Venerdì 28 febbraio - ore 21
Teatro Comunale di Occhiobello
LA FABBRICA DEI PRETI
di e con Giuliana Musso
Assistenza e ricerche fotografiche:
Assistenza e ricerche fotografiche:
Tiziana De Mario
Responsabile tecnico: Claudio Parrino
Responsabile tecnico: Claudio Parrino
Collaborazione allestimento:
Massimo Somaglino
Realizzazione video Giovanni Panozzo e
Realizzazione video Giovanni Panozzo e
Gigi Zilli
Elementi di scena Francesca Laurino
Elementi di scena Francesca Laurino
Ricerche bibliografiche Francesca Del Mestre
Consulenza musicale RiccardoTordoni
Canzoni e musiche di Giovanni Panozzo,
Daniele Silvestri, Marcello Serli, Mario D’Azzo,
Tiromancino
Tiromancino
Produzione La Corte Ospitale
GIULIANA MUSSO - "La Fabbrica dei Preti"
GUARDA QUI UN BREVE ESTRATTO
Venerdì 28 febbraio alle ore 21 si conclude la XII stagione teatrale del Teatro Comunale di Occhiobello, organizzata dal Comune - Assessorato alla cultura, in collaborazione con Associazione Culturale Arkadis, la cui direzione artistica è affidata a Marco Sgarbi. Grande attesa per il gradito ritorno sul palcoscenico polesano di Giuliana Musso (Nati in casa, Sexmachine e Tanti saluti) che ha scritto e diretto La Fabbrica dei Preti di cui è unica interprete sulla scena. Un lavoro d’indagine e scrittura che intreccia tre diverse forme di racconto: un reportage (ispirato al libro di Don Bellina) della vita nei seminari declamato dal “pulpito”, la proiezione di tre album fotografici e la testimonianza vibrante di tre personaggi: un timido ex-prete, un ironico prete anticlericale e un prete poeta-operaio. Sul palco una serie di schermi di proiezione degli anni Sessanta e alcuni abiti appesi: una tonaca, un vestito da sposo, un clergyman, una tuta da operaio. I tre personaggi interpretati da Giuliana Musso sono uomini anziani che si raccontano con franchezza: la giovinezza in seminario, i tabù, le regole, le gerarchie, e poi l’impatto col mondo e col mondo delle donne, le frustrazioni ma anche la ricerca e la scoperta di una personale forma di felicità umana. Lo sfondo di ogni racconto è quella stessa cultura cattolica che ha generato il nostro senso etico e morale e con esso anche tutte le contraddizioni e le rigidità che avvertiamo nei nostri atteggiamenti, nei modelli di ruolo e di genere, nei comportamenti affettivi e sessuali. “I seminari degli anni ’50 e ’60 – racconta Giul iana Musso - hanno formato una generazione di preti che sono stati ordinati negli anni in cui si chiudeva il Concilio Vaticano II e si apriva l’era delle speranze post-conciliari. Una generazione che fa il bilancio di una vita. Una vita da preti che ha attraversato la storia contemporanea e sta assistendo al crollo dello stesso mondo che li ha generati. La dimensione umana dei sacerdoti è un piccolo tabù sul quale vale la pena di alzare il velo per rimettere l’essere umano e i suoi bisogni al centro o, meglio, al di sopra di ogni norma e ogni dottrina. I seminari di qualche decennio fa hanno operato per dissociare il mondo affettivo dei piccoli futuri preti dalla loro dimensione spirituale e devozionale. Molti di quei piccoli preti hanno trascorso la vita cercando coraggiosamente uno spazio in cui ciò che era stato separato e represso durante la loro formazione si potesse riunire e liberare. A questi preti innamorati della vita ci piacerebbe dare v oce e ritrovare insieme a loro la nostra stessa battaglia per - tenere insieme i pezzi -”. Mentre racconta la storia di questi ex-seminaristi, lo spettacolo ci racconta di noi, delle nostre buffe ipocrisie, paure, fragilità e della bellezza dell’essere umano. E così, mentre ridiamo di loro, ridiamo di noi stessi e, mentre ci commuoviamo per le loro solitudini possiamo, forse, consolare le nostre.
La critica:
"Spettacolo
stupendo, intelligente e profondo. Che certamente denuncia un certo
tipo di vecchia Chiesa, ma esalta la fede di chi crede così come - non
suoni strano - di chi non crede in un dio, ma nell'uomo e nella vita. Da
dovunque provengano".
Alessandra Agosti, Il Giornale di Vicenza
Alessandra Agosti, Il Giornale di Vicenza
"Intensa,
versatile, intima nei toni e terribilmente verosimile nel dare corpo e
voce al dolore, alle paure, alle fragilità di un popolo di preti...".
Giambattista Marchetto, http://bon-vivre.net
Giambattista Marchetto, http://bon-vivre.net
"Giuliana
Musso (“alta” e popolare come Baliani, Paolini, Celestini, Curino),
anche con la forza del dialetto, con la potenza di un’ironia sottile,
scardina la gola profonda dei meandri dell’indottrinamento, commuove con
la semplicità del racconto orale".
Tommaso Chimenti, Il Fatto Quotidiano
Tommaso Chimenti, Il Fatto Quotidiano
Biglietterie
Biglietti: intero € 12, ridotto over 65 e Rete dei Teatri € 10, ridotto under 30 € 8. Per informazioni e prenotazioni: 349.8464714 o 0425.766121
info@teatrocomunaleocchiobello.it - www.arkadis.it
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Cena dopo il TeatroBiglietti: intero € 12, ridotto over 65 e Rete dei Teatri € 10, ridotto under 30 € 8. Per informazioni e prenotazioni: 349.8464714 o 0425.766121
info@teatrocomunaleocchiobello.it - www.arkadis.it
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Continua anche per questa stagione teatrale l’iniziativa “Cena dopo il teatro”, che prevede la possibilità di proseguire la serata, dal teatro alla tavola, e condividere sensazioni anche in presenza degli artisti stessi, compatibilmente con i loro impegni artistici. Pressoil ristorante convenzionato La Colombara di Via Piacentina 43 a Occhiobello, è disponibile su richiesta, prenotando al 329.2951248, un menù degustazione completo a 20 € per gli spettatori che esibiscono il proprio abbonamento o il biglietto della serata.
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Per ulteriori informazioni www.teatrocomunaleocchiobello.it o ai numeri 349.8464714 / 0425.766121
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