molto intollerante. (Pier Paolo Pasolini)
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
A seguire, due sequenze tagliate, Dunja e Tadji e La storia del sarto (24’)
Introduce Massimo Fusillo

mercoledì 27 ottobre 2010

Democrazia sconfinata



I reparti di confino nelle officine Fiat
26 ottobre 2010

È dedicato al tema del lavoro il doppio appuntamento di mercoledì 27 ottobre con il documentario al Cinema Lumière.
Alle ore 20 è in programma Democrazia sconfinata di Danilo Licciardello che descrive un fenomeno subdolo e misconosciuto interno alle grandi fabbriche italiane: dalle officine Fiat di Torino, ai reparti confino di Pomigliano D’Arco, colpita dal piano Marchionne, passando per l’Ilva di Taranto. L’attore Fabrizio Gifuni presta la voce per la narrazione del film. Al termine incontro con il regista e con il poeta Sante Notarnicola, alcuni operai e rappresentanti sindacali bolognesi, per continuare il dibattito dopo la manifestazione nazionale Fiom del 16 ottobre. Ingresso ridotto (Euro 3,50) presentando alla cassa una stampa del coupon da scaricare sul sito della Cineteca.
A seguire, alle ore 22.15, vedremo invece Parole sante, il film che Ascanio Celestini ha dedicato ai lavoratori precari di un call center.

Mercoledì 27 ottobre, Cinema Lumière

Ore 20
DEMOCRAZIA SCONFINATA (Italia/2010) di Danilo Licciardello (52’)
Nella grande fabbrica italiana esistevano ed esistono veri e propri reparti di confino. Sono officine fittizie, spesso lontane dal cuore produttivo degli stabilimenti in cui le proprietà ciclicamente confinano lavoratrici e lavoratori scomodi, perché iscritti al sindacato, perché insubordinati. Il documentario si propone di attraversarli, dando la voce ai ‘confinati’. Sullo sfondo i mali che oggi affliggono il lavoro nella grande fabbrica italiana, l'insostenibile aumento dei ritmi di produzione con il pesante carico di morti, infortuni, malattie professionali ed inquinamento ambientale. Presta la voce agli operai dell'Osr l'attore Fabrizio Gifuni.
Al termine, incontro con Danilo Licciardello e Sante Notarnicola

Ore 22.15
PAROLE SANTE (Italia/2007) di Ascanio Celestini (75')
Il cantastorie Ascanio Celestini in questo film si interroga sulle condizioni esistenziali di un gruppo di precari che lavora per un call center. La storia prende vita attraverso le loro parole piene di rabbia, mettendo in evidenza un fenomeno sempre più dilagante e preoccupante che provoca nei protagonisti un forte disagio emotivo e psicologico, che Celestini con sensibilità rappresenta.

lunedì 25 ottobre 2010

Teatro di Occhiobello

Un viaggio nella cultura in Italia



Lunedì 25 ottobre 2010 ore 21:00

Teatro E. Petrella

LONGIANO (FC)


Alla presenza di Elisabetta Sgarbi, Lucio Dalla ed Eugenio Lio la Fondazione Tito Balestra Onlus e il Teatro Petrella in collaborazione con Il Comune di Longiano, per la prima volta, dopo la recente proiezione fuori concorso nella sezione "Controcampo Italiano" alla Biennale del Cinema di Venezia, presentano il film



“Se hai una montagna di neve, tienila all’ombra.

Un viaggio nella cultura in Italia”

per la regia di Elisabetta Sgarbi


una produzione Betty Wrong e RaiCinema



Il film è dedicato a Luciano Emmer e Tito Balestra



Saranno presenti alla proiezioni anche i signori Rina e Nino Sgarbi


La cultura come qualcosa di molto fragile e meraviglioso, come la montagna di neve in un celebre verso del poeta Tito Balestra. Oggi quella necessità di proteggere dal sole la montagna di neve diventa motore da cui parte il film documentario girato da Elisabetta Sgarbi, presentato recentemente fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia, incentrato sul significato della cultura nel sentimento degli italiani. Racconta l'autrice: Dobbiamo accontentarci della definizione formale della cultura, ovvero di un sistema di valori condiviso che soggiace ai comportamenti di una data comunità, oppure possiamo andare più a fondo; chiedere per esempio alle persone che vivono, lavorano, leggono e non leggono, amano e non amano, cosa significa per loro la parola “cultura”? Abbiamo scelto questa strada, tenendo d’occhio, in tralice, quella formale definizione, per tentare di sorprendere il passante, per scorgere in lui una titubanza, una riflessione, una certezza, un valore, un guizzo.
In questo viaggio – che è stato un vero e proprio viaggio, un Grand tour – abbiamo attraversato molte regioni d’Italia, cercando di far parlare i luoghi oltre che le persone. Non ci siamo mai avventurati da soli, però. In ogni luogo abbiamo chiesto aiuto a persone autorevoli, che nella cultura lavorano direttamente, che quei luoghi magari conoscono. Lungo il nostro percorso, abbiamo avuto bisogno di molte guide.
Coprodotto da Raicinema e Betty Wrong e idealmente dedicato a Luciano Emmer e Tito Balestra, il documentario verrà proiettato al Teatro Petrella lunedì 25 ottobre alle ore 21:00.
ingresso gratuito
è gradita la prenotazione 0547 665113 - 333 5369324 (dal martedì al venerdì dalle 16 alle 19)

Regia di: Elisabetta Sgarbi
Interviste di: Edoardo Nesi, Eugenio Lio
Fotografia: Andrés Arce Maldonado, Elio Bisignani
Montaggio: Andrés Arce Maldonado, Elisabetta Sgarbi
Scenografie: Luca Volpatti
Fonico: Sebastiano Facco
Assistente di produzione: Rocco Volpatti
Mix audio: Pino Pinaxa Pischetola
Musiche: Franco Battiato
Durata: 86’

Cast artistico (in ordine alfabetico):

Marco Alemanno, Mario Andreose, Camilla Baresani, Franco Battiato, Nicolas Bellario, Remo Bodei, Pietrangelo Buttafuoco, Simone Caltabellotta, Luca Canali, Arialdo Ceribelli, Marco Cocci, Carmen Consoli, Ivan Cotroneo, Angelo Curti, Giovanni D’Andrea, Lucio Dalla,Maurizio De Giovanni, Gaetano Di Vaio, Massimo Donà, Umberto Eco, Antonella Favuzza, Maurizio Ferraris, Giacomo, enrico ghezzi, Antonio Gnoli, Antonina Grillo, Piero Guccione, Filippo La Mantia, Giulio Lattanzi, Carmen Llera Moravia, Giacomo Marramao, Francesco Merlo, Laura Morante, Sergio Claudio Perroni, Giovanni Reale, Antonio Rezza, Manlio Sgalambro, Vittorio Sgarbi, Paolo Terni, Sandro Veronesi, e molti altri. Gli sposi Anna Oliviero e Maurizio Giberti.



Elisabetta Sgarbi è Direttore Editoriale della casa editrice Bompiani. Ha esordito alla regia nel 1999. Ha ideato, e da undici anni ne è Direttore Artistico, il festival La Milanesiana Letteratura Musica Cinema Scienza.

(Info: www.elisabettasgarbi.it / www.bettywrong.com)



Filmografia: Mariko mori (corto, 1999); Stringimi, stringimi (corto, 1999); Anonimo. Rispondere? (corto, 1999); Fla (videoverde, corto, 1999); Frammenti di una biografia per versi e voce (corto, 1999); In serra [(un arabo colpito dalla fuga occidentale) corto, 1999]; Starless (corto, 1999); Set(t)e (co-regia Paolo Mosca, corto, 2000); L’isola del tesoro, video, 2000 (co-regia Paolo Mosca, corto, 2000); John Richmond non lo sa [(ovvero, il video che non c’è) co-regia Paolo Mosca, corto, 2000];This is my chocky message, (co-regia Paolo Mosca, corto, 2000); Ancora un po’, [(ovvero il senso del cinema italiano) co-regia Paolo Mosca, corto, 2000]; Projeto meninos de luz, (corto, 2000); (Non sempre) Merci beaucoup (corto, 2000); La consolazione e la spina dolorosa (corto, 2001); Aladdin flash(-back) (corto, 2001); Malattia (corto, 2001); Otello (corto, 2001); Tre variazioni della vita (corto, 2001); Wainer (corto, 2001); Belle di notte (2001); La notte che si sposta (2002); Rue de Varenne (corto, 2002); Fantasmi di voce, Antonio Stagnoli (2003); Notte senza fine (2004); Nel Castello del Catajo (corto, 2004); Dentro una nuvola, dentro giro di vento (corto, 2004); Due contro una (2005); Due (2005); NevicheRò (2006); Tresigallo – Dove il marmo è zucchero (2006); Apparizioni – Mathias Grünewald (2006); Il pianto della statua (2007); Non chiederci la parola – Il Gran teatro montano del Sacro Monte di Varallo (2008); L’ultima salita – La Via Crucis di Beniamino Simoni M (2009); Deserto Rosa – Luigi Ghirri (2009); Dimenticare Tiziano – Girolamo Romanino a Pisogne (2010, attualmente in lavorazione); Raffaello – La stanza della Segnatura (2010).



Edoardo Nesi ha pubblicato con Bompiani Fughe da fermo (1995), Ride con gli angeli (1996), Rebecca (1999), Figli delle stelle (2001), L’età dell’oro (2004, Premio Bruno Cavallini, Finalista Premio Strega 2005), Per sempre (2007) e Storia della mia gente (2010). Ha scritto e diretto il film Fughe da fermo (2001).



Eugenio Lio è laureato in filosofia e baccalaureato in teologia; editor della casa editrice Bompiani e membro del comitato editoriale della Milanesiana Letteratura Musica Cinema Scienza. Tra le sue pubblicazioni più recenti, la voce “Eberhard Jüngel” per l’Enciclopedia filosofica (Bompiani 2007) e la postfazione all’Athenaeum dei fratelli Schlegel (Bompiani 2009).



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