venerdì 3 maggio 2013

Cine Tango

orna la serata danzante alla Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pasolini, 3/b), e questa volta sui passi del ballo per antonomasia: il tango, grande protagonista anche nel cinema, così da rendere imperdibile la liaison tra musica e cinema proposta dalla Cineteca.

CineTango, questo il titolo della retrospettiva che si inaugurerà domani, sabato 4 maggio, alle ore 18 al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) con un film di uno dei grandi maestri del cinema argentino, Pino Solanas, Tangos, el exilio de Gardel, racconto del tango attraverso gli occhi di chi negli anni Settanta soffriva in condizione d’esilio dal proprio Paese, a causa della dittatura militare.
A seguire, alle ore 20.15, serata danzante alla Biblioteca Renzo Renzi (Piazzetta Pasolini, 3/b), che per una notte si trasformerà in una milonga con musiche delle migliori orchestre degli anni d’oro. Aperitivo naturale offerto da Lortica, breve introduzione e dimostrazione di tango a cura di Milonga Sì con Flora Benedetti e Giacomo Bombonato.

La retrospettiva CineTango proseguirà poi lunedì 6 maggio, alle ore 22.30, con la replica di Tangos, el exilio de Gardel, seguito giovedì 9 maggio (alle ore 18) da Así cantaba Carlos Gardel, film ritrovato dalla Cinemateca Argentina che il film raccoglie dieci dei quindici corti interpretati da Carlos Gardel nel 1930, e La fuga di Luis Saslavsky, classico dell’epoca d’oro del cinema argentino.
Sempre giovedì 9 maggio, alle ore 22.15, è invece in programma una selezione di cortometraggi d’inizio Novecento, ispirati al tango, tra i quali una comica con Charles Chaplin del 1914, Tango Tangles.

Venerdì 10 maggio, alle ore 18.15, vedremo la carrellata El tango en el cine di Rodolfo Corral e Guillermo F. Jurado, mentre a chiudere la rassegna domenica 12 maggio, alle ore 18, ci sarà Los tres berretines di Enrique Susini.


CineTango

Sabato 4 maggio

Ore 18, Cinema Lumière
TANGOS, EL EXILIO DE GARDEL (Tangos, el exilio de Gardel, Francia-Aregentina/1985) di Fernando E. Solanas (120’)
Parigi, fine anni Settanta. Un gruppo di artisti argentini, esuli volontari o forzati durante gli anni bui della dittatura, mette in scena una tanguedia (tango+commedia+tragedia). “Un film sull’esilio come triste carnevale, assenza, perdita, nostalgia del ritorno” (Morandini), in cui Solanas riesce nell’impresa di parlarci di diritti umani e di integrazione, offrendoci nel contempo una memorabile antologia del tango, con una ventina di straordinari ballerini che, attraverso l’orchestra di Osvaldo Pugliese, danzano sulle musiche originali di Astor Piazzolla e sulle sempreverdi e nostalgiche melodie di Carlos Gardel.

Ore 20.15, Biblioteca Renzo Renzi
TANGO ASÍ
Per una notte la Biblioteca Renzo Renzi si trasforma in una milonga con musiche delle migliori orchestre degli anni d’oro in tandas y cortinas secondo la tradizione porteña. Aperitivo naturale offerto da Lortica, breve introduzione e dimostrazione di tango a cura di Milonga Sì con Flora Benedetti e Giacomo Bombonato. E fino a mezzanotte si balla tango, vals argentino e milonga!

Lunedì 6 maggio, ore 22.30, Cinema Lumière
TANGOS, L’ESILIO DI GARDEL (Tangos, el exilio de Gardel, Francia-Aregentina/1985) di Fernando E. Solanas (120’)

Giovedì 9 maggio, ore 18, Cinema Lumière
ASÍ CANTABA CARLOS GARDEL (Argentina/1935) di Eduardo Morera (35’)
Recentemente ritrovato dalla Cinemateca Argentina, il film raccoglie dieci dei quindici corti interpretati da Carlos Gardel nel 1930, successivamente riuniti dopo la tragica scomparsa del divo. Yira, yira, Tengo miedo e Canchero sono solo alcuni dei motivi intonati dal mito incontrastato del tango argentino, che interpreta il suo ruolo come se fosse su un palcoscenico teatrale.
a seguire
LA FUGA (Argentina/1937) di Luis Saslavsky (92’)
Al centro di questo classico dell’epoca d’oro del cinema argentino – oggi in gran parte perduto – prodotto dalla Pampa Film, una cantante di night club (Tita Merello, l’Anna Magnani di Buenos Aires) che intrattiene un esplosivo ménage a trois con un ladro di gioielli e il poliziotto incaricato di arrestarlo. Saranno proprio i segreti messaggi contenuti nei testi dei tanghi da lei interpretati a segnare il destino del pur redento manigoldo. Saslavsky coniuga sapientemente elementi del poliziesco con quelli della farsa e della commedia sentimentale in un film in cui spiccano la preziosa scenografia art déco e la colonna sonora di César Gola.
In collaborazione con Cinemateca Argentina

Giovedì 9 maggio, ore 22.15, Cinema Lumière
LE TANGO (Francia/1905) di Alice Guy (3’)
LA VALSE CHALOUPÉE (Francia/1908) di Paul Henry Burget (8’)
DIE TANGO-KÖNIGIN (Germania/1913) di Max Mack (43’)
KRI-KRI E IL TANGO (Italia/1913) di Raymond Dandy (5’)
TANGO TANGLES (USA/1914) di Mack Sennett (12’)
Copie provenienti da Cineteca di Bologna e München Filmmuseum
Non è un azzardo affermare che il tango sia nato con il cinema, e viceversa. Mentre il “pensiero triste in forma di danza” si affermava nella tumultuosa Buenos Aires di fine Ottocento, le immagini in movimento facevano il loro fragoroso esordio nella Parigi della belle époque. Se i due dal vero del cinema delle origini Le Tango e La Valse chaloupée sono intrisi di esotico e peccaminoso erotismo, sono gli anni che precedono la prima guerra mondiale quelli in cui la febbre del tango contagia Europa e Stati Uniti. Nel vecchio continente lo dimostrano Die Tango-königin, commedia berlinese impregnata di umorismo ebraico dell’eclettico Max Mack, e la comica Kri-Kri e il tango, in cui Raymond Dandy si esibisce elastico in spericolate acrobazie. Sembra rispondergli sull’altra sponda dell’oceano Charlie Chaplin – in una delle sue prime apparizioni alla corte di Mack Sennett – che in Tango Tangles contende le grazie di una guardarobiera alle altre star della Keystone, Ford Sterling e Roscoe Arbuckle.

Venerdì 10 maggio, ore 18.15, Cinema Lumière
EL TANGO EN EL CINE (Argentina/1979) di Rodolfo Corral e Guillermo F. Jurado (60’)
Film di montaggio dal sapore squisitamente cinéphile (Jurado è stato direttore della Cinemateca Argentina) con estratti da una trentina di pellicole in cui appaiono star e maestri come Tito Luisisandro, Carlos Gardel, Rodolfo Valentino e Astor Piazzolla.

Domenica 12 maggio, ore 18, Cinema Lumière
LOS TRES BERRETINES (Argentina/1933) di Enrique Susini (63’)
Se Il cantante di jazz fu la prima pellicola sonora hollywodiana, non sorprende che il primo film “parlante” del cinema argentino si intitolasse Tango!. Los tres berretines, tratto da un’omonima opera teatrale, lo segue di poche settimane, offrendo un vivace spaccato della vita della classe media nell’effervescente Buenos Aires dei primi anni Trenta. L’esile vicenda è quella di un padre che si lamenta perché tutti i congiunti si dedicano con una passione che sfiora il fanatismo a un “berretin”, uno dei passatempi nazionali, invece di impegnarsi nella ferramenta di famiglia. Ma anch’egli dovrà presto ricredersi.

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