TRE PAESAGGI PER IL QUARTETTO CHE ARRIVA DA GERUSALEMME
Lunedì 18 febbraio alle ore 20.30 Ferrara Musica presenta il Quartetto Jerusalem,
giovane e affermata formazione cameristica, alla sua seconda
apparizione sul palcoscenico del Comunale. L’autorevole critico musicale
del Times ha scritto a proposito dell’ensemble: “Passione, precisione,
calore, un’alchimia perfetta: sono queste le caratteristiche
dell’eccellente quartetto d’archi israeliano”.
Regolarmente presente nelle più importanti sedi concertistiche del
mondo, il Quartetto Jerusalem - costituito dai violinisti Alexander
Pavlovsky e Sergei Bresler, dal violista Ori Kam e dal violoncellista
Kyril Zlotnikov - unisce la grande scuola d’archi russa, la cui
influenza è molto significativa nel ricco universo musicale israeliano, a
un approccio interpretativo dinamico e fresco.
Grazie a questa preziosa miscela l’ensemble ha ottenuto fin dai suoi
esordi il prestigioso premio Borletti-Buitoni e ha partecipato al
progetto BBC New Generation Artists; negli ultimi anni il Quartetto ha
visto crescere l'apprezzamento del pubblico e della critica sia in
Europa che negli Stati Uniti. I suoi album hanno vinto premi importanti
come BBC Music Magazine Award, Gramophone, Diapason d’Or ed ECHO.
Di grande fascino il programma proposto a Ferrara con pagine di grandi compositori di origine mitteleuropea. Si inizia con la squisita, umoristica Serenata italiana per quartetto d’archi in sol maggiore scritta nel 1887 dal compositore austriaco Hugo Wolf
e ispirata, pare, a una novella del grande poeta tedesco Joseph von
Eichendorff che racconta le avventure di un giovane violinista, alcune
delle quali si svolgono in Italia.
Segue il Quartetto in si bemolle maggiore K 589 di Wolfgang Amadeus Mozart.
Composto nel 1790, penultimo anno di vita del grande compositore
salisburghese, l’opera fu dedicata al re di Prussia Federico Guglielmo
II ed è scritta in uno stile che ricorda i magnifici Quartetti dedicati
da Mozart a Haydn, a sua volta grande maestro del genere.
Chiude il programma il Quartetto in mi minore n. 1 del compositore boemo Bedrich Smetana.
Importante esponente della scuola nazionale boema, nella dimensione più
intima della musica da camera Smetana trova la sede più adatta
all’espressione di stati d’animo personali. Il frontespizio della
partitura del Quartetto reca infatti il titolo Dalla mia vita,
rivelando un programma autobiografico: dalla sua passione per l’arte e
per la danza, all’amore per la moglie e l’entusiasmo per il crescente
successo, fino alla disperazione per la grave malattia che lo rese quasi
sordo. Gli ultimi accordi tuttavia lasciano aperta la porta a un
sentimento di speranza.
Nessun commento:
Posta un commento
Chiunque può inserire commenti, che sono moderati