domenica 23 giugno 2019

Il programma di lunedì 24 giugno

Sala Mastroianni - ore 9.00  |  Piazzetta Pasolini - ore 22.15

Capolavori dell’arte muta: Herr Arnes Pengar e Sylvester
Serata in onore di Enno Patalas

Capolavoro di cento anni fa ambientato nella Svezia del XVII secolo tra presagi, leggende, omicidi e l'ira vendicativa della natura, Herr Arnes Pengar, primo dei due film di Mauritz Stiller in programma, testimonia i traguardi stilistici raggiunti dal cinema del 1919. Di poco successivo lo splendido kammerspielfilm Sylvester di Lupu Pick, sceneggiato da Carl Meyer: lo vedremo nella copia ammirata a Pordenone nel 1992 da Enno Patalas (1929-2018), alla cui memoria è dedicata la proiezione con lanterna ad arco voltaico. In apertura, gli unici due frammenti conservati del Satanas di Murnau.
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Sala Mastroianni - ore 16.30

1899: una battuta di caccia al Bois-Boudrain. Margaret Tait, poetessa del cinema in 16mm
Un salto ancor più indietro nel tempo, ed eccoci nel quarto anno della storia del cinema, il 1899. Poter vedere immagini di un passato così lontano è un’esperienza mistica, ancor più se ritraggono Élisabeth Greffulhe, la donna che ispirò Marcel Proust. La contessa appare in una selezione di film di famiglia ripresi durante le celebri battute di caccia al Bois-Boudran, sterminata tenuta del conte di Greffulhe. Con nostro sollievo, Élisabeth non partecipa al massacro e, come sempre, eclissa chiunque altro. Non sono home movies i film di Margaret Tait, ma ritraggono le persone e i luoghi che le erano familiari. Sono poesie in 16mm, celebrazioni della vita di tutti i giorni che svelano il mistero della quotidianità attraverso piccoli dettagli.
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Sala Scorsese - ore 11.00

Cinemalibero: Mohamed Challouf e Moustapha Alassane
Continua il viaggio nella storia del Fespaco con Ouaga, capitale du cinema, presentato dal regista Mohamed Challouf. Un film nato dall'urgenza di raccontare le origini ideologiche e politiche del festival, di ribadire la sua importanza nella riflessione “sulla nascita, l’identità e l’animo resistente del cinema africano” nel solco tracciato da Thomas Sankara, il ‘Che Guevara africano’ che trasformò il Fespaco nel più rilevante evento culturale del continente. A seguire Le Retour d’un aventurier, che usa il linguaggio del western per una critica all'invasione culturale americana, e i corti d’animazione Samba le grand e Kokoa di Moustapha Alassane, introdotti da Eric Le Roy (CNC).
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Cinema Jolly - ore 11.00  |  Auditorium DAMSLab - ore 17.00

Youssef Chahine: Serâa fi al-wadi e lezione di cinema
Prosegue l'esplorazione della filmografia di Chahine: Serâa fi al-wadi è il film che ha segnato generazioni di cinefili arabi, un melodramma sociale artisticamente intransigente ma capace di parlare al pubblico, che rivelò al mondo Omar Sharif – che con la co-protagonista Faten Hamama formerà la coppia glamour per eccellenza del cinema egiziano. Per approfondire il cinema del maestro egiziano, non perdetevi la lezione di cinema a lui dedicata: interverranno il curatore della sezione Tewfik Hakem, Marianne Khoury (MISR International) e la musicologa Amal Guermazi.
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Cinema Arlecchino - ore 11.00

Alla ricerca del colore dei film: Under Capricorn
Secondo Jacques Lourcelles è uno dei più bei Technicolor della storia del cinema: Under Capricorn di Alfred Hitchcock, è il capitolo finale, dopo Io ti salverò e Notorious, della trilogia che il maestro del brivido costruì intorno a Ingrid Bergman. Lo potremo vedere in tutto lo splendore di una copia d'epoca 35mm. Introduce John Bailey, presidente dell’Academy Film Archive.
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Sala Scorsese - ore 14.30

Sotto i cieli di Seul: Kim Soo-yong a Bologna
Arriva al Cinema Ritrovato uno dei maestri dell’epoca d’oro del cinema sudcoreano, Kim Soo-yong. Classe 1929, dal 1958 al 1999 ha diretto un numero strabiliante di film, più di cento. Al festival introduce due dei suoi capolavori degli anni Sessanta: Hyeolmaek (Generazioni), che con la sua toccante descrizione della vita degli sfollati provenienti dalla Corea del Nord impose un salto di qualità al nascente cinema realista del suo paese, e Angae (Nebbia), esempio di mun-ye, film tratto da opere letterarie, genere di cui Kim è stato pioniere: dal celebre racconto di Kim Seung-ok Diario di un viaggio a Mujin, è uno dei pochi film compiutamente moderni dell’epoca (martedì 25 ore 14.30).
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Auditorium DAMSLab - ore 14.30

Documenti e documentari: William Wyler
Un documentario 'impossibile' e un altro che ne esalta l'importanza e l'eccezionalità come documento storico. Nel 1944 William Wyler è con la sua troupe nei cieli della Germania in guerra, su una fortezza volante, per raccontare la storia del primo bombardiere B-17. Il regista rischia la vita, il suo operatore Harold Tannenbaum la perde. Il risultato, Memphis Belle. A Story of a Flying Fortress, ridefinisce il concetto di film bellico, ma rischia di cadere nell'oblio del deterioramento finché nel 2017 il documentarista Erik Nelson scopre negli US National Archives le quindici ore di girato originale, e le rimonta fedelmente. In Cold Blue, che verrà proiettato subito dopo, attinge ancora ai filmati di Wyler, integrandoli con materiali inediti e con il racconto dei reduci della Eight Air Force. Introduce Catherine Wyler, figlia del grande regista.
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Auditorium DAMSLab - ore 18.15

Sterling Hayden l'irregolare
Il Cinema Ritrovato omaggia l'attore ribelle Sterling Hayden, interprete di due film in programma, il noir Crime Wave e il drammatico Journey into Light, e protagonista del documentario Leuchtturm des Chaos, uno di quei film realizzati aprendosi all'accadimento estemporaneo: la giovane troupe che nel 1983 sale sulla chiatta di Hayden per intervistarlo si trova a ricevere confessioni, aneddoti e riflessioni sull'alcolismo, elargite dall'attore in modo quasi paterno. Venerdì 28 Philippe Garnier gli dedicherà una lezione di cinema.
 
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Sala Scorsese - ore 16.30  |  Cinema Arlecchino - ore 16.15 e ore 18.30

Ritrovati e Restaurati
Molte le sorprese dalla sezione più ricca ed eterogenea del nostro festival. Si parte dalla campagna reggiana del 1968, dove gli artisti Róska e Manrico Pavolettoni, la fotografa Dominique Isserman e il produttore teatrale e cineasta Marc'O e realizzano L’impossibilità di recitare Elettra oggi, spassosa docu-fiction, che fornisce una lettura creativa e autoironica del ’68. Introducono Anna Maria Licciardello (CIAN) e Donatello Fumarola (Fuori Orario). Ci spostiamo oltralpe tra i suoni e i  'colori' delle vie di Parigi di inizio anni Trenta magistralmente colti da Raymond Bernard in Faubourg Montmartre, commedia drammatica che Marcel Carné definì "un lungo grido di pietà e d’amore". La vedremo nel recentissimo restauro Pathé, introdotto da Sophie Seydoux. Infine le ostili e desolate lande di Ride Lonesome, capolavoro western a basso costo di Budd Boetticher, introdotto da Grover Crisp.
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Sala Mastroianni - ore 18.30

Musidora tra cinema e teatro: La tierra de los toros
Musidora attrice, Musidora cantante, Musidora comica! In occasione della proiezione di La tierra de los toros  ci cimentiamo in un vero e proprio spettacolo tra cinema e teatro, secondo la formula concepita da Musidora stessa per il film: tre intervalli e altrettante performance per far rivivere l'umorismo, l'autoironia e l'incontenibile inventiva della nostra ‘petit Musi’.
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Piazza Maggiore - ore 21.45  |  Cinema Arlecchino - ore 21.30 

Los olvidados in Piazza Maggiore e The Masque of the Red Death alle Arlecchino Nights
Il grande schermo di Piazza Maggiore restituirà in tutta la sua crudezza Los olvidados, struggente capolavoro con cui Luis Buñuel racconta la vita di alcuni ragazzi di strada a Città del Messico. Basato su osservazioni dirette e documenti ufficiali, “sfidò il neorealismo ritraendo i suoi protagonisti come figure complesse guidate dai propri impulsi inconsci” (Peter von Bagh). Brividi d’orrore per gli spettatori delle Arlecchino Nights, alle prese con The Masque of the Red Death, tratto da Edgar Allan Poe e diretto da Roger Corman, in una versione che ripristina i tagli di censura restituendoci integralmente una delle migliori interpretazioni di Vincent Price.
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