Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
DIPARTIMENTO DELLE ARTI
presenta
DIPARTIMENTO DELLE ARTI
presenta
Il
romanzo della schiera
INCONTRO CON
GABRIELE VACIS
intervengono
Marco de Marinis e Gerardo Guccini
Lunedì
19 gennaio 2015, ore 21
ai
Laboratori delle Arti, in piazzetta Pasolini con ingresso da via
Azzo Gardino 65/a, Bologna
ingresso libero
Gabriele
Vacis,
regista pluripremiato, fondatore della compagnia torinese
Laboratorio Teatro Settimo e direttore artistico de I Teatri di
Reggio Emilia, è protagonista di un incontro con studenti e
pubblico, che apre gli eventi 2015 ai Laboratori delle Arti,
organizzati dal Dipartimento delle Arti (DARvipem) dell'università
di Bologna.
Dialogano
con
il regista, i professori Marco De Marinis e Gerardo Guccini.
Al
termine
dell’incontro, verrà proiettato “La paura siCura”,
un docu-film di Vacis, parte di un progetto che si propone di raccontare ed
interpretare le paure del presente, attraverso la raccolta
di storie personali, capaci di agganciare sentimenti
collettivi e generali.
L’incontro
di
lunedì 19 gennaio, si inserisce in un laboratorio teatrale
condotto dallo stesso Vacis con un gruppo di studenti
dell’università di Bologna, intitolato “Il romanzo della schiera”,
che si basa su un metodo inventato da Vacis, in seguito ripreso
anche da Emma Dante.
Alla
fine
del laboratorio, è prevista una dimostrazione pubblica, in
programma sabato 24 gennaio alle ore 21, sempre ai Laboratori
delle Arti, ingresso libero fino esaurimento posti.
Così
spiega Gabriele Vacis: “Ho iniziato a lavorare sulla “schiera”
molto tempo fa. In Elementi di struttura del sentimento,
uno spettacolo che ho fatto nel 1984, c’era una scena da cui è
nato l’esercizio. Sei attrici camminavano dal fondo del
palcoscenico al proscenio, facevano una piccola azione e poi
tornavano indietro. Il ritmo cresceva su una musica che durava
più di sei minuti, e il movimento diventava parossistico. Quella
scena conteneva gli elementi necessari a creare azione. Era un
“luogo”. Nel tempo è diventato un esercizio.
Gli
attori si accostano l'uno all'altro formando una schiera. Quindi
camminano per un numero indicato di passi variabile a seconda
delle dimensioni del luogo in cui si lavora, per esempio dodici
passi. Al dodicesimo passo nella direzione iniziale ci si volta
e si continua a camminare per dodici passi nella nuova
direzione, quindi ancora in direzione opposta e così via.
L'obiettivo di questo esercizio è trovare un'unità di presenza
tra le persone che camminano, escludendo ogni affettazione
attraverso la massima economicità di ogni gesto, la progressiva
esclusione di ogni movimento non strettamente necessario a
camminare naturalmente. La ripetizione regolare dei
dodici passi perimetra, delimita, misura lo spazio. Gli attori
che camminano definiscono così un ambiente fisico: il tessuto
gestuale su cui si può improvvisare. Il tempo con cui i passi
della serie si succedono costituisce il ritmo dell'esercizio. Ma
ci sono altre due componenti necessarie: la direzione dello
sguardo e la concentrazione delle forze. La prima è il volume
del movimento, e la seconda il tono. (...). Questo esercizio è
il punto di partenza e di arrivo di un allenamento che vuole
formare un attore consapevole, autore della propria presenza
in scena. (…).”
Gabriele
Vacis
è tra i fondatori del Laboratorio Teatro Settimo. Dal 1980 ha
ideato e diretto festival ed eventi come Torino Spiritualità, la
cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali 2006, il lancio
della FIAT 500. Ha scritto e curato la regia di spettacoli
teatrali, fra cui Il racconto del Vajont, opere
liriche, trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha ricevuto
premi nazionali ed internazionali. È stato regista residente del
Teatro Stabile di Torino, direttore artistico del Teatro
Regionale Alessandrino. Attualmente è direttore de I Teatri di
Reggio Emilia. Ha diretto il corso attori e il corso di regia
della scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Insegna
Istituzioni di Regia all’Università Cattolica di Milano. È
maestro al corso di Acting della Scuola Holden di Torino. Suo
uno dei principali studi sull'attività seminariale di Grotowski
Awareness, dieci giorni con Jerzy Grotowski (ed. da Garzanti e
da Bulzoni).
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