Opening al Cantiere Modernissimo
l Cinema Ritrovato 2018 si apre nel
cantiere del cinema che la Cineteca di Bologna sta ristrutturando nel
cuore della città, accanto a Piazza Maggiore. I quattro direttori del
festival, Cecilia Cenciarelli, Gian Luca Farinelli, Ehsan Khoshbakht e
Mariann Lewinsky, presentano al pubblico la XXXII edizione e introducono
uno speciale programma di film del 1898 e 1918 – tra cui il primo
episodio del mitico serial muto Wolves of Kultur di Joseph
Golden, accompagnato al piano da Daniele Furlati. La magia del cinema di
un secolo fa e oltre nel contesto, altrettanto suggestivo, di una sala
inaugurata nel 1915. Le visioni ‘underground’ proseguono, due al giorno,
con i successivi episodi del serial (quindici, restaurati da sedici
archivi di tutto il mondo, sempre musicati dal vivo).
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Teatro Comunale di Bologna ore 18.30 | Piazza Maggiore ore 21.45
Martin Scorsese al festival
Prima giornata del festival sotto la stella
di un padrino d’eccezione, il grande regista americano Martin Scorsese.
Al Teatro Comunale di Bologna Scorsese sarà protagonista di una
conversazione con quattro registi del cinema italiano contemporaneo:
Valeria Golino, Alice Rohrwacher, Matteo Garrone e Jonas Carpignano. I
biglietti per l’evento sono esauriti, ma potrete vedere Scorsese nella
serata inaugurale del festival, in Piazza Maggiore, dove il cineasta,
nella sua veste di autorevole cinefilo e presidente della Film
Foundation, introdurrà Enamorada, folgorante melodramma messicano di Emilio Fernández, restaurato nell’ambito del World Cinema Project.
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Sala Scorsese ore 10 | Cinema Arlecchino ore 14.30
Billy How Did You Do It?: Volker Schlöndorff & Billy Wilder
Il primo film in programma quest’anno segna
l’incontro tra due grandi della storia del cinema, il regista tedesco
Volker Schlöndorff, premio Oscar per il miglior film straniero nel 1980
con Il tamburo di latta, e il maestro della commedia americana Billy Wilder. Billy How Did You Do It?
(il titolo riprende la celebre scritta che campeggiava nell’ufficio di
Wilder: “Come lo avrebbe fatto Lubitsch?”) è il documentario che
Schlöndorff (con Gisella Geischow) ha dedicato all’autore di A qualcuno piace caldo, Quando la moglie è in vacanza, Viale del tramonto,
a partire da una lunga conversazione filmata nel 1988. Saranno lo
stesso Schlöndorff e Frédéric Bonnaud (Cinémathèque française) a
introdurre all'Arlecchino la versione restaurata di L'appartamento, sommo capolavoro wilderiano.
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Al via le rassegne
Si mettono in moto le nostre macchine del
tempo e dello spazio, che negli otto giorni del festival ci condurranno
in un sorprendente viaggio dal 1888 a oggi, dalla Cina all’Africa,
dall’America Latina alla Turchia, dall’Europa agli Stati Uniti. La
sezione La rinascita del cinema cinese (1941-1951) si apre con Tieshan Gongzhu
(La principessa dal ventaglio di ferro), primo film d’animazione
cinese, introdotto dai curatori Marie Claire Kuo e Tony Rains; Second Utopia: 1934 – L’età dell’oro del cinema sonoro sovietico propone Čapaev, classico del cinema sovietico presentato dal curatore Peter Bagrov. E ancora William Fox presenta, con The Brat
di John Ford, introdotto dal curatore Dave Kehr. Al via, con un doppio
appuntamento, anche la rassegna dedicata a Luciano Emmer nel centenario
della nascita (Domenica d'agosto, Parigi è sempre Parigi).
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Cinema Arlecchino ore 18.30
Marcello Come Here
Marcello Mastroianni è una figura d’attore
irripetibile, che ha coniugato aspetti difficili da coniugare: il grande
interprete e l’icona, l’eleganza e l’empatia, la sensibilità e lo
scanzonato disincanto. Lo abbiamo scelto come immagine-guida del
festival. Non abbiamo saputo resistere a quello sguardo alzato al cielo,
che sembra accogliere con ironica rassegnazione il bacio di una
seducente Sophia Loren. Il film è La fortuna di essere donna di
Blasetti, dove Mastroianni interpreta uno ‘scattino’ (un ‘paparazzo’
prima che il termine fosse coniato pochi anni dopo nella Dolce vita).
È il primo titolo di una selezione che dà prova della varietà di ruoli e
stili che hanno caratterizzato una carriera eccezionale.
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Sala Scorsese ore 21.45
Ritrovati e Restaurati: None Shall Escape
È uno dei film più sconvolgenti del
festival, che mostra una delle qualità più luminose del cinema, la
preveggenza. Nessuno sfuggirà, diretto a Hollywood dall’ungherese André
De Toth, fotografato da Lee Garmes (quello dei grandi bianco e nero di
Sternberg/Dietrich), prefigura per i nazisti un processo, che sembra
proprio quello di Norimberga. Il film si apre con un atto di fede che è
una profezia: “Il tempo di questa storia è il futuro. La guerra è
finita. Come promesso, i criminali di guerra sono stati riportati sui
luoghi dei loro crimini per essere processati”. I protagonisti Alexander
Knox e Marsha Hunt e lo sceneggiatore Lester Cole figureranno, pochi
anni dopo, sulla lista nera di Hollywood.
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Cinema Arlecchino ore 17
Censurati, ritrovati, restaurati: Daïnah la métisse
Una tranche speciale della nostra sezione
Ritrovati e Restaurati ospita quest’anno film risorti da vicende
censorie che per molto tempo, e per motivi diversi, ne hanno ostacolato o
impedito la visione. Il primo che presentiamo è Daïnah la métisse
di Jean Grémillon. Del film, che la produzione dimezzò già prima
dell’uscita in sala, rimane poco meno di un’ora, ma tanto basta per
intuirne – o forse, paradossalmente, accentuarne – la luminosa, poetica,
sensuale bellezza, che lo pone al livello di un grande Jean Vigo.
Introduce Bernard Eisenschitz.
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Cinema Arlecchino ore 17
Ritrovati e Restaurati: Alien e Revenge of the Creature 3D
Non tutte le stelle di questa edizione sono
in carne e ossa. Non perdetevi i mostruosi protagonisti di questa prima
notte del festival al Cinema Arlecchino! Si comincia alle 21.30 con le
terrificanti creature aliene ideate da H.R. Giger per il primo Alien
di Ridley Scott, che vedremo nella versione restaurata in 4K da 20th
Century Fox con la supervisione dello stesso regista. E allo scoccare
della mezzanotte entra in scena l’irresistibile uomo-pesce di Revenge of the Creature
di Jack Arnold, riuscito sequel di Il mostro della laguna nera che
ancor più del capostipite ha ispirato Guillermo Del Toro e il suo La forma dell’acqua.
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