martedì 30 agosto 2011
Chi è Claudio Lolli?
Così chiede una giovane, presumibilmente del 1977, in un commento alla notizia su estense.com di una prossima esibizione del cantautore bolognese, sabato 3 settembre al festival PD al campo sportivo di Pontelagoscuro (FE).
Calcolando circa 25 anni la media distanza che separa una generazione dall'altra (ma forse sono molto meno) è abbastanza triste che Lolli, nato nel 1950, che non è certo un "minore" nell'ambito della canzone di autore, se non passa nei 4 programmi televisivi che guardano i giovani (magari su iphone), sia ancora sconosciuto ai più.
Gli stessi organizzatori della serata sentono il bisogno di affiancargli altri gruppi e cantanti; eppure wikipedia gli dedica una pagina molto esauriente e anche su facebook si è costituito un gruppo di fans, citato nel manifesto del concerto.
Fu Francesco Guccini a farlo conoscere, visto che Lolli frequentava la sua Osteria delle Dame, è lo portò anche a Bondeno nel 1974, ma anche allora l'amministrazione comunale non brillava per lungimiranza e la cosa non ebbe un seguito.
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Claudio Loli è considerato dagli appassionati della storica canzone d'autore uno tra i più grandi artisti in grado di rappresentarla. Se una buona parte delle giovani generazioni non lo conoscono, questo è dovuto al fatto che il "sistema" ha protetto e incentivato solo le figure maggiormente spendibili e redditizie in termini di mercato, accantonando accuratamente quelle altrettanto valide ma meno idonee al mercato..
RispondiEliminaGli appassionati presenti su facebook, che la sanno lunga in tal senso, sono giustamente insorti contro questo stato di cose. Affiancare a Lolli alcune recenti figure cantautorali ha il solo scopo di coniugare l'antico e il nuovo, in una sorta di simbiosi che esprima la purezza e l'incontaminazione di una certa canzone d'autore ben distante dalle regole del mercato, comunque un patrimonio culturale-musicale ignorato dai media.
http://www.malinconicoblues-vinile.it/claudio_lolli_un_amore_eterno.html
RispondiEliminaIo ho 31 anni non ho vissuto l'epoca lolliana, per ovvie ragioni anagrafiche, ma sono un nostalgico dei tempi che non ho vissuto nell'ascoltare quotidianamente i capolavori del Maestro. Claudio Lolli a parere della critica è un malinconico, una opionine sbagliata per noi lolliani perchè a nostro avviso "aiuta a capire il mondo in cui viviamo!" e appare scontato un grosso velo di malinconia in alcuni testi, ma non in tutti! Gli zingari felici è una istigazione a rialzare la testa, un inno alla vita o meglio alla nostra vita che è solo nostra e non appartiene ad una legge di mercato. Gli zingari felici erano quei ragazzi che negli 70 anni volevano avere una presenza in politica attraverso l'aggregazione sociale, lo stare con la gente, "in quel tempo nella politica c'era un corpo" adesso "è una polemica fredda che non ci appartiene". Quando si parla del Maestro Lolli si cita la cultura, un artista che ha cambiato per noi lolliani il nostro modo di vivere la vita.....Grazie Claudio di esistere
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