martedì 16 ottobre 2018

Jack Kirby

Se c’è un maestro della costruzione di mondi fantastici, quello è Jack Kirby, uno dei principali edificatori dell’immaginario popolare contemporaneo e un artista dall’inconfondibile identità stilistica. Non solo ha creato, da solo o in coppia con lo sceneggiatore Stan Lee, isupereroi degli attuali blockbuster cinematografici e televisivi, ma la forza visionaria dei suoi disegni, insieme all’originale commistione di fantascienza, tecnologia e temi sociali delle sue storie, ha influenzato generazioni di artisti e scrittori.

mostra


mostri, uomini, dei24 novembre 2018 - 5 gennaio 2019Fondazione del Monte di Bologna e Ravennainaugurazione 24 novembre h 12

Mostri, uomini, dei è un modo per offrire ai lettori italiani di Jack Kirby uno sguardo inedito sulla carriera del “King of comics”, e porre l’accento sulla complessità del suo lavoro, al confine tra slancio visionario e stilemi del pop.
Nel momento in cui le creazioni di Jack Kirby riaffermano con forza la loro influenza sull’immaginario mainstream (basti pensare al successo dei blockbuster cinematografici dedicati ai supereroi), è importante sottolineare il suo genio di artista visionario, capace di trascendere i generi della cultura pop e lasciare un segno eterno nella cultura (non solo quella del fumetto) del presente.

incontri


Mostri, Uomini, Dei24 novembre h 12  |  Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

di Jack Kirby

Ho visto un Re. Ritratto di Jack Kirby25 novembre h 11  |  Palazzo Magnani - Sala Carracci

con Alessandro Tota , Matteo Casali e Sergio Ponchione, Paul Gravett
modera Alessio Trabacchini
in collaborazione con Unicredit, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
 

biografia


Jack Kirby è uno dei principali edificatori dell’immaginario popolare contemporaneo e, allo stesso tempo, un’artista dall’inconfondibile identità stilistica. Non solo ha creato, da solo o in coppia con lo sceneggiatore Stan Lee, i supereroi degli attuali blockbuster cinematografici e televisivi, ma la forza visionaria dei suoi disegni, insieme all’originale commistione di fantascienza, tecnologia e temi sociali delle sue storie, ha influenzato generazioni di artisti e scrittori.
Nasce a New York nel 1917 in una famiglia di immigrati austriaci di origine ebraica, come rivela il nome anagrafico Jacob Kurtzberg.
La sua prima serie di successo, e il primo dei suoi iconici personaggi, è stato Captain America, creato nel 1941 insieme allo sceneggiatore Joe Simon. È bene ricordare che, al momento della sua nascita, Captain America non era una semplice icona patriottica, ma una precisa dichiarazione politica: un eroe antifascista che combatteva Hitler nel momento in cui gli Stati Uniti erano ancora lontani dall’entrata in guerra. Già in queste prime storie, Kirby inizia a riscrivere le regole della composizione della tavola a fumetti, una ricerca che porterà avanti per tutta la sua carriera.
Nel dopoguerra, Kirby e Simon continuano a realizzare fumetti di ogni genere, dal western al poliziesco all’horror, ma ottengono i maggiori successi nel genere rosa, con la serie Real Love. In questi racconti destinati al pubblico femminile, Kirby inserisce nell’intreccio temi sociali come la discriminazione razziale e lo scontro tra le classi, ma getta anche le basi di quell’iconografia sentimentale, ma già venata d’ironia, che diverrà pervasiva e verrà raccolta dalla pop art.
Nel 1961 avviene l’incontro con Stan Lee, uno spartiacque nella carriera di Kirby. La coppia riporta in vita il concept del supereroe, caduto in disgrazia dopo la Seconda Guerra Mondiale, e inventa tutti i principali personaggi della Marvel Comics: I Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man, gli X-Men, Pantera nera… Il contributo di Kirby non è limitato al character design e alla realizzazione di molte delle storie: ma è fondamentale nello sviluppo della personalità e del significato dei personaggi: una rivoluzione nella cultura popolare ancora lontana dall’essere conclusa.
Per il resto della sua carriera, l’autore resterà legato ai supereroi e alla fantascienza, sempre più attraversate da luci mistiche e filosofiche, particolarmente evidenti nel mondo post-apocalittico di Kamandi e nella versione a fumetti di 2001 A Space Odissey.
Le sue tavole e le sue illustrazioni continuano a essere studiate e citate dagli autori del fumetto popolare come di quello d’avanguardia, e anche da artisti di altre discipline. Spesso indicato come “The King of Comics” dai suoi colleghi, Kirby ha stabilito gli standard del fumetto occidentale per concedersi poi, all’interno di questi standard, una sempre maggiore libertà creativa, sviluppata nell’equilibrio tra sapienza compositiva e un potente, a tratti inquietante, senso del meraviglioso.
http://www.bilbolbul.net/BBB18/?p=4962


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