11 titoli per attraversare la filmografia di David Cronenberg: inaugura
domani, sabato 2 giugno, al Cinema Lumière la retrospettiva David Cronenberg. La bellezza interiore che la Cineteca di Bologna dedica al regista reduce dall’ultimo Festival di Cannes con il suo Cosmopolis.
Subito tre film d’annata nella giornata di sabato 2 giugno: alle ore 18, Rabid sete di sangue (1977), seguito alle ore 20.15 da Brood – La covata malefica (1979). Chiude alle ore 22.15 Scanners (1981).
Altre tre pellicole domenica 3 giugno, dagli anni Ottanta, La zona morta del 1983 (ore 18.15) e Inseparabili del 1988 (ore 20.15), fino a sconfinare agli inizi degli anni Novanta con Il pasto nudo (ore 22.15) tratto dal romanzo di William Burroughs (e le musiche di Ornette Coleman).
Martedì 5 giugno, alle ore 22.15, è in programma uno dei titoli più cult (pur tra i tantissimi) di David Cronenberg (La mosca, 1986), mentre mercoledì 6 giugno vedremo, alle ore 20.15, Crash (1996) e, alle ore 22.15, eXistenZ (1999).
Suggello giovedì 7 giugno con due film degli anni Duemila: alle ore 20.15, Spider (2002), e alle ore 22.30 A History of Violence (2005).
David Cronenberg. La bellezza interiore
Sabato 2 giugno, ore 18, Cinema Lumière
RABID SETE DI SANGUE (Rabid, Canada/1977) di David Cronenberg (90’)
Cosa potrebbe accadervi se, a causa di un tremendo incidente
motociclistico, vi ritrovaste in una situazione tale per cui la sola
speranza di salvezza fosse legata a un trapianto di pelle? Lei è Rosie
(Marilyn Chambers, all’epoca nota pornostar). Lui il dott. Keloid
(chissà perché il nome fa pensare a William Burroughs... e non solo
questo). Tecnica chirurgica sperimentale. Intervento riuscito. Con
qualche complicazione: sotto l’ascella della donna c’è qualcosa che non
dovrebbe esserci. Con Rabid Cronenberg si muove nel terreno
dell’exploitation. Trama horror, sangue, zombies. Ma i popcorn vanno di
traverso.
Sabato 2 giugno, ore 20.15, Cinema Lumière
BROOD – LA COVATA MALEFICA (The Brood, Canada/1979) di David Cronenberg (90’)
Il dott. Raglan (Oliver Reed) dirige una clinica psichiatrica. La
tecnica della suggestione dovrebbe operare per ridare un certo
equilibrio a pazienti affetti da disturbi psichici. In realtà ciò che
accade è ben più misterioso e ha dello stupefacente. I disturbi, ciò che
affligge la mente, sembrano sì curati, rimossi, ma finiscono
paradossalmente con l’incarnarsi. Una metafora, questa, da prendere alla
lettera. Rispetto al solito stratagemma sensazionalistico posto in
testa ai trailer dei film (“State per assistere a qualcosa di mai visto
prima”) – classico espediente horror – The Brood dimostra di saper
mantenere ciò che promette.
Sabato 2 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
SCANNERS (Canada/1981) di David Cronenberg (102’)
Tutta la prima parte della filmografia di David Cronenberg (fatta
eccezione per i cortometraggi) è una palestra di adattamento ai generi
cinematografici. Il suo universo, tutte le sue ossessioni, prendono
forma all’interno di una rigida struttura di genere. L’horror prima di
tutto, anche se qui la trama ricorda più un film di spionaggio. Cos’è
uno scanner? È un essere superiore in grado di controllare e plasmare la
mente di una persona (fino a farla esplodere). Lo scanner Darryl Revok
vorrebbe sottomettere l’intera umanità. Cameron Vale scopre di avere i
medesimi poteri. Ed è lui che avrà il compito di fermarlo.
Domenica 3 giugno, ore 18.15, Cinema Lumière
LA ZONA MORTA (The Dead Zone, USA/1983) di David Cronenberg (103’)
Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, mostra la duttilità di
Cronenberg nell’adattamento cinematografico di materiali che non gli
appartengono, ma che per certi versi lo interessano. Qui, è la facoltà
della premonizione, la dannazione di poter vedere nel futuro, l’aspetto
che gli sta a cuore. Uno stato d’animo che possiamo ben cogliere sul
volto e il portamento di Christopher Walken, qui in una delle sue più
toccanti interpretazioni. Cronenberg, va da sé, si dimostra un ottimo
direttore di attori. Una specie di malinconia pervade il film.
Sentimento ben presente nella sua filmografia.
Domenica 3 giugno, ore 20.15, Cinema Lumière
INSEPARABILI (Dead Ringers, Canada-USA/1988) di David Cronenberg (115’)
Tutto ciò che avviene in questo film straordinario è facilmente
riassumibile e appare evidente nel suo finale. Osservando il lento
movimento della macchina da presa all’interno di un appartamento in
preda al caos possiamo trarre le nostre conclusioni. Tutto è perduto.
Quello che vediamo era una volta lo splendido e lussuoso appartamento
dei gemelli Mantle. E tutte le ossessioni, le improvvise asimmetrie, gli
incubi, la droga, gli strumenti per operare pazienti mutanti (vere
opere d’arte), i camici rosso sangue, trovano infine la loro spiegazione
in questa crudele desolazione architettonica. Grande prova d’attore di
Jeremy Irons.
Domenica 3 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
IL PASTO NUDO (Naked Lunch, Canada-GB-Giappone/1991) di David Cronenberg (115’)
Capita che per accedere alla scrittura uno sterminatore di
scarafaggi decida di giocare a Guglielmo Tell con la sua consorte. Il
bicchiere sul suo capo. Il colpo di rivoltella. Il bicchiere ancora
intatto. Il corpo della moglie riverso a terra. Il pasto nudo non è solo
l’impossibile adattamento del romanzo di William Burroughs. Del libro
trattiene questa domanda: cos’è la scrittura, da dove viene? È insomma
un “viaggio letterario”, aiutato da polveri gialle e “carne nera”. Se le
mischi ne esce qualcosa di marroncino. E se te la inietti rischi di
dover scrivere “rapporti” dall’ Interzona per il resto della tua vita,
mentre la scimmia bussa sulla tua schiena.
Martedì 5 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
LA MOSCA (The Fly, USA/1986) di David Cronenberg (95’)
C’è un produttore d’eccezione: Mel Brooks. E c’è il film horror di
Kurt Neumann, The Fly (1958). Cronenberg accetta di girarne il remake.
Ma a modo suo, ovviamente. Ne esce uno straordinario mélo-horror, genere
in cui eccelleva Tod Browning. Seth Brundle sperimenta su se stesso un
metodo di smaterializzazione e teletrasporto tramite due cabine che
somigliano a cilindri di una Ducati. L’esperimento riesce, ma qualcosa
di troppo si insinua nella cabina. La fama raggiunta dal film è
misurabile dal fatto che, in un episodio dei Simpson, Homer acquista le
cabine, pur sperimentandone l’efficacia in modo ben diverso.
Mercoledì 6 giugno, ore 20.15, Cinema Lumière
CRASH (Canada-GB/1996) di David Cronenberg (100’)
Qualcosa di indicibile sembra legare la psiche, la sessualità e gli scontri automobilistici. È una
dimensione che nel romanzo di James G. Ballard e nel film di
Cronenberg prende una connotazione che potremmo definire epidemica. La
serie dei Car Crash di Warhol, le ferite sul corpo, le protesi
in metallo, le automobili ridotte a lamiere piegate, le cicatrici da
baciare: i personaggi si muovono nel film in una specie di trance.
Vaughan e i coniugi Ballard. La berlina nera del presidente Kennedy.
L’incidente mortale di Jayne Mansfield. Dall’alto di un grattacielo è
possibile osservare il flusso ipnotico delle automobili sui raccordi
autostradali.
Mercoledì 6 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
EXISTENZ (Canada-GB/1999) di David Cronenberg (97’)
eXistenZ è il nome del nuovo videogioco creato dalla
società informatica Antenna. Ideato dalla programmatrice Allegra Geller,
viene inaugurato durante una manifestazione aperta al pubblico. Ma
alcuni terroristi attentano alla sua vita. Per collegarsi e immergersi
nella realtà virtuale del gioco è necessario un game pod (vi dice nulla
il nome?), collegato al corpo umano tramite una bioporta. Ted Pikul è
l’uomo assunto per scoprire se il gioco ha subito danni. Deve quindi
entrarvi dentro. Ma qual è la realtà? Quale la finzione? I livelli si
confondono. Magnifica la sequenza al ristorante cinese. Il piatto
‘speciale’ riserva inaspettate sorprese.
Giovedì 7 giugno, ore 20.15, Cinema Lumière
SPIDER (Canada-GB/2002) di David Cronenberg (98’)
È forse vedendo i film di Alfred Hitchcock che Cronenberg ha fatto
sua la capacità di condensare nei titoli di testa gli elementi portanti
del film. Oggetti, dettagli, spie di qualcosa a venire. Qui, in questo
film tratto dall’omonimo romanzo di Patrick McGrath, la macchina da
presa inquadra macchie sulle pareti, figure piuttosto simili a un test
di Rorschach. Cronenberg ha definito il film “un austero psicodramma
incentrato su un mistero umano davvero profondo. È come se Samuel
Beckett si confrontasse con Sigmund Freud”. Afasia e paranoia
schizofrenica. Il mondo di Spider si schiude per gradi, come una tela di
ragno.
Giovedì 7 giugno, ore 22.30, Cinema Lumière
A HISTORY OF VIOLENCE (USA-Germania/2005) di David Cronenberg (96’)
Tratto da una graphic novel di John Wagner e Vince Locke, il film
sembra a prima vista una ‘vacanza’ di Cronenberg dai suoi temi abituali.
In realtà, Una storia violenta ribadisce con estrema sottigliezza le
costanti del suo cinema. Il regista spiazza qui i suoi stessi
estimatori, realizzando il suo film più classico, quasi un western
moderno abitato da figure doppie, che si camuffano come quegli insetti
che, per sfuggire agli attacchi, si mimetizzano tra le foglie. Chi è Tom
Stall/Joey Cusack? Un buon padre di famiglia o un violento killer? A
volte basta un gestoinatteso per comprendere meglio le cose.
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