In occasione della residenza a Ferrara della Mahler Chamber Orchestra - lunedì 20 aprile, ore 21.30, Torrione San Giovanni - la flautista Chiara Tonelli, la clarinettista Laura Ruiz Ferreres, i fagottisti Julien Hardy e Chiara Santi, i trombettisti Wolfgang Bauer e Matthew Sadler, i trombonisti Andreas Klein e Mark Hampson tengono un concerto da camera della serie OFF.
Apre la serata l’Ottetto per strumenti a fiato di Igor Stravinskij:
composto nel 1922, rappresenta il lavoro di svolta nella produzione
neoclassica del compositore russo, che già nel 1919 aveva composto il
balletto Pulcinella sulle musiche di Pergolesi.
Seguono due valzer di Francisco Paulo Mignone, tratti dalla raccolta 16 Valsas para fagote solo,
compositore brasiliano di origini italiane. Molti dei titoli dei valzer
sono contengono degli elementi di parodia, ed è il caso del primi dei
due: Aquela modinha que o Villa não escreveu
(Quella Modinha che Villa non scrisse) fa riferimento, diversamente da
quanto dichiarato, a un'aria che Villa-Lobos scrisse, ovvero quella
della Bachianas Brasileiras n.5. Il secondo valzer, Mistério (Quanto amei-a!)
- Mistero - (Quanto l’amai!), si pensa sia stato scritto in memoria
della prima moglie di Mignone, Liddy Chiafirelli, che morì in un
incidente aereo nel 1961.
Il programma continua con Gesualdo da Venosa, di cui vengono proposti alcuni estratti dal Quinto Libro di Madrigali
- che, pubblicato a quindici anni di distanza dal quarto, segna
rispetto ai precedenti una maggiore carica innovativa della scrittura
musicale.
Penultimo brano in programma sono i Tre pezzi per clarinetto solo di Stravinskij,
scritti nel 1919 a Morges, in Svizzera, per il clarinettista dilettante
Werner Reinhart. Il primo pezzo è una pagina fortemente introspettiva e
meditativa. Nel secondo invece il compositore cambia completamente
sonorità, passando ad una pagina molto virtuosistica e dal carattere
improvvisativo, che molto spesso utilizza il registro acuto dello
strumento nella prima sezione, mentre nella parte centrale, viene
impiegato il registro grave in una sorta di dialogo tra due frasi che
riportano poi il discorso su toni decisamente brillanti e accesi. Il
terzo pezzo è fortemente caratterizzato dall’aspetto ritmico e dall’uso
dell’accento, e riprende molte cellule ritmiche tipiche del rag-time,
insistendo su una sonorità quasi sempre forte e decisa.
Conclude il concerto la Jazz Suite n. 1 di Dmitri Šostakovič: composta nel 1934, è divisa in tre movimenti, ognuno dei quali è indicato con il nome di una danza: Valzer, Polka e Foxtrot.
In quest’opera, come in moltissimi altri lavori, Šostakovič cerca di
denunciare la condizione di terrore che molti vivevano nella Russia
sovietica dell’epoca. Apparentemente tutto è festoso e grande,
esteticamente bello, ma talvolta si insinua qualche motivo che non
lascia presagire nulla di buono. Vi sono all’interno anche vere e
proprie prese in giro della “cosiddetta” musica russa, del potere, ma il
tutto avviene in maniera contenuta e mai gridata. A livello di ascolto,
si possono notare pagine con scrittura moderna e quasi improvvisata,
presa in prestito dal jazz, miste ad altre con condotta seria o quasi,
il tutto collegato dall’idea della danza.
Per ulteriori informazioni consultare i siti
www.ferraramusica.it - www.jazzclubferrara.com. Infoline a partire dalle
ore 15.30: tel. 339 7886261. Prenotazione cena al Torrione a partire
dalle ore 15.30: tel. 333 5077059.
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