sabato 2 giugno 2012

11 volte Cronenberg

11 titoli per attraversare la filmografia di David Cronenberg: inaugura domani, sabato 2 giugno, al Cinema Lumière la retrospettiva David Cronenberg. La bellezza interiore che la Cineteca di Bologna dedica al regista reduce dall’ultimo Festival di Cannes con il suo Cosmopolis.
Subito tre film d’annata nella giornata di sabato 2 giugno: alle ore 18, Rabid sete di sangue (1977), seguito alle ore 20.15 da Brood – La covata malefica (1979). Chiude alle ore 22.15 Scanners (1981).
Altre tre pellicole domenica 3 giugno, dagli anni Ottanta, La zona morta del 1983 (ore 18.15) e Inseparabili del 1988 (ore 20.15), fino a sconfinare agli inizi degli anni Novanta con Il pasto nudo (ore 22.15) tratto dal romanzo di William Burroughs (e le musiche di Ornette Coleman).
Martedì 5 giugno, alle ore 22.15, è in programma uno dei titoli più cult (pur tra i tantissimi) di David Cronenberg (La mosca, 1986), mentre mercoledì 6 giugno vedremo, alle ore 20.15, Crash (1996) e, alle ore 22.15, eXistenZ (1999).
Suggello giovedì 7 giugno con due film degli anni Duemila: alle ore 20.15, Spider (2002), e alle ore 22.30 A History of Violence (2005).


David Cronenberg. La bellezza interiore

Sabato 2 giugno, ore 18, Cinema Lumière
RABID SETE DI SANGUE (Rabid, Canada/1977) di David Cronenberg (90’)
Cosa potrebbe accadervi se, a causa di un tremendo incidente motociclistico, vi ritrovaste in una situazione tale per cui la sola speranza di salvezza fosse legata a un trapianto di pelle? Lei è Rosie (Marilyn Chambers, all’epoca nota pornostar). Lui il dott. Keloid (chissà perché il nome fa pensare a William Burroughs... e non solo questo). Tecnica chirurgica sperimentale. Intervento riuscito. Con qualche complicazione: sotto l’ascella della donna c’è qualcosa che non dovrebbe esserci. Con Rabid Cronenberg si muove nel terreno dell’exploitation. Trama horror, sangue, zombies. Ma i popcorn vanno di traverso.

Sabato 2 giugno, ore 20.15, Cinema Lumière
BROOD – LA COVATA MALEFICA (The Brood, Canada/1979) di David Cronenberg (90’)
Il dott. Raglan (Oliver Reed) dirige una clinica psichiatrica. La tecnica della suggestione dovrebbe operare per ridare un certo equilibrio a pazienti affetti da disturbi psichici. In realtà ciò che accade è ben più misterioso e ha dello stupefacente. I disturbi, ciò che affligge la mente, sembrano sì curati, rimossi, ma finiscono paradossalmente con l’incarnarsi. Una metafora, questa, da prendere alla lettera. Rispetto al solito stratagemma sensazionalistico posto in testa ai trailer dei film (“State per assistere a qualcosa di mai visto prima”) – classico espediente horror – The Brood dimostra di saper mantenere ciò che promette.

Sabato 2 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
SCANNERS (Canada/1981) di David Cronenberg (102’)
Tutta la prima parte della filmografia di David Cronenberg (fatta eccezione per i cortometraggi) è una palestra di adattamento ai generi cinematografici. Il suo universo, tutte le sue ossessioni, prendono forma all’interno di una rigida struttura di genere. L’horror prima di tutto, anche se qui la trama ricorda più un film di spionaggio. Cos’è uno scanner? È un essere superiore in grado di controllare e plasmare la mente di una persona (fino a farla esplodere). Lo scanner Darryl Revok vorrebbe sottomettere l’intera umanità. Cameron Vale scopre di avere i medesimi poteri. Ed è lui che avrà il compito di fermarlo.

Domenica 3 giugno, ore 18.15, Cinema Lumière
LA ZONA MORTA (The Dead Zone, USA/1983) di David Cronenberg (103’)
Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, mostra la duttilità di Cronenberg nell’adattamento cinematografico di materiali che non gli appartengono, ma che per certi versi lo interessano. Qui, è la facoltà della premonizione, la dannazione di poter vedere nel futuro, l’aspetto che gli sta a cuore. Uno stato d’animo che possiamo ben cogliere sul volto e il portamento di Christopher Walken, qui in una delle sue più toccanti interpretazioni. Cronenberg, va da sé, si dimostra un ottimo direttore di attori. Una specie di malinconia pervade il film. Sentimento ben presente nella sua filmografia.

Domenica 3 giugno, ore 20.15, Cinema Lumière
INSEPARABILI (Dead Ringers, Canada-USA/1988) di David Cronenberg (115’)
Tutto ciò che avviene in questo film straordinario è facilmente riassumibile e appare evidente nel suo finale. Osservando il lento movimento della macchina da presa all’interno di un appartamento in preda al caos possiamo trarre le nostre conclusioni. Tutto è perduto. Quello che vediamo era una volta lo splendido e lussuoso appartamento dei gemelli Mantle. E tutte le ossessioni, le improvvise asimmetrie, gli incubi, la droga, gli strumenti per operare pazienti mutanti (vere opere d’arte), i camici rosso sangue, trovano infine la loro spiegazione in questa crudele desolazione architettonica. Grande prova d’attore di Jeremy Irons.

Domenica 3 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
IL PASTO NUDO (Naked Lunch, Canada-GB-Giappone/1991) di David Cronenberg (115’)
Capita che per accedere alla scrittura uno sterminatore di scarafaggi decida di giocare a Guglielmo Tell con la sua consorte. Il bicchiere sul suo capo. Il colpo di rivoltella. Il bicchiere ancora intatto. Il corpo della moglie riverso a terra. Il pasto nudo non è solo l’impossibile adattamento del romanzo di William Burroughs. Del libro trattiene questa domanda: cos’è la scrittura, da dove viene? È insomma un “viaggio letterario”, aiutato da polveri gialle e “carne nera”. Se le mischi ne esce qualcosa di marroncino. E se te la inietti rischi di dover scrivere “rapporti” dall’ Interzona per il resto della tua vita, mentre la scimmia bussa sulla tua schiena.

Martedì 5 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
LA MOSCA (The Fly, USA/1986) di David Cronenberg (95’)
C’è un produttore d’eccezione: Mel Brooks. E c’è il film horror di Kurt Neumann, The Fly (1958). Cronenberg accetta di girarne il remake. Ma a modo suo, ovviamente. Ne esce uno straordinario mélo-horror, genere in cui eccelleva Tod Browning. Seth Brundle sperimenta su se stesso un metodo di smaterializzazione e teletrasporto tramite due cabine che somigliano a cilindri di una Ducati. L’esperimento riesce, ma qualcosa di troppo si insinua nella cabina. La fama raggiunta dal film è misurabile dal fatto che, in un episodio dei Simpson, Homer acquista le cabine, pur sperimentandone l’efficacia in modo ben diverso.

Mercoledì 6 giugno, ore 20.15, Cinema Lumière
CRASH (Canada-GB/1996) di David Cronenberg (100’)
Qualcosa di indicibile sembra legare la psiche, la sessualità e gli scontri automobilistici. È una
dimensione che nel romanzo di James G. Ballard e nel film di Cronenberg prende una connotazione che potremmo definire epidemica. La serie dei Car Crash di Warhol, le ferite sul corpo, le protesi in metallo, le automobili ridotte a lamiere piegate, le cicatrici da baciare: i personaggi si muovono nel film in una specie di trance. Vaughan e i coniugi Ballard. La berlina nera del presidente Kennedy. L’incidente mortale di Jayne Mansfield. Dall’alto di un grattacielo è possibile osservare il flusso ipnotico delle automobili sui raccordi
autostradali.

Mercoledì 6 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
EXISTENZ (Canada-GB/1999) di David Cronenberg (97’)
eXistenZ è il nome del nuovo videogioco creato dalla società informatica Antenna. Ideato dalla programmatrice Allegra Geller, viene inaugurato durante una manifestazione aperta al pubblico. Ma alcuni terroristi attentano alla sua vita. Per collegarsi e immergersi nella realtà virtuale del gioco è necessario un game pod (vi dice nulla il nome?), collegato al corpo umano tramite una bioporta. Ted Pikul è l’uomo assunto per scoprire se il gioco ha subito danni. Deve quindi entrarvi dentro. Ma qual è la realtà? Quale la finzione? I livelli si confondono. Magnifica la sequenza al ristorante cinese. Il piatto ‘speciale’ riserva inaspettate sorprese.

Giovedì 7 giugno, ore 20.15, Cinema Lumière
SPIDER (Canada-GB/2002) di David Cronenberg (98’)
È forse vedendo i film di Alfred Hitchcock che Cronenberg ha fatto sua la capacità di condensare nei titoli di testa gli elementi portanti del film. Oggetti, dettagli, spie di qualcosa a venire. Qui, in questo film tratto dall’omonimo romanzo di Patrick McGrath, la macchina da presa inquadra macchie sulle pareti, figure piuttosto simili a un test di Rorschach. Cronenberg ha definito il film “un austero psicodramma incentrato su un mistero umano davvero profondo. È come se Samuel Beckett si confrontasse con Sigmund Freud”. Afasia e paranoia schizofrenica. Il mondo di Spider si schiude per gradi, come una tela di ragno.

Giovedì 7 giugno, ore 22.30, Cinema Lumière
A HISTORY OF VIOLENCE (USA-Germania/2005) di David Cronenberg (96’)
Tratto da una graphic novel di John Wagner e Vince Locke, il film sembra a prima vista una ‘vacanza’ di Cronenberg dai suoi temi abituali. In realtà, Una storia violenta ribadisce con estrema sottigliezza le costanti del suo cinema. Il regista spiazza qui i suoi stessi estimatori, realizzando il suo film più classico, quasi un western moderno abitato da figure doppie, che si camuffano come quegli insetti che, per sfuggire agli attacchi, si mimetizzano tra le foglie. Chi è Tom Stall/Joey Cusack? Un buon padre di famiglia o un violento killer? A volte basta un gestoinatteso per comprendere meglio le cose.

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