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Adaline (Blake Lively) nasce nel 1908 e smette di invecchiare all'età di 29 anni, dopo un misterioso incidente d'auto.
L'eterna
giovane donna attraversa il secolo e riscopre l'amore dopo molti anni
grazie a un uomo con cui tornerà a vivere pienamente la propria vita.
Presente
metropolitano e affascinante passato attraverso i decenni del ventesimo
secolo in questa affascinante storia romantica che vede protagonista la
seducente Blake Lively, star di Hollywood e icona della moda mondiale.
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Adaline
Bowman, nata nel 1908, all'età di 29 anni è vittima di un incidente
d'auto che, paradossalmente, la rende immortale. Da quel momento smette
di invecchiare e vede passarle la vita accanto: la figlia la supera in
età diventando un'anziana signora, e Adaline impara a non innamorarsi
per non dover assistere allo stesso disallineamento spaziotemporale.
Così passa i decenni a cambiare casa e vita, ogni volta che qualcuno
comincia ad accorgersi che ha sempre lo stesso aspetto fisico. Ma quando
incontra Ellis, un trentenne con cui è amore a prima vista, la
determinazione di Adaline comincia a vacillare. E la donna non sa ancora
che l'attrazione per Ellis ha radici lontane.
Il
giovane regista americano Lee Toland Krieger si cimenta con una storia
che ricorda Il curioso caso di Benjamin Button, ma anche Highlander e
per certi versi l'horror svedese Lasciami entrare (assai più che le
numerose saghe pop sull'immortalità dei vampiri tanto presenti in questi
anni) perché riflette sul senso della vita attraverso il concetto di
mortalità e mostra il passare del tempo (e l'invecchiamento del corpo)
come un limite necessario alla ripetitività infinita dell'esistenza.
Proprio
perché il protagonista è il tempo, Adaline e il mondo che la circonda
appaiono atemporali anche a livello di scenografie, costumi,
accompagnamento musicale. Adaline si muove in un eterno presente che ha
come costante la perdita delle persone care, ed è dunque eternamente
ferma in una sorta di freeze frame. Blake Lively, con la sua presenza
algida e impassibile, sostiene inquadratura dopo inquadratura il ruolo
di donna costretta a rendersi impermeabile agli affetti e agli
attaccamenti anche logistici, e desiderosa di acquisire quel primo
capello bianco che, nella realtà cronologicamente corretta, è lo
spauracchio di molte (e molti).
La
regia è classica, da grande storia romantica, e la svolta narrativa che
compare a due terzi del racconto aumenta il pathos melodrammatico che
permea l'intera vicenda. Mancano la capacità visionaria di David Fincher
e la profondità emotiva di Thomas Alfredson, ma Adaline - L'eterna
giovinezza è un buon prodotto di entertainment che sostiene la curiosità
e l'attenzione del pubblico.
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