Maestro di stile eclettico ed energico, tra i molti autori di commedie degli cinquant’anni Blake Edwards è stato il solo vero erede di Billy Wilder. Papà della Pantera rosa, iniziatore con Hollywood Party, grazie anche al genio di Peter Sellers, di un filone surreale allora estraneo al cinema americano, creatore per tre decenni di perfetti meccanismi in cui stelle come Audrey Hepburn, Bo Derek e Julie Andrews hanno trovato il loro pieno fulgore, è stato capace anche di raccontare storie drammatiche con la stessa lucida profondità.
A un anno dalla scomparsa, la Cineteca di Bologna dedica un Omaggio a Blake Edwards al Cinema Lumière, con otto titoli (la maggior parte dei quali in versione originale con sottotitoli italiani) a partire da I giorni del vino e delle rose (martedì 18 ottobre, ore 20; in replica domenica 23 ottobre alle ore 22.15).
Si prosegue poi con Uno sparo nel buio (mercoledì 19 ottobre, ore 18), S.O.B. (giovedì 20 ottobre, ore 17.30), La pantera rosa (giovedì 20 ottobre, ore 22.15; replica domenica 23 ottobre, ore 20.15), Victor Victoria (venerdì 21 ottobre, ore 18), 10 (domenica 23 ottobre, ore 18), Hollywood Party (mercoledì 26 ottobre, ore 22.15), Colazione da Tiffany (mercoledì 9 novembre).
Omaggio a Blake Edwards
Martedì 18 ottobre, ore 20 (replica domenica 23 ottobre, ore 22.15), Cinema Lumière
I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE (Days of Wine and Roses, USA/1962) di Blake Edwards (117’)
Questo è davvero il film di un grande regista. Siamo in una commedia, certo: anni Sessanta, lui e lei sono giovani e innamorati, lui è simpatico e lei è bella, c’è un buon lavoro, una bella casa, una bambina, l’America è piena di promesse e il ghiaccio tintinna allegro nei bicchieri di innumerevoli cocktail. Poi piano piano tutto si offusca, si incrina, si dirige al baratro mentre solo l’alcol continua a scorrere allegro, e poi meno allegro, e poi disperato. E senza scosse la commedia è diventata un film sull’alcolismo, un film sul matrimonio, un film sulla fragilità umana, duro e mosso da una pietas severa, che non indulge e non consola. Rifiutato dal pubblico all’epoca, poi un po’ dimenticato, è tra i capolavori di Edwards.
Versione originale sottotitoli italiani
Mercoledì 19 ottobre, ore 18, Cinema Lumière
UNO SPARO NEL BUIO (A Shot in the Dark, USA-GB/1964) di Blake Edwards (102’)
Se La pantera rosa era stata una gemma comica di pura eleganza sixties, questo suo primo sequel nasce sbilenco: Clouseau viene catapultato all’ultimo in una storia non sua (doveva essere un thriller romantico con Sophia Loren e Walter Matthau), e se ne appropria con il prevedibile zelo scomposto. Eppure questo film minore (che conferma l’ispettore di Edwards e Sellers come la maggior invenzione comica del decennio) si riscatta per trama fine di generi e per fiducia nello stile. Godetevi l’unico happy end mai toccato a Clouseau e sentirete il tocco dell’uomo che ha appena diretto Colazione da Tiffany.
Versione originale sottotitoli italiani
Giovedì 20 ottobre, ore 17.30, Cinema Lumière
S.O.B. (USA/1981) di Blake Edwards (121’)
Malibu, primi anni Ottanta. Un produttore in crisi e tentato da pensieri suicidi inciampa in un buco nel pavimento e precipita, al piano di sotto, nel bel mezzo di un’orgia. Ecco la soluzione, trasformare il suo flop in un pornomusical, esibendo di passaggio le tette top secret della moglie attrice. Funzionerà alla grande. Apologo malmostoso contra Hollywood, una Gomorra kitsch tracimante di gente cinica, opportunista, ubriacona, pervertita e di dubbio talento. Blandamente autobiografico, faticosamente divertente, decisamente stagionato. Lo striptease di Mary Poppins è più simpatico che dissacrante; William Holden è qui al suo ultimo film.
Giovedì 20 ottobre, ore 22.15 (replica domenica 23 ottobre, ore 20.15), Cinema Lumière
LA PANTERA ROSA (The Pink Panther, USA/1963) di Blake Edwards (114’)
La pantera rosa è una perfetta commedia sofisticata anni Sessanta nel cui cuore cuore batte una bomba comica: la bomba esplode e il risultato è una cascata di diamanti. Il più scintillante è la pietra del titolo, sulle cui tracce si muovono il sopraffino David Niven, ladro gentiluomo à la Cary Grant, e il catastrofico Peter Sellers, che qui diventa una volta per sempre ispettore Clouseau. Cortina d'Ampezzo, mise invernali tra chic e kitsch, adulteri mai consumati in trafficate camere d'albergo, vestaglie di chiffon e impermeabili fradici, inseguimenti da torcersi dalle risate e lunghe scene di seduzione al riparo d'una baita-alcova, il jazz felpato di Henry Mancini, la sensuale Claudia Cardinale e la divina (e spiritosissima) Capucine: lo splastick non fracassa mai l'eleganza, e l'eleganza non attutisce lo splastick. Closeau appartiene soprattutto al genio di Sellers, ma il miracolo hollywoodiano di questo sfrenato equilibrio tra generi lo dobbiamo a Blake Edwards.
Versione originale sottotitoli italiani
Venerdì 21 ottobre, ore 18, Cinema Lumière
VICTOR VICTORIA (USA-GB/1982) di Blake Edwards (132’)
Nella nevosa Parigi déco del 1934, familiare come solo un set sa essere, Julie Andrews è una cantante squattrinata che per sopravvivere calca le scene d’un doppio travesti (una donna che finge d’essere un uomo che finge d’essere una donna). Più astrazione sessuale che ambiguità, più grazia utopica che vertigine dei generi, e alcuni numeri di divertimento irresistibile: Blake Edwards, l’americano del’Oklahoma, rende qui omaggio ai suoi maestri mitteleuropei, a Billy Wilder con le sue maschere e i suoi doppi, alle camere d’albergo, al desiderio messo alla prova, alla purezza dell’artificio di Lubitsch.
Versione originale sottotitoli italiani
Domenica 23 ottobre, ore 18, Cinema Lumière
10 (Ten, USA/1979) di Blake Edwards (122’)
Un musicista piccoletto, guardone e depresso se ne va in giro dando mentalmente un voto a ogni donna che incontra (non sulla base della preparazione culturale). Poi incappa in una bionda da dieci che sembra starci, ma lui non ce la fa (e chi mai ce la farebbe, mentre nell’aria rimbomba il Bolero di Ravel?). Un film sulla banalità del desiderio maschile: dove Dudley Moore è un atono quarantenne rapito dalla lolitesca vacuità di Bo Derek quanto dal suo tonico corpo americano, alla prova dei fatti sessualmente deludente ma quantomeno ancora vero, un attimo prima dell’estetica dei turgori artificiali.
Versione originale sottotitoli italiani
Mercoledì 26 ottobre, ore 22.15, Cinema Lumière
HOLLYWOOD PARTY (The Party, USA/1968) di Blake Edwards (99’)
Come l'indostano Peter Sellers fece saltare per aria un set hollywoodiano degli anni Sessanta, e innescò una serie di catastrofi nella villa del suo produttore. Certo, una rivoluzione in chiave soft che si conclude a bolle di sapone, e dove il segno più concreto del Sessantotto lo troviamo scritto a tempera sulla pelle dell'elefantino. Se oggi lo slancio protestatario può apparire smorzato, Hollywood party sviscera ancora, meglio di qualsiasi altro film, la tragedia e la complessità di un sentimento: l'imbarazzo.
Mercoledì 9 novembre, Cinema Lumière
COLAZIONE DA TIFFANY (Breakfast at Tiffany’s, USA/1961) di Blake Edwards (115’)
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