sabato 3 marzo 2012

Marzo in cineteca

 È un programma, questo di marzo, che vive di confronti. Un confronto tra l’opera di Pasolini, celebrato nei novant’anni dalla sua nascita, e certi film che (anche sotterraneamente) sembrano averlo ispirato, o che da lui hanno preso ispirazione; un confronto tra un’idea italiana di ‘ribellione’ e indipendenza, produttiva e stilistica (ancora Pasolini) e un’idea americana che trovò espressione nel new american cinema, negli stessi disgregati e fertili anni Sessanta; il vecchio e mai risolto confronto tra cinema e letteratura, che spesso produce materia inerte ma qualche volta, invece, apre la strada al capolavoro, com’è il caso dell’incontro tra i grandi romanzi di Charles Dickens e i film ‘vittoriani’ di David Lean.
Ma partiamo da un altro confronto, antropologico e culturale, di quotidiana e desolata durezza, quello raccontato da Guido Lombardi in Là bas, un film che ci sta particolarmente a cuore. È un esordio, ha vinto il premio per la miglior opera prima all’ultimo Mostra del cinema di Venezia, e la sua base è un fatto di cronaca raccapricciante, la strage di lavoratori africani a Castel Volturno, alcuni anni fa. Quel che rende unico Là bas tra i film-testimonianza dedicati all’immigrazione, allo scandalo degli inferni camorristi, è la sua capacità di essere un vero, avvincente e persino ironico romanzo di formazione.
Pasolini e il nuovo cinema americano. Pasolini e il ‘sacro’, in un confronto misterioso eppure pieno di echi con il cinema di Dreyer; Pasolini che semina tracce nel cinema dei suoi sodali, Ostia di Citti, La commare secca del giovane Bertolucci. Ma anche la Rabbia italiana e universale di Pasolini, giustapposta alla Rabbia giovane di Terrence Malick. Un viaggio nel new american cinema anni Sessanta e Settanta è un viaggio in una stagione di irripetibile libertà, di rivoluzioni produttive, nella lunga new wave che s’insinuò nel naufragio del sistema degli studios. Il cinema americano cambia pelle, la sua pelle nuova è anche la grana imperfetta della fotografia di quegli anni, la sua nuova pretesa di verità, la nuova intraprendenza economica, il suo rinnovamento stilistico. E la sua varietà, di cui offriamo un bell’assaggio: rivedere Pull My Daisy o L’ultimo spettacolo o Images significa addentrarsi in altrettanti mondi autoriali, ciascuno con la sua voce distinta, e ben poco affievolita dal tempo.
Gian Luca Farinelli e Carlo Mazzacurati
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Il cinema eretico di Pasolini
dal 5 al 26 marzo

Da Accattone (1961) a Salò (1975), Pasolini ha sempre genialmente forzato i limiti del cinema, scegliendo corpi e luoghi rifiutati dalle convenzioni dell’industria dello spettacolo e sperimentando nuove forme filmiche. Questa retrospettiva (arricchita da alcuni rari documenti d’archivio) ripropone una parte della sua opera cinematografica, seguendo alcuni itinerari particolari: dai film sui reietti delle borgate (Accattone, Mamma Roma, La ricotta) a quelli sul Mito e il Sacro (Il Vangelo secondo Matteo, Edipo Re, Teorema), dai film-laboratorio in forma di appunti alla Trilogia della Vita fino all’atroce inferno di Salò. Questa rassegna coincide con il novantesimo anniversario della nascita di Pasolini.
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La rabbia giovane. Il cinema indipendente americano fra i ‘60 e ‘70
dall'8 al 26 marzo

Se cercassimo un minimo comune denominatore in grado di tenere insieme questi film, lo troveremmo in un termine: indipendenza. Il New American Cinema con Jonas Mekas, Shirley Clarke, il primo Cassavetes. E poi Warhol, Jack Smith, Kenneth Anger. Ma in fondo indipendenti sono anche Robert Altman, Sam Peckinpah, Peter Bogdanovich. Dopotutto hanno portato avanti le loro idee, pur lavorando a Hollywood. Questi film sono stati realizzati tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Settanta. Includono rabbia giovanile e testimoniano una gran voglia di cambiamento. Forse le cose non sono andate com’era previsto e la rabbia è svanita. Restano magnifici pezzi di cinema.
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BilBOlbul. Festival internazionale di fumetto
dal 1° al 4 marzo

La sesta edizione di BilBOlbul a cura di Hamelin Associazione Culturale propone in tutta la città mostre, incontri, proiezioni e laboratori dedicati al fumetto d’autore. Al Lumière, come di consueto, la sezione cinematografica che vedrà omaggiati due grandi fumettisti francesi, Blutch (protagonista di un incontro con il pubblico) e Joann Sfar di cui vedremo il recente Il gatto con il rabbino. Arricchiranno il programma un omaggio a Sacrebleu Productions e una performance live di Stefano Ricci e Cristiano Pinna.
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Future Film Festival
dal 27 marzo al 1° aprile

Torna al Lumière, dove cominciò la sua avventura nel 1999, il festival, che da sempre esplora le frontiere del cinema d’animazione e delle nuove tecnologie. Tema conduttore di questa quattordicesima edizione la ‘Fine del mondo’, con un concerto-evento, proiezioni e tante iniziative in città. Oltre a una ricca selezione di lungometraggi inediti in concorso per il Platinum Grand Prize (da Arrugas ad Attack the Block) e anteprime speciali (da Lorax a Chronicle), in programma la sezione Future Film short dedicata ai corti, il 3D Day con la Pixar Animation ospite speciale, il cinema green coi 100 Autori e le novità della Motion Graphics del Brasile.
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I lunedì di Officinema
19 e 26 marzo

La violenza e i suoi meccanismi scatenanti alla base dei due film che proponiamo questo mese: ispirato alla strage di Castel Volturno, La-Bas, unico film italiano in concorso alla Settimana della Critica a Venezia 2011, è il romanzo criminale di un giovane immigrato mentre Acab, action movie d’esordio di Stefano Sollima, racconta le storie di tre celerini romani che trovano nell’odio l’unico serbatoio emotivo per contrastare e reprimere la devianza.
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Bicentenario disckensiano
20, 21 e 25 marzo

Gli appuntamenti con Charles Dickens riportano alla luce, questa volta, due pure gemme del cinema britannico: Grandi speranze e Oliver Twist, palpitanti romanzi di formazione dove il bianco e nero, la luce e l’ombra sono una questione morale. L’autore è David Lean, dickensiano talora infedele: ma nessuno come lui ha reso giustizia alle pagine del più grande narratore britannico. Nemmeno Polanski, di cui pure riproponiamo l’ammirevole rilettura di Oliver Twist.
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Cineclub per ragazzi
i sabati e le domenica di marzo

Il Cineclub incrocia nel primo week-end del mese il festival di fumetto BilBOlbul con una selezione di corti d’animazione russi degli anni Settanta e Ottanta e Le avventure di Tin Tin immaginate da Spielberg. Ancora Hugo Cabret di Scorsese (che sarà riproposto in 3D) a ispirare la programmazione di due straordinari inni alla libertà dell’infanzia come I 400 colpi e l’Oliver Twist di Polanski. E infine la grande animazione Dreamworks con le mirabolanti peripezie del Gatto con gli stivali.
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www.cinetecadibologna.it

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