Si avvicina la 44a edizione di Arte Fiera, in programma dal 24 al 26 gennaio 2020 nei padiglioni 18 e 15 del Quartiere fieristico di Bologna, accessibili in auto dall’Ingresso Nord e con un servizio di navette dall’ingresso di Piazza Costituzione.
L’edizione 2020 di Arte Fiera – la seconda diretta da Simone Menegoi, affiancato da Gloria Bartoli come vicedirettrice – si presenta ricca di novità. Coinvolgerà 155 gallerie tra italiane e straniere: 108 nella Main Section e 47 nelle tre sezioni curate e su invito, Fotografia e immagini in movimento (20 gallerie) a cui si aggiungono per la prima volta Focus (8 gallerie) e Pittura XXI (19 gallerie), per un totale di 345 artisti presentati in fiera. L’elenco completo degli espositori è disponibile al link: www.artefiera.it
Le tre sezioni su invito nel dettaglio:
Focus è
una delle principali novità di Arte Fiera 2020: una sezione che prende
in esame le ricerche artistiche della prima metà del XX secolo e del
secondo dopoguerra, con un taglio differente ogni anno. Volutamente
ridotta nelle dimensioni, vuole essere un meditato approfondimento su un
aspetto dell’arte del XX secolo.
L’edizione d’esordio è firmata da Laura Cherubini,
critica e storica dell'arte di chiara fama. Cherubini si è concentrata
sul rinnovamento e sulle innovazioni linguistiche della pittura italiana
tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta.
“La
pittura è certamente un linguaggio che ha fortemente caratterizzato
l’arte italiana. Costituisce quindi un tema identitario e delinea un DNA
dell’artista italiano. L’idea è stata, soprattutto, quella di offrire
una panoramica, attraverso una sintetica campionatura, del periodo
fertile e variegato che ha preceduto il cosiddetto “ritorno alla
pittura”. Per scoprire che la pittura in Italia c’è sempre stata, in
Italia la pittura è di casa.
Il
Focus si è quindi concentrato, in particolare, sui decenni Cinquanta,
Sessanta e Settanta di quello che possiamo ormai chiamare il secolo
scorso. Anni in cui la pratica della pittura in Italia è stata ricca e
intensa, nonostante a più riprese venisse data per morta e sepolta.
All’interno del filo conduttore di questa concisa sezione potranno
essere rintracciate conferme, riscoperte e qualche sorpresa. Si tratta
di presenze singolari e diversificate e non etichettabili in un’unica
tendenza, movimento o gruppo. Pitture italiane. Da sempre la pittura
abita qui” (Laura Cherubini).
Partecipano alla sezione le gallerie A arte Invernizzi (artista: Mario Nigro), Cortesi Gallery (Giuseppe Santomaso), Galleria dello Scudo (Gastone Novelli), Michela Rizzo (Fabio Mauri, Saverio Rampin), Mazzoleni (Lucio Fontana, Gianfranco Zappettini), Richard Saltoun (Bice Lazzari), Ronchini (Franco Angeli), Tornabuoni Arte (Piero Dorazio).
Pittura XXI, a cura di Davide Ferri,
è la prima sezione di una fiera, in Italia o all'estero, dedicata
interamente alla pittura contemporanea. L’obiettivo del progetto è di
offrire una panoramica del lavoro degli artisti emergenti e mid-career, a
livello nazionale e internazionale, che lavorano con questo medium. Una
proposta audace e al contempo tempestiva, poiché si colloca in una fase
storica in cui la pittura si è riaffacciata prepotentemente sulla scena
dell’arte.
“Individuando un territorio compatto e delimitato all’interno del contesto fieristico, Pittura XXI
nasce con l’intento di provare a indicare alcuni fili conduttori che
percorrono la ricerca delle ultime generazioni di pittori. Al centro
della sezione, in particolare, ci sono alcuni fra i possibili percorsi
della pittura figurativa del presente: l’approdo a una figurazione che
sembra nascere come un dato momentaneo da una specie di magma astratto,
o, al contrario, di un’astrazione che sottintende una grammatica
figurativa; la proposta di una figurazione agile, perfino sfrontata,
capace di sovrapporre forme e modelli del passato (anche quello che
precede le Avanguardie) a un immaginario pop; all’estremo opposto, una
figurazione minima, riflessiva, inevitabilmente metalinguistica.
Pittura XXI
includerà il lavoro di 30 artisti mid-career, in gran parte
internazionali, che hanno iniziato a dipingere dall’inizio degli anni
Duemila, presentati da una ventina di gallerie, e vuole evidenziare il
lavoro di quegli spazi che, soprattutto in Italia, hanno saputo
sviluppare in anni recenti una programmazione in cui la pittura ha avuto
un ruolo di primo piano” (Davide Ferri).
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