Anatomia delle macerie24 ottobre - 25 novembre | Accademia di Belle Arti di Bologna ( CHIUSO giovedì 1 novembre & venerdì 2 novembre )Inaugurazione martedì 23 ottobre h 18
Il denominatore comune delle storie di Guido Buzzelli è l’impotenza, esito di una doppia condanna: da una parte l’impossibilità di avere il controllo sulla realtà, che rimane inconoscibile; dall’altra la pochezza di noi uomini, attaccati alle miserie di desideri, di ambizioni piccine, di corruzioni che si annidano come metastasi anche nei più piccoli gesti.
Buzzelli è un osservatore acutissimo delle storture del mondo (il suo, ma anche il nostro), e risponde a questo immobilismo esistenziale con uno stile dinamico, con la resa perfetta dei corpi, con una narrazione vorticosa e zigzagante, con un gusto per la deformazione e il grottesco che ha lasciato tracce in autori come Jacovitti e Altan.
La mostra attraversa, con oltre settanta tavole e un buon numero di bozzetti, il mondo di macerie in cui abitano i personaggi di Buzzelli, tracciando un percorso che tra distopie, ibridazioni, allucinazioni e denuncia sociale, farà riscoprire lo sguardo insieme lucido e visionario di un grande maestro.
convegno
Guido Buzzelli. Anatomia delle macerie23 novembre h 10-13 | Accademia di Belle Arti di Bologna - Aula Magna
con Matteo Stefanelli, Vittorio Giacopini, Maria Rita Bentini, Marco Corona
introduce Enrico Fornaroli
modera Emilio Varrà
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Bologna, Coconino Press – Fandango
introduce Enrico Fornaroli
modera Emilio Varrà
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Bologna, Coconino Press – Fandango
biografia
Guido Buzzelli è nato a Roma nel 1927, figlio di un pittore. È stato uno dei grandi maestri del fumetto italiano, ma anche uno straordinario pittore e illustratore. Seguì gli studi artistici all’Accademia di San Luca, e negli anni Cinquanta iniziò a collaborare con varie riviste, pubblicando illustrazioni e fumetti.
Dopo aver lavorato per alcuni anni in Spagna e in Gran Bretagna, tornò in Italia per dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Dopo il matrimonio con Grazia De Stefani, che diventerà la sua principale collaboratrice, cominciò a scrivere e disegnare lunghi racconti a fumetti. Nel 1967 presentò al Salone di Lucca La rivolta dei racchi, un lavoro (poi pubblicato con grande successo in Francia sulla rivista Charlie) che può essere considerato, precedendo Hugo Pratt e Will Eisner, il primo graphic novel della storia del fumetto italiano: una storia unica e autoconclusiva, opera di un autore che trova nel fumetto il linguaggio per raccontare la propria visione del mondo, al di là di committenze, serialità, generi e personaggi in voga. La rivolta dei racchi è la prima opera di una trilogia che comprende Labirinti (1970) e Zil Zelub (1972), da poco ristampata da Coconino Press – Fandango.Grazie al suo talento e alle sue opere così originali, Buzzelli ottiene popolarità in Francia, dove storie come Annalisa e il diavolo (1973),L’intervista (1975), L’Agnone (1977), La guerra videologica (1978), nelle quali l’autore si ritrae sempre nei panni del protagonista, furono pubblicate su numerose riviste. Buzzelli vinse i premi Yellow Kid e Crayon d’Or. In Italia collaborò con riviste come Linus, Alter, l’inserto Satyricon di Repubblica e con giornali come Paese Sera, Il Messaggero e L’Espresso. Per Bonelli disegnò il primo numero della prestigiosa collana “gigante” di Tex (1985). Negli ultimi anni insegnò all’Istituto Europeo di Design e collaborò con la televisione italiana e francese.
Dopo aver lavorato per alcuni anni in Spagna e in Gran Bretagna, tornò in Italia per dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Dopo il matrimonio con Grazia De Stefani, che diventerà la sua principale collaboratrice, cominciò a scrivere e disegnare lunghi racconti a fumetti. Nel 1967 presentò al Salone di Lucca La rivolta dei racchi, un lavoro (poi pubblicato con grande successo in Francia sulla rivista Charlie) che può essere considerato, precedendo Hugo Pratt e Will Eisner, il primo graphic novel della storia del fumetto italiano: una storia unica e autoconclusiva, opera di un autore che trova nel fumetto il linguaggio per raccontare la propria visione del mondo, al di là di committenze, serialità, generi e personaggi in voga. La rivolta dei racchi è la prima opera di una trilogia che comprende Labirinti (1970) e Zil Zelub (1972), da poco ristampata da Coconino Press – Fandango.Grazie al suo talento e alle sue opere così originali, Buzzelli ottiene popolarità in Francia, dove storie come Annalisa e il diavolo (1973),L’intervista (1975), L’Agnone (1977), La guerra videologica (1978), nelle quali l’autore si ritrae sempre nei panni del protagonista, furono pubblicate su numerose riviste. Buzzelli vinse i premi Yellow Kid e Crayon d’Or. In Italia collaborò con riviste come Linus, Alter, l’inserto Satyricon di Repubblica e con giornali come Paese Sera, Il Messaggero e L’Espresso. Per Bonelli disegnò il primo numero della prestigiosa collana “gigante” di Tex (1985). Negli ultimi anni insegnò all’Istituto Europeo di Design e collaborò con la televisione italiana e francese.
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